7) Una strana sensazione (Completato il 28 febbraio 2015)
 
Merlino si rivestì di corsa, e in poco tempo fu fuori dal castello, diretto verso la solita radura.
Stavolta non si mise a recitare le sue solite formule in draghesco: era sicuro che il drago lo stesse già aspettando. E infatti era così.
Kilgharrah era lì, al centro del prato. Il suo volto era sempre stato serio, ma stavolta aveva un’aria di severità mai vista prima d’ora. Merlino si sentiva come lo scolaro di fronte al professore pronto ad interrogarlo, e lui non era affatto pronto.
«Salv..salve Kilgharrah… Come…va?»
«Me lo chiedi pure? Pensavi che non me ne sarei accorto di ciò che hai combinato?»
«Che cosa avrei fatto di male? Me lo avevi detto tu che Artù sarebbe risorto nel momento del bisogno. E credimi, è arrivato fin troppo tardi»
«Ma visto che non è arrivato nel modo che prevedevo, forse bisogna parlare di un evento avvenuto troppo presto»
«Ma dove sta il problema? Camelot ha di nuovo un re. E io ho di nuovo un destino da compiere»
«Il tuo destino non è più lo stesso, Merlino. Questo non è più lo stesso tempo che conosciamo. Decidendo di entrare in quel portale, hai alterato lo spazio-tempo. Ora sei in un nuovo passato, presente, e futuro»
«Scusa, ma come hai fatto a sapere del portale?»
«Nessuno ti ha mai detto che quando un drago muore, la sua anima si unisce alle stelle? Io sono diventato una costellazione, e da lì ti ho sempre osservato»
Merlino era sbalordito. Da un lato era contento che il suo mentore l’avesse sempre seguito, ma dall’altro sentiva la sua privacy violata.
«Beh, ormai è successo. Cosa pensi che accadrà, in futuro?»
«Non lo so, giovane mago. Vorrei tanto sbagliarmi, ma quando sei tornato in vita ho sentito di nuovo il male prendere possesso di questa Terra»
«Intendi dire…Morgana?»
«Può essere lei…o qualcun altro. Tocca a te scoprirlo. Ora che sei di nuovo al fianco di Artù, toccherà a te proteggerlo. La buona notizia è che da d’ora in poi sarai libero di usare la magia senza paura di ritorsioni. Ma ricorda: stai sempre attento a quello che fai»
«Si, me ne ricorderò»
«Come se non avessi già sentito questa frase… Addio giovane mago, il mio tempo non è più molto, ma tu sai che potrai sempre contare su di me. Non avere timore a chiamarmi anche se sono vecchio e stanco»
E senza che Merlino avesse il tempo di rispondergli, Kilgharrah spiccò il volo, e scomparve nella notte.
Tornò a casa, ma non riuscì a prendere sonno. Troppe domande gli affollavano la mente.
La mattina dopo andò con tutti gli altri al funerale di Galvano, nella grande piazza.
Il suo corpo, la sua armatura, il suo mantello, vennero bruciati secondo l’antica usanza di Camelot.
Tranne la sua spada. Così a fine cerimonia Artù salì al balcone che di solito usava suo padre, ed annunciò:
«Presto ci saranno nuove nomine di cavalieri. E la spada del prode Galvano andrà al più meritevole dei nuovi arrivati. Potrebbe essere chiunque tra di voi. Andate a casa, ora, a tempo debito vi farò chiamare»
Mossa saggia, quella del re. Anche se la pace era tornata, non bisognava mai abbassare la guardia, e nuovi cavalieri era la scelta migliore, nonostante stavolta il reame avesse un mago a difenderlo.
Merlino non poteva fare altro che sperare che non ci fosse davvero bisogno di lui in futuro.