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Autore: M3K1317    21/11/2015    1 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 17
 
Andrè era appena stato superato facilmente per la terza volta di fila. I suoi compagni di squadra non capivano perché, quando un avversario gli si avvicinava, non cercasse nemmeno di bloccarlo, piantando, invece, i piedi per terra mantenendo lo sguardo fisso nel vuoto.
“Strano!” commentò Volt “Non è da lui comportarsi in quel modo!”. “Beh!” rispose Rich “Fossi in te aspetterei a dire qualunque altra cosa…”. Non comprendendo il significato delle parole del suo amico, il centrocampista si affrettò a tornare in posizione, attendendo un passaggio. Difatti, Milo era sul punto di eseguire un rinvio, in seguito ad un tiro completamente fuori dallo spettro della porta.
Il portiere prese una debita rincorsa e calciò la sfera di cuoio in avanti, il più lontano possibile dai pali da lui protetti. Fero di tale passaggio fu Giuliano, che dopo aver superato un difensore avversario con una finta, servì Lara.
La ragazza era in una posizione ottimale per calciare in rete, in quanto tra lei ed il goal si contrapponevano solo due difensori ed il portiere. Quando venne il momento di tirare, però, i due difensori le si avventarono addosso, senza lasciarle il tempo per caricare il colpo.
Emanuele ritenne fallosa l’azione, concedendo all’Alleanza Infinita un calcio di punizione.
Se ne incaricò Cristoforo. Prima del fischio dell’arbitro, Volt sussurrò qualcosa nell’orecchio a Ventura, che rispose con un vistoso pollice alzato. Dopodichè, Tundir si buttò nella mischia formatasi nell’area di rigore avversaria.
Il giocatore dell’Alleanza Infinita colpì la palla con molta forza, mirando, all’apparenza, all’incrocio dei pali. Salvatore corse ove sembrava essere diretto il pallone, per poi accorgersi che esso non era un tiro, ma bensì un passaggio. Volt aveva suggerito a Cristoforo di usare la sua abilità nei tiri ad effetto per creare un assist temibile. Così fu, il capitano dell’Alleanza Infinita saltò oltre l’avversario incaricato di marcarlo e colpì la sfera di cuoio di testa, inviandola verso la porta scoperta.
I giocatori dell’Alleanza Infinita erano già pronti ad esultare. Purtroppo per loro, un avversario intercettò il tiro di testa. Era Nicola. Rientrato in difesa per aiutare, vi era riuscito pienamente, salvando la sua squadra da un goal apparentemente inevitabile.
 
La casa color malva della signora Luce appariva più vuota. I cassetti erano aperti e capovolti, i fogli di carta sparsi per il soggiorno, le poltrone ribaltate, perfino i mobili erano spostati dalla loro normale ubicazione. “Per fortuna…” commentò fra sé e sé l’anziana donna “Non ha trovato quello che cercava…”. Detto ciò, rivolse uno sguardo ad una fotografia ancora appesa alla parete. Ritraeva un uomo col volto allungato, i capelli biondi e dei piccoli occhiali da sole su grande naso. “Non ha guardato nell’unico posto in cui tu potessi continuare a custodire i tuoi segreti…” concluse guardando il viso familiare.
 
La partita continuò. Nessuna delle due squadre, però, arrivò mai a tirare in porta. Però, veruno riuscì in qualcosa.
Nel pieno di un’azione offensiva dei giocatori dei Sovrani Antichi, Andrè si pose con fare solipsista dinanzi a loro. Piantando i piedi per terra e concentrando l’energia nello stomaco era stato avvolto da una sottile aura dorata. Intanto, alle sue spalle, una gigantesca parete rocciosa si innalzava. “Muro di Roccia!” dichiarò con fare trionfante.
Gli avversari si bloccarono per intero, non sapendo come reagire.
Impossessatosi della palla, Rocciosi la passò a Lio che avanzò a passo svelto verso i pali protetti da Salvatore. Il portiere sbatté un pugno contro l’altra mano aperta, dichiarando: “Vieni! Ti aspetto!”.
Nitro riuscì a superare facilmente due difensori, trovandosi poi la strada bloccata da un terzo.
Sorprendentemente, un cinico sorriso apparve sul volto del ragazzo. Egli scagliò con forza il pallone verso la parte opposta del campo, ove Volt correva, affiancato da un determinato Nicola.
Il capitano dell’Alleanza Infinita ottenne la sfera di cuoio, iniziando poi a contendersela con l’avversario. I due si scambiarono sguardi di sfida, mentre Tundir lanciava il pallone in mezzo all’area di rigore avversaria, ove non vi era alcun giocatore, se non il capitano avversario.
Il colpo fu, però, intercettato da Giuliano, che, tenendo un basso profilo, non era stato notato dai difensori avversari, atti a marcare Lio e Lara.
Proprio la ragazza fu a ricevere l’assist del rosso, che riuscì, con una finta a sbarazzarsi di un avversario. Il giocatore con l’incarico ufficioso di marcare Lara fu colto alla sprovvista dalla velocità del passaggio, non opponendosi ad esso in maniera alcuna.
A questo punto fu la volta della ragazza di farsi valere. “Tiro Luminescente!” dichiarò mentre eseguiva la sua tecnica. Salvatore non si fece cogliere impreparato, difatti, rispose con la Barriera Magnetica mentre ne dichiarava il nome.
L’impatto fra le due tecniche micidiali fu incredibile. Scontrandosi con lo scudo invisibile, le fiammelle che circondavano il pallone si dissolsero in tanti piccoli coriandoli luminosi, mentre il tiro non accennava a perdere potenza.
Tutti restarono ammutoliti quando la barriera invisibile si frantumò, permettendo al pallone di entrare in rete.
Di lì a breve, Emanuele fischiò tre volte: l’Alleanza Infinita aveva vinto la sua prima partita per 1-0.

 
ANGOLO DELL’AUTORE
Spero che il capitolo vi sia piaciuto…
Ho davvero poco da dire a riguardo, se non che mi spiace sia tanto breve, ma non mi andava a genio di riempirlo di cambi di scena come mio solito… Si può dire che questo sia il solo capitolo pubblicato ad essersi attenuto alla prima stesura della storia, senza ulteriori modifiche.
Ringrazio JKEdogawa per la recensione e tutti coloro che abbiano letto la storia fin qua!
Al prossimo capitolo!
  
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