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Autore: Annette85    28/10/2015    3 recensioni
Si materializzò in salotto rischiando di rompersi qualcosa perché, da qualche tempo, Hermione si divertiva a spostare i mobili per provare qualche nuova disposizione che le piacesse più della solita e molto gettonata nel Mondo Magico “divano davanti al camino”. [...]
Della serie "A volte ritornano", dopo mesi e mesi di silenzio, ricompaio con una piccola cosa per Halloween con Ron/Hermione, coppia che adoro e di cui mi piace sempre scrivere qualcosina.
Buona lettura ;)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota: Buongiorno! Come ho scritto nell'intro, era da molto che non scrivevo qualcosa (da gennaio), ma ieri sera la luna piena e gigante mi ha proprio ispirata e così è nata questa piccola cosa... ambientata a Halloween.
Per il mio ritorno non potevo non scrivere qualcosa che ha per protagonisti Ron e Hermione, li adoro e loro sono la mia ispirazione primaria nel mondo di HP. Non mi pare di essere andata troppo OOC, ma qualora abbia sforato, fatemelo sapere, perché sono piuttosto arrugginita.
Non mi dilungo oltre, vi lascio alla lettura ;)
Buona lettura^^


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Qualcosa di diverso... per Halloween


Si materializzò in salotto rischiando di rompersi qualcosa perché, da qualche tempo, Hermione si divertiva a spostare i mobili per provare qualche nuova disposizione che le piacesse più della solita e molto gettonata nel Mondo Magico “divano davanti al camino”.

Manie da gravidanza, aveva sentenziato Molly Weasley la domenica prima, e una persona precisa e razionale come Hermione non poteva non esternare così le proprie paturnie.

Sempre meglio che litigare, si era detto Ron.

«Sono a casa» urlò per farsi sentire ovunque.

«Sono in cucina» rispose Hermione trafelata.

Brutta faccenda.

Se Hermione era in cucina significava solo due cose, una più inquietante dell’altra: o stava provando a cucinare e lei non era molto portata, aveva già rischiato di uccidere il povero e vecchio Grattastinchi in un impeto Lavandoso – cosa che aveva sconcertato Ron non poco –, un 14 febbraio di qualche anno prima; oppure le voglie della gravidanza si facevano già sentire e si stava preparando qualcosa di disgustoso.

George aveva raccontato a Ron cos’era successo alle papille gustative di Angelina nel secondo trimestre e il più giovane dei maschi Weasley aveva sentore che anche quelle di Hermione stessero prendendo la stessa via. Ma era ancora nel primo trimestre, le papille di sua moglie non potevano essere già alla deriva.

«Che fai?» chiese Ron facendo capolino in cucina e vedendo… il disastro più totale con la centro la propria dolce metà, con tanto di grembiule addosso e mestolo alla mano.

La prima opzione si stava avverando paurosamente.

«Oh, niente di che» rispose Hermione voltandosi verso di lui, un sorriso le illuminava il viso. «Hai visto che bella luna piena c’è stasera?»

«S-sì» sussurrò Ron agghiacciato immaginando già cosa aspettarsi. «Non vorrai uscire, spero. Fuori ci sono forse cinque gradi».

«Ronald Weasley, cosa vorresti insinuare?» il volto di Hermione cambiò radicalmente espressione e divenne furente.

“Accidenti agli ormoni… e a me” pensò Ron quando la vide brandire il mestolo a mo’ di spada e avvicinarsi pericolosamente a lui.

«Nulla, assolutamente nulla» disse il mago cercando di essere il più sincero possibile, cosa che non era poi così difficile, visto che davvero non stava insinuando qualcosa. «Dicevo solo che fuori fa freddo e qualora tu volessi uscire, sarà meglio coprirsi bene».

«Oh» il braccio di Hermione crollo lungo il fianco, come afflosciato.

Ron tirò un sospiro di sollievo: allarme litigio disattivato.

«Sai, Ron» la voce di Hermione di nuovo squillante e divertita riportò il mago alla realtà. «Stavo pensando che sarebbe carino fare qualcosa di diverso quest’anno, per Halloween».

Il cervello di Ron registrò le varie informazioni “qualcosa di diverso”, “Halloween”, a cosa stava andando incontro?

«Perché non andiamo a fare un bel picnic notturno?» propose la strega entusiasta mentre, con un colpo di bacchetta, attirava un cesto capiente dal ripostiglio. «Un p-picnic? Notturno?» domandò più a sé stesso che a Hermione. «La notte di Halloween? Con la luna piena?» «Sì, un picnic. Sì, notturno. Sì, la notte di Halloween. E sì, c’è la luna piena» rispose la strega sbuffando e mettendo nel cesto tutto ciò che aveva preparato, prima di farlo sparire.

«Che cosa ti dà la certezza che non verremo attaccati da qualche licantropo impazzito?» la preoccupazione di Ron si fece sentire prepotentemente nel tono della sua voce, che pian piano diventava sempre più isterico.

«Il fatto che» Hermione sollevò una mano e iniziò a contare. «Uno, sono la strega più dotata del mio anno e so come ci si difende meglio di te e Harry messi insieme; due, dovresti aver capito che un licantropo impazzito non mi fa alcuna paura; tre, la gravidanza non impedisce a una donna di uscire di notte».

«Ok, andiamo» Ron sospirò sconfitto dagli argomenti di Hermione, sorvolando sulle offese velate alle sue capacità di difesa.

La strega gli si gettò al collo felice come una bambina di cinque anni, Ron restò interdetto per qualche secondo, prima di avvolgere la vita di lei con le proprie braccia e stringerla a sé.

Era così bello stare abbracciati, sentire il calore che scaturiva da un altro corpo a contatto col proprio e i loro cuori che battevano all’unisono. Ron avrebbe voluto restare così tutta la sera, magari spostandosi sul divano, dove anche Hermione sarebbe stata molto più comoda e passare la serata a scambiarsi effusioni. Quando lei, però, si staccò da lui, capì che era arrivato il momento di andare chissà dove a fare quel folle picnic la notte di Halloween.

«Dove si va?» chiese Ron deluso dal fatto che quel piccolo momento di tenerezza fosse durato troppo poco.

Hermione non rispose, ma si limitò a togliersi il grembiule sporco di cioccolato, farina e zucca; si diresse in salotto, prese il cappotto dall’attaccapanni e se lo infilò con calma. Ron seguì ogni singolo movimento della donna come ipnotizzato e quasi non si accorse quando lei lo prese per mano e lo condusse fuori, nel giardino sul retro.

Gli ci vollero alcuni secondi per rendersi conto di cos’avesse davanti: dove di solito c’era il tavolo di legno che usavano per le cene in estate, ora c’era una grande coperta scozzese; al centro di essa c’era il cesto che Hermione aveva riempito e fatto sparire poco prima; completavano la scena cuscini per stare comodi, altre coperte per scaldarsi e, a qualche metro d’altezza, una decine di zucche sospese illuminate da candele, come quelle che di solito adornavano la Sala Grande a Hogwarts.

Ron si diede dello stupido per essersi preoccupato per nulla, come suo solito, visto che sarebbero stati al sicuro nel giardino di casa, già protetto da numerosi incantesimi, e lontano da sguardi indiscreti e lupi mannari molesti.

Solo loro e la luna piena.

La notte di Halloween, la più tetra dell’anno.


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Spero che nessuno abbia avuto un attacco diabetico leggendo di Ron e Hermione in questa storia, ma volevo dare una lettura diversa alla notte di Halloween, soprattutto perché è una delle notti più festeggiate nel Mondo Magico e un pizzico di romanticismo anche in quest'occasione non guasta.
Qualora la storia vi sia piaciuta (o anche se non vi sia piaciuta), lo spazio commenti è a vostra disposizione, quindi non siate timidi e fatemi sapere cosa ne pensate ;)
E ora vado a fare quello che ho rimandato per scrivere questa piccola ff, buona giornata a tutti!

Ciao ciao


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