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Autore: Fonissa    15/11/2015    1 recensioni
Passato quasi un anno dalla sconfitta di Gea, finalmente la serenità regna al Campo Mezzosangue.
Leo è riuscito a tornare insieme a Calypso.
Will e Nico stanno ufficialmente insieme.
Annabeth e Percy hanno finito il liceo.
Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando una misteriosa ragazza non arriva al campo. Dai capelli e occhi blu, perennemente vestita di nero, acida, scontrosa e volgare, verrà riconosciuta a sorpresa di tutti come figlia di Apollo. Ma è davvero soltanto questo? O nasconde dei segreti? E come si comporteranno i semidei con lei?
ATTENZIONE!
Presenza di frasi e parole volgari.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Xylia era riuscita a trovare un posto più appartato al campo, nascosto tra gli alberi e i cespugli, dove poteva fumare senza esser disturbata da nessuno. Stava ancora pensando alle lettere di tre giorni prima. Avrebbe dovuto rispondere a Oscurity e Killer, ma non sapeva cosa dirgli. Non poteva dire di essere una semidea, oltretutto figlia del dio del sole. Avrebbero riso e l'avrebbero presa per pazza. Ma le mancavano le sue migliori amiche. Le mancava il suo gruppo in generale, quello con sui usciva la sera e ritornava verso le tre di notte, oppure non ritornava proprio e dormire nel vagone. Quelli con cui poteva essere se stessa senza ricevere occhiatacce.

Sospirò, spegnendo la sigaretta. fece per ritornare alla casa di Apollo, quando uno dei cespugli iniziò a tremare leggermente. Xylia fece per prendere la frusta, ma si tranquillizzò quando vide che l'intruso era solo un ragazzo di un anno più grande di lei, con i capelli e gli occhi nero pece e un giubbotto da aviatore di pelle.

"In questo campo non c'è un luogo per stare da soli?" chiese Xylia sarcasticamente.

"In realtà questo era il mio luogo." rispose il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.

"Cos'è questo strano odore?" domandò poi.

"Fumo." rispose la ragazza senza dare troppa importanza alle sue parole.

"Sarebbe vietato qui." il ragazzo lo disse con una nota acida. Si avvicinò all'altra, sedendosi a fianco a lei con fare indifferente.

"Tu devi essere Xylia Ayala, la nuova sorella di Will."

"Esatto. E tu sei?"

"Nico. Nico Di Angelo."

"O dei, sei tu quel ragazzo di cui Will parla sempre. Sono quattro giorni che sono qui e non l'ho sentito parlare di altro." Xylia sembrava esasperata, mentre Nico arrossì.

"Eppure ti credevo diverso, Di Angelo."

"Tu invece sembri peggio di come ti hanno descritta, Ayala."

"Si, me lo dicono in molti. Di quale divinità sei figlio?"

"Ade." rispose Nico storcendo la bocca.

Xylia per poco non si strozzò con la sua saliva. Ecco cos'era quella strana sensazione che la portava a essere più aperta del solito con quello strano ragazzo.

"In molti hanno la tua reazione quando lo dico." esclamò il figlio di Ade con amarezza.

"Figurati, non è per quello. Sarò anche la figlia del dio del sole, ma sono messa peggio di te. E' solo che da Will mi aspettavo qualche figlio di Demetra o simile." mentì Xylia con naturalezza.

"Si può sapere cosa sai su me e Will?" chiese Nico imbarazzato.

"L'ho sentito mentre raccontava a un altro dei miei fratelli di uno splendido appuntamento che avete avuto una settimana fa. Culminato con un bacio, oltretutto. Certi particolari avrei preferito non saperli."

"Io lo ammazzo."

"Ehy, sta calmo...frocetto."

Nico rivolse a Xylia uno dei suoi peggiori sguardi. Questa, per tutta risposta, gli scoppiò a ridere in faccia.

"Tranquillo, ho altri amici gay. Li prendo spesso in giro, per scherzare. Non ti sarai offeso per così poco?"

"Pff..." rispose Nico, alzando gli occhi al cielo, ma accennando un leggero sorriso.

"Però mi sembri untilo apposto, Di Angelo."

"Anche tu non sembri tanto strana, Ayala."

Quella sera il falò sembrava più allegro del solito. Nico si era costretto a venire, dopo il sogno della scorsa notte, dove Ade si stava preparando per una visita al Campo Mezzosangue. Non riusciva, però, a capire cosa volesse dire. Era su questo che voleva rimuginare quel pomeriggio, ma poi aveva incontrato Xylia. Questa era a qualche metro di distanza dal figlio di Ade che guardava i ragazzi del campo come se fossero un branco di imbecilli. Verso la fine della serata, tutti i semidei avvertirono una strana sensazione. Una forte luce iniziò a scintillare dal centro del campo, tanto che i ragazzi furono costretti a chiudere gli occhi. Quando li riaprirono, Ade era li, in piedi di fronte a loro. Mentre Chirone, un po' intimorito, dava il benvenuto alla divinità, solo tre ragazzi ebbero il coraggio di alzarsi: Hazel, Nico e, con sorpresa di molti, Xylia.

"Hazel, Nico, sono felice di vedevi. Purtroppo sono qui per qualcosa di molto importante e pericoloso."

"Cosa, padre?" chiese Nico, con durezza.

"Lei." e sotto gli occhi di tutti, Ade indicò Xylia.

"E' un piacere rivederti, Xylia."

"Anche per me, caro bis-nonno."

  
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