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Autore: la luna nera    04/12/2015    5 recensioni
La giovane Rose Morrison riceve dalla prozia Jacqueline, venuta a mancare alla rispettabile età di 107 anni, una strana eredità che non consiste in denaro o gioielli, ma in qualcosa di ancora più prezioso. Di cosa si tratta nessuno ancora lo sa e starà proprio a Rose arrivare a scoprirlo intraprendendo un cammino costellato di numeri, simboli e significati nascosti. Scoprirà anche il segreto della prozia che l'ha resa quasi una mezza strega agli occhi di molti. Accanto a lei il fidato zio Albert e l'irriverente quanto affascinante James Bradley.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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James prese con calma e delicatezza quel foglio, ne rilesse mentalmente ed attentamente il contenuto, notando che Rose teneva la testa bassa forse vergognandosi di quanto accaduto poco prima. Albert invece si stava occupando di ravvivare il fuoco della stufa, anch’egli si sentiva un po’ in colpa per il modo in cui si era rivolto alla nipote, ma conoscendo bene tutti i retroscena non aveva avuto scelta.
Il silenzio pareva interminabile, era carico di tensione e nervosismo.
“Rose, fa’ molta attenzione a quanto sto per dirti: non è una cosa troppo semplice, tuttavia so che hai le capacità per comprendere tutto quanto senza difficoltà.” Queste parole furono sussurrate da James in modo calmo e pacato, un piccolo tentativo di calmare le acque. Albert riprese il suo posto attendendo di conoscere ciò che la brillante mente del ragazzo era riuscita a tirare fuori da quei discorsi apparentemente astratti.
“In questi dieci punti c’è il percorso che dovrai seguire durante tutta la tua esistenza se deciderai di dedicarla a loro. Non puoi permetterti distrazioni di nessun genere, dovrai solo concentrarti sul cammino esoterico che ti condurrà a quello che loro vogliono, cioè la perfezione.” Attese un attimo prima di proseguire. “Questa sorta di decalogo inizia con l’Uno che incarna la parte iniziale della tua vita fino al compimento della prima decina di anni: è il principio di tutto, così come ogni storia della creazione fa riferimento all’unità come origine del mondo e dell’universo.  Hai già attraversato questa fase pur senza rendertene conto, ma adesso fai attenzione perché il Due riguarda gli anni che stai attraversando adesso.” Un brivido percorse la schiena della ragazza i cui occhi impauriti erano fissi su James che appariva come un profeta.
“Come già sai, il Due è separazione, la sua stessa forma riporta un percorso di abbandono dei beni materiali, raffigurata dalla linea retta alla base del numero, a cui segue l’altra linea curva che si innalza verso l’alto, cioè verso la spiritualità. Questo significa che entro il compimento della tua seconda decina di anni dovrai separarti da tutto quello che fin ora ti ha circondato, rinnegando quasi completamente tutti i tuoi affetti, i tuoi interessi, le tue passioni…. Tutto insomma.” Vide la ragazza sbiancare, ma non se ne curò più di tanto. Non doveva compatirla, anzi, doveva tenere saldi i nervi ed il cuore per farle capire a cosa stesse andando incontro. “Il Tre, cioè il compimento delle tre decine ti fornirà energia ed armonia: il Tre è il numero perfetto per eccellenza in quanto unisce di nuovo ciò che il Due separa. Pensa alla forma del triangolo: i due punti in basso distanti l’uno dall’altro si riuniscono in un punto posto più in alto e sta a simboleggiare il raggiungimento di una dimensione superiore e in quanto tale migliore. Poi viene il Quattro come i Sacri Elementi ed i loro Guardiani a cui i Neo Phaerdiani sono soggetti. Tutto fa presagire che al compimento della quarta decina incontrerai queste entità per la prima volta e Ruhna inizierà pian piano a prendere vita nel tuo corpo annullando gradualmente l’identità di Rose. Esistono dei riti molto particolari connessi alla numerologia, all’esoterismo e qua credo ce ne siano molti proprio perché il Quattro è connesso ai Sacri Elementi e ai Punti Cardinali, quindi non escludo tu debba sottoporti ad un qualche rito di iniziazione.”
Si fermò un istante, il respiro della ragazza si era intensificato sensibilmente man mano che andava avanti con l’interpretazione della pergamena.
“Scusate, ho bisogno di un po’ di aria fresca.” Rose, visibilmente scossa, si alzò da tavola ed uscì nel piccolo porticato all’ingresso della casa. Volse lo sguardo al cielo che iniziava a tingersi dei colori della notte, non si curava minimamente della temperatura gelata che la circondava, respirava quell’aria pungente a pieni polmoni nel mero tentativo di metabolizzare quanto appreso.
All’interno dell’abitazione intanto James ed Albert non avevano pronunciato alcuna parola. Gli occhi del giovane erano fissi su quelle parole che stava interpretando, era sicuro di ciò che aveva detto e di ciò che ancora restava da rivelare.
“Quanto manca a quel momento?” Albert ruppe il silenzio.
“Credo dieci giorni a partire da oggi.”
“Mhm. E le cose fra di voi come vanno?”
Sbuffò. “Ogni volta che tento di parlarle puntualmente spunta qualcosa che me lo impedisce.”
“E poi vi fate cogliere in flagrante circondato dalle ragazze!”
“Non l’ho fatto apposta! E poi….” Si interruppe non appena sentì scattare la serratura della porta, Rose stava rientrando, aveva gli occhi rossi, sicuramente aveva pianto.
Si mise di nuovo seduta, respirò profondamente e incrociò le mani. “James, ti prego, prosegui.”
Annuì con la testa e riprese a parlare. “Eravamo al Cinque…. Il numero indica l’universalità, ma è strettamente correlato all’uomo in quanto cinque sono i sensi che gli permettono di entrare in contatto con il mondo che lo circonda. Al compimento della quinta decina della tua vita ti innalzerai spiritualmente verso una condizione superiore e da allora è possibile che tu acquisisca delle doti artistiche finora assopite in te.”
“Esatto.” Intervenne lo Albert. “Da quanto posso ricordare, la zia Jacqueline iniziò a dipingere e realizzare statue attorno ai cinquant’anni. Tu ancora non eri nata, ma ti posso assicurare che prima di allora non aveva mai preso un pennello in mano.”
“Poi viene il Sei, il numero dell’equilibrio perfetto fra Cielo e Terra. La stella a sei punte è formata da due triangoli che simboleggiano la spiritualità e la materialità e a seguito di ciò al compimento delle sei decine riceverai il sigillo definitivo dell’unione fra Cielo e Terra. A quel punto Ruhna prenderà definitivamente il sopravvento.” Vide la paura impadronirsi degli occhi di Rose, tremava come una foglia e il suo viso era pallidissimo, sembrava che da un momento all’altro potesse perdere i sensi. “Il Sette…. Il Sette è un numero a loro molto caro e lo considerano proprio degli esseri umani predestinati alla perfezione di Neo Phaerd. La perfezione scorrerà nelle tue vene colmando tutta la tua interiorità. Il corpo di Rose a quel punto sarà solo una sorta di guscio… A settant’anni il tuo aspetto non muterà moltissimo perché questa condizione interna lo impedirà, apparirai rilassata e serena, esattamente come tu stessa dicevi descrivendo la prozia. L’Otto invece….”
“L’Otto è la morte?” Finalmente un filo di voce uscì dalle tremanti labbra della ragazza.
“Sì, è così. Al compimento dell’ottava decina di vita di te non resterà più nulla. Ogni minima traccia sarà totalmente cancellata dalla presenza predominante di Ruhna che a quel punto guiderà ogni tuo passo ed ogni tua azione. Ma il Nove, numero che segue l’Otto, è la rinascita. E’ l’ultima tappa significativa del tuo cammino verso la perfezione: a quel punto tutto dovrà essere come loro esigono. Rinascerai a nuova vita, la vita neo phaerdiana intendo, nello stesso modo in cui i nove mesi di gravidanza portano alla nascita di una nuova vita. Questa arriverà con il numero Dieci che è il punto di arrivo del lungo cammino della tua esistenza. Dovrai soltanto attendere i sette anni insiti nell’umana specie e poi la morte farà svanire quell’ultimo brandello di Rose liberando Ruhna che si unirà ad Heaven per l’eternità e la perfezione di Neo Phaerd.” Terminò di parlare e piegò il foglio. “Questo è tutto.”
Silenzio.
C’era solo silenzio.
L’unico lievissimo rumore era il crepitio del fuoco che ardeva nella stufa.
Pochi istanti dopo James si alzò. “Forse è meglio che io vada, il mio lavoro qui è terminato.”
Rose alzò lo sguardo, fissando il ragazzo che si congedava dallo zio e scompariva dietro la porta avvolto nel suo soprabito.  Restò a lungo con gli occhi incollati al punto in cui il ragazzo era uscito, sembrava ipnotizzata ed incapace di pronunciare qualunque suono.
“Tutto bene?”
Si voltò verso lo zio non appena captò quelle due parole. “Più o meno….”
Si inumidì le labbra. “Per quanto inquietante sia, almeno so cosa mi attende.”
“Questo significa che hai già deciso di unirti a loro?”
“Ho dieci giorni per pensarci, ancora non so cosa fare. Devo rifletterci con calma e senza pressioni esterne.”
“Vuoi iniziare ad isolarti?”
“Ci proverò. Almeno mi farò un’idea di com’è vivere in completa solitudine.”
L’uomo non ribatté, comprendeva benissimo l’enorme disagio provato dalla nipote, ritenne comunque opportuno accompagnarla personalmente a casa, onde evitare ulteriori preoccupazioni ai suoi familiari.
 
 
Non appena terminata la cena, Rose si chiuse nella sua stanza, indossò la camicia da notte e si mise seduta sul letto rileggendo il contenuto della pergamena. Aveva una gran voglia di piangere, l’aveva trattenuta a lungo durante tutto l’arco della giornata, in particolare durante il pasto serale con la famiglia. Sua madre infatti era eccitatissima per l’imminenza delle nozze di Helen, la quale a sua volta si perdeva in mille romanticherie e non perdeva occasione di esternare tutta la sua felicità.
Cominciò a singhiozzare, afferrò il cuscino affondandovi il viso nel tentativo di trovare conforto e sfogare tutta la tensione accumulata. Se solo avesse avuto la possibilità di parlare con la prozia Jacqueline! Avrebbe fatto carte false per ricevere un consiglio da parte sua che molti anni addietro si era trovata a vivere la stessa situazione. Possibile che della dolce ed anziana parente non fosse rimasto più nulla? Possibile che Jhea l’avesse cancellata completamente? Possibile che la sua anima benedetta dal sacerdote durante la cerimonia funebre fosse svanita nel nulla? Si asciugò gli occhi e, tenendo sempre stretto al cuore il cuscino, si avvicinò alla finestra, scostò la tenda ed iniziò ad osservare la volta celeste. Nel blu della notte migliaia di stelle brillavano come diamanti e quest’immensità la faceva sentire piccola ed insignificante. Non c’era un alito di vento, i rami spogli degli alberi erano immobili così come i cespugli e l’erba del giardino, faceva molto freddo e sicuramente tutto quanto sarebbe stato avvolto dalla brina allo spuntare del nuovo giorno. Sospirò profondamente, non si era calmata tantissimo, ma un brivido ben più intenso percorse la sua schiena non appena si voltò e vide lo spirito della prozia seduto sulla poltrona in fondo al letto. Rimase impietrita: quella non era Jhea, era proprio lei!
“Rose, mia adorata nipote…. Se potessi, ti abbraccerei forte, non sai quanto ne sarei felice.”
La ragazza deglutì, era sempre preda di stupore, meraviglia e paura, in fondo si trattava sempre di un fantasma. “V-voi… cioè…”
“Sì, Rose, sono qui. Non posso proprio dire in carne ed ossa, però sono qui esattamente come desideravi.”
Piegò l’angolo destro della bocca in un piccolo sorriso.
“Siediti pure sul tuo letto, mia cara. Se non sbaglio desideravi un aiuto da parte mia per poter decidere sul tuo destino.”
Le parole della prozia, o meglio, del suo spirito dicevano il vero: era proprio quello che desiderava più di ogni altra cosa. A piccoli passi Rose raggiunse il suo letto e si sedette senza mai distogliere lo sguardo dall’ospite inconsueta.
“Allora, vuoi sapere come ho scelto di diventare la sposa celeste di Himmel tanti anni fa?”
Sorrise. “Sì, ve ne sarei immensamente grata. Ma prima consentitemi di dirvi che mi mancate da morire e che questo nostro incontro mi riempie di grande gioia, carissima zia.”
“Ne sono felice. Quei lunghi pomeriggi che abbiamo trascorso assieme a conversare erano quanto mai piacevoli e li conservo in me come un prezioso ricordo.” Fece una breve pausa, spostò lo sguardo verso la finestra, poi lo riportò di nuovo sulla ragazza. “Nonostante tutto quello che hai scoperto sulla realtà di Neo Phaerd grazie a quel giovane dalla mente scaltra, sappi che una parte di quella che ero non è scomparsa completamente cedendo il passo in tutto e per tutto a Jhea. Vedi, sebbene loro siano in possesso di enormi facoltà, niente possono in confronto a Dio: la mia anima è sopravvissuta perché la potenza e la misericordia Divina la preservano in eterno da qualsiasi cosa rendendola immortale. Per questo sono qui adesso nelle pseudo sembianze che avevo nella vita terrena, per questo sono qui nelle esclusive vesti della tua prozia, di Jhea nella mia anima non c’è traccia.” Queste parole rincuorarono la ragazza. “Prima di raccontarti del mio incontro con Himmel, devi sapere che in realtà non sono mai stata del tutto convinta che offrirti la possibilità di diventare Neo Phaerdiana sia stata una saggia decisione. E’ pur vero che in questo modo si riesce a sconfiggere la paura della morte e si vive a lungo nella serenità, ma ….non so come trovare i giusti termini…. Deve essere una scelta che viene dal cuore perché ci costringe a dire molti no, ci fa  apparire strane, forse pure antipatiche. Facendo questo enorme passo diamo un’impronta indelebile alla nostra esistenza ed una volta fatto, non si può tornare indietro mai più. Tu, mia carissima nipote, hai un carattere orgoglioso e a volte testardo forse ben più di me, ma anche un animo romantico e sognatore, non lo puoi negare. Detesti che qualcuno ti imponga le sue decisioni, vuoi sempre fare di testa tua e in questo modo ti ritrovi spesso nei guai, non è vero?”
Mise il broncio, detestava ammettere che tutto quello corrispondeva alla verità.
“Ad ogni modo ricorda sempre che la giusta via ti sarà indicata dal cuore, è l’unica chiave di lettura.”
“Anche voi dunque avete seguito questa strada?”
“Sì, ed ora ti racconterò del mio incontro con Himmel….”
 





 
 
 
Ciao a tutti!
 
Ringrazio davvero di tutto cuore ognuno di VOI, lettori silenziosi e recensori, per la costanza che avete nel continuare a seguire la storia.  Se potessi, verrei ad abbracciarvi uno ad uno. *_*
 
James dunque ha illustrato il significato di quanto scritto nella pergamena, spero sia tutto comprensibile…. Ho ricercato e studiato il significato dei numeri adattandolo alla storia, non è stato troppo complicato e mi auguro che la cosa non vi abbia annoiato tanto.
Rose è piuttosto turbata, ma una visita inaspettata potrebbe darle l’impulso per fare la scelta giusta. E pure la cara vecchia zia non è del tutto convinta che la vita a Neo Phaerd dopo la morte sia ciò che la nipote davvero vuole.
 
Vi aspetto venerdì prossimo per quello che dovrebbe essere il penultimo capitolo. Voi intanto commentate, anche due righe piccole piccole!
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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