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Autore: Art_must_be_Beautiful    07/11/2015    2 recensioni
A viso ( s ) coperto si è appena concluso questo sarà il seguito e vedrà le vicende avvenute dopo la fuga di Raphael e Leo: I due leader assieme sono alla ricerca dei piccoli di Leo ma alcuni piccini saranno difficilissimi da recuperare e forse impossibili perché i luoghi in cui si trovano e le situazioni in cui sono immischiati potrebbero causare guerre interne rivolte e perfino far infuriare divinità. Nel frattempo il fratello minore di Leo si trova da solo a palazzo ad affrontare il Rito riuscirà il povero piccino a sopravvivere o la prima volta gli sarà fatale? Riprendo a scrivere per cause "superiori"
Leo scopre due gemelli rinchiusi in un tempio di un clan particolarmente guerrafondaio sono figli suoi o del suo fratellino? Lui non li ha mai visti e quindi può solo fidarsi di quello che gli dice il cuore e Raphael? Raphael sarà tanto disponibile nell'accettare cuccioli non suoi o questa ricerca minerà il rapporto che ha instaurato con Leonardo?! Scopriamolo assieme con questa nuova storia...
A presto quindi il primo cap lo scriverò appena avrò tempo e leverò l'avviso presto molto presto ciaooo
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Mpreg, Non-con, PWP
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amare a viso ( s )coperto '
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Kodomo no kiri era oltremodo furibondo le belle vesti sanguinee compivano svolazzi sempre più ampi e sgraziati un altro giorno rinchiuso nel tempio per permettere a quegli stolti di venerarlo come un essere divino a causa della sua livrea bianco latte e degli occhi cremisi, si sedette scomposto nel suo ampio scranno d'ebano una mano svogliatamente appoggiata al mento l'altra lasciata penzolare dai braccioli l'espressione annoiata di un bambino mentre vedeva sfilare innanzi a sé personaggi tra i più disparati: Nobili, ciarlatani e cittadini si susseguivano con un flusso meccanico e controllato fino alla paranoia dai sacerdoti, gli stessi che lo tenevano rinchiuso in quel tempio così ben costruito da apparire appunto una prigione, una bella gabbia per un passerotto al quale erano state tarpate le ali...

Lui

Otto anni della sua vita passati ad ascoltare i problemi di altri senza che si pensasse ai suoi problemi i suoi diritti di bambino: Giocare, farsi ninnare da voce materna o paterna la notte quando gli incubi lo assalivano, invece ogni santa notte lui si svegliava ricoperto da un velo di sudore gelido.

La lunga fila si smaltì in poco tempo una volta che ebbe congedato l'ultimo pellegrino: Una domanda semplicissima quel fesso voleva sapere se la moglie lo tradiva con un altro, lui ben sapeva che il fatto era vero avendo parlato con l'amante stesso, ma dovette comunque dire quanto voleva sentirsi dire quella persona e cioè che la moglie non lo tradiva affatto anzi lo amava con tutta se stessa, odiava mentire lo odiava con tutto sé stesso come odiava il fatto di non sapere nulla delle proprie origini...

Nato da corpo umano e nebbia gli ribadivano ogni qual volta poneva quella domanda i sacerdoti, fosse stato uno sciocco magari avrebbe sofferto meno di solitudine ma siccome sciocco e stolto non lo era affatto il non sapere lo rattristava e conduceva mano a mano verso l'abisso di inumanità al quale tanto volevano condurlo gli abitanti del tempio e le persone che lo veneravano...

Lui era umano fatto di carne e pelle non un essere divino e da semplice vivente sperava, sperava un giorno di scoprire le proprie origini di ritrovare quella parte mortale che gli era stata strappata fin dalla nascita.

Non più Kodomo no kiri non più mio signore semplicemente lui, lui sua madre e suo padre e allora attendeva sedeva su quello scranno e attendeva che qualcuno venisse a prenderlo a riconoscerlo come figlio, fratello o perfino cugino...
Qualcuno doveva arrivare doveva esserci o ben presto sarebbe scivolato lungo una china pericolosa senza fine e ritorno.


Mani gemelle catrame e neve si unirono al buio sotto le coltri, tremavano terrorizzati i due piccoli gemelli facendosi stretti stretti in quel letto immenso e freddo, al di fuori imperversava la tempesta lampi e fulmini schiarivano il cielo ruggendo ed ululando feroci ed irrequieti, il più piccino si mise a singhiozzare pigolando arricciandosi su se stesso l'unica manina libera portata a coprirsi la testa il maggiore disperato vedendolo in quello stato cedette al pianto lui stesso finché una presenza amica si accomodò sul materasso: I piccoli riconobbero l'odore del padre e subito si fiondarono tra quelle forti braccia luminose gorgoglii felici ed entusiasti mentre il genitore rispondeva a quei richiami con secchi schiocchi della lingua e brevi ringhi anche lui gioioso di rivederli, li strinse a sé per tutta la notte vegliando i loro sogni conducendoli verso un sonno sereno e senza incubi. 
   
 
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