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Autore: _Misaki_    21/11/2015    1 recensioni
Era un nuvoloso mattino di inizio settembre, una giornata di lavoro come tante altre per gli agenti della SIA.
«Questo omicidio è troppo perfetto per essere opera di un assassino qualunque, i responsabili non possono che essere "loro" ...»
(Tra i personaggi principali anche Seungho, Joon degli MBLAQ.
Coppie: Het + Jongkey)
Scritta con: FunnyPanda_ e Miwako Lee
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno seguente iniziarono gli interrogatori di Minho. Seungho, la mattina, si recò con Hana e Joon nella cella dove era stato isolato il colpevole. Lo presero e lo trascinarono a forza nella sala interrogatori. Poi iniziarono a fargli delle domande, ma lui si ostinava a tenere la bocca ben cucita. Nemmeno le maniere forti riuscirono a piegarlo. Gli agenti non gli concessero un attimo di pausa, per ore si diedero il cambio sperando di sfinirlo e indurlo così a parlare.
«Come fa a non cedere!?» si lamentò Joon. «Sono ormai ore che lo interroghiamo ...» Il ragazzo uscì dalla stanza esasperato. L’operazione si stava dimostrando più complessa e frustrante del previsto.
«E’ davvero un professionista.» disse Seungho, che assisteva Joon dall’altra parte del vetro. «Lo abbiamo stanato solo poco tempo fa con tutto che lo abbiamo sempre avuto vicino a noi.»
«Vi do il cambio per un po'.» disse Hana rientrando dalla pausa.
«Ok, io resto oltre il vetro. Joon, visto che il tuo turno è appena finito prenditi un po' di pausa.» ordinò Seungho.
«Va bene. Io vado allora, ci vediamo più tardi.» rispose Joon con aria stanca.
«Resta nei paraggi, tra circa mezz'ora ci serve di nuovo il tuo aiuto.»
«Sì boss, tra mezz’ora sarò di nuovo qui.»
 
Hana entrò nella sala interrogatori. Minho era legato alla sedia e ridotto in condizioni pietose a causa di tutti i colpi che aveva dovuto incassare. La ragazza si sedette di fronte a Minho, sulla sedia che si trovava dalla parte opposta del tavolo rispetto all’interrogato.
«Allora … non vuoi proprio dire niente?»
Minho la guardò direttamente negli occhi per un attimo. «Tzk, cosa dovrei dire?»
«Per chi lavori?»
«Uomini in nero ... è così che li chiamate voi.»
«Quello lo sappiamo. Ci servono i nomi!»
Le labbra di Minho si incurvarono in un piccolo ghigno malvagio. Ostinato rimase in silenzio.
«Per quanto tempo hai intenzione di tenere quella bocca chiusa?» disse Hana in modo calmo ma autoritario. Minho alzò le spalle e la guardò come se volesse metterla alla prova. «Potete anche smetterla, non dirò nulla …» Il suo fisico e la sua mente erano ancora lontani dal raggiungere il limite. Aveva la certezza che qualcuno sarebbe venuto a salvarlo, era solo questione di tempo. Tutto ciò che doveva fare era tenere nascoste le identità dei suoi compagni ed aspettare.
 
Nel frattempo Joon si era preso un caffè alla macchinetta ed aveva raggiunto l’ufficio dove si trovavano solo Soomin, Taemin e un altro agente. Bevve velocemente il caffè e buttò il bicchiere nel cestino. Poi si sedette alla scrivania con aria sconsolata, limitandosi ad osservare il vuoto, immerso tra i suoi mille pensieri.
«Hem ... Joon?» Soomin gli si avvicinò e lo scosse leggermente.
«Eh?» il ragazzo tornò alla realtà e indirizzò il suo sguardo verso di lei.
«Tutto ok? Hai lo sguardo fisso nel vuoto … a che pensi?»
«Tutto ok ... hem … più o meno.» rispose in modo elusivo, senza però riuscire a mentire.
«Dai, parla … Cosa è successo? Riguarda Minho?» provò ad ipotizzare Soomin.
«No, no, Minho non c'entra niente. Diciamo che ho un problema con Sera …» il suo sguardo si fece ancora più triste.
«Cooosa!?» involontariamente la voce di Soomin si alzò di un tono per lo stupore.
«Shhh, non urlare …» Joon le fece segno di abbassare la voce e si guardò in giro imbarazzato.
«Impossibile, non ci credo! Voi due problemi? Aish ... cosa sta succedendo al mondo improvvisamente? Cosa le hai fatto?» La prima cosa che saltò per la testa a Soomin fu che Joon doveva aver combinato qualcosa che aveva fatto arrabbiare Sera.
«Non riesco a capirla ... non capisco perché avrebbe dovuto farmi una cosa del genere ...» provò a spiegarsi il ragazzo.
«Cosa? Buttare quelle magliette orrende? Lo avrei fatto pure io.» Tirò ad indovinare Soomin.
«No, non ha buttato via niente … si tratta di qualcosa di davvero molto serio.» Joon fece una breve pausa come per cercare il coraggio. Ripetere a voce alta tutto ciò che finora si era limitato a pensare lo avrebbe reso terribilmente più vero. «Temo che Sera mi stia tradendo. Cioè ... io non voglio credere che lei lo abbia fatto, ma mi hanno detto che lei ...»
Soomin rimase per un attimo allibita «Joon» si fece seria «Conosco Sera da molto tempo e posso assicurarti che non farebbe mai una cosa del genere. E poi con chi scusa? Riflettici bene, praticamente lavora e poi viene a casa con te, non esce mai la sera né con te né con altri amici … Non è possibile ...»
«Mi hanno detto che è successo al locale … nell'ufficio di G.O.» preso da un improvviso scatto d’ira sbatté un pugno sul tavolo. Soomin sobbalzò colta di sorpresa.
«Nell'ufficio di G.O, con G.O?» ripeté dubbiosa «Ne hai parlato con lei? Voglio dire ... prima di trarre conclusioni affrettate dovresti parlarne con lei!»
«Non gliene ho ancora parlato ... quando la vedo non mi va proprio di parlarle e ho finito con l'evitarla da ieri sera.»
Soomin assestò uno schiaffo sulla testa di Joon.
«Ahi!» si lamentò il ragazzo.
«Parlale! Non hai altra scelta se non vuoi finire con il cuore a pezzi per qualcosa che potrebbe non essere mai successo!» lo rimproverò «Guarda come va sempre a finire tra me e Seungho ... litighiamo e poi facciamo pace. Fa bene litigare, sai?»
«Quindi secondo te non è successo niente?» chiese mentre una piccola speranza si faceva strada dentro di lui.
«Ma ovvio! E’ troppo innamorata! Lo si capisce da come ti guarda … »
«E va bene, mi farò coraggio e chiarirò tutto con Sera.»
«Almeno qualcosa hai capito! E comunque sono sicurissimissima che non è successo nulla! E guarda che se non le parli mi arrabbio …»
«Ok, ok, lo farò. Grazie, Soomin.» disse Joon sorridendole.
«Ora torna al tuo interrogatorio, i criminali non si incastrano da soli …»
«Hehe, ok. Tu fai da supporto morale a Seungho ... tornerà distrutto!» così dicendo si alzò e raggiunse Hana e Seungho per dare loro il cambio.
 
Arrivò la sera e ancora Minho non aveva aperto bocca. Seungho, Hana e Joon tornarono in ufficio per una pausa.
«Soomin, Taemin, purtroppo noi dovremo fermarci qui la notte ... è meglio se non gli lasciamo un attimo di respiro, così avremo più probabilità che ceda. Ovviamente non siete costretti a passare la notte qui in ufficio ... ho chiesto alla polizia di farvi da scorta.» Disse Seungho «Saranno qui a momenti e vi riaccompagneranno a casa.»
«Dovete passare anche al locale a prendere Sera ... starete tutti insieme a casa di Seungho per stanotte, così sarà più facile controllarvi.» aggiunse Joon.
«Ok, per me non c’è problema.» rispose Taemin.
Soomin invece protestò come al solito «Uffa!»
Dopo poco Onew, Thunder e Mir arrivarono alla centrale della SIA.
«Salve ragazzi!» Salutò Onew entrando in ufficio. «Per oggi siete stati affidati alla mia squadra.»
«Ciao!» rispose Soomin cercando di sembrare composta mentre dentro di sé già faceva pensieri impuri su Onew.
«Tu sei Soomin, giusto?»
«Sì, giusto.» la ragazza sorrise, contenta che si ricordasse di lei. «Quindi rimarrete con noi questa notte?»
«Sì, vi scortiamo fino a casa tua e di Seungho e staremo con voi.» poi fece una pausa «Bene, se ci siamo tutti possiamo andare. Soomin e Taemin vengono con me e Mir; Thunder passa a prendere Sera e ci raggiungerà con l'altra autovettura.» diede ordine Onew.
«Sì signore!» rispose Soomin, diventata estremamente obbediente. Il fatto che la ragazza apprezzasse così tanto Onew dava un po’ fastidio a Seungho, ma ormai la conosceva fin troppo bene e sapeva che non perdeva occasione per stuzzicarlo e ingelosirlo, quindi non se la prese più di tanto e non disse nulla.
«Torniamo al lavoro Seungho?» Joon interruppe i suoi pensieri.
«Sì, andiamo.» rispose avviandosi. Anche Hana tornò con loro nella stanza dove si trovava Minho.
 
Nel frattempo al café Sera aveva finito il turno. Per tutto il giorno non aveva fatto altro che pensare allo strano modo di comportarsi di Joon. Ormai la stava palesemente ignorando dal giorno prima e non rispondeva nemmeno ai messaggi. Improvvisamente le venne in mente di quella volta che Soomin aveva litigato con Seungho perché, a causa del lavoro, non si era fatto sentire per uno giorno intero. Probabilmente Joon doveva essere preso dagli interrogatori di Minho. La ragazza si convinse che era così e che non era il caso di prendersela. Sicuramente ora la stava aspettando fuori dal locale come sempre. Riportando il vassoio al suo posto vide i marschmallow impacchettati ed esposti vicino alla cassa insieme a tanti altri dolci della caffetteria. Perché non comprarne un po’ per Joon? Magari si sarebbe tirato su di morale.
«Key, segnami questi!» disse al collega porgendogli il sacchetto di marshmallow.
«D'accordo!» rispose lui battendo il codice alla cassa e stampando lo scontrino. Sera gli porse i soldi e prese i dolci. «Thank you!»
«Hai finito per oggi, non dovresti andare? E’ stata una giornata pesante ...» le fece notare Key. La sensazione che ebbe Sera era che Key si aspettasse una risposta precisa da lei. Ma non aveva idea di cosa volesse sapere. «Sì, ora vado. Ieri Joon era un po’ depresso ... quindi gli porto un raglino.» rispose sorridendo.
«Ah!» disse facendole intendere di aver capito e di non avere intenzione di chiederle altro. «Allora ci vediamo domani , bye honey!»
«A domani!» ricambiò il suo saluto per poi uscire dal locale. Per un attimo si era sentita alleggerita dai suoi problemi, non poteva nemmeno immaginare che Key ne fosse la causa. Si guardò intorno, ma nel parcheggio non c’era la macchina di Joon. «Dov'è finito? Forse ha fatto tardi al lavoro …» pensò tra sé e sé. Rimase un po’ lì ad aspettare, ma non passarono molti minuti che un ragazzo piuttosto alto e dalla carnagione pallida le si avvicinò «Sera? Sei tu, giusto?»
«Sì, sono io. Tu sei …?» chiese lei. Doveva averlo già visto da qualche parte, ma non si ricordava proprio chi fosse.
«Sono Thunder, un collega di Joon ... io e i miei colleghi ci siamo occupati della rapina. Ricordi?» La spiegazione del ragazzo le riportò alla memoria la sua identità. Era uno degli agenti della polizia. In linea di massima poteva fidarsi. «Sì, ora mi ricordo. Come mai qui? E’ successo qualcosa?»
«No, nulla di particolare ... è solo che Joon, Seungo e Hana continueranno a lavorare tutta notte, quindi saremo noi della polizia a fare da scorta a te, Taemin e Soomin. Per stanotte abbiamo deciso che staremo tutti a casa di Soomin e Seungho.»
«Ah, ho capito.» lo sguardo di Sera si rabbuiò per un attimo. Poi seguì Thunder fino alla macchina.
 
Poco dopo erano tutti a casa di Soomin. «Dunque … so che è stata una cosa improvvisa, ma dove potremmo dormire noi agenti? Ovviamente lasciamo il letto a te e Sera e il divano a Taemin ...»
«Tranquilli, non è poi così piccola questa casa!» disse Soomin svelando i segreti di casa Yang. «In due potete dormire sul divano letto, mentre gli altri due possono usare la stanza per gli ospiti.» la ragazza aprì una porta che a prima vista poteva sembrare quella di un semplice ripostiglio, ma in realtà nascondeva una stanza abbastanza accogliente con un letto a castello.
«Oooh!» esclamò sorpreso ed entusiasta Onew «Sei proprio piena di risorse! Una donna da sposare!»
Soomin arrossì visibilmente «Hehehe, ma dai, smettila …»
«Haha, tranquilla.» cercò di rimediare Onew «Non volevo metterti in imbarazzo, non soffierei mai la ragazza a Seungho, stavo solo scherzando.» si portò una mano dietro alla nuca, imbarazzato anche lui.
«Hiiiii Yaaaahhhh!!!» il clima pacifico della casa fu spezzato dall’urlo di Mir che si tuffò sul letto schiamazzando come al solito.
«Mir! Comportati come si deve!» lo rimproverò Onew, che conosceva fin troppo bene il carattere esuberante del collega.
«Bene.» riprese la parola Soomin «Il bagno è in fondo al corridoio. Sera, io e te useremo quello della mia stanza. Buona notte!»
«Buona notte anche a voi!» rispose cordialmente Onew.
«Let's party tonight!» urlò di nuovo Mir con la sua pessima pronuncia inglese.
«Mir!» lo rimproverò Thunder.
Sera scoppiò a ridere «Sembrano i vecchi tempi dei pigiama party!»
«Solo che non c'erano quattro ragazzi nella stanza accanto ... tra cui un ragazzo scimmia ...» osservò Soomin dopo essere entrata in camera con Sera, in modo che gli altri non sentissero le loro conversazioni. «Come è andata oggi?»
«Niente di nuovo, solo G.O un po' più insistente del solito. Pensa che è saltato fuori a farmi domande su come va con Joon ...»
«E perché dovrebbe farti domande? Quel tizio è ambiguo otre che brutto baffuto ...»
«Non lo so. Non ci conosciamo così bene da potermi confidare con lui ... senza contare che mi aveva fatto anche una strana dichiarazione qualche tempo fa!»
«Dichiarazione? Quale dichiarazione?!» Soomin, pensando a ciò che le aveva detto Joon quella mattina, si allarmò.
«Sì, mi ha detto che era rimasto colpito da me e mi ha chiesto se volevo uscire con lui ...» cominciò a raccontare Sera «Mi è sembrato anche piuttosto insistente ... quando gli ho detto che ero fidanzata con Joon mi ha invitata a cena!»
«E tu ci sei andata?» chiese Soomin con voce tremante, temendo una risposta positiva.
«No!» mise subito in chiaro l’altra ragazza «Gli ho detto che Joon era geloso e non mi avrebbe lasciata andare ... non mi ispira fiducia G.O.»
Soomin sospirò sollevata. «Dovresti licenziarti da quel posto ...»
«Ci ho pensato un sacco di volte ... ma poi non potrei più aiutare le indagini.»
«Lo so, ma comunque siamo ad una svolta con Minho arrestato, quindi non credo che il tuo aiuto serva più … per favore, licenziati. Quel G.O non mi piace e non voglio che ti accada qualcosa ...»
Sera ci pensò un attimo «Proverò a parlarne con Joon … quando lo rivedrò. Ormai sono due giorni che è praticamente sparito. Gli mando un messaggio della buona notte magari …» disse prendendo in mano il cellulare e digitando «... ma sarà impegnato con l'interrogatorio.»
«Troppo arrabbiato per rispondere ...»
«Arrabbiato? Per cosa?»
«Ah … hem … ho detto arrabbiato? Intendevo impegnato … vedrai che domani potrete parlare tranquillamente .» tagliò corto Soomin. Anche se sapeva che i due stavano passando un brutto momento per uno stupido fraintendimento, non voleva intromettersi tra di loro. Finse uno sbadiglio «Che stanchezza ... credo che me ne andrò a letto ... Buona notte!»
«Buona notte Soomin!» disse Sera appoggiando sul comodino il cellulare e preparandosi anche lei per andare a letto.
«Aish … pabo Joon.» borbottò Soomin. 

Fine cap. 23
 
  
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