Anime & Manga > Baldios
Segui la storia  |       
Autore: Curleyswife3    13/11/2015    2 recensioni
E se, durante il suo vagabondaggio stellare alla ricerca di un marito alla sua altezza, la bellissima principessa Kurama atterrasse sulla Terra non all'epoca di Lamù, bensì all'epoca di Baldios?
Chi sarebbe il fortunato prescelto?
Crossover birichino con uno dei personaggi più sexy del mondo anime. ATTENZIONE: uno zinzinino di gender bender nell'ottavo capitolo.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Benebenebene, forse nessuno di voi lettori ha notato che ho fatto un piccolo cambiamento negli avvertimenti di questa storia: volete scoprire perché? Leggete e lo saprete.
 
 
CAPITOLO SETTIMO
 
Un vero uomo!
 
“No, principessa, te lo proibisco categoricamente!” starnazzò il consigliere anziano, sbattendo le ali in preda alla rabbia.
Tu” ribatté Kurama, furibonda “…tu proibisci qualcosa a me?”.
“Non è possibile violare la tradizione, sarai punita se non ti adegui!” rincarò la dose il pennuto.
“Ah sì?” fece allora Kurama, afferrandolo per il kimono e tenendolo sospeso esattamente davanti alla sua faccia “Sarò punita? E quindi dimmi, quale sarebbe la punizione che mi aspetta?”.
Il goblin tacque, visibilmente imbarazzato.
Esitò un istante.
“Allora?” lo incalzò lei, scuotendolo con tale violenza che un paio di piume nere caddero sul pavimento.
“Ehm…” fece quello, scuotendo il capino “Io-io non lo so…”.
“Cosa?” replicò aggressiva la principessa, facendolo di nuovo oscillare pericolosamente di qua e di là  “Tu che sei così bravo a intimidire le persone con la minaccia di un terribile castigo, poi non sai nemmeno di quale punizione si tratta?”.
Fece una smorfia e lo lasciò andare di colpo.
Il povero volatile, tutto tremante, cadde a corpo morto e solo all’ultimo secondo riuscì ad aprire le ali, atterrando sul pavimento senza farsi male.
Kurama intanto passeggiava avanti e indietro, le braccia conserte, con aria meditabonda.
“Dunque” disse dopo qualche minuto “se non si sa quale punizione tocchi a chi non rispetta la tradizione del bacio…”.
Guardò i suoi servitori uno a uno.
“…vuol dire che sarò libera di trovarmi un marito come piace a me!” esclamò alla fine, trionfante.
“Che bello” sospirò “avrò finalmente un uomo che starà al mio fianco come una roccia e non…”.
Socchiuse gli occhi, ripensando al disastro con Marin e al fallimento con il terrestre Oliver.
“…e non come un sassolino che intralci la mia strada”.
 
***

Le immagini scorrevano una dopo l’altra sul grande schermo del computer: fotografie di uomini di ogni età e aspetto che i goblin avevano selezionato apposta per mostrarle alla loro padrona.
A un tratto comparve l’immagine accigliata di Raita Hokuto.
Lei ci pensò un secondo e poi disse, secca: “No, non mi piace”.
Poi fu il turno del severo comandante Bannister.
“Questo neanche morta…” sibilò Kurama.
Infine comparve il barbuto signor Morgan dell’Unione Mondiale.
La principessa sgranò gli occhi disgustata.
“Ehi” esclamò “Brutto corvaccio, ma mi stai prendendo in giro?”.
Afferrò il pennuto con entrambe le mani e strinse forte.
“Ahi” gemette il malcapitato “così mi soffochi…”.
Lei non lasciò la presa.
“Ti prego, aiuto…” l’animaletto si agitò convulsamente “Te ne farò vedere degli altri!”.
“Principessa” per fortuna intervennero altri due corvi in soccorso del primo “Calmati, per favore, ti fa male agitarti così!”.
Kurama sbuffò e lasciò andare la bestiola, che già respirava appena.
“Nessuno è perfetto” disse uno dei goblin “tu sei una sognatrice e non vuoi arrenderti alla realtà”.
“E la realtà è che la perfezione non esiste” ripeté il terzo pennuto.
“Questo lo dici tu!” gridò lei di rimando.
“Basta: vi esonero da questo incarico” aggiunse, con aria severa “Troverò da sola l’uomo perfetto”.
“Dammi un’altra possibilità, ti prego” implorò il primo volatile, mostrandole lo schermo del computer.
“Guarda questo che bel tipo…”.
La principessa si voltò e subito mutò espressione: la scena mostrava i dintorni della base terrestre, un aspro paesaggio roccioso, e due persone che si affrontavano in una lotta all’ultimo sangue.
Uno era Marin e l’altro un giovane vestito con un’elegante uniforme color porpora, i corti capelli verdi ben acconciati e occhiali da militare che gli coprivano in parte il viso.
Kurama lo fissò affascinata.
“Mica male, no?” disse il corvo.
“Allora, che te ne pare?” aggiunse un altro uccello.
“Piuttosto attraente, vero?” chiosò il terzo.
Ma lei li ascoltava appena, incapace di distogliere lo sguardo dal giovane ufficiale che teneva testa a Marin contrastandolo con forza e agilità.
Che portamento marziale, che espressione altera!
“Sì” rispose poi “Questo sì che è il tipo d’uomo che mi piacerebbe avere accanto…”.
Le immagini si interruppero all’improvviso.
“Bene” esclamò la sovrana in tono autoritario “vi ordino di scoprire immediatamente come si chiama questo ragazzo e dove posso trovarlo!”.
 
***
 
“Sei proprio sicuro che sia qui?” mormorò un goblin al suo vicino.
I due uccelli se ne stavano appollaiati su una delle travi di metallo che sostenevano il soffitto della sala delle adunate dove si era riunito l’intero esercito di Aldebaran.
In silenzio, col fiato sospeso, i militari bevevano le parole del Gran Comandante Aphrodia che li arringava con la sua solita espressione truce.
L’altro annuì.
“Sì, guarda” replicò, indicando con l’ala il palco “è lui!”.
L’alto ufficiale picchiò con violenza il pugno sul leggio.
“Primo: pena di morte…”
La sua voce tuonava.
“…per chi agisce di propria iniziativa”.
“Secondo: pena di morte per chi volta le spalle al nemico”.
“Terzo: pena di morte per chi prova pietà per il nemico o suscita pietà nel nemico”.
I soldati la ascoltavano, tremando.
I due goblin si guardarono un istante negli occhi.
“Quarto: pena di morte per chi non obbedisce” concluse Aphrodia con un tono che non ammetteva repliche né spiegazioni.
“Non sarà un tantino esagerato?” chiese timidamente un pennuto.
“Noooo” rispose l’altro, a bassa voce “è proprio il tipo d’uomo capace di tenere testa alla principessa Kurama!”.
 
***

“Vieni, sbrigati!” sussurrò il goblin dal naso lungo, posandosi il più silenziosamente possibile sull’armadietto del bagno dell’alloggio del Gran Comandante.
Si erano appena nascosti, stretti stretti nell’angusto spazio che li separava dal soffitto, quando la porta si aprì ed entrò l’oggetto della loro ricerca.
L’acqua scrosciava nella vasca, riempiendo di vapore il piccolo locale. 
“Ecco” mormorò l’uccello “adesso parleremo con lui e gli spiegheremo di Kurama…”.
Il Gran Comandante si tolse il cappello, rivelando una massa disordinata di capelli verdi che le giungevano fin quasi alla vita.
I due corvi spalancarono gli occhietti neri.
Poi, con gesti rapidi, Aphrodia si liberò dell’uniforme, che scivolò sul pavimento.
Image and video hosting by TinyPic
 
Uno dei pennuti aprì il becco per gridare, ma l’altro fu lesto a zittirlo.
L’ufficiale scosse la chioma lussureggiante, calciò via gli stivali e si guardò per un istante nello specchio prima di immergersi nella vasca con un sospiro languido.
Le bestiole deglutirono all’unisono e si fissarono, stravolte.
Una donna!
Quel tale era in realtà una tale.
“Oddio…” gemette il primo uccello “…una donna, questa sì che è una vera sorpresa…”.
“E adesso che si fa?” si chiese con angoscia l’altro “Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione, altrimenti Kurama ci spennerà vivi!”.
Si guardarono ancora una volta per un istante.
Poi, il primo disse: “Aspetta, forse ho un’idea”.
 
***
 
“Accidenti, quanto pesa questo affare!” ansimò uno dei goblin, trascinando sulla sabbia un grosso fucile argentato.
“Fai attenzione” gli disse brusco un altro “a come lo maneggi, è l’unica nostra speranza di trovar marito alla principessa…”.
“Ma siete sicuri che funzionerà?” domandò un terzo “In fondo è un’arma sperimentale, non è mai stata utilizzata prima”.
Un quarto pennuto annuì, serio serio, le ali conserte.
“Funzionerà” disse lentamente.
“Deve funzionare”.
“E comunque, per questa ragione stiamo cercando una cavia” aggiunse dopo un istante.
In quel momento videro sbucare sulla sommità della scarpata una figura che procedeva a grandi balzi verso la spiaggia.
“Ssssssh!” intimò un corvo ai compagni “forse la nostra cavia sta arrivando, non facciamoci scoprire!”.
“Datemi una mano, piuttosto” mormorò il primo uccellaccio, spingendo con tutte le sue forze il fucile dietro le rocce.
Ma prima che ci riuscisse, una voce severa alle loro spalle fece sobbalzare i quattro animaletti.
“Ehi, che cosa ci fate qui?” esclamò Marin Reigan coprendo a passi veloci la breve distanza che ancora lo separava da loro.
“La principessa è con voi?” aggiunse, le mani sui fianchi.
I quattro fecero segno di no con la testina piumata.
“Dovete andarvene subito!” disse il ragazzo, fissandoli freddamente.
Levò il pugno contro di loro.
“In questa base stiamo combattendo una guerra sanguinosa e non possiamo perdere tempo con le vostre stupidaggini!”.
I pennuti si fissarono in silenzio per un istante.
Poi, senza dire nulla, due di loro puntarono il fucile contro Marin e un terzo premette il grilletto.
Il pilota lanciò un grido e balzò di lato, ma fu colto di sorpresa e non riuscì a schivare il fascio di luce rosa che lo colpì esattamente all’altezza del cuore. 
“Ecco” ghignò il quarto volatile “ora abbiamo trovato la nostra cavia…”.
 
Note&credits: Le parole di Aphrodia sono prese dalla puntata n. 16 (“Legge senza pietà”) e anche il combattimento tra Marin e il Gran Comandante è ripreso da quell’episodio. La scena del bagno è una citazione dalla puntata “La sfida del Broliler”. Cosa avranno fatto questi birboni alati al nostro povero protagonista? Nel prossimo capitolo la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Baldios / Vai alla pagina dell'autore: Curleyswife3