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Autore: Steelwolf1998    01/12/2015    0 recensioni
Molte persone pensano che la fantasia sia per delle persone matte o che stanno nel proprio ma vi svelo un segreto le persone che sanno usare la fantasia sono le migliori, e proprio dalla mia fantasia è nata questa storia che può sembrare strana. La storia narra di una povera ragazza che rimasta sola e solo lei può salvare la sua tribù. Ma lei è il suo popolo nascondono un segreto. Spero di avervi incuriositi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Voglio una spiegazione chi sei e cosa sei?" mi chiese con un misto di paura e curiosità negli occhi.

"Se te lo dicessi tutti voi sareste in grave pericolo, non posso rischiare di distruggere in altro paese rivelandoti chi sono." cercai di andarmene ma mi fermo,

"Allora non lo fare. Senti non mi importa sapere chi sei, ciò che conta davvero è cosa sei? Perché hai le ali? Sei un angelo? Oppure un uccello con le sembianze da uomo o per meglio dire donna." mi chiese con molta tenerezza che quasi mi faceva venire voglia di dirgli tutto ma non lo feci sapendo cosa sarebbe accaduto.

"Non sono nulla del genere, tutti quelli del mio popolo hanno le ali alcuni più scure altri più chiare ma le hanno. Una volta il nostro popolo era pacifico ma dopo la morte del re è successo che il consigliere è salito al trono e ha capovolto tutto da pace a guerra, da tranquillità a caos. Tutto è andato a catafasce molti sono scappati, me compresa. E tutti quelli che svelavano la propria identità venivano trovati e.... Condannati per alto tradimento." dissi non rivelando la verità vera e propria, solo la metà. Non è una bugia ma non è neanche tutta la verità.

Andammo avanti a parlare per un po e intanto la notte si faceva sempre più scura sapevo bene cosa rischiavo ma lo feci comunque.

"Senti, vieni da me per un po, poi ti porterò a casa io ma per il momento è meglio andarsi a riparare, la notte è nemica." Gli dissi scrutando l'orizzonte

"A ma allora c'è l'hai una casa?" mi chiese stupito.

"Se vuoi chiamarla casa..." gli dissi con non poco sarcasmo.

Tira giù il mantello che mi copriva le ali e si aprirono gigantesche e luminose,

"Come mai sono così... Così... Brillanti?" mi chiese con non poca curiosità, e mentre ci incamminavamo gli spiegai che le ali erano luminose solo se erano chiare se fossero state scure non avrebbero illuminato nulla.

"Ma come mai tu le hai bianche? Sei qualcuno si importante? Come la principessa ereditaria o qualcosa del genere?" mi chiese e li cadde il mondo. Domanda più inopportuna non poteva farla.

"Non posso dirlo. Altrimenti capiscono dove sono."

"Ma come fanno?"

"Tutti nel nostro regno hanno dei poteri che li distinguono dalla specialità e la classe a cui appartengono, e ci sono alcuni che riescono ad individuare le persone desiderate sole se quelle persone dicono qualcosa su loro stessi." gli rivelai -basta solo che non mi chieda il mio poi va tutto bene.-

"wow. E se posso chiedere qual è il tuo potere?" mi chiese spudoratamente -ma allora fa apposta.-

"Non posso dirti nemmeno questo" -anche perché seno capiresti tutto.-

Arrivammo alla capanna mezza marcia dove vivevo e iniziammo a parlare di altro, gli chiesi come fosse la famiglia reale e se erano pacifici o se usavano il pugno di ferro (per chi non lo sapesse la ragazza non sa che lui è il principe nd me). Quando fu notte fonda lo riaccompagnai a casa, non abitava neanche tanto vicino al castello era un mediano. Mi disse che la sua famiglia non era povera ma neanche ricca era un ragazzo normale. Quando tornai a casa mi misi a letto. Cercai di addormentarmi un pochino ma non ci riuscii, i miei incubi mi perseguitavano e sempre gli stessi.

* Caldo. Troppo caldo. Mi svegliai e vidi fuoco intorno a me, una voce mi stava chiamando ma non capii chi fosse. Mi girai e vidi mia madre in prigione circondata dalle fiamme senza via di scampo e dietro di lei un uomo con ali nere e grandi che rideva e giocava con i fili di alcune marionette che mi venivano addosso con spade e lance tentai di volare ma le mie ali erano immobilizzate. Ero spacciata. Dun tratto un ragazzo si scaglio addosso alle marionette con una spada incantata uccidendole. Venne vicino a me e tagliò le catene che mi tenevano ferma fui libera ma il fuoco avanzava e dovevo decidere se salvare mia madre o il ragazzo *

Mi svegliai che era mattina ero impregnata di sudore sentivo ancora tanto caldo così decisi di andare a farmi un bagno ma siccome non avevo un bagno in casa andai alla cascata che c'era nel bosco li in parte come sempre ci trovai gli animali appena destati dal loro sonno che si abbeveravano e al mio arrivo come sempre si inchinarono, anche se non volevo e loro lo sapevano, io di rimando mi inchinai in segno di rispetto. Mi tolsi gli stacci che avevo addosso e le ali si spalancarono, l'aria frizzante le avvolgeva e le fece brillare di luce nuova, per poi tuffarmi nel laghetto che c'era. Finito il bagno usai i miei poteri e misi apposto i miei vestiti. Andai al villaggio che ormai era mattina inoltrata cercai qualcosa per mangiare ma quel giorno le guardie erano troppe. Non sapevo cosa fare. Ad un tratto qualcuno mi toccò la spalla io feci in salto e urlai, mi girai e vidi che era Christian.

"Mi hai spaventata! Non lo fare più."

"Si scusa. Allora cosa vogliamo fare oggi?" mi disse in imbarazzo

"Dimmelo tu. Io non ho visto ancora niente di questo villaggio mentre tu ci abiti qui da una vita. Mi faresti vedere qualcosa?" gli chiesi curiosa.

"Ma...."

"Ti prego questo villaggio è talmente bello. Poi vorrei conoscere la famiglia reale."

"Se non sbaglio oggi dovrebbero fare la parata." mi disse pensieroso, io non capendo gli chiesi spiegazioni.

"Vedi la parata viene fatta ogni 3 mesi e ci sono il re e la regina sulla carrozza reale che vanno per tutto il paese seguiti dal principe a cavallo e intorno a loro ci sono guardie in ogni dove a protezione della famiglia reale."

"Wow dev'essere bellissima. Finalmente avrò l'opportunità di incontrare il principe."

"Perché?" mi chiese un po stupito,

"Perché ho sentito che è carino poi mi servirebbe il suo aiuto"

"Il suo aiuto per cosa?"

"Niente niente tranquillo" gli dissi cercando si essere il più rassicurante possibile.

"Ma come farai a parlargli? Le guardie ti stanno cercando"

"Vedrò di chiamarlo dall'alto e attirare la loro attenzione, sperando che funzioni."

  
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