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Autore: Vanex23    23/11/2015    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                         Ottavo Capitolo

(N.B: Sicuramente per problemi tecnici questo capitolo verrà diviso in più parti, comunque sia saranno tre argomenti trattati unicamente perché accomunati dalla stessa trama e prevedono una certa lunghezza.)

                                                                                                             ________

4 anni prima.

In una normale giornata di ottobre, una normale ragazza stava passeggiando per le strade quasi deserte in periferia, cercando di ripararsi dal sole che ancora tentava di picchiere duro coi suoi raggi facendo sciogliere qualsiasi cosa avesse vita propria. La ragazza per non sentire molto caldo aveva diligentemente racconto i suoi lunghi capelli neri in una coda di cavallo molto alta, cercando di lasciare il collo scoperto, cosiché potesse essere rinfrescato ogni tanto da quella brezza che veniva a crearsi negli spazi d'ombra ove il sole pareva non potesse colpire, o così poteva sembrare a noi.
Guardava più volte l'orologio, cercando di aumentare il passo ogni volta che la lancetta completava il giro dei sessanta secondi, sbuffando sonoramente e guardandosi attorno, notando, come sempre, ogni volta, di essere l'unica sola in quella strada. Ringraziava mentalmente Dio ogni cinque secondi del fatto che avesse scelto di avviarsi prima e uscire di casa alle quattro e non alle cinque del pomeriggio, altrimenti il rientro sarebbe stato più faticoso. Il semaforo era ancora rosso, lei era appena arrivata lì, e non ne voleva neanche sapere di aspettare, non desiderava perdere tempo, non amava perdere in generale, soprattutto non il tempo quando aveva altro da fare in quel momento.
In circa 10 minuti aveva più o meno slegato e legato i capelli circa 7 sette volte, ma non le importava, perché aveva fretta e non voleva annoiarsi e le sue amiche la stavano aspettando e lei stava cercando di muoversi per andare da loro. 
Però poi, mentre il semaforo che tanto guardava, quasi a volerlo incenerire, diventò giallo e dopo verde, fu bloccata da qualcos'altro, o meglio, da qualcun'altro.
"Allison?" Domandò un ragazzo dietro di lei, con una sacca da palestra, su una spalla.
"Sì.. Ciao Eric!" Mormorò la ragazza, abbassando subito lo sguardo, consapevole di poter diventare rossa da un momento ad un altro. Non capitava tutti i giorni che uno dei ragazzi più "in" della propria scuola ti rivolgesse la parola, soprattutto se tu eri ancora al primo anno di scuola e nessuno sapeva della tua esistenza. Ma lui sì, e tutti sapevano della sua di esistenza. Ovviamente Allison sapeva di essere stata tra le miracolate perché era il fratello della sua migliore amica, ma ciò non toglieva il fatto che non poteva permettersi di sognare nemmeno ad occhi aperti su di lui, nemmeno per sbaglio, perché si ripeteva sempre che quelli come lui non avrebbero mai potuto avere interesse per quelle come lei.
"Vai da mia sorella, vero?" Domandò il ragazzo sorridendole, e facendole attraversare la strada prima di lei. 
Eppure Eric era diverso dai suoi amici, o quasi. Non era spocchioso, né quando stava con loro, né quando era con loro, non si credeva figo per il ruolo che aveva in quella scuola e non si credeva figo per farsi vedere da quelli più piccoli come esempio da seguire e da quelle più piccole come esempio per avere un ragazzo come lui. Era semplicemente se stesso, ma ancora una volta, nella sua mente, Allison si chiudeva come un riccio e si precludeva dell'iniziativa con un sonoro: No. Lui è popolare, è bello, è audace, è simpatico e anche se la sua media scolastica non è ottima, può fare tutto quello che vuole. Tu no.
"Sì." Rispose solamente la ragazza estremamente timida, mentre continuava a camminare con il viso basso.
"Comunque.." - Cominciò il ragazzo. - "Mi dispiace se oggi quel coglione di Andrew, mio compagno di classe in caso te lo stessi chiedendo, ti ha colpito con la palla da calcio, ma non ha ancora ben chiaro il concetto di come si tira un rigore." Chiarì il biondo affiancando la ragazza, che però non accennava a girarsi.
"Strano, visto che io, tua sorella e gli altri eravamo totalmente dall'altra parte del campo." Rispose ironica la mora.
"Sì beh, è un coglione e la palla non era rivolta a te, cercava di attirare l'attenzione di una tua compagna di classe, ma con scarsi risultati." Disse infine Eric cercando di trattenere un sorriso mentre ripensava alla discussione avuta col suo compagno di classe.
"Il QI della tua classe è davvero alto, complimenti." Commentò acidamente quest'ultima.
"Parli così perché tu sei brava in tutte le materie, non è così?" Domandò serio lui questa volta.
"Io non sono..." Cominciò la ragazza ma venne subito interrotta da Eric che le si parò davanti a mo di "tu da qui non puoi passare!"
"Lo so che sei brava in tutte le materie a scuola e che la tua media è altissima, sei pur sempre la migliore amica di mia sorella e da quanti anni è che ti conosco? Forse cinque o sei, vi sento parlare quando venite a casa nostra, dovresti esserne fiera. E per la cronaca.." - Scrutò la ragazza almeno cinque o sei volte dalla testa ai piedi prima di continuare la frase, notando la faccia sorpresa di questa che aspettava ancora, come se pendesse dalle sue labbra - ".. Ti sei fatta più carina dalla terza media, quanti mesi sono passati? Due? Tre? La pubertà sta facendo il suo corso, quindi dovreste smetterla di farvi tutti questi complessi. In effetti tu sei l'unica, sentendo quello che dice mia sorella." Continuò ridendo per l'ultima frase.
A queste parole Allison non riuscì a non arrossire per i presunti complimenti che gli aveva rivolto Eric, proprio lui, il fratello della sua migliore amica, uno dei ragazzi più popolari e belli della scuola, che perdeva tempo a parlare con lei?
Sorrise debolmente, ancora incredula e rispose solamente con un - "Grazie?" - ancora scioccata.
"Vieni dai, ti accompagno io da mia sorella." Disse subito il ragazzo porgendole il braccio. Lei accettò subito senza dire altro.

***

"Sono a casa mamma!" Disse Eric entrando, e tenendo la porta ad Allison, accompagnato da un gesto con la mano a mo' di 'prego'.
"Mamma non c'è, è andata a fare la spesa." Annunciò Keira, scendendo dalle scale.
"Vado a farmi una doccia, apri tu." Rispose Eric, salutando la sorella e salendo le scale.
Quando Keira si accorse che insieme al fratello c'era anche la sua migliore amica, Allison, non riuscì a non fare finta di nulla. Aspettò cautamente che il fratello sparisse nei piani alti della casa e appena ci fu via libera cominciò a tempestare l'amica di domande.
"Che ci facevi con mio fratello? Perché? E soprattutto come?" Chiese curiosa Keira, trascinando Allison sul divano.
"Mi ha fermata lui, ha cominciato a parlami per quello che era successo oggi a scuola, mi ha chiesto scusa a nome del suo compagno di classe. Ti rendi conto quanto sono stupidi? Ha tirato quella palla dalla nostra metà campo perché voleva attirare l'attenzione su di sé di qualche ragazza della nostra classe. Ma ha colpito me!" Esclamò seccata Allison.
"Sì lo so, la palla era rivolta a me in realtà, ma ringrazio il cielo che Eric non lo sappia." Disse Keira sollevata.
"Che cosa? Tu ed Andrew?" Domandò Allison stranita.
"Sh abbassa la testa. Quel deficiente mi ha lasciato il numero di telefono l'altro giorno mentre era qui a casa nostra con Eric ma io non gli ho mai scritto e mai lo farò. 1) E' amico di mio fratello e sappiamo tutti come sono i suoi amici, 2) ha due anni in più di me e beh, sappiamo già cosa cerca e 3) no, il punto 3 non c'è ma lo aggiungo perché mi fa pena: è un coglione." Commentò Keira soddisfatta.
"Beh sì teoricamente ti vedrei meglio con Luke piuttosto che con quel ritardato mentale, ma sono gusti." Rispose Allison stuzzicando la bionda.
"Non intendo più rispondere ad affermazioni del genere. Passando invece alle questioni importanti, ti ha detto altro?" Domandò ancora curiosa Keira riferendosi a Allison.
"Diciamo che... ad un certo punto, mi ha detto... che sono diventata più carina..." Rispose a piccoli tratti Allison.
"Scusami non ho sentito bene, forse qui non prende bene.." - Disse Keira spostando l'amica verso la finestra - "Ora dovrebbe andare. Cosa ti ha detto mio fratello?"
"Che sono carina, mi ha fatto dei complimenti e poi si è offerto di accompagnarmi qui." Rispose di nuovo l'amica.
"Mio fratello ti piace." Commentò Keira guardando la sua amica visibilmente rossa in viso.
"No." Rispose lei abbassando lo sguardo.
"Sì." Continuò Keira avvicinandosi ad Allison.
"No." Rispose lei di nuovo.
"Non ci vedo nulla di male, mio fratello è bello e non lo dico perché è mio fratello. Perché te ne vergogni?" Chiese Keira, che in quel momento agli occhi di Allison sembrava una bambina ingenua, e quasi quasi le stava pure facendo scendere una lacrima.
"Ma lo hai visto? Lui è popolare, io no. Lui è bello, io sono ancora in fase di rivisitazione e soprattutto lui non vorrebbe mai stare con una come me." Rispose Allison sconsolata.
"In questo posso contraddirti perché mio fratello sarà anche popolare e bello ma non è testa di cazzo a tutti gli effetti che sbava dietro una ragazza che ha solo tette e culo. Posso inoltre dirti che fino ad ora ha avuto solo una ragazza e si è lasciato da poco tempo, ma non so quanto questo possa aiutarti. Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, io potrei mettermi anche all'opera per farti mettere con lui. Vi ci vedrei bene insieme e soprattutto a lui servirebbe una ragazza come te." Commentò orgogliosa Keira, parlando del suo piano ad Allison.
"Dovresti smetterla di sognare, Eric non fa per me ed io non faccio per lui. So che è tuo fratello e so che lo dici solo perché io sono la tua migliore amica, ma non mi fa stare meglio." Rispose Allison accennando un mezzo sorriso.
"Non lo dico perché sei la mia migliore amica, altrimenti lo avrei detto anche a Steffy tutte le volte che li vedevo parlare insieme. Eric non prende mai l'iniziativa di parlare con le mie amiche in generale, ovviamente escludendo Steffy, ma loro sono un caso a parte. Con te ha sempre scambiato miseri 'ciao' e niente di più, non credo si sia interessato solo per l'evento di oggi." Le spiegò Keira molto seria.
"Apprezzo comunque il tentativo in buona fede da parte tua, ma dimenticati per sempre di questa discussione." Disse decisa Allison, molto duramente nei propri confronti.
"Senti, vado a vedere se è rimasto un po' di salame al cioccolato, tu se vuoi puoi anche salire in camera, così continuiamo a parlare dopo." Sentenziò Keira, accennando all'amica una leggera fame.
Allison seguì il consiglio dell'amica, andando in camera sua. Mentre si stava recando nella stanza, d'un tratto la porta del bagno sì aprì di scatto, ed Allison intravide Eric con i pantaloncini della tua e i capelli bagnati dirigersi verso la sua di stanza. Si incrociarono-scontrarono nel corridoio, mentre Allison non accennava a girarsi per guardare il ragazzo, visibilmente imbarazzata.
"Ma Steffy?" Domandò urlando all'amica cercando di far finta di niente, dopo ciò che era appena accaduto.
"E' morta." Disse Keira, salendo in camera. - "No scherzo, visita dai nonni, sarà con noi un altro giorno."

***


Passavano i mesi e dopo il compleanno di Keira la situazione sembrava essersi ristabilita almeno un po', o così si pensava. Il 24 febbraio era stato il 17° compleanno di Eric e aveva dato una piccola festa coi suoi amici in casa, approfittando dell'assenza dei genitori. C'erano più o meno tutti, anche gli amici di Keira che lo conoscevano praticamente anche loro da sempre.
C'era anche Allison quella sera, anche se era stata più costretta dalle sue amiche da dall'invito di Eric a prendervi parte.
"Non sei contenta?" Domandò Steffy all'amica mentre beveva un po' di birra dal bicchiere di Calum.
"Per cosa?" Domandò Allison di rimando, guardando da lontano Eric, mentre parlava coi suoi amici.
"Che uno come lui ti venga dietro, sciocca." Rispose l'amica sorridendo a quell'affermazione.
"Lui non mi viene dietro." Continuò Allison molto seria.
"Per me stai solamente negando l'evidenza. Goditela almeno tu che puoi." Disse Steffy ripensando a quello che era accaduto con Calum un mese prima, pur tenendo in conto che Allison non sapeva tutta la verità.
"Beh tu hai ancora quel ragazzo misterioso." Disse sorridendo all'amica.
"Sai che divertimento!" Continuò Steffy sarcastica, notando Calum cambiare espressione in volto.
Dopo pochi secondi Eric si avvicinò anche ai ragazzi, ringraziandoli uno per uno di essere stati così gentili di essere venuti al suo compleanno e si soffermò più volte a guardare Allison che cercava a sua volta di nascondere la cosa.
"Ringrazio anche te." Disse poi rivolgendole uno sguardo dolce e un sorriso che in quel momento, nella sua mente, Allison aveva definito così bello.
"Non devi ringraziarmi. Ti ringrazio io per l'invito." Rispose solamente, ricambiando il suo sorriso.
Dopo quella sera, anche per Eric, non fu falice come aveva previsto.


***



Era ormai passato un anno ed Allison ed Eric stavano insieme di nascosto, da circa quattro mesi. Non sapeva bene Allison perché Eric volesse tenere nascosta la loro relazione, però le piaceva tanto stare con lui, che si sarebbe accontentata di tutto. Le piaceva parlare di nascosto al telefono con lui la notte e svegliarsi la mattina cercando di mascherare la stanchezza dalla sera prima, le piaceva mettersi le sue felpe quando le dimenticava a casa sua e fingere che fossero di suo fratello mentre il realtà erano quelle di Eric, le piaceva stringerlo a sé quando si vedevano di nascosto a scuola e non dovevano farsi vedere e le piaceva da morire più di qualsiasi altra cosa, quando finalmente non dovevano più nascondersi e la abbracciava come se fosse il suo mondo. Si perdeva nei suoi abbracci, nei suoi occhi, nel suo profumo, nelle sue labbra, in tutto.
Eric dal canto suo sapeva che doveva andare piano con lei, che non era come tutte le altre, era diversa, lo aveva scelto lui, doveva imporsi questa scelta: non può essere tutto facile nella vita, bisogna prendere le proprie scelte e seriamente e anche se sono difficili, sono sempre quelle più giuste. Allison gli piaceva tanto, amava i suoi capelli lunghi e neri e i suoi occhi neri come i capelli, amava le sue fossette quando sorrideva e amava il suo sorriso. L'aveva praticamente sempre vista sotto una luce diversa, ma solo adesso si accorgeva veramente che Allison era bella, ma non bella da dire 'wow, che figa', ma bella da dire 'quella ragazza è davvero una bella ragazza'.
Non ci aveva mai fatto caso e il pensiero che potesse davvero andare bene questa volta lo rendeva davvero felice, per questo voleva tenere tutto nascosto per il momento.
Sarebbe stato anche il suo ultimo anno questo a scuola, quindi doveva preservare in tutti i modi Allison e la loro relazione, non pensava più a sé, ma a loro.
"Che facciamo stasera?" Domandò Eric mentre accarezzava la schiena della sua ragazza.
"Sono a casa tua con le ragazze, non ricordi?" Rispose Allison abbracciando il ragazzo.
"Ah vero, quindi ti vedrò praticamente fare avanti e indietro per casa mia? Bene." Disse il ragazzo maliziosamente.
"Sì, ma non possiamo fare niente, gli altri non sanno nulla." Continuò Allison triste.
"Sai, stavo pensando ad una cosa.." - Annunciò Eric staccandosi dalla ragazza per guardarla. - "Che ne dici se magari a Keira dico tutto? E' mia sorella e la tua migliore amica, sono già quattro mesi che ci vediamo in segreto e poi credo che la prenderà piuttosto bene." Disse Eric, aspettando una risposa dalla sua ragazza.
"Ne sarebbe più che felice, aveva anche fatto un piano per farci mettere insieme ai tempi." Rispose Allison ridendo.
"Diciamo che lo avrebbe fatto solo con te, perché le mie ex non le stavano molto simpatiche.." Disse colpevole.
"Ex? Mi aveva detto che tu avevi avuto solamente una ex fidanzata!" Esclamò stupita.
"Una sola che ho portato a casa.." - Iniziò Eric. - "Ma di nascosto ne ho avute altre tre."
"Questa me la paghi." Sentenziò Allison facendo finta di essere offesa.
"Prima però un'altra cosa." Disse Eric serio.
"Cosa?" Chiese disorientata la ragazza.
E fu in quel momento, che come sempre, la baciò, facendole dimenticare ogni preoccupazione.


***


La relazione tra i due ormai andava abbastanza bene. Anche dopo aver finito la scuola, Eric passava ogni giorno a prendere la sua ragazza, stavano sempre insieme e cosa più importante: l'amore tra i due sembrava essere un continuo aumento. Non descresceva mai, anzi, sembravano ogni giorno di più sempre più affiatati, da fare invidia a tutto il mondo. Keira era così felice, sia per Allison che per il fratello Eric. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vederli sempre insieme così, ma solo ad una cosa, il destino di un uomo non può opporsi: la morte.
Era ormai passato un anno e quattro mesi da quando i due ragazzi stavano insieme, un anno da quando avevano reso tutto ufficiale, un anno da quando avevano reso tutti partecipi del loro amore e un anno da quando avevano iniziato a fare progetti su progetti per sé.
Di una cosa Allison era sicura: avrebbe continuato ad amare Eric per sempre, nonostante tutto e tutti. Era stato il suo primo piccolo grande amore, era cresciuta con lui ed era semplicemente sua.
Allo stesso modo anche Eric era consapevole di una cosa: non avrebbe mai potuto amare nessun'altra come aveva amato Allison, ma non pensava che ciò che aveva pensato sarebbe divenuto realtà in modo drastico, per l'eternità.
Quella sera di novembre, del 23 novembre, Allison non doveva neppure esserci, e come lei non dovevano esserci neppure Keira, Steffy, Luke, Ashton e Calum. Nessuno doveva vedere e nessuno doveva sapere che sarebbe finito tutto così. Non poteva, non doveva.
Appena udirono lo sparo rimbombare in quella strada completamente desolata, era come se avessero sparato ad una parte di loro. Dopo aver pianto, pianto e ancora pianto, Keira era stata portata via da Luke e aveva continuato a piangere anche con lui, mentre fino a cinque secondi prima era abbracciata al corpo del fratello, mentre lo guardava, senza dire niente, sanguinante e bianco come il latte.
Era stata lacerata, ancora una volta, come sempre, ma aveva pensato "perché lui e non me." senza mai dirlo a nessuno.
Allison era rimasta lì, tra le braccia di Ashton a piangere in silenzio, senza dire una parola, senza esprimere più nulla, semplicemente inerme, non riuscendo ancora a capire cosa realmente fosse accaduto e perché. Tutti gli altri erano lì in silenzio, mentre cercavano di dire un senso a quella serata, mentre si consolavano a vicenda, mentre non riuscivano nemmeno a trovare conforto nel proprio silenzio. 
Quando si fu calmata un po', Allison decise di abbandonare un attimo il gruppo. Aveva visto come Keira stava continuando a piangere, era disperata, era lacerata, era distrutta e non aveva avuto neppure il coraggio di chiamare la polizia o di chiamare i suoi genitori per avvertirli. Era semplicemente avvolta dalle braccia di Luke, mentre continuava a piangere e a distruggersi da sola.
Decise quindi Allison di fare tutto, di reagire all'istante. Si chinò sul corpo ormai freddo del suo ragazzo, lo accarezzò in volto un paio di volte e con le lacrime ancora agli occhi, prendendo un lieve sospiro, sussurrò due parole soltanto, così fragili e così liberatorie, ma che non avrebbero mai più avuto un senso per lei da quel giorno, ma aveva il bisogno di dirle, doveva.
"Ti amo." Disse soltanto, aprendo il ciondolo della collana che portava ogni giorno, da quasi un anno Eric, con una loro foto insieme. La richiuse subito e la inserì nella tasca dei pantaloni del ragazzo.
Si alzò subito da lì, asciugò le lacrime e chiamò prima i genitori di Eric e Keira e dopo la polizia per denunciare l'accaduto. Cercava di essere forte, ma non riusciva comunque, non in quelle condizioni.
Quando la polizia prese il cadavere, Keira era ancora lì a guardare il fratello attonita e completamente smarrita ed Allison non poteva vederla in quelle condizioni. Le si avvicinò cercando di farla ragionare, ma l'amica scoppiò nuovamente a piangere.
"Sono stata una codarda, non ho neppure chiamato i miei genitori." Disse Keira, arrabbiandosi nuovamente con se stessa.
"No Keira, non è vero." Disse Allison abbracciandola.
"Perché lui? E non me?" Continuò la ragazza sprofondando nell'abbraccio.
"Smettila Keira, né lui e né te." Dichiarò Allison, continuando a mantenere la sua maschera per essere più forte.
Ma quando tornò a casa ed era sola, e nessuno poteva vederla o sentirla, ricominciò il tormento della notte e tutto quello che aveva tenuto dentro, venne rigettato fuori con una tale rabbia che anche se non lo ammise, quella sera Allison, riuscì per la prima volta a non avere più paura di niente.


***



4 anni dopo.

Alle 15:00 del pomeriggio al cimitero non c'era quasi nessuno ed Allison amava questo orario particolarmente. Poteva definirlo quasi suo perché si ritrovava da sola con Eric, come nei primi periodi della loro frequentazione, di nascosto a parlare di tutto quello che voleva.
Gli parlava, gli raccontava quello che succedeva, gli ricordava che le mancava e cosa più importante, lo amava. Non era passato ancora, nonostante fosse passato più di un anno, era stato il suo primo amore, era stato e lo sarà per sempre.
"Tra due giorni dovrò consegnare un tema con la traccia sull'amore. Ovviamente ho parlato di te amore mio, ma devo ancora finirlo. In realtà non lo finirò mai, perché sarà esattamente come nella realtà. Non può avere una fine perché noi non abbiamo mai avuto una fine."  - Disse sospirando mentre guardava la foto di Eric attaccata alla lapide, sfiorandola con le dita. - "Adesso comunque devo andare da Keira, mi starà aspettando al pub. Ti verrò a trovare sempre al solito orario, sempre."
Uscì dal cimitero pochi secondi dopo, sorridendo e serena come sempre, perché lo sapeva bene, Eric era dentro il suo cuore comunque, e finché lo avesse portato lì, niente e nessuno li avrebbe mai separati.

______

Nel frattempo quattro ragazzi erano seduti ad un bar a parlare animatamente di ciò che era successo nella loro vita frenetica. Tutti eccetto Micheal intento a scegliere cosa mangiare, perché come aveva sempre dichiarato "il cibo è vita".
"Ieri sera Steffy è venuta a casa mia, era completamente distrutta e mi ha detto che c'entrava con Keira, ma non ha voluto dirmi niente perché sapeva te l'avrei detto." Disse Calum estremamente serio a Luke.
"E ha fatto bene." - Intervenne Micheal. - "E' proprio quello che stai facendo, mica scema la ragazza."
"Mi dispiace solamente non aver avuto spiegazioni." - Disse Calum guardando male l'amico. - "Ma comunque ho potuto chiarire anche con Steffy." Commentò sereno.
"Io sto impazzendo invece. Keira mi sta completamente confondendo le idee, io non la capisco, e ovviamente non intende dirmi nulla. E' troppo complessa questa cosa, c'è altro sotto." Disse Luke riflettendo a voce alta.
"A te lei è sempre piaciuta, quindi non capisco perché tu ci stia pensando solo adesso." Rispose il moro indagando sui pensieri dell'amico.
"Mi ha confessato di aver sentito la discussione con suo fratello tempo fa, quando mi frequentavo con Aleshia." Disse Luke rivolgendosi a Calum.
"Quindi tu nel tema parlerai di questo?" Chiese curioso Calum.
"Non ti dirò mai di cosa parlarlò nel tema, se è questo quello che vuoi sapere." Rispose Luke facendogli l'occhiolino.
"Voi di cosa parlerete nel tema?" Domandò Calum curioso.
"Io della mia ex, non ho molta scelta, mi arrangio come posso." Commentò Ashton stuzzicando le patatine.
"Bell'acquisto che hai fatto.." - Commentò Calum facendo ridere Micheal e Luke. - "E tu invece?" Chiese riferendosi a Micheal.
"Della mia prima cotta. Che ho avuto in seconda media e non ricordo neanche tanto bene, in ogni caso cercherò di inventare, non mi creo problemi." Rispose molto felice Micheal.
"E chi sarebbe scusa? Io pensavo parlassi del cibo!" Esclamò Ashton uscendo dalla tasca 20$ da dare a Calum.
"Natasha, 2 media, ragazza coi capelli rosso fuoco e occhi verdi, accento americano più che australiano e aveva già una seconda di seno. Chissà che fine ha fatto." - Sospirò il ragazzo affranto, mentre continuava ad ingozzarsi di cibo. - "E per la cronaca le vostre scommesse fanno cagare." Disse Micheal notando Ashton e Calum battersi il cinque.
"Micheal ha più speranza di me per scrivere un fottuto tema di merda." Disse esasperato Calum.
"Perché te la prendi col tema? Sei tu che non sai di chi o cosa parlare." Disse Micheal risolutivo.
"Avrei anche di chi parlare, ma non posso perché non la considero tale." Commentò Calum affranto.
"Prendi esempio da Luke: nonostante non riesca ancora una volta, come sempre, a capire Keira e i suoi comportamenti da ben tre anni, e sottolineo tre anni perché amico mio, sì, sono tuo amico, ma ci stai mettendo troppo tempo, scriverà sicuramente un tema su Keira indirettamente perché la traccia è: cos'è per noi l'amore e beh, miei cari, chiunque di noi abbiamo qualcuno che rispecchia perfettamente l'amore nei nostri canoni." Spiegò Micheal in modo pacato mentre Calum non riusciva a capire dove l'amico avesse trovato tutte queste idee.
"E per te l'amore sarebbe Natasha, seconda di seno, seconda media?" Chiese Luke sorpreso.
"Può anche essere che sia stato amore a prima vista, chi lo sa. Oh mio dio, ma perché non riuscite a capire? Vi rendete conto che pure Ashton sa su chi scrivere o non voi due?" Domandò sorpreso Micheal.
"E' la mia ex, non mi sembra molto su cui scrivere comunque." Rispose Ashton turbato.
"Io non posso scrivere su Steffy, ma non posso scrivere nemmeno su nessun'altro perché non sono mai stato innamorato." Commentò arrabbiato Calum.
"Allora sei stronzo: Calum hai due opzioni e tu vai subito a pensare a Steffy quando senti noi parlare su chi potremmo scrivere questo tema per il contesto 'amore'. Io credo che ti sia già risposto da solo." Suggerì Micheal visibilmente seccato.
"Il suo discorso non fa una piega: sei innamorato di Steffy ma non lo ammetti." Disse Luke.
"Lo stesso discorso vale per te, biondino, ma con Keira." Disse Micheal guardandolo storto.
"Ma Natasha è la cugina di Allison! Mi ricordo di lei." Disse Ashton attirando l'attenzione su di sé.
"Sì esatto proprio lui, almeno tu non mi deludi." Concordò Micheal battendo il cinque ad Ashton.
"E comunque io non sono innamorato di Steffy." Borbottò Calum mangiando una nocciolina.
"Sì, ed io sono fidanzato con questo panino." Continuò Micheal mangiando.
"Probabilmente potresti esserlo, ma in un'altra vita." Annunciò Luke attirando l'attenzione dell'amico che abbandonò subito il suo panino nel piatto, facendo una smorfia di disapprovazione.





























Angolo Autrice:
Due capitoli in due giorni, uehuheuheuhe eh sì, non ve lo aspettavate eh?
Ho deciso di approfittarne ora per scrivere perché questo unico capitolo diviso in tante parti è quello madre, ovvero centrale, che servirà a chiarirvi le idee. Ovviamente sarebbe venuto troppo lungo scritto insieme e a me fanno già male gli occhi, ma probabilmente la seconda parte non so quando verrà pubblicata, dipende dalla scuola, se tutto va bene.
Spero vi sia piaciuto, anche perché spero di avervi dato una nuova chiave di lettura, anche se non inerente con ciò successo nello scorso capitolo, ma capirete dopo il perché, soprattutto visto e considerato che è stato diviso in tante parti.
Come sempre noi ci vediamo alla prossima, buona lettura, xoxo Vanex23!





 

SPOILER:


"Cos'hai intenzione di fare?" Chiese Steffy perplessa.
"Forse scriverò un altro tema e questo non lo consegnerò mai oppure non consegnerò nessun tema e mi darò fuggitiva." Rispose sarcastica Keira.
"Fossi in te lo consegnerei, l'originale dico. Oltre che per il voto, potrebbe essere il massimo, se verrà scelto, potrà renderti la cosa più semplice con Luke, pensaci." Le fece notare Allison appoggiandosi al bancone.
"Come?" Chiese Steffy curiosa.
"Se tu vorrai e se davvero sarà come penso io, potrebbe leggerlo lui in classe e ti toglierebbe l'angosciante azione di preparazione per Luke. E non sarebbe male." Rispose risolutiva Allison, capendo perfettamente dove stava il problema di Keira.
Non era tanto il parlargli, ma come parlargli.
  
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