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Autore: Betty    10/03/2005    8 recensioni
Un incontro casuale tra l’affascinante Benjamin Price e Nicole, ragazza timida e ahimè con qualche chilo di troppo. Non hanno niente in comune, ma il destino li ha già fatti incontrare e chissà che non possa farli innamorare…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

CAPITOLO 12

I giorni successivi al funerale, furono frenetici per Nicole, dovette recarsi in banca, dal notaio e doveva anche cercare un altro appartamento per lei. La sua casa conteneva troppo ricordi spiacevoli anche se avesse avuto i soldi per tenerla, forse l’avrebbe venduta lo stesso.

Purtroppo facendo due conti si rese conto che i soldi che le sarebbero rimasti dopo aver saldato tutti i debiti erano sufficienti appena per acquistare un monolocale, però c’erano anche i mobili da comprare.

Benji la trovò assorta nei suoi pensieri, mentre picchiettava la matita sul tavolo, la casa piena di scatoloni perché era già stata venduta e aspettavano solo che Nicole uscisse, si era deciso che nel caso non avesse trovato un appartamento si sarebbe trasferita temporaneamente a casa di Benji.

L’uomo avrebbe voluto che lei restasse da lui ma sapeva che vederla sempre per casa lo avrebbe fatto diventare insofferente più del necessario così si era impegnato per trovarle un appartamento e finalmente ce l’aveva fatta.

"Nicole ho una splendida notizia." esordì

"Non ti avevo sentito entrare" disse la ragazza osservando l’amico.

Benji ignorò l’affermazione della ragazza e disse eccitato: "Ti ho trovato la casa!"

"Stai scherzando?"

"No, un mio cliente ha vinto una causa e come risarcimento la contro parte gli ha dato una mansarda appena restaurata e completamente arredata. Siccome questo cliente mi doveva un favore, me l’ha lasciata per un prezzo più che ottimo."

"Vuoi dire che con questi soldi riesco ad averla?" chiese Nicole mostrando la cifra che aveva scritto sul foglio.

"Certo ed avanzi ancora qualcosa!"

"Non è che tu ci hai messo dei soldi?" chiese sospettosa Nicole.

"Non ho messo neanche un centesimo." Disse Benji ed effettivamente era così, non le disse che però quel tipo aveva un debito nei suoi confronti e quei soldi erano andati in compensazione per l’acquisto della casa.

"Quando posso vederla?" chiese Nicole eccitata.

"Anche subito, ho le chiavi!" disse Benji mostrando un mazzo che aveva in mano.

Nicole felice come una bambina abbracciò Benji e gli diede un bacio sulla guancia "Sei fantastico!" disse poi corse a mettersi il cappotto e le scarpe.

Venti minuti dopo erano entrambi davanti ad un bel palazzo di moderna costruzione era in una delle zone più belle di Amburgo.

"Benji non credo proprio di potermi permettere un appartamento in questa zona." Disse Nicole.

"Non ti preoccupare, andiamo di sopra."

Benji la trascinò nell’ascensore e pochi istanti dopo erano dentro l’appartamento, Nicole si osservò intorno stupita, la porta di ingresso dava su un salotto tutto arredato in stile povero, con le travi a vista, la cucina era a destra dell’entrata ed era divisa dal salotto da un muro alto poco più di un metro. Dalla parte opposta c’era un piccolo corridoio con tre porte, Benji la trascinò letteralmente a vedere una camera abbastanza piccola che sembrava più un ripostiglio visto che c’erano alcuni scatoloni, poi il bagno.

"C’è una Iacuzzi!" esclamò la ragazza osservando l’ambiente completamente piastrellato di rosa, dove troneggiava su di un piano rialzato la vasca idromassaggio e non mancava nemmeno la doccia posta nel lato posto, quel bagno era almeno due volte più grande di quello di casa sua.

"Ma devi ancora vedere il meglio!" disse Benji e portò Nicole nella stanza da letto, lì vi era un letto in ferro battuto anche la camera era arredata in stile povero, tutta in legno e il soffitto aveva le travi a vista come il soggiorno.

"Guarda che spettacolo!" disse Benji indicando a Nicole l’enorme vetrata a forma di arco che si affacciava sulla città di Amburgo, lo spettacolo era sorprendente.

"E in salotto c’è la porta finestra che si affaccia su di un terrazzino, d’estate potrai mangiare lì!" aggiunse l’uomo.

Nicole non riusciva a credere ai proprio occhi era la casa dei suoi sogni, uscì dalla camera e andò in cucina, anche questa in legno massiccio, si osservò intorno e andò a vedere il terrazzino. Se quello era un terrazzino! Era grande quasi quanto la sua camera. Magnifico, come tutto il resto della casa. Benji la raggiunse lì di fuori.

"Ti piace? È libera da subito" disse il ragazzo entusiasta.

"Non posso permettermela" disse Nicole.

"Ma ti ho detto il prezzo.."

"Benji smettila, ti ho già detto una volta che non voglio la tua carità, questa casa costerà come minimo il doppio dei soldi che ho a disposizione."

"E io ti ho detto che l’ho spuntata ad un prezzo di favore."

"Non posso! Andiamocene devo trovare una casa che mi posso permettere" disse Nicole, oltrepassò il ragazzo dirigendosi verso l’uscita.

Benji la seguì e la bloccò prima che uscisse. "Non fare la testarda! Metti da parte il tuo orgoglio e accetta questa occasione."

"Ti ho già detto che non voglio la carità!"

Benji le afferrò entrambe le braccia "Se pensi che io ti mandi ad abitare in un sobborgo della città, perché è quello che ti puoi permettere, te lo devi scordare! Tu verrai ad abitare qui!" disse Benji autoritario.

"Maledizione non puoi obbligarmi! Perché insisti?"

"Perché piccola sciocca, ci tengo a te! E anche molto, questo è un quartiere tranquillo, sei vicino al lavoro e al centro." E a me! Aggiunse mentalmente Benji.

Nicole era rimasta spiazzata, non pensava che Benji avrebbe reagito così. Ma lei non poteva comunque continuare a vivere alle sue spalle.

"Benji perché non capisci? Non sono abituata a essere mantenuta da qualcuno."

"Prendilo come un regalo, come un segno della provvidenza, ma tu abiterai qui. I documenti saranno pronti domani." Disse Benji senza staccare la mani dalle braccia di Nicole.

"Smettila di decidere per me! Non sei mio padre!" urlò Nicole esasperata, vide Benji rabbuiarsi e poi accadde tutto così velocemente, lo vide avvicinarsi, sentì le labbra dell’uomo cosi esigenti premere contro le sue, lo sconcerto e poi l’abbandono. Le braccia che prima la trattenevano ora la stringevano in un abbraccio possessivo, la mente di Nicole era sgombra da qualsiasi pensiero razionale, si ritrovò a rispondere con ardore al bacio, che si fece più profondo, più passionale.

Poi all’improvviso come era iniziato, il bacio finì, Benji si era staccato, lo sguardo sconvolto e le mani tremanti; Nicole si portò una mano alle labbra lasciate orfane da quelle di Benji, quello era stato il suo primo bacio.

"Perdonami, non so cosa mi sia preso!" disse Benji con voce strozzata, non capiva come aveva potuto lasciarsi andare, quella frase lo aveva fatto imbestialire, lei non poteva proprio vederlo come un uomo? Come un uomo che l’amava?

Nicole non realizzò subito il senso di quelle parole, poi il loro significato si fece strada nella sua mente e la lasciò delusa, era stato un impulso niente di più, lei era sempre Nicole l’amica, punto e basta.

"N-non preoccuparti" rispose con voce incerta la ragazza.

"Io non vorrei che questo rovinasse la nostra amicizia" disse Benji pregando che il tono della sua voce fosse risultato quantomeno normale.

"E’ stata la rabbia e la tensione di questi giorni, va tutto bene."

"Prederai questo appartamento?"

"Sì, hai vinto, verrò a vivere qui" disse rassegnata Nicole, lo aveva accettato solo come un risarcimento per quell’attimo di speranza che le si era insinuato nel cuore.

"Sono contento"

Dopo qualche istante di imbarazzato silenzio Nicole disse: "Grazie!"

"Di cosa?" domandò Benji.

"Di tutto" rispose la ragazza poi uscì dall’appartamento.

Benji rimase con il dubbio che la ragazza non si riferisse solo all’appartamento.

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Quello stesso pomeriggio Nicole aiutata da Benji stava trasportando i primi scatoloni nelle varie stanze, tra loro era sceso un silenzio irreale interrotto solo a momenti con frase del tipo Dove lo appoggio questo? oppure Lo porto di là?

Dov’era finita tutta la loro complicità, il loro affiatamento, Nicole si sentì veramente sola dalla morte dei suoi genitori, aveva sognato, desiderato che Benji la baciasse, ma nel suo sogno lui le diceva che l’amava e vivevano tutti felici e contenti. Peccato era un bel sogno, veramente un bel sogno. Dopo qualche ora riuscirono ad arrivare anche Lisa e Ian, entrambi erano raggianti, così felici Nicole non poté evitare di invidiarli.

"Finalmente siete arrivati" disse Benji.

"Abbiamo sbagliato strada un paio di volte, Ian a volte pensa di essere un navigatore satellitare, naturalmente guasto!" disse Lisa mentre si toglieva il cappotto pesante.

"Se è per questo anche tu non è che hai molto senso dell’orientamento!" le disse Ian.

"Su questo concordo con Ian." Disse Nicole.

"Tu dovresti stare dalla mia parte!" protestò Lisa fingendosi arrabbiata, poi continuò "Forza fammi vedere questo piccolo castello!"

Poco dopo le due ragazze erano nella stanza a letto a parlare su arredamento e argomenti simili, Ian osservò Benji che non aveva smesso un attimo di lavorare.

"C’è qualcosa che non va?" gli chiese.

"No, perché?"

"Hai una faccia" disse Ian.

Benji osservò Ian, avrebbe tanto voluto sfogarsi con qualcuno ma non sapeva con chi, Ian era stato uno dei pochi amici che aveva trovato ad Amburgo, ma era troppo coinvolto nella storia, non poteva andare a raccontargli tutto.

"Sono solo un po’ stanco" rispose senza convinzione mentre pensava che forse gli avrebbe fatto bene telefonare a Tom o a Holly, non a Holly forse no, ci aveva messo anni per rendersi conto di amare Patty, figuriamoci se poteva dargli qualche consiglio in campo amoroso. Tom era sicuramente la persona ideale con cui sfogarsi, l’avrebbe chiamato appena possibile.

"Sarà, forza mettiamoci al lavoro. Vado da basso a prendere gli altri scatoloni." Disse Ian e uscì, Benji rimase ad ascoltare le voci delle due ragazze, Nicole si sarebbe confidata con Lisa oppure no? Che stupido, perché non si era controllato? Aveva rovinato tutto, tutto.

Quando Lisa e Nicole tornarono in salotto cercò di stamparsi in faccia un sorriso ebete, del tipo va tutto bene ma non è assolutamente vero, Lisa spostò alcuni scatoloni, la osservò era raggiante, si vedeva che era felice.

"Cosa fai?" la voce di Ian li fece spaventare.

"Ian mi hai fatto venire un infarto!" gli disse Lisa.

"Cosa stai facendo?"

"Non vedi sto spostando gli scatoloni."

"Sei pazza, nelle tue condizioni, non puoi! Forza siediti!"

"Ma sei scemo? Non sono invalida, sono incinta!" disse Lisa ignorando completamente la presenza di Benji e Nicole.

"Cosa?" domandò Nicole non era sicura di aver sentito bene.

"Vedi per colpa tua glielo abbiamo detto in malo modo. Oh Nicole volevo aspettare che ti fossi sistemata per dirtelo. Insomma in questi ultimi giorni hai avuto molte emozioni.."

Nicole arrossì, l’unica emozione che le veniva in mente era quella che aveva provato quella mattina.

".. quindi non mi è sembrato il caso di dirtelo!"

"Quando lo hai saputo?" chiese Nicole.

"Stamattina siamo andati dal ginecologo e abbiamo avuto la conferma, sono di otto settimane."

"E’ splendido!" disse Nicole abbracciando l’amica.

"Complimenti Ian, non hai perso tempo" gli disse Benji dandogli una pacca sulla spalla.

"A dire la verità è successo, non ce lo aspettavamo, ma siamo contenti. Troverò un lavoro e poi dovrò cercare una casa" disse Ian.

"Lascerai l’università?" chiese Nicole.

"Per forza le lezione che do come insegnate di danza, non bastano per mantenere un bambino." Disse Ian. "Ma non c’è problema, per mio figlio, questo e altro!"

"Se volete posso darvi una mano, non ditemi di no, perché non lo accetto come risposta." Disse Benji.

"Grazie!" disse Lisa commossa.

"I vostri genitori lo sanno?" chiese Nicole.

"Non glielo abbiamo ancora detto, ma come minimo i miei mi butteranno fuori di casa." Disse Lisa.

"Qui c’è sempre spazio per te, almeno fino a quando non avrete trovato una sistemazione insieme." Disse Nicole.

"Non so cosa dire" disse Lisa mentre si asciugava una lacrima.

"Non ci posso credere che questo bambino ti sta rendendo così sentimentale!" esclamò Nicole.

"E dovresti vedere quanto mangia!" aggiunse Ian con un sorriso.

"Ma mangio per due!" si giustificò Lisa.

"Effettivamente ha ragione" disse Benji con un sorriso.

"Grazie Benji solo tu mi comprendi."

Quella sera Nicole dormì nella sua nuova casa, ripensò a quella giornata, così strana, il bacio di Benji, la notizia della gravidanza di Lisa era così felice per lei e Ian. Ma non poteva evitare di invidiarli, perché lei non poteva essere così felice?

Era sicura che non avrebbe chiuso occhi quella notte, l’indomani Benji sarebbe venuto a prenderla per andare dal notaio a firmare i documenti necessari, stranamente voleva vederlo, voleva capire se quel bacio era stato solo un errore o qualcosa di più. Benji non era tipo da concedersi certi slanci senza motivo, voleva illudersi. Sì voleva illudersi che lui forse provasse qualcosa di più di una semplice amicizia.

***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***

Benji compose il numero di Tom a Parigi, il ragazzo rispose quasi subito.

"Pronto?"

"Ciao Tom sono Benji."

"Benji che sorpresa? Era un bel po’ che non ti facevi sentire! Come stai?" chiese allegro Tom.

"Bene grazie e tu?"

"Io sto benissimo, comunque la tua risposta non mi è sembrata del tutto sincera"

"A dire la verità c’è qualcosa.."

"Ti manca il calcio?"

"No, ormai quello è un capitolo chiuso."

"Problemi con la società?" continuò Tom.

"No! Anzi va tutto a gonfie vele."

"Non ci posso credere! Una donna!"

"No, cioè… insomma, sì. Tom ho bisogno di un consiglio" ammise alla fine Benji imbarazzatissimo.

"Raccontami tutto"

Benji allora spiegò tutta la storia e gli disse tutto quello che era successo in quei mesi fino al bacio di quella mattina.

"Benji non capisco il problema, dille che la ami." Concluse Tom

"Sembra facile"

"Dov’è finito l’intrepido SGGK? L’uomo che sfidava qualsiasi attaccate senza mostrare la minima emozione?"

"Penso che quell’uomo sia ormai scomparso, Nicole mi ha conquistato, completamente, totalmente. Indipendentemente dal suo aspetto, non è una modella ma ti ripeto che è comunque bellissima, ma ho iniziato ad innamorarmi, del suo spirito, della sua simpatia, della sua genuinità."

"In poche parole, non puoi fare a meno di lei!"

"Esatto."

"Benji ascoltami, dille quello che provi. Anche perché visto che ti ha risposto al bacio, non penso che ti sia del tutto indifferente. Comunque, hai paura di perdere la sua amicizia? Perché adesso pensi che tutto continui come prima? Intendo dire, prima del bacio."

"Hai ragione, questo pomeriggio ci saremo scambiati si e no due parole"

"Visto, quindi prendi il coraggio che ancora ti resta e dichiarati. O la va o la spacca."

"Ci devo pensare." Rispose dubbioso Benji.

"Fammi sapere e nel caso che le cose andassero bene, fammela conoscere, sono curioso di sapere chi è questa santa donna che ha sciolto il nostro SGGK."

"Grazie Tom."

"Di cosa, sono o no uno psicologo?"

"Prima di tutto sei un calciatore" puntualizzò Benji.

"Con una laurea in psicologia, non scordarlo." Si vantò Tom.

"Non l’ho mai dimenticato, altrimenti avrei chiamato Holly." Disse Benji con un sorriso.

"Non l’avresti mai fatto, lui non è il tipo giusto per dare consigli su problemi d’amore! Adesso però devo andare. Una donna mi sta attendendo, sarebbe sgarbato farla aspettare"

"Buona serata."

"Anche a te, ciao"

Benji appoggiò il cordless sul comodino accanto al letto, aveva mille pensieri per la testa, quella sarebbe stata veramente una lunga nottata.

 

  
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