Fanfic su artisti musicali > Linkin Park
Segui la storia  |       
Autore: strawberrina    23/02/2009    16 recensioni
Allora, le introduzioni non sono il mio forte XD
Chester è appena entrato nella band e si sta ambientando tra i ragazzi, soprattutto con Mike... ma capisce che i suoi sentimenti non si fermano ad una semplice amicizia... e qui iniziano i guai perchè si ritroverà con Mike in situazioni molto particolari!
[Bennoda: Chester&Mike Slash]
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

14. Kate 1, Chester 1

* * *

Dopo aver percorso con le sue dita perfette i miei tatuaggi sulla schiena, si stese sfinito al mio fianco, facendo aderire le nostre braccia sudate.
L'altro braccio lo teneva sulla fronte, come se si stesse riparando da un sole prepotente.
Respirava ancora con affanno, fissando un punto indefinito sul soffitto del bus, con i suoi grandi occhi nocciola.
Sbatteva le palpebre di tanto in tanto respirando a bocca aperta, alzando e abbassando il suo petto a ritmo quasi regolare.
Come me d'altronde. Con la piccola differenza che io mi ero perso a fissarlo.
Farlo nel letto di Brad mentre lui era tranquillamente in cucina a godersi i suoi panini al tonno è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita.
"Cazzo Chazy...quando fai il geloso sei terribilmente eccitante..." rise Mike, spezzando il nostro silenzio fatto solo di sospiri.
Risi anch'io soddisfatto.
"Ma lo sai che questa è l'ultima scopata sul tour bus, vero?"
L'ultima 'chiusura clandestina', direbbe Mike.
Eh già. Settembre significa fine del tour.
Il tempo passa decisamente troppo in fretta quando si ritrova sè stessi. E io avevo ritrovato me stesso grazie a lui.
Ma alla fine...settembre significa anche (e soprattutto) mangiare, dormire, oziare, sfidare Phe alla play, chattare con i fan e non solo...ah, FORSE, anche registrare nuove canzoni.
"Si che lo so, Mr. Finezza" sorrise lui alzandosi dal letto "e anche l'ultima volta dove approfittiamo dell'assenza di Brad e dove dobbiamo assolutamente lasciare la camera prima che ritorni...su vestiti, amore”
Amore.
A quella parola pronunciata dal mio MC, scattai in piedi “Si, amore” sorrisi.
Lui arrossì imbarazzato.
E io mi misi a cercare dove fossero finiti i miei fottuti pantaloni.
“Non ti ci abituare troppo a questo nomignolo, Chazino” raccolse da terra la sua maglietta extra larga e se la rimise addosso.
“Va bene, amore” continuai sorridendo come un ebete.
“Lo sapevo, ora mi prende per il culo a vita” sospirò scuotendo la testa, guardandomi ridere e rivestirmi impacciato.
Si avvicinò a passo spedito, e giusto il tempo di infilarmi la maglietta che mi circondò il collo con le braccia, stampandomi un bacio leggero.
Qualcuno bussò alla porta.
“Toc-toc, Brad può entrare nella stanza di Brad?”
Mike staccò le sue dolcissime labbra dalle mie e, sfoderandomi un ultimo sorriso Shinoda, aprì la porta al povero chitarrista.
A quest'ultimo gli partì un grido smorzato.
“Ma...in che diavolo di stato pietoso si è ridotto il mio letto?!” esclamò Brad sbattendosi le mani in faccia.
“Non nominare il nome di Joe invano!” esclamò Mike, alzando solennemente l'indice.
“Ma Joe è un santo!” risi “giusto a ricordare le riviste a luci rosse che nascondeva in dispensa dietro alla scatola dei biscotti!”
“Tanto alla fine le avevo trovate prima io...e non erano neanche tanto male...”
“Mike?! Ti sto contagiando troppo...” annuii a braccia conserte.
Brad rimase immobile con la stessa espressione: “E' inutile che cambiate argomento!”
“E rieccolo che fa il pignolo!” sbuffò l'MC.
“E' Mike che ha posato lì il suo culo, io non c'entro niente” dissi guardando il mio amore con una faccia da 'scusa ma dobbiamo liberarci di 'sto fardello di nome Brad'.
“Ma...ma...” balbettò Brad spostando lo sguardo dal letto disfatto, ai pantaloni di Mike. Poi contemplò anche i miei.
“Ok Brad, ho un culo grosso, lo sai benissimo da quando ho rotto il tavolino a Londra” rise.
“Il punto non è il tuo culo, Mike...” mormorò pensieroso Brad “ma è...che ci fai con su i pantaloni di Chester?”
Eh...
…EH?!
Oh, merda.
Va bene che abbiamo i pantaloni larghi uguali, ma io avrò almeno una taglia in meno di lui! Come cazzo...pazienza, ormai il danno era stato fatto.
Mike si guardò i pantaloni e sbiancò.
Io guardai i 'miei' e...attaccai a mangiarmi la mia solita unghia.
Calma Chester, Brad è il più tonto di tutti...basta inventarsi una scusa del cavolo...e se risponde 'perchè?' senza un motivo, significa che ci è cascato.
Valeva la pena provarci.
“Tra i vestiti di Rob, vestiti di Mike...sono io che mi diverto a fregarglieli!” azzardai all'improvviso uscendo fischiettando dalla camera, cercando di togliermi il più velocemente possibile da quella situazione imbarazzante.
Mike rimase immobile dov'era, troppo intontito per avere qualsiasi pensiero.
“Ma poi...perchè?” disse Brad, sorridendo sarcastico.
Yeah sei un genio, capellone.
“Mhuaha!” risi sadico ad alta voce e Brad mi guardò torvo.
“Lascia perdere” si riprese Mike capendomi al volo, e raggiungendo anche lui la porta “è lui che è cretino”
Mike mi indicò e mi guardò con uno sguardo da 'adesso te la faccio pagare per aver incolpato il mio culo'.
Brad ci scrutò con una faccia idiota, poi vece spallucce raggiungendo il suo letto disfatto, e ci si sdraiò sopra.
Noi scappammo subito a tutta velocità, prima che il chitarrista potesse notare qualcos'altro di insolito.
Brad è comodo il letto? E' bello caldo? Pensai ridendo come un pazzo per tutto il corridoio del pullman.

Ci chiudemmo in camera di Mike, che era decisamente più sicura da occhi indiscreti.
E avremmo potuto raggiungere il bagno più velocemente per scambiarci (di nuovo) quei pantaloni ormai...come dire...
“Slargati...” bisbigliò Mike contemplando il suo riflesso sullo specchio dell'armadio.
“Eh?” esclamai di sorpresa.
“Slargati...” ripetè distratto “Chaz ti ho slargato i pantaloni...” piagnucolò tentando di aprire la cerniera.
In effetti il dubbio me l'ero posto anch'io.
Gli sorrisi. Ma lui era tutto intento a slacciarsi i miei jeans che non se ne accorse.
Incombeva il pericolo crollo psicologico.
“Guarda...li ho forzati e non riesco più a toglierli!” mi guardò con uno sguardo misto tra panico e rassegnazione “Se ci riuscirò, invece di una M da oggi in poi porterai una L, Chazy...” gli scappò una risatina malinconica.
“Ma Mikey...” risi sconsolato “cosa vuoi che me ne freghi dei miei jeans? Tanto alla fine con te è meglio se rimango senza, no?” sorrisi provocatorio e Mike ricambiò, rasserenandosi di un po'.
Passarono i minuti.
In meditazione, però.
Era un momento ultradelicato il fatto di preparare le valigie senza lasciare più niente sul pullman...ci abbiamo passato un anno su quel mezzo, c'era un pezzo della nostra vita lì.
Suonava strano sradicarci dalla nostra tana.
Ed ero convintissimo di dimenticarci su qualcosa fino alla fine.
“Dove sono gli occhiali?!” sbottai all'improvviso, facendo il punto di cos'avevo messo in valigia e di cosa probabilmente mancava.
“Chaz?”
“Che c'è Mike?” continuai imperterrito verso la ricerca degli occhiali, senza voltarmi verso l'MC.
“Pensavo a quello che è successo prima...” mormorò pensieroso.
“Mh? Per Brad, dici?” domandai ancora di spalle “ma vedrai che non avrà capito niente!”
“Si, lo spero” rise nervoso “ma io per prima intendo...per quel discorso...insomma, io sono...”
“Sei?” mi voltai squadrandolo con tensione.
“Sono...”
Rimase in silenzio e io mi bloccai a bocca aperta, facendo gesti con la mano per incitarlo ad andare avanti.
“Oh insomma...sono troppo grosso!” esclamò disperato “grosso!...Grasso!”
Tirai un sospiro di sollievo.
Non potevo mai aspettarmi cosa potesse elaborare quella sua mente contorta.
Mi avvicinai a lui e gli feci un buffetto sulla fronte.
“Sei scemo” sorrisi. E tornai alla ricerca dei miei amati/odiati occhiali.
Mike rimase senza parole.
Evidentemente si aspettava un 'è vero sei obeso e straripi di grasso da tutte le parti' o un 'ma che cazzo stai dicendo, che un altro po' e diventi anoressico', a quel punto sarebbe stato soddisfatto della sua assurda teoria.
“Ma...ma è vero!” esclamò esasperato senza convincermi.
Sbuffò.
“Ma guarda qua!” disse sollevandosi la maglietta per metà, lasciando scoperta la sua pancia assolutamente nella norma “vedi? Sono grasso!”
Lo guardai fisso, passando dai suoi occhi smarriti alla parte da lui scoperta, per poi soffermarmi su quest'ultima.
Per un bel po' di tempo.
“Beh...effettivamente...” dissi continuando a fissare il suo addome.
A quel 'effettivamente' sul volto di Mike comparve un'espressione stile 'lo sapevo'.
“...io vedo solo qualcosa di dannatamente eccitante...”
Dimenticandomi improvvisamente degli occhiali, mi avvicinai al mio MC, piegandomi leggermente, e schiusi le labbra in un bacio sulla sua pancia.
Mike arrossì violentemente al mio contatto.
“Ma...ma...” balbettò tentando di ignorarmi, staccandosi di poco “...per non parlare del mio culo! Mi è tornato in mente l'episodio del tavolino e non è stato il massimo ricordarlo...”
“A me non dispiace affatto il tuo culo, anzi! Soprattutto ieri sera...”
Mike spalancò gli occhi a palla e dalla sua bocca uscì solo un convinto “con te è impossibile fare un discorso serio” con un sorrisetto appena accennato.
Guardò ancora in obliquo la sua immagine riflessa nello specchio dell'armadio e piano piano tornò a scrutarsi.
Non feci a meno di farmi scappare un'esclamazione di esasperazione.
“Mike?”
“Eh?” rispose non staccando per un attimo gli occhi dal suo rifletto.
“Smettila di dire cazzate e andiamo a cambiarci i pantaloni in bagno, prima che ci veda qualcun'altro più furbo di Brad”
Fu come sciogliere un incantesimo.
Mike si voltò lentamente verso di me e sbottò “non sono cavolate! Sono conclusioni sensate alle quali sono giunto, e poi..”
“Mike?” lo interruppi sconsolato.
“Ok, andiamo”

* * *

Ero sicuro che mi sarei dimenticato qualcosa su quel bus.
E quando sono sicuro di una cosa, quella cosa succede.
Quel giorno fu l'ultima volta che vidi quegli occhiali ai quali ero tanto affezionato.

* * *

Si dice che tutte le cose che ti capitano, da quelle più belle a quelle più sfigate succedano per un preciso motivo, per un filo del destino che va seguito.
C'è chi ci crede e chi no.
Io ci credo, e questo fatto rientra nella seconda categoria...anzi in una terza.
Quelle sfigatissime.
Evidentemente era la giornata fortunata di Brad...
Il chitarrista si diresse verso la cucina, con l'intento di caricare la batteria del cellulare per chiamare la sua famosa ragazza.
Ecco spiegato il motivo del sorriso ebete che aveva stampato sulla faccia.
Poi si sa che Brad da sempre era un tirchio di prima categoria.
E se avesse per caso trovato un telefono in giro, l'avrebbe sfruttato, facendo poi finta di niente.
Beh, andò più o meno così.
Un cellulare disperso sul tavolo? Pensò notando l'aggeggio abbandonato in bella vista.
Si guardò intorno con circospezione, avvicinandosi al tavolo molto lentamente.
Massì, quasi quasi chiamo con questo... e lo afferrò, sbloccando la tastiera e pronto a digitare il numero della pseudo-Spears, tutto entusiasta.
Ma la prima cosa che vide, attivata la tastiera del cellulare, fu un video messo in pausa.
IL video messo in pausa.
Brad assunse un'espressione tra il sorpreso e il curioso.
Poi preso dalla circostanza, schiacciò su 'play' e...sbarrò gli occhi inorridito.

* * *

Mike uscì dal bagno con in mano i miei pantaloni che si era tolto, e addosso un altro paio dei suoi.
Avrei voluto cambiarmi con lui... in fin dai conti avrebbe evitato in questo modo di prendere un altro paio dei suoi dall'armadio, ma forse era meglio evitare di dare ancora nell'occhio.
Mi sorrise mettendomi in mano i miei jeans.
Feci per entrare in bagno quando sentii degli scalpiccii veloci che si dirigevano verso il corridoio.
Dall'angolo vidi svoltare Kate, avanzando nella nostra direzione con aria superba.
Da quando aveva girato l'angolo, non toglieva gli occhi di dosso da Mike.
“Chester” mi disse afferrandomi per un polso, ma continuando a fissare il mio MC “c'è Brad che ti chiama dalla cucina”
Girò finalmente lo sguardo verso di me “vuole parlarti urgentemente”.
Mike mi guardò nervoso e io ricambiai il suo sguardo, lanciando un'occhiata interrogativa a Kate.
Che mi penetrò gli occhi, gelida.
Mi cambiai velocemente in bagno.
Che cazzo vorrà Brad di tanto urgente? pensai.
Non mi sorpresi più di tanto dello sguardo agghiacciante di quella ragazza, ormai a dirla tutta ci ero abituato.
Eppure il mio intuito mi diceva che c'era qualcosa sotto, qualcosa che riguardava anche lei.
O forse, era inutile che mi facessi troppe paranoie.
Uscii dal bagno, trovando lo sguardo perso di Mike.
Raggiungemmo insieme la cucina, affiancati da un sorrisetto nascosto di Kate, che ci seguiva.
Pochi secondi e capii che ancora una volta il mio istinto aveva avuto la meglio.
Brad era a dir poco furioso. “Mi puoi spiegare che cazzo è questo?!”
Mi lanciò un cellulare, che presi al volo.
Ero piuttosto intontito. Che cazzo c'entrava un cellulare?
Guardai lo schermo. C'era un video messo in pausa.
Schiacciai su play.
Rimasi spiazzato.

Mike si irrigidì, arretrando di un passo.
Chi diamine ci aveva filmato?!
Guardai Kate dal fondo del corridoio. Si vedeva visibilmente che si sforzava di non ridere malignamente.
C'era Mike vicino a lei, che teneva lo sguardo fisso nel vuoto. Avrebbe voluto avvicinarsi a prendere le mie difese, ma era praticamente intrappolato dalla stretta di Katelyn, avvinghiata al suo braccio.
“Allora?!” sbottò Brad, rosso di rabbia.
“Brad...era solo uno scherzo...” balbettai “l'abbiamo...girato apposta...”
“Chester non me la dai a bere anche questa volta, merda. Ci sono troppe cose che non quadrano. E anche se fosse uno scherzo, cosa che NON E' CHESTER, è di pessimo gusto”
Non l'avevo mai visto così incazzato in tutti questi anni.
Sentivo una voragine nel mio petto che si stava allargando...non poteva parlare così...
Non dei suoi migliori amici...
Era un video ambiguo, girato dalla fessura di una porta semichiusa.
Nella stanza di Brad. Forse era quello che l'aveva fatto incazzare in quel modo.
Il fatto di averlo preso per il culo, così. Innocuamente.
Rob entrò in cucina, aprendo il frigo per una lattina di birra. “Perchè ti scaldi tanto Brad? Ti si sente dalla porta” chiese.
Brad non rispose, continuando a fissarmi negli occhi, colmi di rabbia.
Rob non attese risposta.
Si avvicinò a me, prendendomi il cellulare dalle mie mani. Lo lasciai fare, immune.
Impotente.
Stavo cadendo a terra, sentivo le mie ossa pesanti cedere alla forza di gravità.
E il vuoto dentro di me si ampliava, come se fossi un guscio da 150 kili, senza contenuto.
Il tempo di mettere in play il video che il batterista capì tutto, e mi guardò mortificato.
Mike aveva gli occhi bassi.
“Chester...e Mike. Qualunque piega abbia avuto questa storia non ne voglio mai più sentir parlare in mia presenza. E che rimanga tra noi.” e detto questo si allontanò, tenendo i pugni serrati e continuando a borbottare “che schifo. Mio Dio che schifo.”

Ci fu una cena silenziosa tra noi 8 quella sera.
Tanto che Dave e Jeff si guardavano come per chiedersi che cazzo fosse successo. Sparando di tanto in tanto battute senza senso per sciogliere l'atmosfera glaciale.
Kate era seduta di fronte a me e mi guardava di sottecchi, con quel suo sorrisetto da stronza.
Stronza.
Era stata lei per il video.
Il cellulare era suo, e guarda caso se n'era accorta molto dopo di averlo lasciato sul tavolo, secondo la sua teoria.
Si era divertita a fare questo?! Si divertiva a vedermi in quello stato?
Posai rumorosamente la forchetta sul tavolo, lasciando nel piatto circa tre quarti di cena.
“Scusate, mi è passata la fame.”
Lì non ci potevo resistere, neanche un minuto di più.
O avrei tirato un pugno in faccia a quella troia, per poi raggiungere Brad e afferrarlo per il colletto, solo per gridargli “PERCHE'?
Jeff mi squadrò preoccupato “vuoi che ti tengo qualcosa da parte per dopo? Avrai fame, abbiamo anche l'ultimo concerto!”
Era seriamente preoccupato.
“No grazie Jeff. Basta così...davvero...”
E mi allontanai dalla cucina tanto per non dover più sopportare quell'odiosa faccia di Kate puntata addosso a me.
E per non dover reggere gli occhi tristi di Mike. Una lama trafitta nel petto.
Sbattei la porta della mia stanza e mi buttai sul letto, pensando che tra due ore potevo liberare tutta la mia mente.
Un palco. Le luci, la folla che canta con te ogni tua singola nota, ogni tua canzone che rappresenta spezzoni della tua vita.
Io e la musica. La cosa più importante per me.
Solo con una convinzione: quella notte non avrei dormito con Mike...

* * *

Paper bags and angry voices
Under a sky of dust
Another wave of tension
Has more than filled me up
All my talk of taking action
These words were never true
Now I find myself in question
(They point the finger at me again)
Guilty by association
(You point the finger at me again)

Mucchi di carta e voci arrabbiate
Sotto un cielo di polvere
Un’altra onda di tensione
mi ha riempito di più
Tutte le mie parole d’azioni fatte
Queste parole non furono mai vere
Adesso ho trovato me stesso nel dubbio
(Puntano ancora il dito su di me)
Colpevole d’associazione
(Tu punti ancora il dito su di me)


(Runaway – Linkin Park)

* * *

Salveeee ^___^ *osa spudoratamente far finta di niente *
Si lo so è da SETTEMBRE che non aggiorno -_____- chiedo umilmente perdono ç_ç
Purtroppo il tempo vola, e a malapena mi rendo conto che siamo quasi a marzo °-°
Una carenzia d'ispirazione mi ha accompagnato per tutto l'inverno! Poi sono successe un casino di cose °-°
Ma non vi annoio con le mie chiacchiere XDD prometto solo che aggiornerò prestissimo.
Un GRAZIE a tutte le lettrici che seguono la sottoscritta “scrittrice” -.-” (XD)
e un GRAZIE a tutti quelli che hanno salvato la FF in preferiti, e semplicemente a chi legge ^-^
Alla prossima!

Note: Mike ha davvero rotto un tavolino a Londra, in un hotel, sedendocisi sopra XDDD

  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Linkin Park / Vai alla pagina dell'autore: strawberrina