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Autore: X_debs    01/11/2015    1 recensioni
Chris era a terra, privo di sensi.
- Chris!- non avevo mai sentito da me un urlo talmente straziato. Mi precipitai su di lui e sentii il battito che rallentava sempre di più. Un rullo di tamburi che si calma a poco a poco.
Era freddo come il ghiaccio.
- No, no, no, no, no...- sentii le lacrime premere per uscire e un nodo alla gola che sembrava divorarmi. Non poteva essere vero. -Non puoi andartene-.
Non poteva lasciarmi da sola.
- Leo!- Piper lo chiamò gridando e lui si materializzò in un attimo, in un balenio di scintille musicali.
Si guardò intorno, confuso e sollevato al tempo stesso. - Ma che succede?-.
- Prima guariscili!- ordinò.
Leo guarì Wyatte, poi si chinò su Chris, avvolgendolo con il suo calore da angelo, che in pochi istanti riprese conoscenza.
I suoi occhi si posarono immediatamente su di me - Stai bene, vero?-. Era terrorizzato.
Per me.
Sospirai di sollievo, ma sembrò più un singhiozzo disperato.
Gli presi la mano, ignorando gli sguardi preoccupati dei presenti e annuii, decisa.
Chris sorrise e mi spostò una ciocca di capelli dal viso, sistemandomeli dietro l'orecchio. - Allora va tutto bene-.
E in quel momento andava davvero tutto bene.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sin dall'inizio dei tempi le forze della Natura furono considerate le più pericolose, capaci di annientare l'intero mondo conosciuto.
Gli uomini si erano illusi di poterle controllare costruendo dighe, costruendo imponenti edifici e momumenti. Sperando che questo potesse bastare.
Ma tutta la tecnologia non ha mai fermato tempeste di fuoco, uragani, terremoti e maremoti. Nessuna forza può essere fermata.
Nessuno può farlo, nessuno eccetto una.
Nessuno eccetto la Marchiata.



- Sei proprio il bimbo più bello del mondo!-. Ero seduta sul letto a gambe incrociate e giocavo con Wyatte a "cucù e teté". 
Ero contenta che fosse ancora così piccolo da accontentarsi di questi giochini banali.
Le sorelle erano al P3, cercando uomini che firmassero una petizione per sfilare ed essere comprati: Phoebe era stata infatti incaricata di organizzare questa serata di beneficenza per raccogliere fondi per i bambini. Più che altro, era stata lei a pregarli di fare qualunque cosa piuttosto che pensare che il suo fidanzato Jason era ad Hong Kong.
Io ero rimasta a casa a fare da baby sitter a Wyatte, sia perchè il mio ragazzo non sarebbe stato poi tanto contento di sapermi in giro alla ricerca di altri ragazzi, sia perchè ero sempre contenta di stare con Wyatte e di aiutare Piper e Leo.
Vivevo in casa con loro da un anno circa e ormai ero praticamente diventata un'altra figlia: dopo il loro salvataggio mi avevano portato da loro e mi avevano dato del cibo, avevo scoperto che Piper era una cuoca strabiliante, e un letto dove riposare. Da quel momento in poi non so esattamente come, loro erano diventate la mia famiglia. 
- Zia Alyson, se continui così diventerà il bambino più viziato del mondo- Leo entrò nella stanza, guardando suo figlio come se non esistessero altri che lui.
Lo sguardo più bello del mondo. 
Gli sorrisi e ritornai a guardare Wyatte, che mi osservava in attesa. - Ma no, resterà un segreto tra di noi, non è vero?-.
Wyatte rise e iniziò a mangiucchiarsi le manine.
- Come mai non sei uscita?-
Mi strinsi nelle spalle e strinsi Wyatte tra le braccia, che iniziò a giocherellare con i miei capelli. -Non mi andava-.
- Non fraintendermi, se non ci fossi tu probabilmente io e Piper andremmo fuori di testa, ma sono preoccupato per te. Dovresti uscire di più. Ultimamente la tua vita si riduce a casa e allenamento. Sarai esausta-
- Ma sono migliorata molto- sapevo che non era quello il punto, solo non sapevo cosa dirgli esattamente. Ero iscritta alla facoltà di giurisprudenza, per diventare avvocato, dove tra l'altro avevo incontrato il mio attuale ragazzo, ma il resto del tempo lo trascorrevo praticamente ad esercitarmi.
Non riuscivo a fermarmi: ogni volta che mi decidevo a rilassarmi e a dedicarmi un po' di tempo, l'immagine dei Sereg appariva nella mia testa, di come mi avessero costretta a fuggire e a lasciarmi quasi andare, perciò ricominciavo più forte di prima.
Avevo dedicato i primi mesi della mia nuova vita a cercare chi potesse essere il demone che li avesse mandati. Ma non avevo ancora scoperto nulla.
Ma lo avrei fatto. Per me e per loro. 
- Ti farebbe bene uscire un po', chiama Jasper. State ancora insieme, vero?-.
- Sì, stiamo ancora insieme. Ma neanche lui poteva stasera- mentii. In realtà mi aveva proposto di uscire con un gruppo di suoi amici, ma gli avevo dato buca dandola colpa alle sorelle. Sono una persona orribile? Probabilmente.
Uscivamo solo da un paio di mesi e non mi andava di affrettare le cose: era il primo ragazzo con cui fossi uscita in assoluto, se non si contano i caffè e le uscite fugaci, perciò preferivo andarci con i piedi di piombo.
E poi, non so... Vedendo ogni giorno l'amore di Piper e Leo, il loro modo di sfidare le leggi del possibile e del loro modo di guardarsi, che ti faceva sentire di troppo anche in una stanza superaffollata, mi faceva chiedere se avessi mai avuto un amore così.
- Va bene...- mi guardò con uno sguardo da tantolosochestaimentendo, però non aggiuse altro. E gliene fui davvero grata. - Raggiungo Piper allora, voi due comportatevi bene- guardò Wyatte e imitò la macchinetta dei popcorn, per cui Wyatte rideva ogni volta, poi mi carezzò la spalla e andò via, orbitando ed emettendo una miriade di scintille luminose.
Era come poesia.
Wyatte mi osservava, in attesa, e io ricominciai a giocare con lui, illuminandomi per a sua risata.






- Se siamo così brave a prenderci cura le una delle altre perchè non abbiamo mai comprato un condizionatore?- Phoebe spalancò la finestra facendosi aria con l'anta, mentre io e Piper eravamo sul divano a sorseggiare tè freddo.
Insomma, più che altro a pregare che potesse darci qualche sollievo da questo caldo afoso. Sentivo le fiamme persimo sotto i piedi.
- Perchè viviamo a San Francisco, città in cui di rado superiamo i 25 gradi- Piper si sventolò con delle bollette, guardandomi divertita.
- Oggi sono 32, perchè non lo compriamo?- chiesi sorridendo innocentemente. Non avrei resistito altri due giorni in questo modo.
- Beh, potremmo farlo se non ci fosse questa piccola spesetta straordinaria...-Piper porse una bolletta a Phoebe, guardandola con aria curiosa. 
- Si...- Phoebe guardò la bolletta con la mascella a terra -Ho fatto troppe telefonate a Hong Kong- confessò, più a lei stessa che a noi. 
Sospirò -Ti spiego, voglio davvero capire come vanno le cose con Jason, e per riuscirci sono costretta a chiamarlo molto spesso. Non mi tirerete quei bicchieri no?-
- No, certo che no. Anche io se dovessi scegliere tra l'amore vero e l'aria condizionata non avrei dubbi- 
- Chi sei tu che ne hai fatto di mia sorella?- Phoebe alzò un sopracciglio, sollevata e preoccupata al tempo stesso.
- Non posso essere di buon umore?-
- No, nemmeno Mary Poppins lo sarebbe con questo caldo-
Mi versai un'altra tazza do tè freddo - Nemmeno Buddha, se vogliamo proprio dirla tutta!-.
- Beh Wyatte dorme tutta la notte e Alyson ci da' una mano ogni giorno, i miei ormoni sono di nuovo normali e io e Leo...-.
- Siete di nuovo in sella...?- Phoebe sorrise raggiante.
- E così- Piper bevve un sorso di tè, soddisdatta.
- Evviva... Mi manca Jason-.
- E adesso, vado a vomitare- chiusi di botto il libro di diritto e mi finsi nauseata.
Scoppiarono a ridere - Non fare la santarellina, Alyson. Ormai tu e Jasper state insieme da un po'... Successo qualcosa?-
Scossi la testa - No e prevedo di non farlo succedere per un bel po'-
- Non ti piace abbastanza- Phoebe passò alla modalità "fatti dare un buon consiglio da me".
Mi strinsi nelle spalle - Non è questo, è solo che... Non so spiegarlo, è come se sapessi che c'è qualcosa che non va. Che non mi convince-
- E se fosse solo paura?- chiese premurosamente.
- No, non è paura. E' solo... presto- conclusi, dato che mi guardavano come se fossi una deficiente - Vedremo come va-. 
- Non c'è niente di normale in questo caldo!- Paige apparve in salotto, con una salopetta rosa, e un'espressione disperata. Fortunamente spostò l'attenzione dalla mia patetica storia.
- Buongiorno raggio di sole- la salutai.
- Passatemi la caffeina. Devo lavorare-.
- Devi cercare Madre Natura?- scherzò Piper. Forse il suo buon umore era davvero troppo. 
- Hai troppa energia!- bevve un sorso di caffè come se fosse stato ossigeno - E' tutta la settimana che faccio sogni infernali-.
- Pensi che questo caldo sia opera di demoni?-
- Perchè non provi a uscire piu spesso?- chiesi Phoebe osservando la sua salopetta rosa - Ti farebe bene-.
- Non sono ossessionata!- sbottò Paige. 
- Credo che sia qualcosa di magico?- chiesi, allarmata anche io. Ogni volta che si trattava di un demone, sentivo lo stomaco contorcersi.
- Sì, in assenza di di un termine adatto. Voglio controllare il Libro delle Ombre, giusto per assicurarmi che sia tutto okay-
- Posso darti una mano?- domandai, speranzosa.
- Alyson- mi rimproverò Piper, passando nella modalità "mamma apprensiva" - Ne abbiamo già parlato. Non hai ancora il pieno controllo dei tuoi poteri e finchè non passerai l'esame di pozioni allora non potrai affrontare nessun demone. Ci siamo intese?-
Sospirai - Potrei dare una mano, lo sapete anche voi-
- Tesoro- Phoebe si sedette accanto a me e mi spostò una ciocca di capelli dal viso - Sappiamo quanto sei forte, ma sei ancora agli inizi,non vogliamo ti succeda qualcosa. Ti vogliamo bene-
- Ve ne voglio anche io- sapevo che lo facevano per me, ma così mi sembrava di essere solo un altro peso. Una strega totalmente inutile.
- Anche a me all'inizio impedivano di fare magie, oggi capisco il perchè. Serve tanta pratica e tanto autocontrollo. Sei già migliorata molto, andrà bene. vedrai-.
Annuii e sorrisi, capendo che ogni protesta era inutile.
Paige mi sorrise, prese la tazza di caffè e se ne tornò in soffita.
- Dovremmo preoccuparci?- chiese Phoebe, guardando Paige.
- No- Piper posò tutte le scartoffie in una scatola e guardò la sorella salire le scale
- Ma dovrebbe smetterla di cercare guai- sospirò - con la fortuna che abbiamo li troveremo davvero-. 
Si alzò in piedi - Io vado a preparami, la festa del figlio di Darryl è tra poco. Alyson mi raccomando, cerca di rillarti e di uscire un po'-.
- Agli ordini, capo-.
Trascorsi il resto del pomeriggio da sola, a studiare. Una giornata totalmente inutile.
Sapevo che erano realmente preoccupate per me e che volevano solo che fossi davvero pronta, ma io dovevo fare qualcosa! Stare così, ferma, ad aspettare che qualcosa succedesse, era una specie di tortura!
Senza contare che sentivo costantemente una sensazione di pericolo strisciare dalla mia mente alla bocca dello stomaco, talmente forte da far accellelare il battito del mio cuore.
E con l'avvenire del caldo era aumentata: ogni sera era come se qualcuno, o qualcosa, volesse avvertirmi che qualcosa di terribile stesse per accadere. Che era viicina.
Ma probabilmente se l'avessi detto alle sorelle avrebbero detto che era solo immaginazione e che avrei dovuto rilassarmi. E se avessero ragione?
Me ne restai da sola finchè non sentii delle voci provenire dalla soffitta. Mi precipitai,quasi di corsa, e trovai Paige intenta a sfogliare il Libro delle Ombre, e Phoebe, avvolte in delle coperte blu.
- Beh...- le guardai titubante - lo so che ha rinfrescato, ma così mi sembra un po' troppo-.
- Sono questi?- Paige non sembrava neanche avermi sentito.
- Che fate?- chiesi curiosa.
- Mi scongelo- rispose Phoebe. Proprio non capivo.
- Questi?- Paige sfogliò delle pagine, con aria corrucciata.
- Questi chi?-
- No... Sembravano più... antichi-
- Ma chi? Volete spiegarmi?!- iniziavo a spazientirmi.
- Ehi, che ci fate a casa?- Piper entrò in soffitta e ci osservò confusa. In special modo me, la strega più inutile del mondo.
- Non lo so- confessai a mezza voce.
Leo orbitò all'istante. - E' sparito un angelo bianco-
- Che sia stato un angelo nero?- domandai, beccandomi un'occhiataccia da Piper.
- No il veleno di un angelo nero è molto lento e doloroso, questo è stato istantaneo. Gli anziani non sanno cosa possa essere-.
- E' tutto collegato! Ho interrogato i vegenti, ho letto le foglie di tè, il responso è sempre lo stesso. Sta per succedere qualcosa nel mondo soprannaturale. Tutto dipende dalla caverna di ghiaccio-.
- Quale caverna di ghiaccio?- chiesi di nuovo, completamente consapevole che nessuno mi avrebbe ascoltata.
- Il caldo, il terremoto... Tutto va oltre la scomparsa di un angelo bianco-.
- Forse dovrei rimandare la serata di beneficenza- Phoebe afferrò il telefonino dalla tasca dei jeans con aria preoccupata.
-Noi non dovremmo andare dal terapista- Leo aveva un'espressione a metà tra l'angosciato e il paziente.
- Aspettate! No, questo è quello che dobbiamo imparare dalla terapia- prese la mano di Leo e lo guardò negli occhi - quando sacrificare la nostra vita e quando non farlo-
- Ma è morto un angelo bianco!- disse Paige, incredula.
- Non lo sappiamo. Potremmo essersi tolto le ali e nascosto-
- E' possibile?- chiese Phoebe.
- Si, credo-. 
- Dobbiamo gestire la nostra vita. Le preoccupazioni e il panico compromettono solo la possibilità di essere felici. Preoccupiamoci del problema principale e ci difenderemo quando sarò il momento-.
Eppure bisognava fare qualcosa. Guardai Leo - Leo, puoi chiedere agli anziani di impedire agli angeli bianchi di orbitare?-.
- D'accordo-.
Tutte tornarono ai loro impegni, sperando per il meglio
E per l'enenesima volta mi sentii totalmente inutile, pienamente consapevole che qualcosa di veramente tremendo era estremamente vicino.





- Phoebe! Phoebe!- sentii Piage urlare e mi precipitai in soffitta.
- Che succede?- chiesi col fiatone per la corsa.
- Dov'è Phoebe?- non mi guardò nemmeno.
- Non c'è nessuno. Solo io-
- Ho bisogno di Phobe- disse categorica.
Sospirai - Lo so che non è lo stesso, okay? Ma io posso aiutarti! Sono abbastamza forte. Anzi! Sapete che potrei esserlo anche piu di voi!- sperai che questa nota di falsa presunzione potesse aiutarmi.
Mi osservò per qualche secondo, poi sospirò, sorridendo come se fosse fiera di me. 
- E va bene... Titani ti dice niente?- mi fece segno di avvicinarmi e fui felice come se fosse appena arrivato Natale. Mi dava una possibilità!
- I titani dell antica Grecia? Stai scherzando-
Secondo la mitologia furono le prime creature divine che comparvero subito dopo la creazione dell'universo, che vennero imprigionati nel Tartaro  per la loro tracotanza.
- No, per niente. Antichi dei che sono stati sepolti nel ghiaccio per secoli-
- Se anche fossero stati loro- guardai l'immagine sul Libro - Perchè si sarebbero liberati e perchè cercherebbero angeli bianchi?-. Mi resi conto che aveva bisogno di risposte, non di stupide domande.
- Forse uno di loro è ferito e ha bisogno di poteri curativi. So solo che gli anziani hanno vietato agli angeli biacnhi di muoversi perchè possono prenderli anche solo mentre...- guardò in cielo, per essere più esplicita.
No, no, no... Non potevo aver capito bene - Paige, non esiste. Puoi scordarerlo!-.
- Perchè no? Se ho ragione verranno dritti qui da noi- era entusiasta.
- Lo dici come se fosse una cosa bella!-
- Lo è!- si avvicinò al tavolo delle pozioni, prendendo un paio di fialette con un liquindo porpora - Ho preparato pozioni molto molto più potenti di quelle usate contro la Sorgente. Noi siamo pronte!-.
- Senti avvocato del diavolo, finchè non sapremo quanto sono potenti tu non farai niente-.
- Avvocato delle streghe: in giro ci sono divintà malvage che vanno eliminate prima che Wyatte torni a casa!-
- Non mi piace- scossi la testa, combattuta - mi stai obbligando a scegliere tra di voi?!-
- Perchè ne stai facendo un dramma?-
- Io ne sto facendo un dramma?!-. Lei voleva essere usata come esca e io ero la pazza?!
- Almeno tentiamo-
- Va bene!- tanto insistere mi sembrava solo una perdita di tempo - invitale pure! Fai venire gli dei che hanno causato il terremoto-
Mi porse una pozione e sorrise - Sta a vedere!-.
Orbitò: sparì per un secondo, poi riapparve. 
Non successe nulla. O almeno per un interminabile momento.
La stanza divenne improvvisamente fredda come il giacchio e, prima che avessimo solo il tempo di battere ciglio, una donna apparve davanti a noi in una tampesta di sabbia: aveva i capelli color avorio abbelliti con una corona d'alloro, una toga bianco latte che le arrivava alle ginocchia e un cinturino dorato all'altezza dei seni.
Paige le lanciò la sua pozione, ma questa le rimbalzò semplicemente addosso. La dea sorrise soddisfatta.
- Porca troia- mormorai. Gli occhi della dea divennero bianchi come il latte e guardò Paige come se fosse una torta al cioccolato. O almeno come la guarderei io.
Le lanciai anche io la pozione, che sortì lo stesso effetto della prima.
La dea sembrò infastidita come se una mosca le ronzasse nelle orecchie, e con un gesto secco della mano mi scaraventò sul tavolino ricoperto di pozioni, che si sfracellò al suolo facendomi sbattere la testa.
- Ma cosa...- ruggì, pronta a buttarmi su quella troia dagli occhi da psicoptatica, quando davanti a me si materializzarono delle scintille e poi un ragazzo con degli occhiali strani mi si parò avanti.
- Non guardarla negli occhi!- mi trasse a sè e mi cinse al petto, poi gettò ripetutamente delle pozioni sulla dea che sparì all'istante.
Alzai gli occhi sul suo viso e il ragazzo si tolse gli occhiali.
Per un attimo, un attimo eterno, tutto il resto mi parve lontano. Estremamente lontano. 
Aveva i capelli ricci color noce, che gli riacadevano morbidamente sulla nuca, gli occhi brillavano come se fossero immersi in topazio liquefatto, i suoi lineamenti erano delicati e le erano labbra piene e rosee. Il suo corpo premeva conto il mio e avvertivo i muscoi tesi, come se fosse stato pronto a scattare in ogni attimo.
I suoi occhi erano impiantati nei miei, come se potessero vedere in un attimo oltre tutto il resto. Come se fossimo due magneti che si attraessero.
Mi guardava in modo talmente intenso che per un attimo mi sentii in imbarazzo: era come se fossi uno strano arcobaleno che le persone non si stancano mai di osservare.
Deglutii e mi imposi di respirare, ma soprattutto ragionare. Ma chi diavolo era questo sconosciuo?
Come se mi avesse letta nel pensiero, si ridestò e mi porse la mano, dandomi una mano ad alzarmi. - Stai bene?-.
Non gli risposi, mi voltai ricordandomi di Paige e portai le mani alla bocca per non urlare. - Oh no-.
Paige era una statuta.




Ciao a tutti!
Eccoci a un nuovo capitolo e devo ammettere che sono molto emozionata: ringrazio tutti coloro che si sono fermati, anche solo un attimo, a leggere l'inizio della mia storia. Mi farebbe molto piacere leggere qualche vostra recensione, anche solo per dirmi di smettere e che fa schifo ahahha
Comunque sia questa è l'inizio della nostra storia, tratto, come avrete capito, da"O mie dee". 
Volevo continuare l'intero episodio su questo capitolo, ma alla fine ho deciso di interromperlo nel momento esatto in cui Chris fa la sua prima apparizione e vedere che cosa ne pensate.
Spero davvero che possa piacervi e per quanto riguarda Alyson, che sembra ancora molto ignota, anche fisicamente, impariate a conoscerla lentamente. A mio parere è un personaggio che ha molto da offrire.
Ringrazio ancora tutti!

D.

 
   
 
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