"Rumore.
Tutto ciò che Goneril riesce a sentire è rumore.
Rumore dagli appartamenti a fianco. Rumore dal piano di sopra, dove sembra che gli inquilini non si stanchino mai di trascinare mobili. Rumore dalla strada, oltre le finestre con il doppio vetro.
Rumore dalle pagine del libro che tiene fra le mani.
Ma non hanno fantasia, questi mortali? Evidentemente la loro vita è troppo breve perché quei garbugli di trame sempre uguali e quei personaggi triti sempre alle prese con gli stessi problemi esistenziali abbiano il tempo di venire loro a noia. Goneril ha iniziato a leggere per distrarsi un po’, per tenersi occupata, ma mentre i suoi occhi annoiati scorrono fra le righe anticipando ogni battuta come se facesse parte di un copione che conosce a memoria, la sua mente ha tutto il tempo di andarsene a zonzo per conto proprio.
D’un tratto, si accorge di avere sete. Alza lo sguardo verso la brocca sul tavolo. Scocciata, constata che le toccherà alzarsi… e senza volerlo si ritrova pensare a quanto sarebbe facile schioccare le dita e lasciare che sia quella a venire da lei, fluttuando attraverso le particelle d’aria della stanza. Ci vorrebbe così poco…"