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Autore: LatersBaby_Mery    07/11/2015    11 recensioni
Dopo aver letto numerose volte gli ultimi capitoli di “Cinquanta sfumature di Rosso” ho provato ad immaginare: se dopo la notizia della gravidanza fosse Christian e non Ana a finire in ospedale? Se in qualche modo fosse proprio il loro Puntino a “salvarlo”?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 42.

POV CHRISTIAN

 
“Papà” mugugna Teddy agitandosi leggermente tra le mie braccia.
“Nono, cucciolo, continua a dormire” sussurro accarezzandogli la testolina, appoggiata sulla mia spalla.
Aspetto che Ana salga in macchina e poi le passo piano piano nostro figlio, che si accoccola al petto della sua mamma e riprende sonno.
Salgo al lato di guida e parto.
“Menomale che ho avuto l’idea di mettergli il pigiamino..” dice Ana.
“Hai ragione, piccola.. è stato così attivo e sfrenato tutta la serata che poi è crollato” osservo ridacchiando.
Oggi è la Vigilia di Natale, e quest’anno il cenone l’abbiamo organizzato a casa di Kate ed Elliot. Devo ammettere che siamo stati davvero bene, ma Teddy si è divertito più di tutti.
Ha un’euforia che si può ritrovare solo nella purezza dei bambini, i suoi occhioni si illuminavano ad ogni pacchetto da scartare, ad ogni dolcetto da assaggiare, e poi è stato non so quanto tempo a ridere davanti alle lucine dell’albero. È stato meraviglioso leggere lo stupore e l’allegria sul suo viso, quel sorriso sincero e dolcissimo che mi fa sciogliere ogni volta. Devo riconoscere che mi è sembrato tutto più magico, e so che anche per Ana è stata la stessa cosa.
Guido in totale calma per le strade di Seattle, traboccanti di luci e addobbi natalizi. Mi fermo ad un semaforo rosso, e volgo lo sguardo verso la mia splendida moglie, che stringe con fare protettivo il nostro piccolo, e guarda fuori dal finestrino. Sembra quasi pensierosa.
“Tutto a posto, piccola??”
Si volta subito verso di me. “Sì amore” risponde con un sorriso.
Non mi sembra molto convinta, ma non ho tempo di approfondire perché scatta il verde. Devo notare che mia moglie è stata strana tutta la sera: osservava Teddy come se fosse la prima volta che lo vedeva, e durante la cena era particolarmente affettuosa, si stringeva spesso a me, come se fosse incapace di starmi lontano. Il che, ovviamente, non può che farmi piacere, però risulta un po’ anomalo, considerando che davanti agli altri non è sempre così esplicita. E poi in alcuni momenti sorrideva senza riuscire a smettere, un po’ come quando uno è brillo, solo che ho visto con i miei occhi che ha toccato solo acqua minerale.
Non so cosa le prenda, magari è solo l’atmosfera del Natale che le dona così tanta allegria. Su questo è più bambina di nostro figlio.
Quando finalmente arriviamo a casa, sono ormai le due del mattino. Per prima cosa mettiamo Teddy nella culla e gli diamo un bacio prima di dirigerci in camera nostra.
“Ora ho bisogno di una bella doccia..” dice Ana sfilandosi gli stivali.
Mi avvicino a lei e la abbraccio da dietro, dandole un bacio sul collo. “E.. posso farla con te??” sussurro. Ho una voglia immensa di perdermi dentro di lei.
Ana si rigira tra le mie braccia, ora i nostri sguardi si incontrano, e le sue braccia mi circondano il collo.
“Nono, mi dispiace Mr Grey, lei deve attendere qui..”
Le mostro il labbruccio, so che non resiste quando faccio così.
“Nonono, non provare a corrompermi.. devi aspettare qui..” mi stringe di più, avvicinando le labbra al mio orecchio. “Anche perché dopo.. ci sarà un altro regalo da scartare..”
Sospiro, inebriandomi del suo profumo, e poi la lascio andare, prima di buttarla di peso sul letto e perdere il controllo. Lei si dirige nella cabina armadio per prendere qualcosa e poi si chiude in bagno.
Nell’attesa mi sfilo scarpe, giacca e cravatta. I minuti che mi separano da mia moglie mi sembrano infiniti. Ma sono sicuro che ne varrà la pena. Adoro da morire quando mi prepara qualche sorpresina, adoro tutto ciò che fa.
Sono tentato di bussare alla porta del bagno per chiederle quanto manca, o peggio entrare e fare irruzione sotto la doccia, ma so che non me lo perdonerebbe mai. Se sta perdendo tutto questo tempo, mi starà sicuramente preparando un bellissimo regalo.
Per cui mi siedo sulla poltroncina e aspetto.
Finalmente, dopo venti minuti o forse di più, sento la porta del bagno aprirsi, e la mia regina apparire con addosso una vestaglia rossa di raso che arriva a coprirle fino a metà coscia, i capelli bruni sciolti sulle spalle, e i piedi scalzi. È di una semplicità e una bellezza disarmanti.
Viene verso di me, e mi serve tutto il mio autocontrollo per non strapparle di dosso quell’ammasso di stoffa inutile. Sono sicuro che sotto si cela un eccitantissimo completino di pizzo, la mia piccola sa che lo adoro.
Mi alzo dalla poltroncina e allungo le mani verso di lei, Ana fa scivolare le sue nelle mie e percorre gli ultimi centimetri che ci separano. Le sfioro una guancia e mi perdo nel blu dei suoi occhi.
Hanno una luce diversa stasera, lei è diversa. Sembra quasi emozionata, anche tesa, come se dovesse affrontare qualcosa di ignoto.
“Piccola..” sussurro.
Lei mi bacia il palmo della mano, poi me la stringe forte. Potrei giurare che sta tremando. Ma perché?
“Ti va di scartare il tuo regalo??” mormora dolcemente.
Annuisco e quasi con timore afferro la cintura della vestaglia e con delicatezza tiro i lembi per sciogliere il fiocco. Gliela apro e resto con il fiato sospeso.
Come pensavo, indossa un completino di pizzo rosso fuoco, eccitante fin troppo. Ma la cosa che mi fa battere il cuore al punto da sentire dolore, è lo spazio tra il reggiseno e le mutandine.
Sulla pelle nuda della sua pancia è disegnato con il rossetto rosa scuro un rettangolo, colorato solo all’inizio, e sopra c’è una scritta. “Loading 11%
Apro la bocca, ma non riesco ad emettere alcun suono. Ti prego, fa che sia davvero quello che penso io.
“C-che.. che cosa.. questo…” farfuglio come un idiota, indicando la sua pancia.
Ana mi osserva e sorride. Dio mio, non riesco a credere che mi stia davvero dicendo quello a cui non riesco a smettere di pensare da un mese a questa parte.
“Tu vuoi dire che.. che noi..?” balbetto, incapace di staccare gli occhi da quel disegno.
Ana sorride e allaccia le braccia intorno al mio collo. “Che aspettiamo un bambino, amore mio”
L’avevo capito, ma sentirlo dire dalla sua voce rende tutto più reale, e meravigliosamente bello.
“Oddio, piccola mia” mormoro prima di stringerla forte a me.
Affondo il viso nei suoi capelli e la tengo stretta per non so quanti minuti. Non ci sono parole per spiegare quanto io mi senta emozionato e felice in questo momento. Da quella sera di un mese fa, in cui Ana mi confessò che avrebbe voluto un secondo figlio, non c’è stato un solo giorno in cui non abbia pensato, anche solo per un istante, a quanto sarebbe stato bello mettere al mondo un’altra vita. Ed ora che finalmente è in arrivo un altro bambino, stento a crederci.
“Amore” sussurra Ana al mio orecchio.
A malincuore mi stacco dal nostro abbraccio e le prendo il viso tra le mani, baciandola con dolcezza e passione.
“E’ in assoluto il regalo più bello che potessi farmi” le dico guardandola negli occhi. Le sue pozze blu si riempiono di lacrime, che poi bagnano lentamente le sue guance. Non tento di fermarla, so che sono lacrime di gioia, e so che è una gioia incontenibile.
“Aspetta piccola, prenderai freddo così” la prendo in braccio e la porto sotto le coperte. Mi spoglio, rimanendo in boxer, e la raggiungo subito, stringendola forte a me.
“Sono così felice” dice con le labbra contro il mio collo.
La stringo più forte e le bacio la fronte. “Anche io vita mia, mi sento l’uomo più felice del mondo in questo momento” ammetto.
Ana solleva il viso e mi accarezza una guancia, le sue lacrime non accennano a fermarsi e, all’improvviso, anche i miei occhi cominciano ad inumidirsi.
“Hey, cosa fai??” domanda mia moglie, accorgendosi subito della mia improvvisa commozione.
“Non lo so” rispondo tirando su con il naso.
Lascio che le lacrime di gioia mi bagnino le guance, è così bello piangere per queste emozioni così immensamente grandi. Cosa può esserci di più bello dell’arrivo di un figlio??
Anche se, quando ho saputo di Teddy, la mia reazione è stata totalmente opposta. E quel pensiero ancora oggi, a distanza di due anni, ogni tanto mi fa sentire uno schifo.
Abbraccio forte Ana, ho bisogno di sentirla vicina. Lei mi stringe e mi passa le dita tra i capelli. Le bacio più volte le labbra prima di tornare a guardarla negli occhi.
“Ti prego non pensarci..” mi supplica ad un tratto.
“A cosa?”
“Al passato” si mette a sedere e mi prende le mani “Non pensare a quello che è successo quando ti ho detto di essere incinta di Teddy.. era un altro momento, e un altro Christian..” mi posa due dita sotto al mento, costringendomi a guardarla negli occhi, quegli occhi che riescono con un solo sguardo a calmarmi “Ora è tutto diverso amore, e la cosa più importante è che tu sei un padre meraviglioso, e nostro figlio ti adora da morire..”
Abbasso lo sguardo e le stringo più forte le mani. Ormai non mi chiedo neanche più come faccia a leggermi dentro ogni volta, la mia anima è un libro aperto per lei.
“Io non so tu come faccia a risanare sempre le mie ferite, ma ti prego, non smettere mai..” sussurro, sfiorandole il viso con il dorso della mano.
“Non ne ho alcuna intenzione” risponde prendendomi il viso tra le mani e sfiorandomi più volte le labbra con le sue.
“Ma raccontami” dico sistemandole la vestaglia e la coperta, per quanto eccitante sia vederla così, non voglio che prenda freddo “Quando l’hai saputo??”
“Una settimana fa, più o meno..”
Sgrano gli occhi. Una settimana? Come diavolo è riuscita a mantenere il segreto per una settimana??
“Amore ti prego non arrabbiarti.. so che avrei dovuto dirtelo subito, ma poi ho pensato che a Natale sarebbe stato tutto più magico..”
Arrabbiarmi?? Per quale motivo dovrei essere arrabbiato?? Mi ha fatto il regalo più bello che potessi desiderare!!
“Ma no, piccola, non sono affatto arrabbiato, sono felicissimo!!” la tranquillizzo.
Lei mi regala il suo sorriso più bello e mi bacia di nuovo, dopodiché la faccio stendere e appoggio il gomito sul cuscino, accarezzandole dolcemente i capelli.
“Io ero convinta che mi fosse venuto il ciclo, invece ho scoperto che si trattava di perdite legate alla gravidanza.. ho fatto due test insieme a Kate, ed erano entrambi positivi!” spiega.
Ammetto che un po’ mi dispiace non essere stato con lei a fare i test, però da un lato ha ragione Ana: scoprirlo la sera di Natale è meravigliosamente magico, anche se è la notizia in sé ad essere straordinaria, a prescindere dal luogo e dal momento.
“Immagino non sia stato facile tenere la cosa per te..”
Scuote la testa. “Difficilissimo, giuro.. però ne è valsa la pena..”
“Assolutamente” mormoro baciandole la fronte.
Non appena mi stacco da lei, Ana mi posa una mano dietro la nuca e tiene le mie labbra incollate alle sue. Una mia mano finisce sul suo fianco mentre lei approfondisce il bacio, mandando in tilt i miei ormoni.
“Tesoro” sussurro contro le sue labbra “Sicura che non sei stanca??”
Lei mi sorride e scuote la testa. “Mi auguro che non sia tu ad essere stanco, perché ho un’irrefrenabile voglia di te..”
A quelle parole sento improvvisamente caldo, e il mio membro comincia a prendere vita.
“Stanco?? Mai, piccola!” affermo prima di riprendere a baciarla.
 
 
POV ANASTASIA
 
Sento un leggero movimento accanto a me, apro gli occhi e incontro non uno, ma ben due paia di occhi che mi fissano: quelli di mio marito, e quelli di mio figlio, che è stretto tra le sue braccia.
“Buongiorno mamma!” esclama Christian.
“Buongiorno” rispondo con la voce ancora impastata dal sonno “Cosa ci fai tu nel lettone?” domando a mio figlio, grattandogli il pancino e guadagnandomi il suo primo sorriso della giornata.
“Prima mi sono alzato per prendere un bicchiere d’acqua, e quando sono andato a dargli un’occhiata, l’ho trovato sveglio” spiega Christian.
“Vieni un po’ dalla mamma” allargo le braccia e Teddy ci si fionda subito, accoccolandosi a me e stringendomi con le sue piccole braccia.
“Quanto sei coccoloso” dico baciandogli la guancia.
Christian ci guarda con un grande sorriso sulle labbra, allungo una mano verso la sua e lui me la stringe, soffiandomi poi un bacio.
“Mamma tatte io..” si lamenta Teddy. Giustamente ha fame, cucciolotto.
“Vuoi il latte?” domando.
Lui annuisce e poi affonda nuovamente la testa tra il mio collo e la mia spalla.
“Vado a farglielo io..” dice Christian alzandosi.
“Amore posso andare tranquillamente io, davvero..” replico, ma mio marito ha già fatto il giro del letto.
“Non ti preoccupare piccola, ci penso io” mi dà un dolce bacio sulle labbra e poi esce.
Mi godo l’abbraccio di mio figlio, sentendomi sopraffatta da una straordinaria sensazione di benessere.
Mi sento così felice! Davanti agli occhi ho ancora l’espressione stupita, emozionata ed estasiata di Christian quando ha capito quale fosse il mio vero regalo di Natale.
Il nostro regalo. Il regalo più bello che la vita potesse farci.
È stata dura, durissima, aspettare una settimana prima di dirglielo. Ogni sera mi sembrava sempre il momento perfetto, ma poi mi ripetevo che dovevo resistere, perché l’atmosfera della Vigilia avrebbe reso tutto molto più bello.
E così è stato.
Nonostante avessi avuto una settimana di tempo per pensarci, non sapevo come dirglielo, se nel modo più naturale del mondo, o se in un modo più speciale. E poi l’idea è venuta da sé, e dopo aver visto gli occhi di Christian luccicare di felicità, posso dire che è valsa la pena aspettare.
“Heeey, a cosa pensi??” la voce di Christian mi riporta subito alla realtà. Ero così immersa nei miei pensieri, che neanche mi sono accorta che fosse tornato.
“Oh, a tante cose belle” rispondo con un sorriso, mentre lui torna a letto e mi porge il biberon. Sistemo Teddy tra le mie braccia per darglielo, ma lui non è molto d’accordo.
“No.. papà!” protesta.
“Papà cosa??” chiedo.
“Tatte a me, papà”
“Vuoi che papà ti dia il latte??”
Lui annuisce vigorosamente. Christian ed io ci guardiamo stupiti, è difficile che preferisca che sia il papà a dargli il latte, solitamente è uno di quei momenti in cui ama stare attaccato a me.
Christian lo prende tra le braccia ed io gli passo il biberon, sistemandomi poi nuovamente sotto le coperte. È così bello starsene nel lettone in inverno.
“Cos’è quel sorrisetto?” domanda mio marito.
“Niente” rispondo sollevando le spalle “Sono felice!”
Mi sorride dolcemente. “Anche io piccola, tantissimo!”
Stringo il cuscino e osservo i miei uomini. Christian è davvero un papà meraviglioso, ogni giorno di più. Anche quando a lavoro ha una giornata particolarmente stressante, non rinuncia mai ad aiutarmi a fare il bagnetto a Teddy, o a giocare con lui almeno una mezz’oretta. Sono quei momenti unici, solo nostri, che rimarranno per sempre.
Non appena noto che Teddy ha finito di prendere il suo latte, fingo di dormire per vedere la sua reazione.
“Ooh amore, mamma si è addormentata” sussurra Christian, reggendomi il gioco.
“Mamma noo!” protesta mio figlio, dopodiché comincia ad accarezzarmi il viso per farmi svegliare, è sempre così dolce. “Mamma.. ‘begliaaaa!” ordina, categorico. Questo l’ha preso sicuramente da suo padre.
Apro gli occhi e con un movimento rapido lo acciuffo e lo faccio finire sotto le coperte vicino a me. Lui ride e si accoccola tra le mie braccia, appoggia la testa sul mio seno, giocherellando con i bottoncini della mia camicia da notte.
“Mmm.. i miei amori!” dice Christian abbracciandoci entrambi.
“Ci pensi che.. che il prossimo Natale saremo in quattro?” domando con aria sognante.
Mio marito sorride e annuisce. “Sarà bellissimo” mormora accarezzando i capelli di Teddy.
“Amore” dice poi “Io volevo.. ehm.. chiederti una cosa..”
“Dimmi amore” lo sprono.
“Ecco io vorrei che questa cosa non la dicessimo subito agli altri.. almeno per ora..”
Il mio sorriso si spegne di colpo. Perché tenere segreta la gravidanza? Forse ha bisogno di tempo per metabolizzare la cosa, o forse non è felice come sembrava ieri sera.. magari era una reazione a caldo e ora..
“Nono amore, ti prego non essere triste..” mi supplica prendendomi la mano. Probabilmente ha notato il mio repentino cambio d’umore. “Non pensare a quello che stai pensando.. questa notizia mi ha reso felicissimo.. così tanto che sono geloso di dover condividere questa felicità con altre cento persone.. vorrei che per qualche giorno questa gioia fosse solo nostra, di noi tre.. e basta..”
Sospiro, buttando fuori la tensione che avevo accumulato in quei trenta secondi. Sfilo la mano dalla stretta di Christian e gli sfioro delicatamente il viso. E’ rilassato e felice, esattamente come lo sono io.
Forse ha ragione lui, per qualche giorno è bello goderci questa meravigliosa notizia solo noi tre.
“Va bene amore” dico con un sorriso.
“Anche se credo che questa cosa durerà molto poco.. sono geloso di condividere la notizia, ma allo stesso tempo sono così emozionato che vorrei urlarlo al mondo intero.. sarò nuovamente padre, di rendi conto??” domanda, sprizzando euforia da tutti i pori.
Mi scoppia letteralmente il cuore notando quel luccichio magico nei suoi occhi. Raramente li ho visti così luminosi, e non c’è nulla di più bello.
 
 
“Beellooo!!” esclama Teddy non appena scarta la scatola della tastiera musicale che gli ha portato.. Babbo Natale.
“Hai visto amore??” Christian, seduto a gambe incrociate a terra, la apre e gliela mostra. Ha tutti i tasti colorati e fa un sacco di suoni. Premendo sulle faccine degli animali, invece, emette il loro verso. Teddy se ne innamora all’istante, e noi ci innamoriamo sempre di più delle sue espressioni di gioia e stupore.
“Oh, e qui cosa c’è??” domanda mio marito estraendo un altro pacco da sotto all’albero e porgendomelo.
“Non sono bastati i regali di ieri sera?” lo rimprovero, anche se la bimba dentro di me saltella dalla contentezza.
“Non prendertela con me, è stato Babbo Natale!”
Rido e poi sciolgo il fiocco del pacco, apro la scatola e mi ritrovo tra le mani una sofficissima sciarpa di lana blu e bianca. La estraggo e me la porto al viso, è morbida e caldissima, perfetta per me.
“L’ho tenuta addosso mezz’ora prima di impacchettarla, così si è impregnato il mio profumo, e puoi portarlo sempre con te” spiega Christian.
La dolcezza di questo gesto mi lascia senza parole, è un regalo così semplice, eppure così bello, così caldo.. così nostro.
Mi alzo dal pavimento e mi avvicino a Christian, che era di fronte a me. Con le ginocchia per terra, gli prendo dolcemente il viso e lo bacio. “Grazie” mormoro “E’ un regalo meraviglioso”
Lo bacio ancora, sentendo le sue mani che si stringono intorno alla mia vita.
Ad un tratto una vocina delicata, ma decisa ci richiama all’ordine.
“Batta papà!!” tuona il mio piccolo ometto.
Christian ed io ridacchiamo, poi mio marito si finge risentito. “Basta?? Basta a chi??” prende Teddy tra le braccia e comincia a fargli il solletico. “A chi vuoi dare ordini tu??”
Teddy ride come un pazzo e tenta di dimenarsi. Quando finalmente Christian smette di torturarlo, si stacca dalle sua braccia e si rimette in piedi, venendo poi verso di me, che lo accolgo con le braccia spalancate.
“Amore mio” sussurro baciandogli la guancia.
“Mamma è mia!” ribadisce mio figlio, allacciandomi le braccia intorno al collo.
È furbo, non c’è nulla da fare. Ha aspettato di essere al sicuro tra le mie braccia per continuare a stuzzicare Christian.
Mio marito scuote la testa, ridendo. “Spero tanto che sia una femminuccia, voglio anche io qualcuno che sia geloso di me..” inclina la testa e mette su la sua migliore espressione da cagnolino bastonato.
“Uh Teddy, papà è triste..” dico a mio figlio. Lui guarda prima me, poi Christian, che gli mostra il labbruccio.
Teddy riflette per qualche attimo, poi si dimena dalle mie braccia per tornare dal suo papà. Si getta tra le sue braccia e lo stringe con tutta la forza che ha. Christian lo abbraccia a sua volta, baciandogli i riccioletti ramati.
“Vuoi bene al tuo papà??” domanda Christian.
Teddy annuisce.
“E quanto??”
Lui allarga le braccia più che può, e il suo papà se lo stringe nuovamente.
Sono così belli che mi scende una lacrima. Oddio, ricominciamo con gli ormoni!
Solo che quando ero incinta di Teddy non avevo un figlio che mi regalava emozioni anche solo dormendo. Prevedo nove mesi di rubinetti aperti.
“Amore, vieni qui” dice Christian.
Mi avvicino a loro e mi siedo accanto a mio marito. Teddy allunga un braccio verso di me, e cerca di stringere sia me che Christian.
“Tutti tutti!!” esclama, felice.
“Tutti e quattro” mormora Christian sfiorandomi il ventre.
 
 
Tre settimane dopo...

 
“Che ora è??”
“Ana, la stessa ora di prima più un minuto..” risponde pazientemente Elizabeth. Poverina, stiamo cercando di compilare i documenti per partecipare ad una fiera letteraria, ma praticamente sta facendo tutto lei. Oggi sono con la testa altrove e non sono affatto d’aiuto.
“Scusami, Elizabeth, hai ragione.. è che sono un po’ in ansia.. scusami anche perché non ti sto proprio aiutando..”
“Ma non preoccuparti, Ana” mi rassicura “Hai qualche appuntamento importante??”
“Ehm.. sì..” farfuglio, sperando che non chieda altro.
Oggi abbiamo la prima ecografia di Puntino Due, e sono ansiosissima. Pensavo che con il secondo figlio sarei stata meno apprensiva, e invece mi sa che lo sono il doppio. Christian passerà a prendermi alle 17:30, e sono ancora.. le 17:14. Ancora sedici minuti, che mi sembreranno un’eternità.
Ancora non abbiamo detto nulla alle nostre famiglie, ma lo faremo questa sera, a casa dei miei suoceri. Si festeggia il compleanno di Grace, e credo sia un’occasione perfetta per una notizia del genere.
Quando mancano pochi minuti alle 17:30, vado in bagno a darmi una rinfrescata, e proprio mentre sto prendendo la borsa mi arriva un sms di Christian che mi avverte che è qui fuori.
Saluto velocemente tutti e raggiungo subito l’uscita della GIP. Il mio splendido marito mi viene subito incontro e mi dà un dolce bacio sulle labbra prima di prendermi per mano e farmi salire in macchina.
Taylor si immette subito nel traffico scorrevole di Seattle.
“Com’è andata la giornata?” chiede Christian accarezzandomi il viso.
“Bene, e la tua?”
“Bene, anche se sembrava infinita..”
“Anche per me” ammetto.
“Sei in ansia??”
Annuisco, mordendomi il labbro. Christian mi stringe la mano. “Anche io sono un po’ in ansia, ma anche emozionato.. oggi vedremo per la prima volta il nostro piccolino!”
Gli sorrido e lo bacio. Posso dire di essere un po’ più calma. Effetto Christian Grey.
Quando arriviamo allo studio ginecologico, per fortuna dobbiamo aspettare solo una visita prima di noi. Ci accomodiamo in sala d’attesa e mi appoggio alla spalla di Christian.
“Speriamo di riuscire a sentire il cuoricino” mugugno.
Lui mi lascia un bacio tra i capelli. “Lo spero tanto anche io.. mi manca sentire quel battito”
Sorrido e giocherello con le sue dita, finchè non sento una ferma voce femminile pronunciare il mio nome.
Nonostante conosciamo molto bene la strada, la segretaria ci accompagna fino alla stanza della dottoressa Greene e poi chiude la porta.
“Buonasera!” esclamiamo Christian ed io.
“Buonasera!” la dottoressa si alza e stringe la mano ad entrambi.
“Allora, nuova cicogna in arrivo??” domanda, raggiante.
“Sì” rispondo sorridendo.
Ci indica le poltroncine di pelle nera davanti alla sua scrivania. “Prego accomodatevi”
Ci sediamo e poi le porgo la busta con le analisi. Lei estrae il foglio e lo esamina con attenzione.
“Le analisi sembrano perfette” afferma.
Christian ed io sorridiamo.
“Le nausee come vanno??”
“Mah, al mattino sono un po’ più forti, qualche volta rigetto anche tutta la colazione, però poi durante il giorno sto abbastanza bene”
“Se dovesse avere dei fastidi anche durante il giorno, ricordi che una caramella alla liquirizia può alleviarli, oppure gli integratori di vitamine se la situazione si fa proprio insopportabile”
Annuisco. “Va bene!”
“Vogliamo passare all’ecografia?”
“Sì!” rispondiamo in coro.
Non aspettiamo altro, diamine! Sono tre settimane che siamo in trepidazione.
Sfilo il cardigan e lo appoggio alla poltroncina, dopodiché mi siedo sul lettino, alzo la camicetta fino allo stomaco e abbasso la gonna fino all’inguine. Christian è in piedi accanto a me e mi stringe la mano. Questo gesto mi infonde tanta sicurezza e tanto amore.
La dottoressa accende il macchinario e mi spruzza il gel freddo sulla pancia. Afferra l’ecografo e comincia a strofinarlo, premendo forte. Dopo quella che mi sembra una specie di nebbiolina grigia, sullo schermo l’immagine comincia a farsi pian piano più nitida.
Oddio, nitida è un parolone. Non ci capiamo nulla. Però sappiamo che lì sopra apparirà il nostro piccolino.
“Eccolo qua” dice la Greene indicando un puntino sullo schermo.
Puntino Due.
“Ventidue millimetri di lunghezza. Dalle dimensioni e dai valori del Beta HCG posso confermarvi che siamo nell’ottava settimana di gestazione..” spiega.
Dio, già nel secondo mese.
“Vediamo ora di sentire anche il cuoricino..”
Il cuore prende a battermi all’impazzata. Stiamo per sentire il battito di nostro figlio.
Non appena quel suono meraviglioso si diffonde nella stanza, chiudo gli occhi, cercando di trattenere le lacrime, ma non ci riesco. Guardo lo schermo e poi guardo Christian, che si china a baciarmi la fronte e mi stringe più forte la mano. E’ emozionato anche lui, lo vedo.
È la stessa identica emozione che ho provato per Teddy. Immensa, fortissima e bellissima.
Quei due centimetri sono già un cuore che batte, una vita che cresce dentro di me. E potranno passare anni, ma non mi capaciterò mai di quanto sia meraviglioso il corpo della donna che compie questi miracoli.
“Procede tutto benissimo, Mrs Grey” mi rassicura la dottoressa con un sorriso “Può rivestirsi”
Mi porge due fogli di carta assorbente e poi si alza, getta i guanti nel cestino e torna alla scrivania.
Christian prende i fogli dalle mie mani e con delicatezza mi asciuga la pancia. Mi metto seduta per sistemarmi la camicetta e mio marito incornicia il mio viso con le sue mani, mi asciuga le lacrime con i polpastrelli e mi bacia con tutta la dolcezza di cui è capace.
“Ti amo” sussurra, incurante della dottoressa a pochi metri da noi.
“Anche io, tantissimo!”
Scendo dal lettino e mi rivesto. Prendiamo le foto e la cartellina e congediamo la dottoressa.
“Non riesco a crederci, è troppo bello!” esclamo non appena siamo fuori dallo studio.
“Hai ragione, piccola.. è stato bellissimo! Esattamente come ricordavo!”
Mi cinge le spalle con un braccio ed io mi stringo a lui, mentre raggiungiamo l’auto. Taylor ci sorride e ci tiene aperta la portiera.
Non vedo l’ora di tornare a casa dal mio bambino. Quando ho sentito quel cuoricino battere dentro di me ho pensato a lui, a quando anche lui era un minuscolo puntino, e ora ha già venti mesi.
Quando rientriamo a casa, Gail è in salone a lucidare l’argenteria, mentre Teddy dorme tranquillo sul divano accanto a lei.
“Buonasera Gail!”
“Buonasera Mrs Grey” mi saluta sorridente “Com’è andata la visita??”
Lei e Jason sono gli unici a conoscenza della gravidanza, a parte Kate. Diciamo che non c’è stato neanche bisogno di dirglielo, l’hanno capito da sé, in fondo vivono con noi.
“Molto bene, sono già nell’ottava settimana e il piccolino, o la piccolina, cresce benissimo!”
“Sono così contenta!” esclama.
“Questo monello, invece?” interviene Christian.
“Oh, mi creda, Mr Grey, monello non è proprio l’appellativo per lui..” dice guardando Teddy con tenerezza. Si è affezionata moltissimo al nostro bambino, ed è assolutamente ricambiata.
“E’ stato sì e no mezz’ora a guardare i cartoni, e poi è crollato” spiega, dopodiché si dirige in cucina.
Mi siedo accanto a Teddy e gli accarezzo i capelli, sono così soffici e profumati. Lui si muove un po’, poi apre gli occhi, illuminandosi non appena si accorge della mia presenza.
“Cucciolo” mormoro dandogli un bacio sulla guancia.
Lui sorride e protende le braccia verso di me. Me lo stringo subito al petto e lo riempio di baci. Mi è mancato tantissimo, oggi più degli altri giorni. Mio figlio si accoccola a me come un koala, appoggiando la testa sul mio seno.
“Campione! Ti sei svegliato?” esclama Christian sedendosi accanto a noi. Dà un bacio a Teddy e prova a prenderlo in braccio, ma lui fa capire chiaramente che vuole restare incollato a me. “Okei nano, messaggio ricevuto!”
Si lascia andare contro lo schienale del divano e si sfila la cravatta. È così sexy con quel bottone della camicia aperto. Tenendo sempre Teddy saldo al mio seno, appoggio la testa sul petto di Christian, e lui mi accarezza dolcemente i capelli. “Sei stanca??”
“Sto bene” lo rassicuro. Lui stringe forte me e Teddy e ci bacia.
 
Sono le 20:30 quando arriviamo a casa Grey, a Bellevue. Mi sento tesa come se fosse la prima volta che ci vengo, o come se dovessi affrontare chissà quale prova di coraggio.
Christian si accorge del mio stato d’animo e mi stringe la mano. “Amore, stiamo per dargli la notizia più bella che possano aspettarsi.. non essere preoccupata..”
Gli sorrido. “Hai ragione, amore, mi faccio solo paranoie inutili..”
Prendo un bel respiro prima di seguire Christian alla porta. Viene ad aprirci proprio Grace, che non mostra affatto i suoi cinquantasei anni, compiuti proprio oggi.
“Buonasera cari!” esclama abbracciando prima me e poi Christian.
“Buonasera Grace, tanti auguri!”
“Buon compleanno, mamma”
“Grazie tesori miei..” risponde emozionata. Poi si rivolge a Teddy, che è in braccio a Christian. “Cucciolo della nonna” dice prendendolo in braccio e sfilandogli il cappellino e la sciarpa.
“Amore, cosa dovevi dire alla nonna?” chiedo a mio figlio, sperando che tutti gli infiniti tentativi degli ultimi giorni non siano stati vani.
Teddy ci guarda per qualche secondo, un po’ spaesato, poi si illumina. “Auulii nonna!”
“Ooh, grazie cuccioloo!!” esclama Grace, con gli occhi che luccicano, stringendo a sé il suo nipotino. Poi lo mette a terra e riusciamo a stento a sfilargli il giubbotto, prima che lui si fiondi tra le braccia del nonno Carrick.
Christian ed io ci togliamo i cappotti e seguiamo i miei suoceri in salone. Sono già arrivati tutti: i nonni di Christian, Elliot, Kate ed Ethan.
“Scusate il ritardo, abbiamo avuto un piccolo contrattempo”
“Non preoccupatevi, ragazzi” ci rassicura Mia, portando in tavola gli antipasti.
La serata scorre lenta e piacevole, Kate è sempre più bella e raggiante, ormai mancano solo due mesi alla nascita della futura principessa di casa, e siamo tutti emozionatissimi. Mi chiedo se Puntino Due sarà un maschietto o una femminuccia. Ammetto che non mi dispiacerebbe avere anche io una piccola principessa, magari bella come suo fratello. A proposito di Teddy, è praticamente sparito dalla mia visuale da quando siamo arrivati, se ne sta appiccicato ad Elliot e soprattutto a Mia, mostrando platealmente il suo dissenso quando Ethan si avvicina e la bacia. È geloso delle sue donne.


“Mamma, questo è il nostro regalo” dice Christian, porgendo a Grace una scatolina bianca.
“Ma.. ragazzi.. non mi avete già regalato gli orecchini di madreperla??” chiede, sorpresa. Prima della torta tutti le abbiamo dato i nostri regali, e noi avevamo scelto un paio di orecchini simili a quelli che Grace aveva qualche anno fa e che aveva perso. Abbiamo voluto aspettare fino ad ora per dare finalmente la nostra notizia.
“Ehm.. sì..” vado in soccorso a mio marito “Però questo regalo è.. è speciale..”
Ci sorride perplessa e poi scioglie il fiocco blu che circonda la scatola. Toglie il coperchio e sbircia all’interno. Solleva il pezzetto di raso che ci ho messo alla sommità, e poi estrae quel rettangolo di carta su cui è stampata l’immagine di nostro figlio, quel puntino di soli venti millimetri.
Grace si porta una mano davanti alla bocca e gli occhi le diventano lucidi. Fissa per qualche secondo l’immagine dell’ecografia, mentre tutti gli altri la guardano, in attesa di sapere qualcosa.
“Ragazzi è..” la frase le rimane bloccata in gola per l’emozione.
Mi raggiunge e mi abbraccia forte. “Oh, figlia mia, è il regalo più bello che poteste farmi..” mormora, scossa da un leggero singhiozzo. Christian ci circonda entrambe con le sue braccia. Dopo qualche istante mi stacco dall’abbraccio, lasciando che Grace possa stringersi a suo figlio.
“Tesoro mio, sono così felice per voi”
“Anche io mamma, anche io” sussurra Christian.
“Scusate!!” interviene Mia “Potremmo sapere cosa sta succedendo??”
Grace si stacca da suo figlio e si asciuga le lacrime. “E’ giusto che siano Anastasia e Christian a dirlo” afferma con un sorriso.
“Hai ragione mamma” Christian mi cinge le spalle con un braccio, mi guarda negli occhi e aspetta che io annuisca.
“Anastasia ed io aspettiamo un bambino”
La prima a scattare dalla sedia è proprio Mia. “Oddio!” strilla correndo ad abbracciarci, mentre tutti gli altri scoppiano in un tripudio di gridolini di gioia e di sorpresa.
“Auguri figliolo!” esclama Carrick abbracciando prima suo figlio e poi me. “Grazie Ana” sussurra al mio orecchio. E le lacrime che avevo accumulato ai bordi degli occhi cominciano a scendere incontrollate.
“Poveri noi, fratellino, alle prese con le donne e i loro ormoni” afferma Elliot, facendo ridere Christian. “Tanti auguri, ragazzi!” dice poi tornando serio. Dopodiché si rivolge a sua moglie: “Tu sapevi tutto, vero??”
Kate si morde il labbro e annuisce, trattenendo una risata. “Sono stata la prima a saperlo” annuncia, soddisfatta.
Dopo il momento di emozione, poi, i nostri familiari vogliono sapere i dettagli, e la loro reazione non è delle migliori quando scoprono che lo sappiamo da ben tre settimane, e lo diciamo solo adesso. Ma alla fine capiscono il nostro desiderio di voler tenere un po’ questa felicità solo per noi, prima di condividerla con tutti.
 
Quando rientriamo a casa, Christian si rintana un attimo in ufficio per controllare delle mail urgenti, mentre io salgo in cameretta a cambiare Teddy e a mettergli il pigiamino. Christian ci raggiunge proprio mentre lo sto adagiando nella culla per farlo addormentare. Gli diamo un bacio e poi lo accarezziamo e coccoliamo finchè non chiude gli occhietti. Restiamo a fissarlo incantati mentre dorme, è una cosa che amiamo moltissimo. È così dolce e innocente il mio tesoro, è così piccolo, e tra pochi mesi sarà già il fratello maggiore. Spero tanto che non sia geloso del fratellino o della sorellina, anche se nei bambini così piccoli è piuttosto frequente. La verità è che, essendo figlia unica, non so quasi nulla dei rapporti tra fratelli, né da piccoli, né da grandi. Gli unici esempi che ho sono Kate ed Ethan e Christian con Mia ed Elliot.
“Christian” mormoro.
“Cosa c’è, piccola?”
Continuo ad accarezzare i capelli di Teddy. “Riusciremo ad amarli entrambi allo stesso modo? A non far sentire nessuno dei due più o meno importante dell’altro? A farli volere bene l’uno con l’altro?”
Christian si siede sul divanetto della cameretta. “Vieni qui” dice tirandomi a sedere sulle sue gambe.
Mi guarda intensamente negli occhi e mi accarezza il viso. “Certo che ci riusciremo, piccola.. è normale che un bimbo appena nato richieda il cento per cento delle attenzioni, ma non per questo le sottrarremo a Teddy.. lui è la luce dei nostri occhi, così come lo sarà il suo fratellino o la sua sorellina. Li ameremo allo stesso modo, con tutti noi stessi, incondizionatamente”
La mano di mio marito che penzolava dal mio fianco, si sposta lentamente fino a raggiungere il mio ventre piatto, ancora per poco. Lo sfiora dolcemente, poi mi guarda negli occhi con il suo sorriso più bello.
“Andrà tutto bene, cucciola, te lo prometto..” mormora.
Gli prendo il viso e lo bacio con tutto l’amore che ho dentro.
Sì, ci credo. Andrà tutto bene. 


Angolo me.
Buonasera fanciulleee!! Ecco finalmente il capitolo tanto atteso: Anastasia ha dato la notizia a Christian.
Beh, essendo una che ama molto il Natale, non potevo che farglielo dire la sera della Vigilia. E il nostro amministratore delegato è già pazzo del suo nuovo regalo.
Finalmente anche la prima ecografia, e poi tanti altri momenti “zuccherosi”, ormai la mia storia è vietata ai malati di diabete e di carie xD
Sarò, come sempre, felicissima di sapere cosa ne pensate. :D
Un grazie enorme a tutte voi che leggete la mia storia e mi sostenete con affetto. Vi adorooooooooo *.*
A presto con un nuovo capitolo!
Un bacio, Mery.
 
 
   
 
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