[Opera Lirica] Perché giaccio quaggiù?
Devo essere caduta
Dal nido…
E vi tendo le mani,
E vi sorrido
E anche le ombre della fredda polvere
Mi guardano e bisbigliano:
E’ folle! E’ folle!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Che fanno lassù i volti sfocati
come luci attraverso un vetro bagnato?
S’agitano, si muovono
come lucciole impalpabili
ma non odono un suono
le mie orecchie.
O fragili
spettri, lanterne
d’un mondo inaccessibile!
Perché
io non sono con voi?
Perché giaccio quaggiù?
Devo essere caduta
dal nido…
E vi tendo le mani,
e vi sorrido
e anche le ombre della fredda polvere
mi guardano e bisbigliano: E’ folle! E’ folle!
Vi prego! Che io tocchi
Almeno i vostri bagliori
Non lasciatemi a morire
nei foschi colori
di questa perenne tenebra…
Sghignazzano. Io sento
Che sto per venir meno
Vi prego! Tutto il sangue
cola via goccia a goccia
Non voglio restar sola…
L’oscurità m’agghiaccia
No! Io stringo
Fra le braccia
La vostra luce…
E così sia. Silenti
Apprestano gli spiriti truci
Una fossa per me:
e le forbici
affilano
per i miei capelli.
O mie crudeli luci
O dèi graziosi e belli
O sogni che ancora spandete
per la mia anima che s’assottiglia
un filo d’oro di musica
lontana…
E così muoio! Nella fanghiglia
Del mio sangue e del mio pianto
Misti a cocci di bottiglia
Così muoio!
E muore il canto.
Un monologo per Iris, l’eroina dell’omonima (e stpenda!) opera di Mascagni.