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Autore: Francescofrezzaroli00    22/11/2015    0 recensioni
Questa è una storia che ha ben 11 anni di preparazione. Per capirla dovrete cancellare ogni vostra convinzione e ogni legge che regola l'intero universo. Essa è la storia di un ragazzo comune che tuttavia in tenera età si è ritrovato a far da corpo allo spirito di uno dei più forti primordiali, entità ancora più antiche di questo universo. Una storia che è durata 11 anni e che continuerà, forse... Ogni capitolo è in realtà diviso in due, pertanto ne pubblicherò due alla volta per non separarli, capitolo quotidiano e capitolo Dream?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi sono? E dove mi trovo? Furono queste le mie prime parole, le ricordo perfettamente.
Non so perché ma mi ritrovai in un letto, in questo luogo che non ricordavo per niente, e forse mai avevo visto, perché non provavo niente in quell’istante, ma quel luogo sarebbe diventato la mia casa da lì a poco.
"Oh ti sei svegliato!" Esclamò una donna. "Hai dormito per tre giorni. Hai avuto la febbre altissima e poi sei diventato freddissimo, temevamo il peggio, ma per fortuna ora stai meglio, non è così piccolo mio?"
Capì subito che doveva essere mia madre e le sorrisi. "Sì, sto bene, ho solo un po' fame adesso."
Lei rise fragorosamente, e con un cenno mi fece segno di seguirla. "Dai che sono venuti i nonni. La nonna sta preparando la cena solo per te." Mi girai e notai che c’erano diverse persone che avevano un’aria familiare, nella mia testa mi chiedevo il perché fossero tutte qui, in questa cucina. Mia madre si girò e disse:" Ma come? Non dirmi che ti sei dimenticato? E tutti insieme urlarono "AUGURI".
A quanto pare era il mio compleanno, ma come potevo ricordarmene se non sapevo nemmeno il mio nome? Giusto! Come mi chiamavo? La risposta mi fu data dall’uomo che sarebbe diventato il più importante per me, il nonno. "Antonio domani vogliamo farci una passeggiata?" Mi chiese con una gentilezza è un fascino d'altri tempi. "Certo nonnino!" Affermai. Durante il pranzo capii alcune cose.
  1. Chiunque io fossi non avevo più un padre, o almeno quell’uomo se ne era andato via dopo alcune discussioni con mia madre.
  2. Il mio vero nome doveva essere Francesco, ma quell’uomo quando uscii dalla sala parto appena nato, mi registrò all’anagrafe come Antonio, il nome di suo padre.
  3. Quella famiglia mi piaceva, si che mi piaceva ,solo che c’era qualcosa che non andava in me.
Finito di mangiare andai in bagno e dopo aver lavato i denti notai una cosa scioccante.
Il mio riflesso nello specchio non era uguale a me e talvolta diventava invisibile.
Era davvero strano, quello che prima pensavo si trattasse di uno shock febbrile che mi fece perdere la memoria era qualcosa di molto più grosso. Ma cosa era? Andai a riposarmi per schiarire le idee, e in quel momento mi resi conto che per avere cinque anni appena compiuti mi stavo comportando come un uomo vissuto.Devo solo dormire, solo dormire...
   
 
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