Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Vanex23    24/11/2015    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                                             Nono Capitolo

(N.B: seconda parte dell'ottavo capitolo che, per piccoli problemi è stato diviso in parti.)


                                                                                                                              _____________


Le ragazze arrivarono alle quattro al pub, mentre Keira era seduta su uno sgabello intenta a fare degli esercizi di chimica. Non si recavano spesso lì di pomeriggio, a meno che non ci fosse stato nessun altro oltre la loro amica, anche perché era insolito frequentarlo il pomeriggio anziché la sera. E proprio quella sera al locale ci sarebbe stata una serata organizzata con il solito gruppo, le solite facce e il solito divertimento che andava bene a quei ragazzi.
"Cosa stai facendo di emozionante e bello allo stesso tempo?" Domandò Steffy all'amica, mentre si avvicinava per prendere posto accanto a lei su un altro sgabello.
"Chimica, ma non credo abbia qualcosa di bello o emozionante." Rispose delusa Keira.
"Ti aiuto io." Disse Allison, prendendo il quaderno della bionda e scrivendo delle formule a matita su di esso.
"Come va oggi?" Domandò Steffy, riferendosi alla discussione avuta con Keira due giorni prima.
"Normale, come sempre direi." Rispose Keira facendo spallucce. Ormai quello status era diventato quotidianetà e non vi era nessuna differenza tra lo stare bene o male. Lei lo vedeva sempre allo stesso modo.
"Perché hai il tema con te?" Chiese curiosa Allison, indicandolo all'amica.
"L'ho riletto almeno tre volte prima, non lo so, ci stavo pensando prima del vostro arrivo, non ne sono più così sicura." Ammise Keira con lo sguardo basso.
"Cos'hai intenzione di fare?" Chiese Steffy perplessa.
"Forse scriverò un altro tema e questo non lo consegnerò mai oppure non consegnerò nessun tema e mi darò fuggitiva." Rispose sarcastica Keira.
"Fossi in te lo consegnerei, l'originale dico. Oltre che per il voto, potrebbe essere il massimo, se verrà scelto, potrà renderti la cosa più semplice con Luke, pensaci." Le fece notare Allison appoggiandosi al bancone.
"Come?" Chiese Steffy curiosa.
"Se tu vorrai e se davvero sarà come penso io, potrebbe leggerlo lui in classe e ti toglierebbe l'angosciante azione di preparazione per Luke. E non sarebbe male." Rispose risolutiva Allison, capendo perfettamente dove stava il problema di Keira.
Non era tanto il parlargli, ma come parlargli.


***


"Calum, cosa stai facendo?" Chiese Luke curioso, notando l'amico sdraito su un tappetino color blu di gomma, guardare praticamente il vuoto da quasi venti minuti, senza parlare, né fare altro.
"Mmh, pensavo." Rispose il moro quasi bisbigliando.
"Sembri uno zombie, dai alzati." Lo prese il biondo trascinandolo per un piede, portandolo vicino alla panca, con sopra le borse e i cambi.
"Tu non ci pensi mai?" Chiese Calum quando finalmente si decise ad alzarsi dal tappetino, per prendere la sua borsa e sedersi vicino a Luke.
"A cosa?" Domandò Luke, bevendo un po' d'acqua.
"A quello che è successo con Keira, se magari può essere stata colpa tua, o sua, o vostra, non ci pensi mai se ti manca o come sarebbe potuta andare se avessi deciso di comportarti in modo diverso da come hai scelto di fare?" Chiese il moro, molto pensieroso, come se la domanda che stesse facendo non sia stata rivolta per avere una vera e propria risposta da parte dell'amico ma per capire lui, cosa avesse fatto, se avesse avuto la possibilità di tornare indietro.
"Ogni giorno." - Cominciò Luke, quasi malinconico. - "Ma qui c'è altro. E' da tre anni che nella mia testa mi chiedo come sia stato possibile, se sia effettivamente solo colpa mia, se davvero ho reso io le cose così complicate tra me e Keira, ma penso che comunque, se non l'avessi fatto io direttamente, lo avrebbe fatto lei. Mi nasconde qualcosa, ci nasconde qualcosa, anche ad Allison e Steffy, ed io sto impazzendo." Confidò all'amico.
"Anch'io credo che non sia colpa tua comunque. Ci deve essere per forza altro sotto e ti prometto che appena riuscirò a scoprirlo, te lo dirò o almeno proverò a scoprirlo." Rispose Calum, sorridendo.
"Ti ringrazio, ma prima di tutto cerca di chiarire con Steffy e non per farmi un favore, ma per voi due, dico. Insomma, potrai anche mentire a te stesso e dirti che non ne sei innamorato e che ci hai limonato due volte solo perché è una bella ragazza, ma non puoi mentire a me, dicendomi delle stronzate del genere. Quindi occhio a quello che fai e riprenditi che mi sembri un pesce lesso!" Lo confortò Luke facendo ridere il suo amico.
"Vorrei poterti dire la stessa cosa, ma... Ehi ma anche tu sei innamorato di Keira e non lo vuoi ammettere o mi sbaglio?" Lo punzecchiò l'amico facendogli un occhiolino.
"E' diverso.." - Disse Luke. - "Che ore sono?" Chiese in seguito, prendendo la sacca coi vestiti sporchi.
"Le 6:30pm. Oh cazzo, devo darmi una mossa, la serata è alle 10:00pm e avevo promesso a mia madre che sarei andato a fare la spesa." Disse Calum iniziando a cambiarsi.
"Io scappo, ho promesso una cosa del genere anche io a mia madre, ci vediamo stasera!" Salutò il moro e uscì dalla stanza.
Pochi secondi dopo anche Calum era pronto per uscire dalla palestra, quando fu bloccato dalla vista di una ragazza che conosceva ormai molto bene. Non c'era quasi più nessuno in stanza ed era quasi deserta, quindi decise di aspettare l'uscita dagli spogliatoi per poi raggiungerla vicino agli armadietti.
"Ciao!" Disse una volta uscita dalla stanza.
"Ciao Calum." Rispose la ragazza chiudendo l'armadietto.
"Come stai?" Chiese subito lui, riferendosi alla scorsa sera.
"Bene, veramente." Rispose sorridendogli, notando il suo essere premuroso nei suoi confronti.
"Oggi Keira non c'era a scuola... E' successo qualcosa?" Domandò il moro alla ragazza.
"No Keira sta bene, era al pub oggi, stasera c'è la serata e ha deciso di rimanere a sistemare e a organizzare. Ma sta bene, tranquillo." Disse Steffy, incamminandosi verso l'uscita, insieme a Calum, mentre continuavano a parlare.
"Oh già vero, la serata!" Esclamò quasi come se se ne fosse dimenticato.
"Calum, senti..." - Iniziò Steffy. - "Per quello che ti ho detto l'altra sera, io nemmeno dovevo venire da te, non perché avevo promesso a Keira che non avrei detto niente a nessuno, anche perché poi effettivamente non ti ho detto nulla, ma perché io non dovevo venire a piangere da te. Mi sono sentita debole ed estremamente meschina e idiota e forse anche peggio, ed ho sbagliato, quindi, ti chiedo scusa, ma sappi che non volevo nemmeno." Si scusò Steffy, ritenendo il suo comportamento non dei migliori.
"Perché idiota, perché meschina? Stavi male, succede a tutti di avere un attimo di debolezza, siamo umani, non siamo robot. Anche io, se ti ricordi, sono venuto una notte a piangere a casa tua, sì beh ero ubriaco e neanche mi ricordo, ma sono venuto lì da te e nonostante l'ora e tutto il resto, nonostante io ti avessi trattata di merda, tu mi hai accolto e mi hai consolato. E poi sai che non ti avrei mai sbattuto la porta in faccia, nemmeno se fossi passata anche solo per insultarmi." Rispose Calum estramente serio e la ragazza quasi non poteva credere alle sue orecchie.
"Io è proprio questo che non capisco di te Calum.. Lo so, lo so, neanche dovrei dirtelo, proprio adesso, proprio ora, ma devo, perché mi sta completamente tormentando. Sei forse bipolare?" Chiese la ragazza stranita.
"Cosa? No! Perché mai dovrei esserlo?" Domandò curioso il ragazzo non capendo a cosa si riferisse la ragazza.
"Lo hai detto anche tu stesso Calum. Tu un attimo prima mi tratti di merda e l'attimo dopo mi cerchi disperato e risolviamo la situazione, un attimo dopo mi baci, un attimo dopo mi dici che sono una stronza, finiamo a letto insieme, mi dici che forse non provavi certe cose con nessuna ragazza oltre che con me e un attimo dopo ti vedo che ci provi con altre ragazze e poi ricominci il giro, mi dici che per te sono importante, dopo mi ritratti di merda e dopo ti intenerisci perché io piango, mi faccio vedere debole e perché forse sono una povera cogliona anche a farmi vedere così ma sono due anni che andiamo avanti così ed io non so se sei questo che mi sta parlando per ora e con cui ho pianto due sere fa o se sei l'altro, quello stronzo e menefreghista che mi usa solamente per sfogarsi." Gettò tutto fuori Steffy. Era la prima volta che diceva apertamente ciò che provava a Calum su quello che era accaduto in questi due anni.
"Io non ti uso e non ti ho mai usata, né mai lo farò! Sai cosa? Tu sei l'unica ragazza con la quale credo di aver mai costruito qualcosa in due anni e pensare che tu possa mettere tutto in dubbio solo perché ogni tanto faccio apprezzamenti su qualche bella ragazza che vedo o che mi passa davanti, mi fa pensare che forse ti ho davvero raggiunta come speravo potesse accadere. Sono due anni che gestiamo questa situazione e non pensavi che dirmelo prima mi avrebbe evitato di farmi mille paranoie in meno?" Chiese Calum quasi disperato.
"Mille paranoie? Tu? Calum, forse non ti è chiaro il concetto di come io mi senta in questi momenti tra di noi: tu mi hai baciato una sera, completamente ubriaco, approfittando del fatto che anche io lo fossi! Tu hai continuato a farlo anche da sobrio, nonostante io ti avessi avvisato che sarebbe finita male a continuare così per uno di noi due, e sapevo che sarebbe toccato proprio a me, ma nonostante tutto ho continuato, e non so nemmeno io perché. Ma non ti è bastato: hai dovuto superare il limite. Abbiamo..." - e qui si bloccò cercando di respirare per non piangere, ma si sentiva gli occhi umidi e una lacrima iniziò a scendere rigandole il volto e non passò nemmeno inosservata a Calum che continuava a guardarla come se fosse una statua che aveva appena rotto, la quale non poteva più essere aggiustata, perché scomposta in troppi pezzi minuscoli. - Abbiamo fatto l'amore, o almeno lo pensavo io, e pensavo che te ne saresti reso conto da solo, per poi ripeterlo una seconda e terza volta, ma davvero, quando ti ho detto che avremmo rovinato la nostra amicizia, tu eri così acceccato dal volermi a tutti i costi collezionare come un'altra ragazza da esporre ad una mostra, che non te n'é fregato nemmeno di come potessi sentirmi io. Chi mi ha detto di non voler avere nessuna relazione? Chi mi ha sempre detto una cosa ma dimostrata un'altra? Per non parlare delle scenate di gelosia.. Non ti capisco, mi dispiace." Disse di nuovo Steffy, completamente in lacrime.
"Io sono confuso. E credo che sia solamente per colpa mia." Rispose soltando Calum, non sapendo più cosa dire. Si sentiva terribilmente stronzo e vuoto in quel momento, aveva capito anche fin troppo bene in che situazione si trovava Steffy e soffriva per lei, perché era per colpa sua se stava così.
"No Calum, semplicemente non sai cosa voglia di essere innamorato di una persona. Non sei chi pensavo potessi essere fino a qualche tempo fa. Io ho definitivamente chiuso con te." Disse Steffy, asciugandosi le lacrime, prima di lasciarlo lì da solo, maledicendosi per quello che aveva fatto in questi due anni.

****


Il pub era pieno di persone, così tante che fare due passi sulla stessa linea era praticamente impossibile. Gente che ballava, gente che beveva, gente che andava su e giù e gente che passava la maggior parte del suo tempo chiusa nei bagni.
La confusione che c'era al piano di sotto non era comunque paragonabile a quella che vi si era creata al piano superiore. Dietro ogni stanza c'era un segreto diverso di una persona segreta, tranne nella stanza numero 4, lì i segreti non erano ammessi, ma come sempre, si riuscivano a mascherare molto bene.
Al centro della stanza c'era un tavolo per far entrare almeno 10 persone, e sopra c'era posizionata una ciotola con dentro dei bigliettini. I ragazzi presero posto intorno al tavolo, sedendosi rispettivamente uno accanto all'altro e Keira, come sempre, portò almeno 3 bottiglie di Vodka, chiamata a grande richiesta.
"Ne ho proprio bisogno stasera." Commentò Calum tirandosene una verso di sé.
"A chi lo dici." Rispose Keira dall'altro lato, versandosene un po' in un bicchierino.
"Stasera giochiamo con questi, anche perché il gioco della bottiglia mi ha rotto il cazzo e non diverte più." Disse Matt prendendo i bigliettini.
"Ah quindi lo hai capito?" Chiese Scott sarcastico.
"Compilate tre bigliettini ciascuno scrivendo una domanda, chi pesca, deve rispondere e se riconoscete la scrittura di chi ha scritto il quesito, non limitatevi a smerdarlo. Si aprono le danze!" Spiegò Joey sfregandosi le mani.
"Allora tu sarai il primo che smerderò." Rispose Keira, facendo ridere Allison e Steffy.
"Appena abbiamo finito, mischiamo bene i bigliettini e soprattutto sorteggiamo chi comincia." Disse Matt.
"Come lo sorteggiamo?" Domandò curiosa Steffy.
"Se Calum riesce a finire quella bottiglia di vodka che ha già portato a buon punto, facciamo il giro della bottiglia e chi esce, inizia." Continuò Matt.
"Nessun problema." Disse Calum cominciando a versarsi bicchierini di vodka al minuto.
Dopo un paio di minuti più o meno tutti avevano finito di scrivere le domande e Calum fu fermato dal tentativo di svuotare la bottiglia prima del tempo necessario, se non avesse voluto passare la notte in coma etilico. Presero una bottiglia già vuota e appena girata, dopo pochissimi giri, si fermò su Luke.
"Pesca!" Esclamò Matt passandogli la ciotola trasparente con dentro i bigliettini.
"Hai mai pensato di fare una cosa a tre?" - Lesse a voce alta la domanda, facendosi scappare una risata. - "Dipende con chi." - E poi, continuando. - "Ps: l'hai mai fatto?" - Prima di rispondere pensò a chi potesse aver scritto la domanda, ma non riusciva a riconoscere la scrittura. - "No, ma avrei voluto." 
"Tocca a Calum." Disse Matt.
Calum pescò il bigliettino e lesse a voce alta la domanda - "Hai mai fatto sesso al primo appuntamento?" - Capì subito di chi fosse la scrittura e posando il bigliettino sul tavolo, rispose - "Sì, Matt."
"Non era ovviamente indirizzata a te la domanda.." Disse il ragazzo girando la ciotola verso Allison.
"Quante volte sei mai stato innamorato/a?" - Anche lei capì subito di che fosse la scrittura. - "Solo una volta, Steffy."
Toccò a Steffy questa volta, la quale, prima di pescare il bigliettino, si scambiò uno sguardo con Calum, capendo che quella domanda sicuramente era stata rivolta a lui. "Hai mai fatto un pompino?" - Pensò a chi potesse aver scritto la domanda così tanto ridicola, ma la scelta era davvero così ridotta che non si soffermò a capire chi avesse chiesto - "No."
Dopo Steffy toccò anche a Keira - "Hai mai fatto sesso con un ragazzo sconosciuto ma che ritenevi attraente? Ma chi le fa queste domande così idiote?" Chiese Keira ridendo. - "Ovvio che no."
Venne il turno di Scott, anche lui prese un bigliettino e lesse a voce alta. - "Hai mai tradito la tua ragazza con la sua migliore amica?" - Riconobbe subito la scrittura anche lui e rispose - "No Joey, non ho mai tradito la mia ragazza con la sua migliore amica, né ho mai tradito le mie ex con le loro migliori amiche."
Passarono la ciotola ad Ashton e prese il bigliettino - "La prima volta a che età? 16."
Dopo toccò a Micheal, che lesse il bigliettino più volte nella propria mente prima di capire la scrittura - "Tradiresti solo per far ingelosire? No Calum, non ti tradirei mai."
"Voi due non rispondete alle domande?" Chiese Scott notando che sia Matt che Joey avevano saltato il turno.
"No, è così bello vedere voi che vi scandalizzate per le domande che vi ponete tra di voi, scoprendo cose che non sapevamo." Disse Joey ridendo.
Luke riprese il bigliettino sbuffando, lesse la domanda - "Torneresti mai indietro nel tempo per cambiare alcune cose che non ti piacciono?" - La domanda era fin troppo seria per essere stata posta dai suoi amici o dagli altri ragazzi in sala, ma non riusciva a riconoscere la scrittura. - "Sì." Rispose solamente, lanciando uno sguardo nella direazione di Keira.
"Hai mai mentito per amore?" - Lesse a voce alta la domanda Calum, riconoscendo la scrittura. - "No Allison."
"Ti fidanzeresti mai col tuo migliore amico?" Stavolta toccava ad Allison rispondere. - "Mai."
"Hai mai provato attrazione fisica per una persona del tuo stesso sesso?" Questa domanda era toccata a Steffy. - "No."
Keira prese il bigliettino e quando lesse la domanda nella sua mente, capì subito di chi fosse la scrittura e aspettò un paio di minuti prima di rispondere. - "Sei innamorata/o di qualcuno all'interno di questa sala?" - Buttò il bigliettino sul tavolo e rispose - "No."
Mentiva. Ma non poteva di certo dirlo, in quella stanza tutti si erano fatti un'idea diversa e distorta della realtà.
"Ho bisogno di bere qualcosa." Disse Keira, uscendo dalla stanza.
"Già, anche io." La seguì a ruota Calum.
"Io vado a ballare, mi sono rotta di rispondere a queste domande solo a sfondo sessuale." Continuò Steffy, che venne seguita anche da Scott, Luke, Allison, Micheal e Ashton.
"Ve ne andate di già?" Commentarono tristi Matt e Joey ma non ottennero nessuna risposta.
Appena usciti fuori dalla stanza, Luke si appoggiò al muro vicino la porta, e quando fu uscito anche Scott, lo fermò subito.
"Noi due dobbiamo parlare." Disse Luke, guardandosi attorno, per non creare sospetti soprattutto nel momento in cui Keira avesse potuto vederlo.
"Andiamo fuori." Rispose il ragazzo, facendo strada.
"Qui non ci sentirà nessuno, vero?" Domandò Luke, appena arrivati fuori dal locale.
"Ti ricordo che sono figlio di sbirro Hemmings, se vuoi vendermi droga non posso accettare." Rispose Scott alzando le mani.
"Non faccio uso di stupefacenti, non preoccuparti, e nemmeno voglio vendertene. Ti ho chiesto di parlare in un posto più appartato per altro motivo." Spiegò Luke.
"Posso immaginare.." Rispose Scott appoggiandosi ad una staccionata.
"Keira." Disse Luke, andando subito al dunque.
"Cosa dovrei dirti?" Chiese Scott stupito.
"Tu saprai sicuramente qualcosa, anzi, ne sono certo." Disse Luke, sapendo esattamente che Scott avrebbe capito il discorso.
"Luke, per quanto mi riguarda, non devo essere io la persona con cui devi parlare. Posso solamente dirti di starle vicino, e che se lei prova a respingerti, tu devi solamente starle vicino. Solo questo. Sicuramente ti andrà contro, perché fa così con tutti, ma tu insisti, continua ad insistere. Non lasciarla mai sola." Disse seriamente Scott.
"Tu sai, ti prego Scott, dimmi cosa sai. Sì lo so, noi due non ci sopportiamo neppure, ma devo essere proprio disperato per chiedere aiuto proprio a te." Rispose Luke ridendo amaramente.
"Non mi sembri disperato, mi sembri solamente conscio di quello che sta succedendo e so, ho capito quanto tieni a Keira. Secondo te non lo avevo capito che ti disturbava vederci insieme?" Domandò Scott, ricordandogli quando stava insieme a Keira.
"Lo ammetto e mi ha fatto girare ancora di più le palle sapere che l'avevi tradita nonostante tutto, ma non sono qui a parlarti del passato, sono qui perché sto impazzendo, voglio sapere e aiutare Keira, ma non posso se tu continui a coprirla." Rispose Luke.
"Luke, di ciò che è successo tra me e Keira non deve interessarti assolutamente nulla, so che ci tieni molto a lei, ma stanne fuori da questa storia. Io non posso dirti nulla oltre il consiglio che ti ho dato. Non la sto coprendo, semplicemente dovresti saperlo da lei e non da me. Lei ci tiene davvero a te, fidati di questo." Disse solamente Scott prima di lasciarlo lì da solo a ripensare alle sue parole.


****



Erano ormai passate un paio di ore da quando Luke e Scott avevano parlato e il primo sembrava completamente amareggiato da quella discussione. Anche lui sapeva ciò che stava accadendo ma non aveva voluto dirgli nulla. Ciò lo faceva arrabbiare terribilmente, perché non solo Keira non voleva dirgli nulla e lo allontanava da lui, ma addirittura aveva detto qualcosa anche Scott con cui era stata insieme per pochi mesi e non a lui, che aspetta ancora una risposta da tre anni. Non riusciva a crederci.
Girava per il locale come un anima in pena, quando ad un certo punto i suoi pensieri furono interrotti da una scena non molto bella presentatagli davanti ai suoi occhi.
Keira era completamente ubriaca e non riusciva a reggersi in piedi e Steffy cercava di tenerla ma ciò le era impossibile visto quanto si dimenava la bionda.
Così Luke decise di andare in suo soccorso per quella sera, non gli importava più niente di sapere cosa passasse per il cervello di Keira nonostante fosse ormai diventato il suo chiodo fisso.
"Lascia stare, faccio io." Disse Luke, sorreggendo la bionda che continuava biascicare parole senza senso.
"Portala via da qui, dico a sua madre che resterà a dormire da me, non preoccuparti." - Rispose Steffy complice. - "Grazie Luke."
"Non devi ringraziarmi." Rispose il biondo, prendendo il braccio la ragazza e portandola con sé.
Dopo pochi minuti a piedi, arrivarono a casa di Luke. Entrò piano e chiuse la porta, salì le scale con in braccio Keira che nel frattempo continuava a parlare dicendo parole sconnesse tra di loro e la poggiò sul letto in camera sua.
"Adesso tu stai ferma qui, io vado a cambiarmi e cerca di non fare danni." - Disse Luke, rendendosi dopo conto di star parlando con una ragazza fin troppo ubriaca perché possa capire cosa realmente stesse dicendo. - "Mhh, come non detto." - Mentre Keira continua ad annuire non si sa per quale motivo.
Luke sparì per circa due minuti dalla stanza, il tempo necessario per cambiarsi subito e veloce e quando tornò in camera sua, trovò Keira davanti lo spesso, intenta a togliersi il vestito nero che aveva indossato per tutta la serata, ma con scarsi risultati.
"Stai ferma." Disse piano, facendo girare la ragazza verso di sé per abbassare la slip del vestito, mentre quest'ultima si faceva svestire come se fosse una bambola.
"Grazie." Sussurrò Keira, appoggiando le mani sul petto del ragazzo, coperto da una magliettina bianca, molto sottile e accasciandosi con la testa addosso a lui.
"Prego." Disse solamente il ragazzo, stupito da quel gesto.
In un attimo la ragazza si tolse il vestito, in modo del tutto disordinato, ma questo Luke lo capiva, era ubriaca e non riusciva a fare di meglio, restando in intimo. Luke sospirò sonoramente, più che altro per trattenersi e frenare se stesso, anche se il suo sguardo stava viaggiando di continuo dal volto della bionda, fino al seno e alle gambe.
Keira si riavvicinò a lui e poggiò la testa contro il suo petto, completamente inconsciente per rendersi conto di quello che stava realmente accadendo in quella stanza, quando ad un certo punto Luke decise di staccarla da sé e prenderla in braccio per farla sdraiare sul letto.
"Perché?" Chiese solamente la ragazza lamentandosi.
"Sto facendo una fatica immane per controllarmi, non rendere le cose più complicate Keira." Sussurrò al suo orecchio, notando un sorriso da parte di quest'ultima.
"Sono bella?" Chiese sempre ridendo.
"Molto." Rispose lui, mettendole un lenzuolo di sopra.
"Ti piaccio?" Continuò lei.
"Keira adesso dormi, sei più ubriaca di una spugna marcia nell'alcool." Disse infine Luke spegnendo la luce.
"Luke?" Domandò piano Keira, come se fosse una bambina in cerca di sicurezze.
"Mh?" Mugugnò lui.
"Buonanotte." Rispose solamente lei, prima di farsi cullare dalle braccia di morfeo.


























Angolo Autrice:
ELLAAAAAAAAAA' eccomi qui con un nuovo capitolo fresco fresco!
E' un capitolo un po' più ribelle eh sì, ma mi serviva anche la parte meno seria, perché se riuscirete a capire chi ha fatto la famosa domanda, vincete tanti biscotti. No in realtà è la nuova chiave di lettura per il prossimo capitolo.
Comunque sia, spero come sempre che anche questo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente vi invito a farmi sapere cosa ne pensiate, noi ci vediamo alla prossima.
Buona lettura, xoxo, Vanex23.













 

SPOILER:


[...]
"Ho io invece una domanda migliore da farti: perché mi menti?" Chiese lui, in modo così strazziante per fece rabbrividire Keira.
"Io non ti sto mentendo, Luke, è difficile da spiegare." Rispose abbassando lo sguardo.
"Voglio aiutarti." Continuò lui esausto.
"Nessuno può aiutarmi Luke e di certo io non aiuterò te dicendoti quello che vorresti sapere." Disse Keira scossa.
"Mi hai forse preso per uno stupido?" Domandò arrabbiato il biondo.
"Ti prego solamente di aspettare qualche settimana." Rispose subito Keira, sapendo esattamente cosa sarebbe accaduto passata quella settimana.
[...]

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Vanex23