Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Hikari_11    06/12/2015    1 recensioni
(Elsanna)
- Oh..- rispose appena Anna. - Certo.. che stupida che sono, tu hai molti impegni, hai un regno da gestire, non puoi certo perdere del tempo-
-..con me..-concluse infine.
Anna perdonami, ma io...
-Devo andare- aggiunse Elsa e si voltò scattando via in fretta per le scale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Hans
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Capitolo 5

-Ho passato tanti anni in una gabbia d'oro,
sì forse bellissimo,
ma sempre in gabbia ero- (Ferro)

La mattina seguente Anna si svegliò verso mezzogiorno. In quella mattinata il sole sorgeva splendente in un limpido cielo preannunciando finalmente un po' di quiete dalla tempesta. Tuttavia, la visione di questa splendida giornata non riuscì a suscitare emozioni positive nella principessa. Essa infatti si alzò di cattivo umore e con un terribile mal di testa.

La principessa si guardò allo specchio.

Sono irriconoscibile

Pensò tastando i contorni del volto.

Il viso era infatti terribilmente pallido e quel colorito le risaltava le occhiaie violacee, inoltre il suo sguardo era spento e gli occhi erano arrossati e gonfi a causa delle lacrime versate durante la notte.

-E' permesso?- disse una voce.

-Buongiorno principessa!- la salutò raggiante uno dei giovani servitori entrando nella stanza.

La principessa però sembrò non far caso alla presenza del ragazzo ed assorta tra i pensieri si poggiò mollemente sul letto senza pronunciare alcun commento.

Il ragazzo osservò perplesso la principessa poi insistette:

-Che bella giornata oggi! Avete visto principessa?-

Ma la rossa si limitò ad annuire lasciando solo che dalla sua bocca uscisse uno sbadiglio rumoroso.

-Beh..lasciamo perdere..comunque oggi vi siete alzata tardi, ma vi ho portato qualcosa per fare colazione principessa- continuò egli e dunque le poggiò accanto al letto una tazza di the ed il vassoio di biscotti al cioccolato che tanto amava.

Anna lì guardò per un istante, giusto il tempo di scansarli con una smorfia di disgusto e poi affondò nuovamente il viso nel cuscino.

-No George, penso che oggi non farò colazione- borbottò.

-Principessa non vi sentite bene?- chiese il giovane sempre più allibito.

-Avete la febbre?-

-Ho solo poca fame..-rispose ella semplicemente.

-Ora scusami, ma preferirei riposare ancora-

-Certo certo. Vi lascio sola allora principessa. Se avete bisogno chiamatemi-

____________________

 

Intanto, dall'altro lato del palazzo, la regina girava irrequieta nella sua stanza camminando avanti e indietro ininterrottamente.

Cosa posso fare per farmi perdonare da lei. Chiederle scusa? No, non posso essere così debole, non sarebbe da me.

E allora cosa posso fare?

Un'idea, un'idea mi serve un'idea!

Toc Toc

-Avanti!- rispose Elsa.

-Regina, mi aveva fatto chiamare?- domandò una giovane servitrice sbucando dalla porta.

-Sì Rea, volevo sapere..mia sorella Anna si è svegliata?-

-Sì mia regina, sta facendo colazione in questo momento..-

-Capisco..-

-Ha bisogno di lei? La faccio chiamare?-

-No no, grazie non devi farla chiamare. Volevo solo sapere se si fosse alzata-

-Oh..-

-Posso esserle utile in altro modo regina?..- aggiunse.

-No, è sufficiente. Grazie Rea puoi andare- concluse.

 

-Guarda come mi sono ridotta. Chiamo una cameriera per chiedere se mia sorella è sveglia. Non posso essere così codarda!- imprecò a sé la regina dopo che la servitrice fu uscita dalla stenza. Poi sbuffando si poggiò sul letto quando notò che la sciarpa che le aveva regalato Anna era ancora lì tra le coperte.

Aveva dormito tutta la notte stringendo il regalo della sorella a sé.

Devo andare io da lei.

Pensò sospirando.

____________________

Dopo aver riflettuto a lungo, la regina decise di appostarsi poco distante dalla stanza di Anna attendendo che la sorella uscisse per poterle parlare.

Elsa, agitata, ripassò nella propria mente come avrebbe dovuto agire:

 

Allora devo far finta che l'incontro sia causale, poi devo chiederle se vuole accompagnarmi alla stalla ed inventare che ho un lavoro da fare lì e poi..

 

Ma mentre si perdeva nella progettazione dei suoi piani, Anna uscì frettolosamente dalla stanza ed Elsa colta di sorpresa sbucò goffamente fuori dal suo nascondiglio.

 

-Oddio Elsa mi hai spaventata- esclamò la rossa agitata dall'improvvisa comparsa della persona che aveva causato il suo malumore.

-Scusami io..andavo di fretta- disse l'altra in imbarazzo.

-Sì certo andavi di fretta..- commentò Anna stizzita.

-Come sempre andavi di fretta..ma tranquilla, stavolta non ho alcuna intenzione di trattenerti- concluse facendosi da parte per farla passare.

-No, io non volevo dire che..-

 

Elsa dici sempre le parole sbagliate nel momento sbagliato

 

-Elsa cosa c'è? hai altre prediche da farmi per caso?- disse la piccola con aria ironica.

-No ecco io..avevo una cosa da dirti-

 

Perché sembra così agitata? Pensò la più piccola accorgendosi che la maggiore aveva distolto lo sguardo.

Sembra quasi.. imbarazzata..

 

-Ecco io volevo dirti..- cominciò.

 

Elsa insomma tu sei la Regina non dovresti essere in difficoltà per una stupidaggine simile

 

-Che dovresti accompagnarmi alla stalla- disse in fretta.

-Cosa?- domandò la rossa incredula.

-Non..non credo di aver capito bene- insistette.

-Ho detto che devi accompagnarmi alla stalla- continuò la regina in evidente imbarazzo.

-Devo accompagnarti alla stalla?- rispose Anna divertita da quella scena.

-E' un ordine?- disse cercando di trattenere una risata.

-No! cioè insomma- borbottò Elsa – Insomma dovresti venire se vuoi, ma se non vuoi..-

-Elsa, mi stai chiedendo se mi va di venire con te alla stalla?-

-Ecco..io avrei delle cose da fare lì..quindi se ti va e non hai niente da fare tu..-

-Mi farebbe piacere- rispose la minore esibendo un sorriso raggiante.

-Fantastico!- esclamò Elsa entusiasta ma poi tentò subito di ricomporsi per non mostrarsi troppo soddisfatta.

-Cioè bene...molto bene- borbottò.

-Abbiamo molto da fare. Non perdiamo tempo, seguimi- disse infine, affrettandosi a muoversi per liberarsi da quella strana situazione mentre dietro di sè Anna, divertita, la seguiva dimenticandosi già il motivo del suo malumore.

 

  
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