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Autore: Dango_mimesis    03/03/2009    2 recensioni
Nella tranquilla (?) e spensierata (??) Akatsuki, un bel giorno Deidara ha un'idea: formare una rockband. In questo mirabolante progetto che nulla ha a che fare con il mondo ninja trascinerà Itachi, Gaara e il povero Sasori! Riusciranno i ragazzi a conquistare attraverso la musica il cuore dei nostri beneamati shinobi, tutti impegnati tra missioni e combattimenti?
[è un po' fuori tema "Naruto/ninja" ma non è una AU, inoltre l'avviso OOC si riferisce a sporadici episodi e non in generale ai personaggi^^]
>> SESTO CAPITOLO: eravamo rimasti con una strampalata band alle prime prove, e un Sasori costretto a forza a fare da seconda voce a Deidara. Ma sarà stato davvero così terribile per lui...?
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Altri, Deidara, Itachi, Sabaku no Gaara
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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i wanna 6 Lo so, non ho scuse. Infatti non voglio giustificarmi in alcun modo. E' vero, ho avuto la scuola, ma se devo dirla in tutta sincerità ciò che mi mancava era la voglia di continuare questa fanfiction. Vi ringrazio tantissimo per la pazienza e per averla tenuta tra i preferiti... Qualche minuto fa sono andata a rileggermi il quinto capitolo, e mi ha fatto tenerezza, per cui ho deciso che questo sesto dovevo assolutamente buttarlo giù. Fossero state due righe o tre non m'importava. Questa fiction va conclusa. Detto questo, spero che mettiate via quei coltellacci dall'aria minacciosa^^
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Deidara: Danna, ti senti bene?

Sasori: A dire il vero, con quello che sto per dire, credo di dover ammettere che i miei neuroni potrebbero aver subito grossi danni, ma per il resto si, sto bene.

Il biondo lo guardò perplesso. Sasori ricambiò lo sguardo con uno dei suoi soliti, totalmente inespressivi.

Sasori: Vorrei unirmi al gruppo.

Il ragazzino di fronte a lui sembrò non recepire immediatamente la notizia.

Deidara: Tu... tu vuoi cosa?

Sasori: Se la cosa ti fa diminuire il q.i., come posso notare in questo momento, lascio stare, eh...

Deidara: No no... è che... che... Grazie danna!!

Gli saltò addosso per tentare di abbracciarlo, ma dato che il Marionettista venne colto di sospresa tutto quello che accadde sembrò più un tentativo di strangolamento.

Sasori: Scollati, brutto deficiente!!

Deidara: (cercando di abbracciarlo ancora) Ma su, tanto non puoi soffocare, non ricordi? Sei una marionetta...

Il biondo schivò abilmente i due kunai avvelenati che vennero lanciati diretti contro la sua fronte.

Sasori: Guarda che questa è una concessione che vi faccio, io discendo da una tradizione musicale molto più ampia e importante della vostra.

Deidara: O_O

Sasori: Beh, che c'è adesso?

Deidara: O_O Uau Sasori, non credevo che fossi così acculturato... che tradizione?

Sasori: Pianoforte.

Il biondo rimase in silenzio.

Sasori: Ecco, vedi? Sei rimasto senza parole anche tu.

Soddisfatto rimase a gustarsi quegli attimi di pace, prima che...

Deidara: Bwahahahahahahahahahahahahahah!!!! Ma sei scemo??

L'Akasuna lo fissò allibito.

Sasori: M-ma...?

Deidara: Lunga tradizione!!! Hahahahahah... Ma dimmi te cosa c'entra il pianoforte con il rock!! Bwhahahah... Ah mi fai morire dal ridere...

Sasori: Mai sentito parlare di tastiera, imbecille?

Il biondo si ammutolì di colpo.

Deidara: Ma quindi... sai suonare anche la tastiera?

Sasori lo sapeva, che prima o poi l'avrebbe fatto fuori. Allora si che avrebbe avuto pace e tranquillità. Ma fino a quel momento, inferno.

*

Gaara quel giorno tornò a casa particolarmente felice. Innanzitutto, non era successo niente a Reita, e questo era importante. Stare un'intera giornata con quegli spostati avrebbe potuto causargli seri danni, e invece per fortuna tutto era filato liscio come l'olio.
Per il momento.

*

Quella notte il cielo era particolarmente limpido. La luna crescente gettava una luce soffusa e lattiginosa sugli alberi davanti al covo dell'Akatsuki, che dormiva beatamente. I corridoi erano silenziosi, quasi non ci fosse anima viva, e solo accostandosi leggermente alle porte delle stanze era possibile sentire appena qualche sospiro beato dei dormienti.
Sasori, in quanto non respirava, non emetteva alcun suono, a parte il lieve frusciare delle coperte quando si rigirava nel letto. Pur essendo una marionetta, non era completo, cosa che suo malgrado aveva dovuto ammettere più volte, e per questo motivo aveva bisogno di riposare come un qualsiasi essere umano.
Stava beatamente sdraiato su un fianco, i riccioli rossi scompostamente sparpagliati attorno al viso da bambino, le palpebre di morbida membrana leggermente tremule, forse per un sogno che stava facendo.
Nonostante versasse in un profondo e pesante sonno, avvertì un tiepido anelito sul collo, farsi via via più caldo.

...ri?

...sori?

...Sasori??

Deidara: Danna!!

Sasori: Uargh!! Che c'è? Che succede?? Che...-

Il rosso rimase per un secondo a fissare due enormi occhi azzurri che lo osservavano curiosi.

Sasori: Ma che diamine vuoi?????

Deidara: Shhht, non urlare, altrimenti svegli gli altri.

Il tono del ragazzo era pratico e tranquillo. Sasori lo guardava allucinato, chiedendosi cos'avesse fatto di tanto male in vita sua per meritarsi questo.
...Beh, effettivamente di cose ce n'erano, ma non era di certo quello il momento di pensieri simili! E che caspita, voleva dormire, lui!

Sasori: Prima che mi venga voglia di strangolarti, ti conviene darmi almeno una buona, anzi ottima ragione del perché mi hai svegliato in piena notte!!

Aveva cercato di parlare, ma secondo la sua impressione molto probabilmente aveva ringhiato.

Deidara: Mi è venuta un'idea.

Sasori: Questa frase l'ho già sentita...

Deidara: Una grande idea!

Sasori: ...e non mi piace per nulla!

Deidara: Su, non essere scettico.

Sasori: La parola che utilizzerei io è "terrorizzato".

Deidara: Ma va', non può essere così terribile...

Sasori: Oh aspetta, aspetta! Che ne dici di "esasperato"?

Deidara: Danna, questa tuo sarcasmo inizia a ferirmi.

Sasori: Non ti preoccupare. Credo che il mio stato ora si stia trasformando in un "rassegnato", per cui qualsiasi cosa mi dirai andrà bene. Sono votato al martirio da molto, molto tempo...

Deidara: Bene! Allora ti dico quello che mi era venuto in mente!

Deidara era davvero troppo difficile da scoraggiare. L'Akasuna se n'era reso conto a proprie spese in quella che, come capì dopo molto tempo, era una partita già persa in partenza. Ma i compagni di squadra peggiori toccavano a lui? Anche se doveva ammettere che Orochimaru non lo superava nessuno...

Deidara: Che ne dici se facciamo un concerto?

Gliel'aveva chiesto tutto speranzoso con un sorrisone che andava da un orecchio all'altro.
Ma quello che avvenne nella testa del Marionettista per i successivi trenta secondi fu un conflitto interiore senza pari.

-Proposta del dibattito: Ragioni per uccidere o per lasciare in vita Deidara.-

1) Era un dinamitardo. Ragione per ucciderlo.

2) Era in ogni caso un artista. Ragione per lasciarlo in vita.

3) Era un moccioso petulante e che non stava mai zitto. Ragione per ucciderlo.

4) Se gli cambiavano compagno di squadra, probabilmente gliene sarebbe toccato uno peggio (?!). Ragione per lasciarlo in vita.

5) Aveva sempre idee idiote. Ragione per ucciderlo.

6) Era un bravo cantante, e questo lui lo apprezzava molto. Ragione per lasciarlo in vita.

7) Ragionava peggio di un bambino dell'asilo, e questo gli creava guai. Ragione per ucciderlo.

8) Era anche l'unico all'interno dell'organizzazione che si preoccupasse per lui e per la sua salute. Ragione per lasciarlo in vita.

9) Lo aveva svegliato nel cuore della notte per una delle sue solite cretinate. Doppia ragione per ucciderlo.

10) Aveva due occhi da cucciolo. Non era una ragione seria per lasciarlo in vita, ma gli riusciva difficile dirgli di no quando faceva quelle espressioni.

Bilancio: cinque ragioni per ucciderlo, e cinque per lasciarlo in vita. Uno dei motivi validi a staccargli quella testolina vuota dal collo però valeva doppio, e l'ultimo positivo non reggeva granché, per cui...

Sasori: Ti conviene iniziare a correre.

Deidara: Perché?

Sasori: Tu fidati e fa' quello che ti dico.

Deidara guardò intensamente l'uomo che gli stava davanti, ancora appoggiato al materasso con i gomiti, ma con un piede già posato sul pavimento, assunse un'espressione particolarmente contrita, e mise un leggero broncio.

Deidara: Sasori no Danna, mi dispiace tanto di averti disturbato a quest'ora tarda, davvero! Ma lo sai com'è la mia memoria, mi gioca davvero dei brutti scherzi! Se non ti dicevo che avevo in mente di fare un concerto, probabilmente me lo dimenticavo, perché accanto all'idea del concerto ho avuto una meravigliosa ispirazione per i volantini da distribuire, per il luogo e per le attrezzature, e dovevo assolutamente parlartene. Mi dispiace di avere interrotto i tuoi sogni, potrai mai perdonarmi?

Quegli occhioni erano davvero grandi e azzurri come sembravano?

Le cinque, anzi sei, ottime ragioni per mandare Deidara all'altro mondo premevano tutte insieme sulla parte razionale di Sasori...
Però quell'espressione da cane bastonato...
-Era un rompiscatole! Un casinista!-
Ma quel faccino così triste...
-Un pazzo scoppiato! La fonte di tutte le sue preoccupazioni quotidiane!-
Quelle guanciotte così rosse...
-Un diciassettenne che ragionava come un poppante!-
Quella cascata di capelli scompigliati che lo faceva assomigliare ad un trovatello bisognoso d'affetto...
-Non si ricordava di quella volta che gli aveva fatto saltare in aria una marionetta di nuova generazione appena ultimata?!-
E quegli occhi così enormi...

Sasori: Ok, sei perdonato.

Deidara: Sei un tesoro!!

Cervello: Sei un IDIOTA!!

Deidara si sollevò stiracchiandosi.

Deidara: Lo sapevo che con te questa tecnica avrebbe funzionato, funziona sempre!!

Sasori: Tecnica?

Deidara: Yes. Se permetti, ora me ne torno a letto. Quello che avevo in mente te l'ho detto, se io me lo dimentico, e ti assicuro che succederà, te lo ricorderai tu. 'Notte Sasori, sei sempre il migliore^^

L'Akasuna rimase a fissare a bocca aperta la porta che si era appena richiusa. Cioè, l'aveva fatto apposta? E l'aveva fregato così?
Maledetto traditore.
Questa se la segnava.
E lui, certe cose non le dimenticava mai. Come aveva potuto prendersi gioco di lui a quel modo? Come?! Ora aveva un'altra ottimissima ragione da aggiungere alle altre.

*

La mattina dopo, le occhiaie violacee che il Marionettista esibiva mettevano a dura prova perfino quelle di Gaara.

Gaara: Cos'è, credi forse che sia una moda?

Sasori: Sta' zitto.

Si erano trovati tutti in una locanda nel bel mezzo del deserto tra Suna e il covo dell'Akatsuki, per discutere sul da farsi on il neonato gruppo. A patto che "discutere" comprendesse il limarsi le unghie (Itachi), lo shopping (Ren), lo yoga ricostitutivo (Sasori) e i castelli di sabbia (inutile dire di chi si tratta).

Deidara: Comunque non capisco perché tu abbia ancora quelle occhiaie.

Il kazekage, che era piuttiosto suscettibile sull'argomento, si premurò di lanciargli un paio di occhiate truci prima di rispondergli.

Gaara: Mai sentito parlare del terrore provocato dal Tasso Monocoda?

Deidara: Ma ormai te l'abbiamo levato.^^

Gaara: Cosa?

Deidara: Te l'abbiamo levato. Puoi dormire^^

Il rossino lo fissò incapace di parlare, per poi cadere in un sonno istantaneo tirando una sonora craniata al tavolo. Sasori si voltò a guardare il biondo, che si era reso conto di aver causato un bel disastro.

Sasori: Ma tu, dimmi, li connetti mai i neuroni prima di parlare? Ammesso che tu ne abbia qualcuno... Se questo dorme noi come cacchio facciamo a suonare?

Deidara: Ma... non pensavo che...

Sasori: Già. Tu non pensi mai.

Ad ogni modo, come aveva lui stesso preannunciato, Deidara si era completamente scordato di ciò che voleva fare a proposito del concerto, e Sasori non aveva alcuna intenzione di ricordarglielo. Chi la fa l'aspetti. Nonostante il sonno e il mal di testa, una piccola soddisfazione l'aveva.

Ren: Comunque io prima o poi un concertino lo farei. Tanto per vedere se la nostra musica piace. Che ne dite?

Sasori: Ma vaff...

Ren lo guardò sbattendo più volte le lunghe ciglia.

Ren. Mi sembra parecchio velenoso stamattina, che gli è capitato?

Deidara: Ah nulla, ha dormito male...

Sasori: Tutto grazie a un idiota di nostra conoscenza, che con quella cavolo di idea del concerto che si è fatto venire in piena notte mi ha pr...

Si bloccò. Aveva per caso detto "idea" e "concerto"?

Deidara. Ah certo, ecco cosa mi stavo dimenticando!!

Sasori: Mapporc...

E mentre il biondo iniziava ad illustrare ad una Ren e ad un Itachi seriamente interessati i suoi propositi per il tanto nominato concerto, Sasori si ripromise che non appena avesse avuto la benché minima intenzione di partecipare ad un progetto ideato da Deidara, si sarebbe dovuto ricordare di sbattere la testa contro il primo muro che gli capitava a tiro e di ragionare seriamente.

Deidara: Sasori, Sasori, ascolta: e se facessimo i volantini con uno sfondo tutto a nuvolette rosse?? Eh? Che ne dici? E se lo sfondo lo facessimo bianco invece che nero, altrimenti ricorda troppo l'Akatsuki? E se scrivessimo il nome in nero? E se...

L'Akasuna lo guardò con le lacrime agli occhi.
Il suo calvario era appena iniziato.
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