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Autore: An13Uta    05/12/2015    3 recensioni
Il prospero e pacifico regno di Hyrule è da tempo al sicuro dalle malvagie forze di Ganondorf grazie a Link e alla principessa Zelda.
Peccato che qualcuno non gradisca questa armonia creata col tempo e con la fatica...
Si parte da una visita inattesa che scuote la sicurezza del palazzo reale e centinaia di dubbi senza risposta per poi ritrovare un oggetto ritenuto perso nei secoli e arrivare finalmente alla vera causa di tutto questo.
Hyrule è minacciata da una forza ben più temibile di quelle affrontate prima,e,in una corsa contro il tempo scandita dal ticchettio di una subdola risata,bisognerà in tutti i modi impedire che distrugga l'intero regno con la sua folle crescita.
Che le maschere tornino a coprire i volti donando il loro potere... Majora non ha certo intenzione di fermarsi.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Link, Majora, Princess Zelda, Skull Kid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LW, SK








Il fiume rifletteva l'immagine tremolante del muso di Epona, ferma a guardare il suo cavaliere.

Link dal canto suo rimaneva immobile a fissare un po' accigliato la sua principessa mentre consultava la mappa, alla ricerca del sentiero che dovevano seguire.

Zelda era stata la prima a proporsi di venire con lui alla ricerca della strana bambina dagli occhi celesti, replicando prima che lui potesse impedirglielo:-Quella ninnananna è tramandata solo dalla mia famiglia. DEVO sapere perché quella bimba ne è a conoscenza.-.

Non era riuscito a dissuaderla in nessun modo. A volte si meravigliava della volontà di ferro che Zelda possedeva. Ogni tanto superava persino la sua.

-Link, temo che ci siamo persi.-annunciò la principessa alzando il capo verso gli alberi che coprivano il cielo, e aggiunse mormorando:-Non c'è modo di orientarsi, qui gli alberi sembrano tutti uguali, dannazione...-.

L'eroe le si avvicinò per dare un'occhiata alla mappa che teneva tra le mani.

-Zelda...mi spieghi perché?-.

-Perché cosa?-.

-Perché questa foresta non è segnata sulla mappa.-.

-Perché non c'è.-.

-Come non c'è.-.

-Non esiste.-.

-...Se non esiste come diavolo ci siamo finiti?-.

L'hyliana fissò la carta, poi le cime degli alberi.

-...Oh.-riuscì a boccheggiare, mentre le guance si coloravano di accesa porpora.

Link tirò un sospiro sconsolato riprendendo le redini di Epona:-Bisogna trovare un'uscita al più presto, se non vogliamo rimanere qui per il resto della nostra vita.-.

 

-Non c'è uscita.-.



Gli hyliani si voltarono, alla ricerca della persona a cui apparteneva la voce.

Sembrava che fosse venuta fuori dal nulla, sbucata da qualche meandro della foresta.

-Chi ha parlato?-chiese Zelda.

Il silenzio fu l'unico a risponderle.

La principessa si voltò verso Link. Il guerriero era confuso quanto lei:-Forse... forse ce lo siamo solo... immaginato.-.

-Non c'è uscita.-ripeté all'improvviso la voce.

E poi lo disse un'altra, e un'altra ancora.

La foresta era divenuta viva senza preavviso, popolandosi di voci sottili che ribadivano tutte la stessa frase.

“Non c'è uscita.”.

A poco a poco le parole cambiarono, trasformandosi, finché furono nient'altro che rapide e sprezzanti risatine di finissimo vetro, a cui bastava un soffio di vento per rompersi in minute schegge.

Si avvicinavano sempre di più, provocanti, derisorie.

Link sguainò la spada, mentre Zelda ed Epona arretravano, entrambe spaventate.

Qualcosa cadde dalla cima di un albero.

Sembrava la testa di una bambola,con grandi occhi e un sorriso raggiante. Mandava una risata deliziosa.

Gli hyliani si confusero ancora di più quando una specie di filo argenteo si congiunse alla testolina caduta, seguito da altri con attaccate parti del corpo di un essere mostruoso, dello stesso colore del legno bruciato.

Rimasero lì a pendere un attimo, immobili, finché, come ad un segnale segreto, si ricongiunsero con scatti meccanici e inquietanti. Il viso della “bambola”, visto adesso, era raccapricciante, con quelle orbite rosse, i denti scoperti a creare un diabolico ghigno e la vocina prima tanto dolce che ora suonava demoniaca.

E ne scesero altre. Quasi da ogni ramo orrende marionette di legno arrivavano, stringendo Link, Zelda e la giumenta in un cerchio sempre più piccolo.

-Benvenuti,-dicevano, -Benvenuti nei Lost Woods- e ridevano maligne, con le orribili voci.

Per un attimo, un attimo solo, a Link vennero in mente dei bambini che giocavano a campana, che ballavano.

Ridendo, sempre più sprezzanti, i mostri si avvicinavano, passo dopo passo. Le loro voci orrende risuonavano in tutto il bosco, come amplificate dagli alberi, e coprivano ogni altro suono, alte e stridule...

-BASTA!-.

Era una voce molto acuta.

Le marionette si bloccarono, pietrificate.

-Che...?-riuscì a mormorare la principessa.

Due occhi arancioni si accesero nell'ombra di una caverna formatasi tra le radici superficiali di un enorme albero, spiando curiosi e frenetici ciò che succedeva.

All'improvviso si spalancarono insieme ad un sorriso pieno di dentini aguzzi:-Link!-esclamò la vocina.

Si udì uno squillo di tromba e, mentre i mostri sparivano lasciando dietro solo alcune foglie, un essere molto, molto strano sbucò dalla caverna.

Non era alto, nonostante il lungo cappello a punta potesse trarre in inganno. La pelle era grigia, attraversata sul viso e sulle gambette esili da segni biancastri.

Nelle mani stringeva un piccolo strumento simile ad una tromba, i suoi vestiti sembravano fatti di fogliame. Al collo teneva una collanina di piccole pietre, e alcune molto simili bucavano le lunghe orecchie seminascoste dal copricapo.

Si fermò ad alcuni metri da loro e strinse gli occhi.

-E...-si morse il labbro inferiore, nello sforzo enorme di ricordare qualcosa, che arrivò sotto forma della luce che gli illuminò il viso mentre diceva, trionfante:-Zelda!-.

Fissò assente le chiome degli alberi, riflettendo:-Zelda? CREDO fosse Zelda.-.

Puntò le orbite arancio contro la principessa di Hyrule:-Ti chiami Zelda! Ti chiami così,vero? Ti prego dimmi di sì. Detesto fare figure di muschio.-.

Appena l'hyliana, ancora più confusa di prima, annuì, la creaturina lanciò le braccia in aria, esultando:-Evviva! Un punto per me!-, cadendo all'indietro e rialzandosi.

Fece una risata cristallina per la sua piccola performance, simile ad un bambino.

Si rivolse quindi a Link:-Ti ho ritrovato! È TAAAAAAAAANTO che non ci si vede!-.

“Un altro?” non poté far a meno di chiedersi il guerriero.

Ebbe la spiacevole sensazione di qualcuno appena risvegliatosi da una sbornia, con un vuoto di memoria.

Prima la bambina,poi questa creatura... perché sapevano di lui, che riusciva a collegare nulla ai loro visi?

-Certo che diventi sempre più alto a ogni reincarnazione...- considerò il mostriciattolo,piegando la testa.

In un attimo si resero tutti conto (Epona compresa) che aveva detto troppo.

-Muschio.-imprecò il piccolo mostro.

Si perse nella contemplazione di qualcosa dieci centimetri sopra la spalla di Link, pensando ad alta voce:-Ci sono canzoni capaci di curare, provocare tempeste, chiamare cavalli, fate e giganti, creare gusci vuoti di sé stessi, tornare indietro nel tempo, far avanzare il tempo, far frenare il tempo eccetera eccetera ma non ce n'è una dico una che tolga la memoria.-.

Si fermò un attimo:-Dovrebbero inventarla.-.

Quindi, piegando il capo a sinistra:-Non so se sarebbe un bene o un male. Probabilmente ci farei TAAAANTI scherzi... o dimenticherei tutto dopo averla suonata.-.

Rise, divertito dai suoi pensieri.

Si ricompose subito, con un sorriso aguzzo che gli divideva il volto, e fissò dritto Link negli occhi azzurro cielo.

Il guerriero aggrottò la fronte:-Chi sei?-.

-Mi danno TAAAAAAAAANTI nomi, Link! Proprio come fanno con te.-e l'essere rise, -Sono lo Spirito delle Foglie, lo Scheletro-che-Balla, lo Spaventapasseri... ma più o meno tutti mi conoscono come lo Skull Kid!-.

Dilatò ancor di più la bocca in un ghigno meschino, tanto da farla sembrare grande il doppio. I lati delle labbra erano prossimi a raggiungere le orecchie.

-Tanto lo so che sei testardo...-gongolò, -E che vuoi sapere cosa voleva dire quella frase... ma non sono in vena di dirtelo... a meno che non giochiamo!-.

Fece squillare la tromba forte e chiara, in modo che il suono si espandesse per tutta la foresta.

Link si sentì all'improvviso instabile sui piedi.

Appoggiò la mano sulla corteccia dura dell'albero, e rimase sbalordito:era ad almeno venti metri d'altezza, in bilico su un ramo. Come diavolo vi era arrivato?

Una vocetta cristallina lo portò ad alzare di scatto il volto: visibilmente divertito, lo Skull Kid stava alcuni metri più in là, su un altro ramo.

-Il gioco è Acchiapparello!-gracchiò, infantile.

-Se riesci a prendermi con le tue gambe lunghe lunghe... Allora hai vinto e ti do tutte le risposte che vuoi! Ma se invece non ce la fai... resti qui con me a giocare finché non ti stanchi! Cioè...-e gli occhi arancioni si ingrandirono a dismisura, mentre il ghigno si allargò, se possibile, persino più di prima.
 

-PER SEMPRE!-

Gridò, con una nota folle nella voce, e scoppiò in un rivoltante sghignazzo.

L'hyliano deglutì a vuoto, preparandosi a saltargli addosso.

Doveva correre questo rischio, pur di capire quanto stava succedendo nel regno.

Un secondo squillo, e il gioco incominciò.





 

   
 
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