Anime & Manga > Baldios
Segui la storia  |       
Autore: Curleyswife3    20/11/2015    3 recensioni
E se, durante il suo vagabondaggio stellare alla ricerca di un marito alla sua altezza, la bellissima principessa Kurama atterrasse sulla Terra non all'epoca di Lamù, bensì all'epoca di Baldios?
Chi sarebbe il fortunato prescelto?
Crossover birichino con uno dei personaggi più sexy del mondo anime. ATTENZIONE: uno zinzinino di gender bender nell'ottavo capitolo.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO OTTAVO
 
Il raggio cambia-sesso
 
Marin sbatté le palpebre e si passò una mano sul viso, disorientato.
Quando si guardò intorno ebbe la sensazione che la realtà gli apparisse sfocata, come se la stesse guardando attraverso il velo d’acqua di una fontana.
Respirò profondamente, cercando di riprendere il controllo di sé.
Nel frattempo, i quattro corvi si erano posati in altro sulla scogliera e lo osservavano con curiosità, tenendosi però a distanza di sicurezza.
“Allora, come ti senti?” gli chiese uno di loro.
“Noti qualcosa di diverso in te?” fece un altro.
Marin li fissò sbalordito.
“N-no” balbettò “Sì… cioè… non lo so!”.
“Mi sento… mi sento…” esitò, non riuscendo a trovare le parole adatte. 
“C-che cosa mi avete fatto, maledetti?!” esclamò, poi, avvicinandosi alle rocce.
I quattro prudentemente si alzarono in volo.
“Abbiamo sperimentato su di te il nostro raggio cambia-sesso” rispose con calma un goblin vestito di rosso.
Mentre Marin seguitava a guardarli a bocca aperta, i corvi iniziarono a battere le ali con vigore e si allontanarono in un frullio di piume nere.
“Raggio cambia-sesso?” gridò il giovane soldato “Aspettate, che cosa vuol dire!?”.
Ma i quattro erano ormai lontani nel cielo.
Uno di voltò verso di lui e ridacchiando esclamò: “Te ne accorgerai presto, signorina!”.
 
***
 
“Ma insomma, Marin, dov’eri finito?” la voce di Raita tradiva rabbia e impazienza.
“Lo sai che quando suona l’allarme dobbiamo correre tutti qui immediatamente!”.
Il ragazzo di S1 lo guardò pensieroso e non rispose, gli occhi bassi.
“Ehi, si può sapere che ti prende?” insisté l’altro, dandogli una spinta sul petto che lo fece indietreggiare di un passo.
Marin impallidì, esalò un gemito di dolore e si portò le mani al torace.
Jamie si slanciò verso di lui, fissandolo con angoscia.
Oliver si frappose tra loro.
“Stai esagerando, amico” disse “ti ha fatto solo così…”.
Lo toccò sul petto col palmo della mano. Un istante.
Poi di colpo l’americano spalancò gli occhi, lanciò un grido disumano e si guardò la mano terrificato: la sua mano, il braccio si erano improvvisamente ricoperti di pelle d’oca.
Oliver urlò ancora e poi scappò via dalla stanza, stravolto, senza smettere di gridare.
Jamie e Raita si guardarono allibiti.
“Ma-ma che sta succedendo?” domandò la ragazza.
“Esatto” aggiunse l’altro, avvicinandosi al pilota con aria aggressiva.
“Che diavolo hai?”.
“Andiamo, Raita…” fece Marin, giungendo le mani e piegando la testa di lato “fai il duro con me?”.
“Ecco” aggiunse, schiudendo appena le labbra pallide “ecco… io adesso avrei una gran voglia di urlare…”.
Jamie gli si avvicinò ancora, senza smettere di fissarlo.
Il giapponese era sbalordito.
Allora Marin si aprì la tuta celeste, rivelando un magnifico seno terza misura.
Jamie strillò il suo nome. Raita svenne.
“Ma-ma-marin…” biascicò la bionda.
“Marin è diventato una donna!” gemette.
“In effetti” annuì il giovane, fissandosi il petto “questo sminuisce un po’ la mia virilità…”.
 
***
 
Marin si guardava da almeno dieci minuti allo specchio; indietreggiava di un passo, poi si girava di tre quarti e faceva una mezza piroetta.
A un tratto, si aprì la tuta e si guardò il seno. Arrossì per un istante e distolse lo sguardo.
“La vuoi piantare!?” esclamò Jamie, senza cercare di nascondere il violento tic che le faceva sbattere continuamente la palpebra sinistra.
L’extraterrestre si passò una mano sull’uniforme azzurra e fece una smorfia.
“Questa non va bene, è troppo aderente…”.
“Mi fa sentire così in imbarazzo” aggiunse, arrossendo di nuovo.
La ragazza sbuffò e aprì il suo armadio, iniziando a tirare fuori indumenti di ogni foggia e colore.
“Dobbiamo trovare qualcosa che valorizzi la mia figura” ammiccò lui. La raggiunse e trionfante afferrò dal mucchio una camicia rosa shocking di seta con ampie maniche a sbuffo. 
La guardò con aria sognante, poi palpò la stoffa morbidissima.
“Ecco, questa sarà perfetta…”.
Se la appoggiò per un istante sul petto.
“Insomma” gridò Jamie esasperata “ti sbrighi?”.
Lui la osservò imbarazzato.
“È che… mi vergogno se tu mi guardi!”.
Jamie trattenne a stento un’imprecazione.
“Sbrigati, ti ho detto!” ripeté minacciosa.
Lui sospirò.
“Va bene, va bene, ma non agitarti così…”
Tolse la parte di sopra della tuta e rimase nudo.
In quell’istante la porta dell’alloggio di Jamie si spalancò e la professoressa Quinstein entrò con aria allarmata.
“Marin, Jamie,  si può sapere cosa sta succedend…ooooohhh”.
Guardò il pilota senza vestiti e le parole le morirono in gola.
“Mamamama…” balbettò.
“Chechche-che cosa vuol dire?!”.
“Bannister…” annaspò, sorreggendosi alla cornice della porta per non cadere a terra “devo dirlo immediatamente a Bannister…”.
Il pilota la guardava, imbambolato.
Lesta come un fulmine, Jamie afferrò Marin  per una mano e lo trascinò fuori che ancora stringeva al petto la camicetta rosa di chiffon.
Cominciò a correre verso l’hangar delle navette spaziali.
“Vieni” disse con energia “dobbiamo andare via di qui”.
“Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione!”.
 
***

“Quindi, Gran Comandante” il corvo anziano passeggiava avanti e indietro, le ali dietro la schiena, con aria concentrata.
“La nostra principessa, la bellissima Kurama, ti ha scelto come suo marito e l’unico modo in cui il suo sogno potrà realizzarsi è che tu ti sottoponga al nostro raggio cambia-sesso…”.
Aphrodia lo fissava senza parlare.
In un altro momento avrebbe scacciato quei mostriciattoli assurdi, li avrebbe senza tante cerimonie fatti a pezzettini… eppure ciò che era successo quella mattina rendeva tutto diverso, tutto più difficile.
Era stato un momento terribile per lei, anche se aveva fatto del suo meglio per non darlo a vedere: i componenti del consiglio di guerra, i collaboratori più fidati di Gattler, nessuno escluso, diffidavano di lei. Tutti tramavano alle sue spalle e la disprezzavano perché era una donna.
Poteva impegnarsi più di ogni singolo soldato, poteva rinunciare all’amore, poteva persino morire per la causa… ma niente sarebbe stato sufficiente giacché per loro - per ciascuno di loro, Gattler compreso - sarebbe stata sempre solo una donna.
“Un uomo se la spassa molto più di una donna” la blandì un altro dei goblin, svolazzandole intorno.
“E finalmente nessuno ti sminuirà più come Gran Comandante solamente perché sei una donna” aggiunse un altro, come se sapesse leggerle nel pensiero. 
“Tutti ti prenderanno sul serio, ti rispetteranno e avranno paura di te”.
Il segnale di una videochiamata interruppe il volatile.
Aphrodia fece cenno agli uccelli di nascondersi e premette un pulsante, che fece accendere subito lo schermo alle spalle della scrivania.
Il volto severo e autoritario del dittatore di S1 riempì tutto il video, la sua voce riecheggiò nella piccola camera arredata semplicità.
L’alto ufficiale scattò sull’attenti.
“Ti aspetto subito nel mio studio” disse lentamente. La sua voce era tranquilla, eppure tutti i presenti nella stanza - fossero umani o animali - sentirono distintamente accelerare i battiti del loro cuore.
“Dobbiamo discutere di ciò che è accaduto stamattina…”.
La giovane donna annuì in silenzio.
Nascosti dietro il letto, i goblin si scambiarono uno sguardo d’intesa.
***

“Jamie” esclamò Marin, tenendo le mani giunte davanti al viso “è una pazzia: ti rendi conto che siamo nella base delle forze di Aldebaran?”.
La ragazza annuì con vigore.
“L’U.F.O. dei tirapiedi di Kurama è atterrato qui… e tu hai detto che i goblin volevano usare il raggio cambia-sesso per aiutare la principessa Kurama a trovare marito…”.
“Non so cosa abbiano in mente quelle bestiacce” continuò “ma bisogna assolutamente che ti facciano ritornare come prima”.
“Io-io non so cosa farei se tu non tornassi più…ecco…se non tornassi un uomo”.
Lo guardò con intensità, mentre l’altro distoglieva il viso cercando di nascondere l’imbarazzo.

***

“Allora, Gran Comandante” insisté il goblin anziano “procediamo?”.
Lei camminava a passo svelto dirigendosi verso lo studio di Gattler, mentre i corvi la seguivano trascinandosi dietro il fucile cambia-sesso.
“Lasciatemi in pace!” replicò lei “in questo momento ho altro a cui pensare”.
Due corvi le si pararono davanti, tagliandole la strada.
 
Image and video hosting by TinyPic
 
“Andiamo” dissero “ci vorrà solo un attimo, tu diventerai un uomo, potrai sposare Kurama e tutti saremo felici e contenti!”.
Gli altri due uccelli che erano rimasti indietro sollevarono l’arma e la puntarono sulla fanciulla, che rimase immobile, persa nei suoi pensieri.
Davvero se fosse diventata un uomo la sua vita sarebbe stata migliore? In fondo, non aveva già rinunciato a essere una donna per compiere la sua vendetta? Se l’era ripetuto decine, centinaia di volte e in quel modo avrebbe reso solo le cose più semplici.
Un uomo.
Sarebbe stata un uomo.
Così avrebbe potuto vendicarsi finalmente di Marin.
Marin.
Il volto del suo nemico le attraversò la mente in un istante. Se fosse diventata un uomo non avrebbe mai…
Cercò di scacciare quel pensiero così strano, inopportuno e disonorevole, ma per quanto ci provasse non ci riuscì.
Marin.
I due goblin annuirono e armarono il fucile, che rispose con un secco click.
Sollevarono la canna.
“No!” un grido li fece sussultare.
Marin e Jamie comparvero d’improvviso.
“Dovete assolutamente far tornare Marin com’era prima!” protestò la ragazza, puntando la sua pistola sui corvi.
Aphrodia a sua volta tirò fuori l’arma e la puntò verso l’assassino di suo fratello.
“Volete usare il raggio cambia-sesso su di lei?” esclamò Marin.
“È una follia, non ve lo permetterò!” gridò.
 
Image and video hosting by TinyPic
 
“Fatti gli affari tuoi!” replicarono i goblin all’unisono.
“Esatto” intervenne Jamie “non pensare a quella donna…”.
“Basta” urlò il consigliere anziano “FUOCO!”
Avvenne tutto in un istante: il fucile vomitò il suo raggio in direzione del Gran Comandante, Marin si slanciò verso di lei e le fece scudo col suo corpo; ricevette un altro colpo in pieno petto e si accasciò al suolo con un grido strozzato.
Jamie lo fissava incredula, gli occhi velati di lacrime, le labbra tremanti. 
Aphrodia rispose al fuoco e colpì il fucile, che esplose in mille pezzi.
“Oh no…”
I corvi parlanti si guardarono l’un l’altro disperati.
“Abbiamo fallito di nuovo…”
 
 
Note&credits: nell’episodio n. 91 Kurama s’invaghisce di Ryunosuke Fujinami, convinta che sia un uomo, e i goblin per porre rimedio all’equivoco tentano di trasformarla in un maschietto, colpendo accidentalmente Ataru che diventa quindi una donna. O qualcosa di simile.
I pensieri di Aphrodia sono mutuati da vari episodi dell’anime, in cui gli alti ufficiali di Aldebaran fanno brutalmente i sessisti contro la ragazza, sminuendola perché donna e dandole la colpa dei fallimenti dell’esercito. 
Nel prossimo capitolo, finalmente Kurama coronerà i suoi sforzi.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Baldios / Vai alla pagina dell'autore: Curleyswife3