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Autore: Dazechrome    03/11/2015    2 recensioni
[Ape Escape]
"Le scimmie sono scappate di nuovo e come al solito ne combinano di tutti i colori!"
Stavolta Specter ha ipnotizzato i suoi peggiori nemici per seminare caos e distruzione assieme alle sue scimmie. Riuscirà Kakeru a far ritornare normali i suoi amici?
[Fic ambientata post Ape Escape 3 con tutti i personaggi principali presenti, anche quelli degli spin off]
Specter era seduto sulla sua poltrona, accanto aveva Satoru e Hikaru ai lati e sopra Hiroki con le braccia conserte poggiate. Natsumi lasciò cadere il telefono. Era stato Hiroki a rispondere. - Ehi Natsumi, di che ti preoccupi, tanto non prende qua!
-Specter! - gridarono Natsumi, Kakeru e Rosa all’unisono, quest’ultima con tono disperato. 
-Piaciuta la sorpresa? - disse la scimmia albina, sorridendo beffarda. 
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry, Triangolo
Capitoli:
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Hiroki sorseggiò il caffè lentamente. Posò la tazza sul ginocchio e osservò il fondo. Non era rimasto niente. Schioccò le dita e una scimmia accorse a versare altro caffè. Aspettò un po’ prima di riprendere a bere. Era nella workstation di Haruka, le virus Charu della base a riposo e i computer ancora accesi a installare programmi in automatico. Si era svegliato prima di tutti, tremante, gli occhi rossi e il respiro affannato, in ansia.
Haruka entrò. - Hiroki! Ti stavo giusto cercando. Gli altri stanno ancora dormendo. - controllò con lo sguardo i computer e le robot. Sembrava tutto apposto. - Tu che ci fai qui?
Hiroki bevve metà del caffè prima di rispondere. - Non lo so.
Haruka sospirò e si sedette accanto a lui. Fece cenno alla scimmia di andarsene. - Che cosa è successo?
Hiroki si allontanò leggermente e sbuffò. Tenne la tazza mezza piena con le mani tra le gambe. - Niente. Non è successo niente. Non succederà più.
-Dimmelo adesso! Non voglio un peso morto nella squadra, men che mai uno depresso, quindi spara! - esclamò Haruka prendendolo per il colletto. - Qual è il tuo problema?
Hiroki deglutì. - Calma! Non… non. - Haruka allentò la presa. - Riguarda Specter?
-Si! Sono preoccupato per lui! - Haruka lo lasciò libero. Hiroki soffiò. - Sayaka è pericolosa e lui non ha alcuna protezione!
Haruka scoppiò a ridere. - Non sai cosa vuole fare con Sayaka?
Hiroki rimase perplesso. - Cosa?
Haruka si riprese. - Devi stare tranquillo. La sta tenendo lontano il più possibile da noi. Non vuole che veda ciò che facciamo. Sa solo che ho rubato il portatile di Akie, non armi e beni di varia necessità.
-E?
-E non lo so, questo è il motivo per cui non la fa uscire. Non può ipnotizzarla, quindi cerca la sua fiducia. Credo…?
Hiroki bevve un sorso di caffè. - Neanche tu sai quello che sta facendo.
-So abbastanza, Hiroki. - Haruka si alzò. - Sayaka è stata un imprevisto. Se non riusciva a ipnotizzare qualcuno lo avrebbe tenuto vicino. Non so altro. Dovevo essere io quella con la probabilità più alta… e te.
-Ah.
-Forse sta cercando di ipnotizzarla in un modo più lento… più subdolo
 
Sayaka aprì gli occhi lentamente, la vista appannata e la luce accesa, seppur fioca. Quella luce si era attivata in automatico da un po’ e l’aveva infastidita fino a farla svegliare. Strizzò gli occhi e provò a mettere a fuoco quello che aveva davanti. Non si era mossa dal letto, ancora distesa di fianco.
Era abbracciata a Specter.
Istintivamente balzò in aria, tirando via il piumone di botto e togliendosi dal letto di corsa. Tornò subito a controllare quando vide che Specter dormiva ancora. Si avvicinò lentamente evitando di sconquassare il materasso. Allungò un dito come per sfiorarlo, ma non ci arrivava mai. Si fermava a ogni punto che voleva toccare. Alla fine gli toccò le punte dei capelli, sfilacciandoli tra le dita. Poi premette sulla guancia, pian piano sempre più forte. Non si svegliava.
-Ma allora perché le luci sono accese? - si chiese a bassa voce, guardandosi intorno. Le luci erano piccole ma risolute. L’abat jour era spenta. Le uniche stanze accessibili erano i bagni accanto. Quando doveva svegliarsi quella scimmia?
-Ehi, Specter. - mormorò, sdraiandosi accanto a lui. Si mise faccia a faccia con lui, proprio come si era svegliata, ma senza contatto fisico. - Non è che sei in coma?
-Ti piacerebbe. - rispose lui assonnato, gli occhi chiusi. Sbadigliò senza coprirsi. - Ora mi alzo.
La ragazzina si rialzò e guardò la porta blindata principale. - Certo. Con calma.
Specter la prese dalle spalle e la spinse a sedersi. - Mi aiuti a fare il bagno?
Sayaka ansimò. - Non sei capace? - gridò. Si rialzò. - Voglio dire, perché?
L’albino si sedette sul letto, le mani tremanti al petto e le gambine agitate. - Ho problemi a lavarmi i capelli. - si interruppe e balbettò. Si guardava in giro velocemente e poi guardò Sayaka in faccia. - I tuoi capelli sono perfetti…
Sayaka arrossì brevemente, lanciando un piccolo - Eeehh?? - incredula. Si toccò le ciocche, aveva i capelli sciolti. - Oh, uhm… ok.
Specter scosse i pugni estasiato, l’occhio che brillava. Si alzò e si tolse lentamente il casco e lo porse alla ragazza, che lo prese confusa, lanciando un - Eeh??? - ancora più grosso. L’albino la prese per mano e la condusse in bagno. - Ehi, aspetta! - esclamò lei esasperata. - Cosa significa!
La scimmia fece una smorfia e indicò i capelli, liberi dal casco. - Oh, certo, devo lavarti i capelli. - disse Sayaka. - Non parli senza…?
Specter scuotè la testa e la trascinò. - Ma mi capisci, eh? – chiese lei.
Annuì.
La ragazzina sospirò. Osservò il casco tra le mani. - E questo dove lo mettiamo?
 
Natsumi entrò nel laboratorio smagliante, Kakeru d’appresso. - Buongiorno!
-Oh, buongiorno Natsumi. - rispose Charu sorridente, al computer con il professore. - Dormito bene?
-No. - bofonchiò l’altra. - Immagino il nonno abbia dormito meglio.
-Professore, è da un po’ che non ci si vede! - esordì Kakeru. L’uomo non rispose.
Natsumi osservò il monitor, diversi documenti e file di log aperti. Kakeru si diresse al teletrasporto nel frattempo. - Allora io vado, eh?
-Si, mi raccomando. - rispose Natsumi secca. - Beh, nonno?
-Questo codice è inespugnabile. - rispose il professore. - Non ci ho capito una mazza. Complimenti.
-...è una cosa buona? -  chiese la nipote, dubbiosa.
Il professore aprì altri file di log. - Quel che voglio dire è che Specter non può modificare il casco senza il tuo aiuto adesso.
 
-Fate evacuare tutti gli studenti! - urlò Hikaru. L’eco rimbombava per i corridoi, le porte delle aule aperte e scimmie armate che entravano in marcia. - Picchiate i professori! Se vedete qualcuno che vi sembra un bullo picchiatelo pure!
Due scimmie fecero spallucce. Come si riconosce un bullo? Boh. Nel dubbio picchiavano gli studenti che ritenevano brutti.
-Se trovate il preside scassatelo di botte! - riprese Hikaru, controllando le aule in attesa che arrivasse Kakeru. - Ma niente danni gravi! Non mandate nessuno in coma!
Una scimmia strillò e si mise sull’attenti. - Avete bloccato le strade quindi? – disse il ragazzino. - Bene! Questa lotta sarà solo tra me e lui!
-Ukki!
-Questo significa che non vi voglio e non vi posso avere in mezzo. - bofonchiò Hikaru, dirigendosi verso l’uscita della scuola. - Rimanete qui voi!
 
Kakeru si fermò all’entrata della scuola. Le strade erano deserte. Poteva sentire urla dall’edificio.
-È una trappola. - mormorò. Si allontanò e si mise in mezzo alla strada. Quella scuola era isolata, ma mai l’aveva sentito così.
Lentamente, un rombo di motori che si faceva via via più forte. E più vicino.
-Oh no, non di nuovo!
Equipaggiò il dominatore dei cieli, la forte sensazione di deja vu. Pensò che stesse arrivando Hiroki, quando vide la macchina e chi gli stava dentro. Poi la strada vuota e infinitamente più larga e percorribile.
-CUGIIIIIIIINOOOOOOOO
Kakeru si librò in aria poco prima che Hikaru lo investisse con la sua macchina sportiva. Stava quasi per sbandare, ma virò e tornò indietro su Kakeru, che era sceso a terra. Equipaggiò il cerchio sprint, partendo a razzo con poco vantaggio.
-Non puoi correre in eterno cugino e io non posso investirti! - gridò Hikaru, che aveva cambiato la velocità apposta. - Specter ti vuole vivo, arrenditi senza fare storie!
Kakeru urlò. La strada sembrava non finire mai e aveva sempre la macchinona a due passi.
-Sappi che posso spezzarti le gambine! - strillò Hikaru. - Se non posso farlo investendoti scenderò io e crack!
Kakeru saltò e volò col dominatore dei cieli. - Di nuovo? - borbottò Hikaru, non facendo in tempo a fermarsi, passando oltre. Stavolta però Kakeru scese subito e lanciò un proiettile esplosivo con la fionda alla macchina dietro. Non c’era un punto debole visibile, ma bastava per danneggiarla. - Ehi! - gridò Hikaru, tornando verso il cugino. - Guarda che questa macchina non è mia!
Kakeru puntò la fionda di nuovo, stavolta davanti. Era vicino. - Non me ne frega niente.
Hikaru frenò di botto, in tempo per non andargli sopra. Kakeru sparò comunque mentre Hikaru saltò fuori dalla macchina, ormai in fumo. - Satoru te la farà pagare cara!
-Non vedo l’ora. - bofonchiò il cugino. Si avventò su Hikaru col bastone stordente. - E ora tu torni a casa!
 
-Hiroki! - esordì Specter in piedi, Sayaka dietro che si sistemava le codine. - Ho bisogno di te!
Il ragazzo accorse subito, eccitato. - Ah, mio signore! Cosa posso fare per-
-Lo smalto. - lo interruppe subito la scimmia. - Ho bisogno della mia manicure!
-Cosa - mormorò Sayaka. Hiroki rimase pietrificato. - Ma certo. Haruka ha portato di tutto ieri, ah ah. - Fece cenno di seguirli. - Come ai vecchi tempi?
-Pensavo di farlo un po’ diversi questa volta. - rispose Specter, tenendo Sayaka per mano e avvicinandosi a fianco di Hiroki. - Con te me lo facevo nero, con Rosa… rosa.
-Cosa - ripeté Sayaka. - Beh, rosa te li vedo bene.
-Secondo me non è adatto. - replicò Hiroki. - Non puoi tornare al nero?
-Oppure un colore pastello. - continuò Sayaka. - Gli si addice di più alla sua person- Specter le strinse la mano forte da farle male. - Voglio dire, il pastello è la nuova moda!
-Ma ha un tuxedo nero! - esclamò Hiroki. Si fermò e guardò i due, Specter che allentava la presa a Sayaka. - Nero! - riprese il ragazzo.
Sayaka si mise a braccia conserte. - Rosa pastello. - rispose provocatoria.
-NERO!
-ROSA!
Specter li prese entrambi per mano, scuotendoli, per poi lasciarli. - Ho due mani! Facciamo entrambi.
 
-Siamo tornati. - disse Kakeru con un fil di voce, reggendo Hikaru dal braccio sulle spalle. - Lasciami stare, mi reggo da solo! - strillò il cugino.
Natsumi e Charu accorsero. L’androide prese in braccio Hikaru. - No che non ti reggi. - gli disse.
Kakeru si asciugò col braccio la fronte sudata. - Attenta Charu, non è tornato tutto buono.
-Che cosa? E come sei riuscito a portarlo fin qui? - chiese Natsumi, prendendo le distanze.
-A mali estremi, estremi rimedi. - mormorò Kakeru, toccandosi la testa. - Tenetelo a bada voi, io devo andare di nuovo.
Charu immobilizzò Hikaru mettendogli le braccia alle spalle, stringendo la presa da fargli male. - Perché? Dove vai?
-Hikaru ha occupato la scuola con delle scimmie, a quanto pare. - disse Kakeru avvicinandosi al teletrasporto. - Spero per te che nessuno si sia fatto male. - bofonchiò lanciando uno sguardo minaccioso al cugino.
-Guarda che non è morto nessuno! - strillò Hikaru, cercando di liberarsi. Natsumi si avventò su di lui. - Ehi, aspetta Kakeru!
-Troppo tardi. - disse Charu, buttando giù Hikaru, faccia al pavimento. - Stai fermo! Che cosa hai fatto?
Natsumi gli si avvicinò all’orecchio. - Quali sono gli ordini di Specter?
-Ehi, ehi! Basta! - piagnucolò il bimbo. - Dov’è Pipotchi? Ridatemi Pipotchi e parlerò!
-Ma Pipotchi non sa… - mormorò Charu. - E tu starai buono?
Hikaru digrignò i denti e non rispose. Natsumi fece cenno a Charu. - Ho un’idea. Tienilo fermo. A qualunque costo.
Charu annuì. Mentre Natsumi usciva dalla stanza, la robot fece comparire il cannone dal braccio, puntandolo sulla testa del ragazzino. - Stai fermo.
 
-Io dico che conviene aspettare un momento migliore e comprarne uno nuovo. - disse il professore, scrutando la tv rotta. Rosa, Blu e Gialla osservavano il dibattito curiosi, Pipotchi sulla testa di Rosa.
-Io dico che si può riparare. - replicò Bianca, risoluto.
-Io dico che non conviene. - borbottò il professore.
-Pipo! - esordì Pipocchi, fluttuando e indicando Natsumi. - Ancora col televisore, voi due? - domandò lei. - Gialla, ho bisogno di te.
-È un dibattito interessante! - disse la scimmia. - ...Cosa?
-Abbiamo preso Hikaru! - esclamò Natsumi. Ci fu un evviva di gruppo. Pipotchi volò verso la testa di Natsumi, poggiandosi li. Gli occhi di Gialla brillarono. - Avete preso il ciccino?
Gialla iniziò a ballare nervosamente. - Oh no. - bisbigliò Rosa.
-Dolce piccolino!~- sbavò Gialla.
-Uh oh. - mormorò Blu.
Natsumi mise le mani avanti preventivamente. - Eh eh… si… devi aiutarci a tenerlo a bada… e in fretta! Non è tornato buono!
-Oh, piccino! Ma certo~. - rispose Gialla estasiata. Pipocchi lanciò un “Pipo…” tremante. - Andiamo, ti aiuto io a farlo tornare normale.
 
-Stai! Fermo! - ripeté Charu per l’ennesima volta.
-Voglio Pipotchi! - strillò Hikaru, dimenandosi.
Natsumi e Gialla entrarono. Pipotchi fluttuò verso Hikaru, piagnucolando. Natsumi lo prese al volo e lo tenne stretto tra le braccia. - No Pipotchi! Non adesso.
-Oh, ma poverino! - gemette Gialla, scuotendo i fianchi. - Ma cosa gli state facendo! No, no, no!
Charu fece alzare Hikaru, che alla vista della scimmia gigante tirò un urlo. - NOOO! CHE CI FAI TU QUI!
L’androide lo spinse tra le braccia di Gialla, che lo strinse forte al petto. - Zuccherino! Sono qui per liberarti dal tuo fardello!
-La… lasciami! - disse Hikaru a mezza voce, immerso nel grasso della scimmia. - Natsumi! Charu! Non riesco a respirare! Pipotchi!
-Parlaci di Specter! Che intenzioni ha, cosa ti ha ordinato! - esclamò Natsumi. - Altrimenti rimarrai lì per sempre!
-No! No! - gridò Hikaru, cercando di togliere la faccia dal petto di Gialla. - Specter non vuole fare nulla di male! Io non ho fatto niente di male! Sono tutti illesi!
-Oh, che bellino, lo sappiamo che tu non faresti del male a una mosca. - rispose Gialla accarezzandogli i capelli. - Ma non puoi mentire sulle intenzioni di Specter!
-Specter ha in mente un grande piano per l’umanità! - esclamò il bimbo. - E mi ha promesso che sarà una cosa bella!
-Che cosa? - sbottò Natsumi. - Una cosa bella! E cosa ti ha promesso, qual è il piano?
Gialla allentò di pochissimo la presa, quanto bastava per lasciar respirare Hikaru. - Non… non lo so. Non ricordo… era qualcosa a che fare con la pace nel mondo? Credo?
Natsumi scoppiò a ridere. - La pace nel mondo! - ritornò seria. - Anche i Paradisi gemelli erano per la pace nel mondo, sai?
-Quella è stata un’idea di Tomouki per distruggere la terra! - gridò Hikaru, offeso. - Questa volta farà tutto lui.
Natsumi osservò Pipotchi tremante. - Lo sai cosa hai appena fatto, Hikaru? Lo sai cosa stanno facendo gli altri, li fuori?
-Specter ci sta lasciando liberi di fare ciò che abbiamo sempre desiderato! Senza fare male a nessuno, ovviamente. - replicò Hikaru. - E poi non ho detto che il piano di Specter è la pace nel mondo. È qualcosa al riguardo. Non ricordo cosa.
-Beh, questo cambia le cose. - intervenne Charu. - Ma è dire tutto e dire niente. Sforzati!
-Specter non ha detto nulla di specifico! - abbaiò Hikaru.
-Calmati, biscottino mio! - disse Gialla. - Ma devi dirci tutto quello che sai!
-Io… non ricordo. Forse Kakeru mi ha dato troppe botte in testa. - mormorò il bimbo. - Io ho solo fatto quello che ritenevo giusto.
-Cosa pensi di ottenere occupando una scuola! - disse Natsumi. - Se questa è la tua idea di fare del bene, non oso immaginare quale sia il piano di Specter!
-Ma… io… - mugheggiò Hikaru. - Lasciatemi adesso! Voglio Pipotchi!
Natsumi fece una smorfia. - Non ci fidiamo ancora di te. Pipotchi rimane con me. - fece cenno a Gialla. - Ora ti ammanettiamo, fino a quando non torni in te.
-Cosa! - gridò Hikaru. - No! Ho detto tutto ciò che sapevo!
-Sei ancora dalla parte di Specter. - disse Charu calma. - Quando ti sistemerai potrai tornare con Pipotchi libero. Per ora starai con Gialla.
-NOOOO! Non ho più intenzione di lavorare per Specter, lo giuro! Lasciatemi stare! AAAAAAAAAAAAAAA
 
Haruka entrò trionfante alla base. Scimmie attorno a lei che portavano pezzi di ricambio robotici da un lato e sacchi del McDonalds dall’altro. - SPECTER! HO I NUGGETS
Specter aveva finito la sua manicure. Osservò le unghie di entrambe le mani, fiero. - Happy meal? - domandò con tono grave.
-Happy meal. - rispose lei. - Poni.
-Tutti?
-Tutti.
 
-Perché Specter ti tiene con sé? - chiese Hiroki minaccioso, solo con Sayaka.
La ragazzina si accarezzò il trasformologio. - Oh, non lo so. Lo stavo per chiedere a te! - rispose lei. -Impossibile! Dove hai dormito? Dov’eri stamattina? - esclamò lui, avvicinandosi pericolosamente. - Cosa fate voi due?
-Ehi, non farti strane idee! - Sayaka allontanò il ragazzo delicatamente dal petto. - Io sono ancora lucida! È Specter che mi tiene prigioniera.
Hiroki sorrise e guardò il trasformologio. - Ah si? E perché non lo fai a pezzi?
Sayaka sobbalzò, ma rimase in silenzio.  
-Allora c’è qualcosa. - sibilò Hiroki.
-No! - gridò Sayaka, scuotendo i pugni. - Io non sono cattiva! Specter sta solo mettendo a dura prova la mia pazienza!
Hiroki rimase perplesso. - Ahh! Ho capito. Potevi dirlo prima!
Specter entrò con una scimmia dietro che portava dei sacchetti. Prese i nuggets con la mano e li mise tutti in bocca. - Che succede qua?
-Ah, Specter! - esordì Hiroki, allontanandosi da Sayaka. - No, niente. Tranquillo.
La scimmia lacché tirò fuori un happy meal dei Transformers e lo consegnò a Hiroki. - Mangiamo assieme? – mormorò con gli occhi che gli brillavano.
-No. - mugugnò Specter secco. - Prendi e vai dagli altri.
-Ma…! - Hiroki esitò. Aprì l’happy meal. - Ma io volevo Starscream!
-Vai a fartelo cambiare da Haruka. - borbottò la scimmia ancora con la bocca piena. - E ora fila. No, tu Sayaka rimani con me.
Il ragazzino uscì con passo lento. - Divertitevi, voi due! - salutò sarcastico. Specter lo ignorò e si sedette sulla sua sedia fluttuante. La scimmia lacché tirò fuori un happy meal e lo consegnò a Sayaka. - Oh, my little pony per me? Ma non c’è il giocattolo!
Specter tirò fuori una Pinkie Pie. - Toh.
La ragazzina osservò il pony e poi Specter dubbiosa. - È per me?
Specter fece un profondo respiro. - ...Si.
Sayaka rimase a guardare. - Sicuro che vuoi darmelo?
-Si. Certo. - Sayaka agguantò il pony. - È la mia preferita. - mormorò lei.
-Uh… anche la mia.
La scimmia lacché rimase a fissarli imbarazzata. Emise un verso. - Ah, tu sei ancora qui. - borbottò Specter. - Tu non hai visto niente. Smamma.
 
-COME NON C’È STARSCREEEEEEEAAAAAAM - tuonò Hiroki. Le scimmie saltarono in aria, spaventate, mentre Haruka rimase composta con il suo Cheeseburger colante in mano.
-No. Non ce n’erano. Ma se vuoi abbiamo Megatron. - disse lei.
-STARSCREAM
La virus Charu principale si alzò dal suo lettino. - Fallo SMETTERE
 
Specter mise in bocca l’ultimo nugget rimasto. - Ehi, Sayaka.
L’idol era accanto a Specter, appoggiata alla sua sedia. Giocava con la criniera sintetica del pony. - Oh, che c’è?
Specter deglutì. - Che ti ha detto Hiroki?
Sayaka distolse lo sguardo dal pony. - Mi ha chiesto perché stiamo sempre assieme.
La scimmia sbuffò. - E tu che hai risposto?
-Che mi stai mettendo a dura prova.
Sayaka tornò ad accarezzare il pony. Specter si voltò a fissarla e cauto le prese la mano. - Pensi davvero questo?
Sayaka esitò. Fissò la mano di Specter che teneva stretta la sua. - Io… non so cosa stai pianificando. Ho paura. Ma stai facendo di tutto per farmi stare bene. Perché?
Specter guardò altrove ma rimase restio con la mano. - Tu cosa pensi di me?
-Beh, non ti conosco abbastanza. - rispose lei. - Sei imprevedibile per me. Non so se fidarmi di te o no, cosa vuoi farmi. Cosa succede là fuori? Perché vuoi Kakeru?
Specter mise entrambi le mani su quella di Sayaka e la strinse per un attimo. - Io… non voglio fare nulla di male stavolta. Davvero.
-Come posso crederti? Se è una messinscena, taglia subito. Sta andando troppo a lungo.
-No, no! Non sto mentendo! - Specter la tirò a sé. - Voglio solo qualcuno con cui stare e di cui mi posso fidare! - breve pausa, sguizzando gli occhi altrove. - Io… io…
-Va bene, va bene. - Sayaka gli accarezzò i capelli, tremante. - Allora parliamo. Dimmi tutto.
Specter fece un breve sorriso. - Io… voglio bene ai ragazzi che ho ipnotizzato. Ma loro no. Per questo li ho ipnotizzati. Ma lo so che il loro affetto è falso.
-Oh.
-Ma tu sei normale, no? Tu puoi volermi bene davvero.
La ragazzina rimase perplessa ma aveva assunto uno sguardo più addolcito. - Beh…
-Io ti voglio bene. - Sayaka non rispose. Rimase completamente muta. - È ok… se non vuoi rispondere… - balbettò l’albino.
-Oh, nono. Voglio poter contraccambiare, se dici la verità.
-Ah! Che bello. - esclamò Specter. - Magari anche gli altri mi vorranno bene davvero. Anche Natsumi. E Kakeru!
-Ma loro… - Sayaka si interruppe. - Oh, beh, un passo alla volta. Come mai non sei riuscito a ipnotizzarmi?
-Non lo so. Ma non è meglio così?
Sayaka si guardò il trasformologio. Si appoggiò al braccio della scimmia. - Ehi, mi racconti di ciò che è successo prima di Specter TV? Quando sei scappato la prima volta e così via.
Specter arrossì. - Certo!
 
Haruka fece un cenno alla terza virus Charu, che alzò lentamente il braccio e aprì e chiuse in fretta le dita della mano. - Direi che sei apposto. Riesci a sentirmi?
-Si. Ce la faccio. - rispose lei fredda, guardando in avanti, Haruka di lato. - Qual è la situazione?
-Oh, già, Specter mi ha detto… piano b. - farfugliò Haruka. - L’ho riferito anche alle altre.
-Bene, allora mi occuperò io della fabbrica. - disse l’androide a mezza voce. Si sfiorò il petto. - Non hai guardato niente, vero?
-No no! I tuoi dati sono perfettamente criptati, Specter è un programmatore migliore di me in quello… - rispose la ragazza con voce calante. - Non ho idea di cosa sia questo piano b.
-Lo saprai a suo tempo.
 
Kakeru tornò al laboratorio. C’era solo Charu a controllare la stazione. - Oh. Bentornato. Sono tutti in salotto. - esordì lei. - Hikaru è in manette e ancora la tv non funziona.
Il ragazzino annuì stanco. - Capito. Forse ho un paio di domande…
-Dice di non sapere nulla dei piani di Specter.
-Non intendevo quello.
 
-Noi parliamo se si può sistemare la tv o meno - bofonchiò Bianca. - Ma Rossa dov’è?
-È morto. - rispose Rosa, Pipocchi in braccio.
-No, secondo me è ancora vivo. - replicò Blu.
-È due giorni che sta lì. - continuò Rosa.
-Lì dove. - bisbigliò Bianca.
-Nella camera a gas. - disse Gialla, stringendo forte Hikaru, strepitante. - LASCIATEMIIIII
-La scimmia di Schrödinger. - commentò il professore.
Natsumi si alzò. - C’è un buco TANTO qua, il divano a pezzi, l’ingresso distrutto, ragazzini che commettono atti terroristici su ordini scimmieschi, Hikaru psicopatico e noi parliamo di ste cose.
Erano tutti seduti a terra. Gialla alzò la mano. - Ma proprio cazzeggiando Hikaru si è tranquillizzato, o più che altro si è arreso.
-Vedi nipote, non tutto il male viene per nuocere. - aggiunse il professore.
-Stai ZITTO - abbaiò Natsumi. - È per colpa tua e dei tuoi caschi per scimmie che siamo di nuovo qui!
Kakeru entrò quatto quatto e si mise faccia a faccia con Hikaru. - Natsumi, calmati. - disse velocemente. - Hikaru, dici di non sapere niente sui piani di Specter, addirittura sei convinto che non stia facendo nulla di male.
-Signore pietà. - mormorò Hikaru. - Basta, non mi interessa più di quella scimmia, datemi Pipocchi, liberatemi. Non farò nulla di male.
-Ok, ok, cugino, stai tornando ai tuoi sensi. - disse Kakeru. - O forse no. Voglio sapere se Haruka era con te e gli altri.
-Uh? - Hikaru mugheggiò. Poi fece uno strano sorrisino. - Oh, vuoi sapere di Haruka.
-Allora? - esclamò Kakeru. - Parla!
Rosa tirò il braccio di Natsumi. - Ma Kakeru e Haruka non sono fidanzati? - bisbigliò.
-Sono molto timidi. - rispose l’altra a mezza voce. - Ma si. Circa.
Gialla allentò la morsa, lasciando Hikaru quasi libero. Il bimbo rise. - Haruka è il nostro capitano, coordinatrice, il braccio destro di Specter in tutto questo! Lei smista tutti gli ordini e controlla tutto nei minimi dettagli!
Kakeru spalancò gli occhi, fissando a terra, confuso e ammutolito. Hikaru rise più forte. - Ah, se Specter potesse vedere la tua faccia!
Kakeru allungò le mani verso il collo di Hikaru, ma Gialla lo spinse via. - Niente litigi voi due!
-È stato un lapsus. - bofonchiò Kakeru, guardandosi le mani. - Non succederà più. È che… Haruka non è tipo… come può averla ipnotizzata?
-È molto timida. - ripeté a mezza voce Natsumi a Rosa. Pipocchi tremava.
Hikaru sorrise malefico. - Haruka ha un’opinione molto alta di Specter, non lo sapevi? Sapeva fin da subito che non aveva cattive intenzioni, è stata la più facile durante l’ipnosi!
Kakeru fulminò il cugino con lo sguardo. - Non sei molto convincente. Stai solo cercando di provocarmi.
-Felice di non credermi, ma non dirmi che non ti avevo avvisato! - sbuffò Hikaru. - Ho detto tutto ciò che sapevo, potete liberarmi adesso?
-No. - esordì Natsumi. - Dato il tuo cambio repentino di personalità sei ancora più pericoloso di quanto pensassi.
-No, ehi, aspetta, quelli erano solo gli ultimi residui dell’ipnosi! - strillò Hikaru. - Me li hai risvegliati chiedendomi di Haruka! Kakeru!
-Pipocchi sta piangendo e non te ne sei accorto. - aggiunse Rosa.
-No, no, ehi! Pipocchi! – esclamò il bimbo. Si arrese, gli occhi lucidi, Gialla che lo accarezzava. - Ok, vedrò di stare buono…
-Lo spero per te. - Kakeru sbattè il pugno sul palmo. - Non ho problemi a sistemarti un’altra volta.
Charu gridò dall’altra stanza. - C’è una chiamata…!
Hikaru deglutì. - Oh no, te l’avevo detto che Satoru si sarebbe fatto sentire!
 
-KAKERU! - urlò Satoru, roteando i pugni. - Hai distrutto la mia macchina sportiva! Quella che mi aveva regalato zia Akie! L’hai fatta ESPLODERE!
-Come pensavi potessi battere Hikaru, altrimenti? - bofonchiò l’altro.
-Non sapevi che Hikaru è inaffidabile? - aggiunse Natsumi.
-Potevi trovare un altro metodo! - gridò Satoru. - Te la farò pagare cara! Del resto se voglio una macchina nuova devo portarti a Specter…
-Ah bene, adesso sono merce di contraccambio. - mormorò Kakeru, a metà tra l’infastidito e l’ironico. - Dimmi dove e quando, allora.
-Aspetta. - intervenne Charu. - Perché sei solo? Satoru, tu non hai una sorella?
-Tu e Sayaka state sempre assieme per qualunque cosa. - continuò Natsumi. - Dov’è?
Satoru ringhiò. - Sayaka… cosa diamine vi interessa di lei? Questo scontro è tra me e Kakeru!
-Ma in due si lavora meglio. - disse Natsumi provocatoria. - Voi due siete così in sintonia!
-Non è vero! - urlò Satoru. Si fermò a pensare alcuni secondi. - Specter, per caso stai convincendo Sayaka a collaborare?
-NON ADESSO SATORU - tuonò Specter dall’altra stanza. - CHIAMA HIROKI
-Che succede adesso? - mormorò Satoru. Al laboratorio erano altrettanto confusi. - HIROKI PERDIO VENI
Hiroki corse alla velocità della luce per lo schermo. - MIO SIGNOREEEE
-Sayaka è da Specter…? - chiese Kakeru.
-Beh, sì, ma comunque… - Satoru si schiarì la voce. - CHE COSA SUCCEDE LA?
-NIENTE TROPPI NUGGETS - eccheggiò Hiroki.
-Oh signore. - bisbigliò Satoru.
-Ehi, e Sayaka? - domandò Kakeru, insistente.
-HIROKI, SAYAKA È CON TE? - ruggì Satoru.
-NO
-Satoru! Cos’ha Specter? - esclamò Natsumi preoccupata.
-Beh se la risposta è troppi nuggets… - rispose l’altro.
Natsumi capì subito. - Oh no! Specter è DELICATO! Quanti diamine ne ha mangiati?
-TROPPI - urlò Hiroki fuori dallo schermo.
-Ma perché! Aveva appena iniziato la sua dieta! - piagnucolò Natsumi. - Ora dovrete imbottirlo di farmaci!
-Beh io non ne sapevo niente, e del resto ognuno sceglie quale cibo ordinare da Haruka, Specter si è preso tutto quello schifo… - rispose Satoru. - Ma torniamo a noi, Kakeru!
-...Haruka? - mormorò Kakeru.
-E basta con questi cambi di discorso! - abbaiò Satoru. - Lei è il nostro secondo capo. Ora, il nostro appuntamento…
-Ora che ci penso, ci sono state delle notizie su diversi McDonalds depredati da mecha e scimmie… - disse Charu a mezza voce.
-Allora! Quando ci dobbiamo vedere? - riprese Kakeru.
-Alla baia di mezzanotte! - rispose Satoru. Mostrò il suo trasformologio. - Pare vogliano girare un film di gare automobilistiche notturne poco legali, ma io voglio fare un film sui supereroi!  
-Un Super Acchiappo cattivo, eh? D’accordo. - disse Kakeru compiaciuto. Satoru si accrucciò. - Cattivo a chi? Sto aiutando Specter a fare un favore all’umanità!
-Oh no, anche lui convinto. - mugheggiò Charu.
-Ne riparleremo quando ti avrò catturato, Satoru! Hai tanto da raccontare. - disse Kakeru, sorridendo in segno di sfida.
-Per favore, tenete d’occhio Specter! - esclamò Natsumi, le mani tremanti. - È delicato!
-...oh? - Satoru rimase perplesso. - Certo. Certamente.
-Ditegli che sono molto preoccupata per lui!
-O… ok… - Satoru deglutì e si toccò la fronte. - Devo chiudere, eh? A stanotte, Kakeru!
-A stanotte. - rispose Kakeru. Lo schermo tornò statico. Il ragazzino alzò il sopracciglio. - Sei preoccupata per Specter?
-Uh? Sì. - rispose Natsumi, andando verso il salotto. Kakeru la fermò prendendola dalla spalla. - Sei preoccupata per Specter?
-Perché non dovrei esserlo? - rispose ingenuamente. - Non hai sentito che sta male?
-E di Haruka e gli altri ragazzi? Non ti importa di loro? - abbaiò Kakeru. - Potrebbero non tornare più normali!
-Ma certo che sono preoccupata! - gridò Natsumi. Sospirò. - È che… credo di aver capito cos’abbia Specter. Sono solo supposizioni, ma…
-Sta solo vomitando - mormorò Charu.
-Non quello. - bofonchiò Natsumi. - Specter è come un bambino bisognoso di cure e attenzioni! È per questo che si è attorniato dei ragazzi e fa in modo che lo assecondano!
-Non è sempre stato così?
-Si ma… adesso è molto più evidente che ha bisogno di aiuto. Del nostro aiuto.
Kakeru rimase in silenzio. - Io mi sono stancato di stargli d’appresso. Sto facendo questo per i miei amici, non per lui!
-E io sto lavorando per tutti. Se non sistemiamo Specter, questa situazione si ripeterà all’infinito!
Kakeru sbuffò e andò verso il teletrasporto. Si girò un attimo. - Ma perché non lo sopprimi!
Natsumi iniziò a tremare. - Lui è come un figlio per me! - singhiozzò. Charu vicino la abbracciò lentamente. - Potevi risparmiartela, Kakeru!
-Sono io qua che sta lavorando! - gridò il ragazzo. - Specter ci odia tutti! Ci sta ingannando, non capisci!
-Calma! - esclamò Charu, cercando di asciugare Natsumi. - Kakeru, se riusciremo a capire il problema di Specter potremo impedire che scappi una volta per tutte!
Kakeru mise il piede sulla pedana. - Lo spero per voi.
 
-Mammaaa! - singhiozzò Specter, Hiroki che lo reggeva. Pensava di aver smesso di vomitare ma continuava a sentire nausea e una forte sensazione di svenimento.
-Dai Specter, non hai più niente da rigettare, vai a letto. - disse Hiroki, che un po’ gli asciugava la bava, un po’ le lacrime.
-Ma potrei vomitare di nuovo! - ripeté Specter. - Sono tutto sporco ma potrei affogare nella vasca!
-È per Sayaka, vero? Non vuoi che ti veda così? - disse Hiroki tremolante. - Ascolta… ascolta. Lei è a letto preoccupata che ti aspetta. Se resti qui sverrai. Andiamo. Ti prendo in braccio io.
-No! Non è Sayaka… non… - Hiroki lo prese in braccio. - Vuoi ipnotizzarla al meglio, vero?
Specter ammutolì. Smise di singhiozzare completamente. Mugheggiò, esitante.
-Oh, è un segreto, eh? - mormorò Hiroki. - È al sicuro con me. Ricorda che io ti voglio bene.
“Ah ah… ma il tuo affetto è falso, costruito per servirmi… quando tornerai normale non te ne importerà niente di me!”
 
Rosa, Blu e Gialla con Hikaru stretto erano seduti a terra a sorseggiare il the, mentre il professore e Bianca stavano discutendo sulla teoria della scimmia di Schrodinger. Ancora.
-Rosa, vedo che stai meglio. - esordì Blu.
La scimmia rimase a osservare la tazza mezza piena, Pipocchi che dondolava sulla sua testa. - Ormai a Specter piacciono i maschi, mi sono arresa definitivamente.
Gialla imboccò un biscottino a Hikaru. - Rosa, cara, è troppo presto per parlare.
Hikaru mangiò di malavoglia. - Ehi, c’è una cosa che non vi ho detto.
Rosa sobbalzò. Il professore e Bianca si girarono. Gialla preparò il vocione. - CHARU TESORO VIENI
La robottina comparve velocissima. - È urgente? - chiese indicando il laboratorio dietro.
-Oh, pensavo potesse interessare a Rosa. Riguarda Specter. - rispose Hikaru. - Non so perché ma tiene Sayaka con sé. Tutte le volte che l’ho visto erano assieme.
-Oh, ecco perché Satoru… - mormorò Charu. - Ma è stata ipnotizzata?
-No. La ricordo… normale - disse Hikaru. - Non aveva occhi rossi e cose, anzi stava in silenzio. Ha dato un segnale a Specter per fare pace con me! È stata gentilissima.
La tazza di Rosa tremò. Blu la tenne ferma. - E perché Specter la tiene con sé?
-Non lo so. Inoltre non ha dormito con noi. - disse Hikaru. - Noi intendo io, Hiroki, Satoru e Haruka.
-Oooooooh - ululò Gialla. - Che scoop!
-Come fa Haruka a dormire tranquilla. - bisbigliò Blu, tenendo ancora Rosa, prossima all’urlo infinito.
-E poi non so, Satoru ha detto che Sayaka ha i mezzi per fare Specter a pezzi da sola, eppure  Specter ha insistito per averla con sé. - riprese Hikaru.  
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA - gridò Rosa. Blu prese Pipocchi in braccio. Charu diede una pacca a Hikaru. - Interessante! Per caso si sono fidanzati?
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA - urlò ancora più forte Rosa. Blu le tappò la bocca. Hikaru rimase turbato. - Satoru mi ha detto che Sayaka odia a morte Specter, quindi ho i miei dubbi. Eravamo tutti un po’ preoccupati alla base proprio per questo. Almeno Hiroki e Satoru.
Rosa smise di urlare ma era ancora confusa. Blu tolse lentamente le mani di dosso. - Preoccupati?
-E Haruka? Che fa Specter con lei? - intervenne Charu.
-Vi ho già detto tutto su di lei. - bofonchiò Hikaru. - Ho confessato. Ora liberatemi.
-Bene. Questo apre diecimila ipotesi. Da babysitter a nuovo ordine mondiale. - disse l’androide, ignorando Hikaru e tornando al laboratorio. - Sono tutte altamente probabili.
-NOO! DOVE VAI! TOGLIMI LE MANETTEEEEEE
 
-Sicuro di stare bene? - ripeté Sayaka di nuovo, distesa a letto ma non sotto le coperte. Specter pulito e impigiamato con il portatile sulle gambine, The Sims 2 che caricava da minuti eterni.
-Si. Non è successo niente. Fidati. - rispose lui, stanco. - Mi aiuti invece a creare una famiglia decente?
Sayaka guardò lo schermo, aveva finito di caricare e ora c’era la selezione dei quartieri. - In che senso? Non so molto…
-Ogni volta che faccio una famiglia o uno dei bambini viene preso dai servizi sociali, o uno dei genitori va in depressione, o muoiono tutti. - rispose Specter, selezionando Bellavista. - Nel migliore dei casi mi odia tutto il quartiere pre-esistente ma almeno ho la carriera al massimo.
-Ti odia?
-Nel senso. La mia famiglia. Ah ah. - Specter rise nervoso. - Quelle che creo. Non io.
-Com’è possibile che ti odino tutti? - insisté Sayaka. Breve pausa. - Voglio dire, di base non ci sono tanti vicini scontrosi. Devi aver fatto qualcosa tu…
-Sono loro che mi stanno addosso! - esclamò Specter, selezionando il CAS. - Vanno a casa mia, mangiano la mia roba, chiamano a orari improponibili, usano la MIA piscina senza permesso e poi non ricambiano mai due chiacchiere!
-Guarda… che è normale che facciano quelle cose. Per caso tu li scacci?
-Li scasso di botte col primo sim che mi capita. Appena compare l’interazione per la rissa. - Specter sospirò, esasperato dai tempi di caricamento. - ...Sto sbagliando qualcosa?
-Beh, devi… cercare di adattarti. I vicini ti staranno sempre d’appresso. - pausa. Ancora non caricava. - Quante mod ci hai messo.
-Tante. - Specter prese Sayaka per mano per avvicinarla il più possibile. - Quindi sono io che sto sbagliando?
La ragazzina guizzò lo sguardo altrove, poi gli accarezzò i capelli. - Beh, teoricamente… c’è anche da dire che hanno sbagliato a far comportare i vicini così… secondo me.
Il CAS caricò. Specter si soffermò se creare un umano o un animale prima. - Però… almeno qua accettano le scuse.
-Uh?
-Voglio… voglio farmi perdonare da tutti. Ma so che non mi accetteranno mai, o peggio, mi prenderanno per bugiardo. - Tremò. - Tu mi perdoni?
-Specter… - Sayaka prese il mouse e selezionò l’umano. - Direi che per tollerarti ti ho già perdonato, no?
-Tollerarmi? – La scimmia fece un sorriso sghembo. Riprese il mouse. - Uh, faccio io.
-Nel senso… sei cambiato completamente. - Sayaka lo abbracciò. - È tutta una farsa, vero?
Specter ebbe un brivido di freddo. - Cosa?
-I rapimenti, le ipnosi, la tua ennesima fuga… - La ragazzina gli accarezzò la guancia. - Era tutto un pretesto, vero? Volevi stare con qualcuno, avere gente attorno che avesse cura di te, cose così. No? Non stai pianificando niente, vero?
Specter cliccava sul dado del randomizer, creando ogni volta una donna diversa. - Si. Esattamente.
-Vuoi il mio affetto puro e sincero perché non sei riuscito a ipnotizzarmi~ - mormorò Sayaka, avvicinandosi al suo viso pericolosamente. - Non è così?
Specter respirò affannosamente. Sayaka si allontanò lenta. Si accarezzò la testa - Un modo un po’ estremo per farsi voler bene. Ma il tuo piano non è malvagio. Significa che… sei solo confuso, non cattivo.
Specter arrivò ai capelli della sim. - Mi… mi fa piacere che tu mi abbia compreso.
-Anche se… mi chiedo cosa farai coi ragazzi ipnotizzati. E Kakeru? Natsumi?
-Oh, non… non preoccuparti. - Specter le sorrise. - Farò tornare tutti normali e spiegherò ogni cosa. E poi… mi aiuterai?
-Cosa?
-A fare pace. Con… con tutti.
-Oh, certamente. - Sayaka lo strinse forte per un attimo. - Vado a mettermi il pigiama. Puoi… abbassare il volume? Ho mal di testa.
-Oh! Certo. - Specter assunse un’espressione triste. - Non giochi con me?
-Si che ci gioco! Magari sarò meno attiva, ma ti seguirò. Vediamo che hanno i tuoi vicini.
 
-Ti sei addormentata, eh? - mormorò Specter, posando il portatile. Nessuna risposta - Immaginavo.
La scimmia si mise il pigiama in fretta e furia. Si mise lentamente a letto, sotto le coperte, evitando di sconquassare il materasso per non svegliarla. Lei era girata verso di lui. L’abbracciò.
“Una farsa, eh?”
Le sfiorò i capelli, la guancia, poi le labbra.
“Presto. Molto presto.”  
  
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