Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: la luna nera    30/10/2015    5 recensioni
La giovane Rose Morrison riceve dalla prozia Jacqueline, venuta a mancare alla rispettabile età di 107 anni, una strana eredità che non consiste in denaro o gioielli, ma in qualcosa di ancora più prezioso. Di cosa si tratta nessuno ancora lo sa e starà proprio a Rose arrivare a scoprirlo intraprendendo un cammino costellato di numeri, simboli e significati nascosti. Scoprirà anche il segreto della prozia che l'ha resa quasi una mezza strega agli occhi di molti. Accanto a lei il fidato zio Albert e l'irriverente quanto affascinante James Bradley.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 


Image and video hosting by TinyPic

Rose aveva camminato a passo piuttosto svelto, desiderava raggiungere la sua abitazione per rigenerarsi con un bagno caldo e indossare dei vestiti puliti. Scorse in lontananza il piccolo cimitero dove la prozia Jacqueline riposava, o forse doveva dire il corpo corruttibile della sua parente? C’era una parte di lei che continuava a vivere sotto le seducenti sembianze di Jhea, aveva la quasi totale certezza che l’oggetto della sua eredità consistesse proprio in questa sorta di vita oltre la morte, una sua prosecuzione nei panni della Neo-Pharediana Ruhna. Pensandoci bene l’idea non era poi tanto male, nessuno sa cosa ci aspetta oltre la morte che da tempo immemore spaventa più di ogni altra cosa, lei poteva avere una concreta prospettiva di ciò che l’avrebbe attesa. E se rispondeva al nome di Heaven tutto assumeva un’aria decisamente allettante.
Fece il Segno della Croce con un lieve sorriso sulle labbra e proseguì sulla strada di casa.
 
Si trovava a pochi metri dal cancello della sua abitazione quando notò un insolito via vai al pian terreno, c’era anche uno di quei marchingegni a motore chiamati automobile e vedendolo, Rose ripensò al maldestro tentativo dello zio e come per incanto le tornò alla mente anche l’insolita complicità con James in quella circostanza particolare.
“Rose!”
La ragazza si voltò e vide mr Bradley correrle incontro, era stato lui a chiamarla perché si fermasse e lo attendesse.
“Tutto…anf….tutto bene?” Respirava affannosamente, la corsa lo aveva messo a dura prova.
“Certo, perché me lo chiedi sempre?”
“Perché sono preoccupato, quelli potrebbero farsi vivi da un momento all’altro e portarti via.”
Le sfuggì una risata. “Tu leggi troppo, cosa mai potrebbe accadermi di così inquietante?”
La guardò, era evidente che non aveva la più pallida idea di cosa loro stessero tramando alle sue spalle. “Forse hai ragione. Comunque promettimi di fare attenzione ad ogni cosa e di raccontare a me o a tuo zio qualsiasi stranezza proveniente da quel mondo.”
“Tranquillizzati e goditi la vita, a quanto ne so sei uno specialista in materia. Sbaglio?”
Comprese al volo che si riferiva alla sua fama di latin lover, decise comunque di lasciar perdere ed evitare discussioni che potevano peggiorare le cose, includendo in questo silenzio anche la rivelazione  dei suoi sentimenti.
La ragazza si era già allontanata e si trovava a pochi passi dall’ingresso della sua casa quando vide uscire sua sorella Helen in compagnia di un elegante ed affascinante giovane. La cosa colse di sorpresa pure James che non pensava affatto di essere stato messo da parte dalla ragazza.
“Oh, Rose!” Helen salutò con affetto la sorella minore. “Sono felice che tu sia arrivata in tempo.”
“Buongiorno Helen, che succede?”
“Grandi notizie!” Notò che non era sola. “Oh, salve mr.Bradley.”
“Questa deliziosa signorina dev’essere la sorella di cui mi hai parlato, mia cara.” Il bel tipo baciò la mano a Rose sotto lo sguardo perplesso di James.
“Sì, esatto.” Helen lo prese sottobraccio. “Lui è Thomas Greenwood, il mio futuro marito.” Pronunciò quelle parole mentre le sue guance prendevano un delicato colore rosa.
Rose e James restarono a bocca aperta dalla sorpresa, nessuno dei due si aspettava una notizia tanto eclatante.
“Mr Bradley, spero non me ne vogliate."
La guardò con gran sorpresa: davvero la cara Helen credeva che fosse perdutamente innamorato di lei a tal punto di scusarsi per aver scelto un altro?
“Ehm… Non c’è assolutamente niente di cui dovete scusarvi.” Ancora la sua espressione denotava sorpresa. “Anzi, vi porgo le mie più sentite felicitazioni.”
Rose taceva, era felicissima per la sorella e per il suo promesso sposo: entrambi avevano gli occhi colmi d’amore.
“Questo giovane signore per caso è il mio futuro cognato?”
La domanda di mr.Greenwood destò tutti quanti dal torpore, soprattutto Rose che avvampò all’istante. “Cosa? No-no! Mr Bradley è…è…”
“No, io non sono il suo… insomma, non sono un parente e…”
“E’ semplicemente il tipografo a cui avevo intenzione di rivolgermi per stampare gli inviti alle nostre nozze!” L’intervento di Helen fu quanto mai provvidenziale.
“Oh, hai ragione tesoro mio, mi ero completamente dimenticato di questo dettaglio.” Il ragazzo pareva averla bevuta. “Allora perché non rientriamo e vediamo cos’ha da proporci?”
“Ecco…” James non sapeva cosa inventarsi, non portava nulla con sé. “Forse è meglio se passate dalla nostra tipografia più tardi, così potete visionare ogni cosa con calma e nei dettagli… Abbiamo anche delle interessanti novità. Che ne dite?”
I due sposini si guardarono in faccia belli e innamorati, accettando la proposta di James. Rose invece approfittò del momento per sgattaiolare in camera sua, finendo per sbirciare dalla finestra sua sorella salutare con un bacio tenerissimo il suo amato Thomas prima che salisse a bordo dell’automobile per andarsene. Di mr Bradley non c’era più traccia, evidentemente già aveva ripreso la strada di casa. In fondo al suo cuore provava un pizzico di invidia nei confronti di Helen innamorata corrisposta da un giovane che presto l’avrebbe condotta all’altare. Anche lei sognava l’amore, sognava il primo bacio, la dolcezza di un abbraccio forte e protettivo. In verità quest’ultima cosa già la conosceva in parte: la sua mente volò verso quegli attimi non troppo remoti in cui due braccia l’avevano stretta forte donandole calore e protezione. Istintivamente si portò le mani nella tipica posizione dell’abbraccio, come a voler scorgere in quel gesto le sensazioni provate fra le braccia di James. Aveva sempre lo sguardo perso fuori dalla finestra, nonostante non ci fosse più nessuno nel piazzale antistante l’abitazione, la sua mente era piena di domande e tutti quei pensieri la stavano piacevolmente torturando: stava cedendo sotto i colpi delle frecce di Cupido che la spingevano ad aprirsi nei confronti di quello che aveva sempre ritenuto antipatico? Sospirò profondamente, poi si recò nella stanza da bagno adiacente alla sua camera in cui le due cameriere avevano preparato la vasca con acqua calda e sapone alla lavanda come lei aveva poc’anzi richiesto. Si svestì, liberandosi da quell’abito che l’aveva accompagnata in un’insolita ed affascinante avventura, durante la quale era finalmente venuta a conoscenza di vari dettagli sul bellissimo giovane rispondente al nome fantastico di Heaven. Scivolò nell’acqua che l’accolse come un tiepido abbraccio, lasciandosi coccolare ed avvolgere da quel profumo delicato e dallo scialacquio che la stavano aiutando a rilassarsi.
 
Rose!
 
La ragazza ebbe un sussulto che la destò dal torpore; si voltò di scatto per sincerarsi di essere sola nella sua stanza da bagno.
Rose! Riesci a sentire la mia voce?
Continuava a guardarsi attorno, era quasi certa che fosse Heaven a chiamarla.
Perdonami, non era mia intenzione spaventarti. Avevo solo un gran desiderio di fondere i miei pensieri con i tuoi.
“Sei tu, Heaven?” Controllò di nuovo attorno a sé. “Sei qui?”
Sono in te, mia stupenda, sono nella tua mente.
Deglutì mostrando una buona dose di imbarazzo. Portò i suoi arti a coprire le parti intime con la faccia che stava diventando viola dall’imbarazzo.
“Come hai fatto a raggiungermi qua dentro?”
Io posso tutto, non dimenticartelo mai.
“Bah, allora ti spiacerebbe lasciarmi in pace in questo momento? Già ti introduci nei miei sogni, vuoi farlo pure nella vasca da bagno?!” Si stava spazientendo, il solo pensiero che in qualche oscuro modo lui si trovasse lì con lei completamente nuda la faceva innervosire a dovere.
Vieni da me, Rose, vieni appena puoi.
“Vattene via per favore!”
Vieni da me, saprò regalarti tutto ciò che desideri, saprò coccolarti e stringerti come mai nessuno saprà fare. Non avrai più desiderio di niente.
Restò ammutolita, quelle parole erano state pronunciate con una tale sensualità che il suo corpo fu invaso da una scarica impressionante di brividi, molto più intensa di quanto provato fra le braccia di James. Eppure qualcosa la spaventava e le impediva di assecondare quella invitante richiesta. C’erano troppe cose ancora avvolte nel mistero che riguardavano Heaven, però quando poteva specchiarsi nei suoi occhi più azzurri del cielo terso, quando poteva disegnare i contorni perfetti del suo volto, quando ancora si perdeva nel suono della sua voce, perdeva la capacità di controllarsi e sarebbe stata capace di seguirlo ovunque. E lui lo sapeva bene.
“D’accordo, tornerò da te. Dimmi quando e dove ed io verrò.”
Brava, sei semplicemente meravigliosa. Domani alle dieci e sette minuti del mattino presentati all’ingresso per Neo Phaerd. Tu da sola, mi raccomando.”
“Bene. Adesso ti spiacerebbe lasciarmi finire in pace il mio bagno?!”
Non udì alcuna risposta, evidentemente il suo bellissimo Neo-Pherdiano se n’era andato una volta ottenuto il suo consenso all’incontro. Lasciò cadere la testa all’indietro facendola poggiare delicatamente sul bordo della vasca, rilassò il corpo permettendo all’acqua dal delicato profumo di lavanda di avvolgerla e rilassarla il più possibile, cosa non facile perché non si sentiva poi così tranquilla. Fissò il soffitto: aveva fatto bene ad accettare quell’invito?
 
 
 
 
Il mattino successivo, poco dopo le nove e mezza, Albert si presentò nella tipografia di James trovando il ragazzo impegnato con sua nipote Helen ed il promesso sposo.
“Allora ben presto dovrò acquistare un nuovo abito da cerimonia.” Piegò le labbra in un luminoso sorriso avvicinandosi ai giovani.
“Esatto zio.” Helen era radiosa. “Mi fa davvero piacere incontrarvi, come state?”
“Non mi posso lamentare. Ti trovo in splendida forma, mia cara.”
“Già.” Arrossì leggermente. “E il merito è tutto di Thomas, il mio futuro consorte.”
“E’ un vero piacere fare la vostra conoscenza, sir.” Mr Greenwood tese la mano verso Albert che la strinse con grande piacere.
“Questi sono gli inviti per le nostre nozze, ce li ha gentilmente proposti mr Bradley… Cosa ne pensate?”
“Li trovo molto eleganti.” Quei cartoncini rettangolari recavano al centro i nomi degli sposi stampati con caratteri dall’estrema raffinatezza, sotto c’erano la data e il luogo dove si sarebbe svolta la cerimonia. Il tutto era circondato da intrecci dorati di fiori d’arancio. L’uomo poi spostò lo sguardo su James che si era limitato solo ad un piccolo cenno di saluto nei suoi confronti, per tutto il resto del tempo si era dedicato esclusivamente ad Helen e Thomas. Attese che concludesse ogni cosa e che i due giovani uscissero dal locale sbirciando fra alcuni testi riguardanti le ultime mirabolanti scoperte astronomiche.
“Albert….” James attese che l’attenzione dell’uomo fosse su di lui. “Dov’è Rose? Perché non è con voi?”
“Non so cosa dirvi, perché me lo chiedete?”
“Poco fa Helen ha affermato che la sorella è uscita di casa per venire a farvi visita.”
L’uomo restò muto e sorpreso.
“E’ andata da lui allora, ne sono certo.” Sibilò James. Strinse i pugni avvertendo la rabbia crescere in modo esponenziale. “Io sono bloccato qua, devo portare a termine alcuni lavori urgenti che mi ha imposto mio padre e non posso correre da lei….”
“Ci vado io, state tranquillo. Voi raggiungetemi appena possibile.”
Si salutarono rapidamente con un veloce cenno d’intesa, Albert salì in sella alla sua fedele bicicletta e partì alla volta della villa della defunta zia.
 
Trovò il cancello ed il portone socchiusi, entrò e si diresse a passo sicuro verso la stanza da letto al piano superiore. Varcò la soglia e guardandosi attorno con circospezione ebbe la conferma dei sospetti di James: il cofanetto azzurro era aperto, la chiave mancava e sulla parete che ben conosceva brillava il portale d’accesso a Neo Phaerd protetto dal lugubre cancello ermeticamente chiuso da un robusto lucchetto.
 
 




 
Buonasera a tutti! : )
A costo di essere ripetitiva permettetemi di ringraziarvi di tutto cuore per la costanza che avete nel seguire la storia ed ovviamente un grazie particolare a chi commenta.
 
C’è dunque un matrimonio in vista e questa sorpresa ha momentaneamente impedito a James di lanciarsi in una corte serrata nei confronti di Rose. Qualcun altro però non perde tempo e con la sua solita voce suadente si intrufola nei pensieri della ragazza confondendole ancora di più le idee.
E questa tattica sembra funzionare….
 
Vi aspetto fra sette giorni per scoprire cosa accadrà. Voi intanto recensite e passate un sereno fine settimana fra zucche, streghe e vampiri.
Happy Halloween!
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: la luna nera