Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
Segui la storia  |       
Autore: LatazzadiTea    08/12/2015    3 recensioni
Dal primo capitolo: L' auto si fermò nel garage sotterraneo di un grande palazzo nel centro della città, l'ascensore salì dal parcheggio direttamente al quattordicesimo piano, era uno dei locali più in del momento, un posto dove non si sarebbe mai sognata di andare prima, ne tanto meno, avrebbe potuto permetterselo. Ora era diverso, lei era una attrice affermata, anche se non famosa quanto Ayumi, e poteva permettersi di entrare in locale simile adesso, ma quel risultato non la rendeva veramente felice.
Non era certo la fama che voleva, al contrario, non essere sempre riconosciuta, le permetteva di essere ancora la Maya di sempre.
Lui le offrì il braccio e l'accompagnò al tavolo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Che ci fai qui da sola… chi era quel bellimbusto che ti ha accompagnata? - le domandò serio.

- Non sono affari suoi e comunque sto cercando di cenare, e poi tornerà fra poco... se ne vada la prego! - sbottò Maya, aveva sperato con tutta se stessa di poterlo rivedere, di potersi chiarire con lui ma capì di essere del tutto impreparata ad affrontarlo.

- Sai non credo che tornerà, l'ho visto dirigersi all'uscita, a proposito hai già cenato? - le chiese sbirciando il menù.

Era come se nulla fosse mai accaduto fra loro, Maya si sforzò di trattenere le lacrime e di non fuggire davanti a tutte quelle persone, doveva resistere al tumulto che si agitava dentro di lei.

- Che c'è, si annoia anche stasera, la sua preziosa fidanzata non le fa mai compagnia? - ribatté incapace di tacere.

Masumi la guardò dritta negli occhi, ma non rispose e ordinò la cena.

- Non hai risposto alla mia domanda. - disse poi, bevendo d'un fiato il suo bicchiere di vino rosso.

- È il segretario di una persona a me molto cara, mi ha appena detto che presto potrò incontrarla. Sa, il mio donatore di rose intendo, è davvero singolare, mi ha detto che anche lui possiede una splendida villa sul mare a Izu, proprio come la sua! - rispose Maya, trovando chissà dove il coraggio di tenergli testa in quella illogica conversazione.

Masumi conosceva benissimo il sig.Hijiri ed era stato lui a chiamare il giovane al telefono, forse aveva organizzato lui stesso quell'incontro. Maya era confusa e amareggiata dal suo comportamento, sebbene sapesse che dietro ogni sua azione ci fosse sempre stata una ragione ben precisa, avrebbe voluto sapere quale fosse.

- Molte persone facoltose hanno residenze estive da quelle parti! - tagliò corto lui e poi aggiunse.

- Ne sarai felice, e quando avverrà questo fatidico incontro?- Masumi era un muro di ghiaccio, se stava soffrendo lo nascondeva bene.

Era un gioco crudele il suo, pensò Maya, ricordava ancora le parole della sua sensei la sig.Tsukikage: se quell'uomo è la tua anima gemella allora anche lui starà soffrendo forse più di quanto non stia soffrendo tu.

Era vero?

- Glielo dirò quando anche lei risponderà alla mia domanda. - rispose senza mai smettere di guardarlo negli occhi.

- In effetti mi annoiavo a morte da solo stasera, speravo ancora di rivederla fuori dal mio ufficio come le è di abitudine negli ultimi tempi… e poi per puro caso eccola qua, in uno dei miei locali preferiti. - replicò Masumi, come se stesse insinuando qualcosa.

Maya sentì un irrefrenabile bisogno di alzarsi da quel tavolo e fuggire, non era per quelle parole, che avrebbero ferito chiunque nella sua posizione, era per lui. Masumi era lì ad passo da lei, le sarebbe bastato allungare una mano per toccarlo, avvertiva il profumo dolce che emanava e vedeva la sua immagine riflessa nei suoi occhi azzurri, che scintillavano come luci nella notte.

Da quando l'aveva stretta la prima volta al tempio e poi sul ponte della nave, quel contatto aveva acceso in lei un ardente desiderio ed era una vera agonia averlo così vicino e non poterlo toccare.

Ad un tratto, accortosi del suo disagio, lui cambiò espressione.

- A questo punto tu dovresti prendere il tuo bicchiere di vino e gettarmelo in faccia, io al tuo posto lo farei! Sbraitare qualcosa come: lei è un uomo senza cuore, un affarista cinico freddo e senza scrupoli. Un viscido scarafaggio e un pallone gonfiato. Mettici del tuo e poi fra una decina di minuti, potresti aspettarmi giù al parcheggio...- disse poi, spiazzandola del tutto.

- Le sporcherei il suo bel completo e la camicia. - rispose Maya, ma lui sorrise.

- Non sarebbe la prima volta, ricordi? Fu quando t'incontrai davanti alla sede della Daito e ti salvai da quei cani. Ti sbucciasti un ginocchio e mi sporcasti la camicia di sangue... la macchia disegnò una strana trama scarlatta sul tessuto, dalla forma di una rosa. - le rispose dopo un momento di smarrimento.

Maya aveva gli occhi pieni di lacrime e il viso in fiamme, afferrò il bicchiere sul tavolo e glielo tirò addosso con tutta forza che aveva. Masumi tornato in se notò un gruppo di paparazzi alle sua spalle.

- Lei è... lei è… - Maya non era più in grado di ragionare, doveva andarsene da quel posto e di corsa.

Lui non fece una piega, afferrò un tovagliolo e si limitò ad asciugarsi mentre un cameriere lo avvicinava costernato, si inchinava senza mai smettere di scusarsi e promettendo di pagare la tintoria, lanciava occhiatacce alla giovane donna che si affrettava ad uscire dal locale.

- Non importa davvero… - Masumi gettò il tovagliolo sul tavolo e si diresse ai bagni.

Lo aveva colto un dubbio feroce. Non era così che agiva di solito, aveva perso tutta la sua proverbiale freddezza e improvvisamente, quelle parole appena pronunciate lo mandarono nel panico più assoluto. Uscì di corsa incurante di tutto, scese nel parcheggio e la cercò ovunque con lo sguardo. Quando finalmente la vide lei era lì, accanto alla sua auto, col viso fra le mani, in lacrime e indifesa e quel silenzio surreale interrotto solo dai suoi singhiozzi, sembrava urlare.

Maya lo guardò incredula, nonostante i tacchi lui la sovrastava in tutta la sua statura, si avvicinò ad un passo da lei e poi, finalmente, la prese fra le braccia.

- Andiamo prima che ci veda qualcuno! - aveva voluto allontanarsi da quel luogo il più possibile, si passava nervosamente le mani fra i capelli chiari nell'attesa che la sua ragazzina ritrovasse la calma fra un sussulto e l'altro, ma le lacrime non accennavano a fermarsi.

- Come puoi provare questo per me? Io sono il tuo nemico naturale, dovresti odiarmi ancora. Non merito le tue lacrime! Sono stato crudele con te e ti ho fatto solo del male, non so nemmeno cosa stia davvero succedendo fra di noi. - disse, senza smettere di parlare un momento pur di ottenere una risposta.

Masumi era un fiume di parole, lo stato in cui versava Maya lo opprimeva. Era in collera con se stesso e si sentiva pieno di rimorso.

- Davvero non lo sa? - Maya tornò a respirare, anche se a fatica.

- So che nonostante lo abbia così disperatamente negato a me stesso, per tutto questo tempo ho sempre avuto un debole per te. Mi sei sempre piaciuta e non solo come attrice, anche se mi odiavi ho provato una tenerezza infinita per te Maya… - Masumi continuava a chiedersi se quelle parole al ristorante lei le avesse comprese, se ci avesse dato peso e avesse intuito qualcosa.

- Ora lo capisco. L'ho sempre trattata male, le ho dato la colpa di tutto e invece, invece lei mi ha sempre sostenuta e aiutata. Dopo Lande dimenticate, se lei non si fosse comportato in quel modo a prima vista ignobile, non sarei mai stata notata e non avrei mai potuto vincere il premio che mi ha permesso di competere con Ayumi per la Dea scarlatta. Ma fu dopo che la vidi con la sig.Shiory fuori dal un locale che capì cosa provavo davvero per lei. La vidi sorridere in sua compagnia e mi resi conto che le cose fra di noi sarebbero cambiate, che l'avrei persa. Mi sono sentita così sola, così sperduta, io… - Masumi aveva inchiodato.

- PAZZO! - gli avevano gridato e avevano ragione lo era, era pazzo di lei e non poteva più tenersi dentro tutto quell'amore e tutto quel desiderio che dilagava dentro di lui con la necessita sempre più crescente, di stringerla e proteggerla per sempre.

Maya lo guardò atterrita, ma poi si rilassò quando lui accostò e fermò l'auto, erano sulla banchina del porto. Lui scese dall'auto, non aveva ancora detto una parola dopo quella confessione. La prese per mano, aiutandola a scendere dalla macchina. L'aria fresca la fece riavere e un brivido le scosse la schiena nuda, l'estate era prossima a finire.

- Vieni siamo arrivati. - disse solo. Maya si ritrovò di fronte ad una grande imbarcazione, era uno yacht di quelli di lusso.

- Mio dio sig.Hayami l'equipaggio ci vedrà! - replicò preoccupata.

- Non c'è nessuno a bordo, vieni. - Masumi era turbato, Maya era titubante, aveva ancora gli occhi lucidi e il viso arrossato. Aveva bisogno di chiarirsi e di parlarle ma sopratutto, aveva bisogno di sentirla vicina a lui. Non l'aveva lasciata nemmeno per un momento, l'aveva guidata fino alla cabina principale tenendole sempre la mano. Aprì il mobile bar, che come sempre era ben rifornito, si versò del Brandy e si sedette sul letto bevendo il liquore in un colpo.

Finalmente lui la guardò di nuovo e le tese la mano invitandola ad avvicinarsi, Maya fece un profondo sospiro.

- Ne vuoi anche tu? Non ti farà male, ti calmerà. Lo so, non è una buona abitudine! - lei annuì, ne bevve un sorso appena, era dolce ma forte e la fece tossire. Ma lui aveva ragione, l' aiutò a calmarsi.

- Mi dispiace tanto, sono mortificato credimi! -

- Le credo, anch'io dovrei scusarmi, avrei dovuto gettarle addosso dell'acqua, ora il suo vestito è rovinato e lei ha un odore insopportabile! - gli fece notare Maya, cercando di allentare un po la tensione.

- Tu credi? Oddio è vero, scusami dovrei avere un cambio pulito qui da qualche parte! - le rispose.

Masumi apri un armadio, senza pensare a Maya si tolse la giacca e si allento la cravatta, dopo di che, si sfilò la camicia rimanendo a torso nudo. Maya non riusciva a distogliere lo sguardo, doveva essere arrossita, si toccò le guance, in effetti erano in fiamme.

Lui era di una bellezza disarmante, i muscoli forti e ben definiti guizzavano ad ogni movimento sotto la pelle dorata.

Lei si sedette sul letto col cuore martellante nel petto, il respiro si era fatto più affannoso e faceva ondeggiare appena i bei seni, appena visibili sotto la scollatura del corpetto. Le mani erano giunte in grembo, il viso chino e lo sguardo fisso in un punto lontano del pavimento di legno lucido come uno specchio, che rifletteva tutto in quella stanza, così elegante e lussuosa da intimorirla.

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Il grande sogno di Maya / Vai alla pagina dell'autore: LatazzadiTea