Lui
Otto anni della sua vita passati ad ascoltare i problemi di altri senza che si pensasse ai suoi problemi i suoi diritti di bambino: Giocare, farsi ninnare da voce materna o paterna la notte quando gli incubi lo assalivano, invece ogni santa notte lui si svegliava ricoperto da un velo di sudore gelido.
La lunga fila si smaltì in poco tempo una volta che ebbe congedato l'ultimo pellegrino: Una domanda semplicissima quel fesso voleva sapere se la moglie lo tradiva con un altro, lui ben sapeva che il fatto era vero avendo parlato con l'amante stesso, ma dovette comunque dire quanto voleva sentirsi dire quella persona e cioè che la moglie non lo tradiva affatto anzi lo amava con tutta se stessa, odiava mentire lo odiava con tutto sé stesso come odiava il fatto di non sapere nulla delle proprie origini...
Nato da corpo umano e nebbia gli ribadivano ogni qual volta poneva quella domanda i sacerdoti, fosse stato uno sciocco magari avrebbe sofferto meno di solitudine ma siccome sciocco e stolto non lo era affatto il non sapere lo rattristava e conduceva mano a mano verso l'abisso di inumanità al quale tanto volevano condurlo gli abitanti del tempio e le persone che lo veneravano...
Lui era umano fatto di carne e pelle non un essere divino e da semplice vivente sperava, sperava un giorno di scoprire le proprie origini di ritrovare quella parte mortale che gli era stata strappata fin dalla nascita.
Non più Kodomo no kiri non più mio signore semplicemente lui, lui sua madre e suo padre e allora attendeva sedeva su quello scranno e attendeva che qualcuno venisse a prenderlo a riconoscerlo come figlio, fratello o perfino cugino...
Qualcuno doveva arrivare doveva esserci o ben presto sarebbe scivolato lungo una china pericolosa senza fine e ritorno.
Mani gemelle catrame e neve si unirono al buio sotto le coltri, tremavano terrorizzati i due piccoli gemelli facendosi stretti stretti in quel letto immenso e freddo, al di fuori imperversava la tempesta lampi e fulmini schiarivano il cielo ruggendo ed ululando feroci ed irrequieti, il più piccino si mise a singhiozzare pigolando arricciandosi su se stesso l'unica manina libera portata a coprirsi la testa il maggiore disperato vedendolo in quello stato cedette al pianto lui stesso finché una presenza amica si accomodò sul materasso: I piccoli riconobbero l'odore del padre e subito si fiondarono tra quelle forti braccia luminose gorgoglii felici ed entusiasti mentre il genitore rispondeva a quei richiami con secchi schiocchi della lingua e brevi ringhi anche lui gioioso di rivederli, li strinse a sé per tutta la notte vegliando i loro sogni conducendoli verso un sonno sereno e senza incubi.