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Autore: LunaNera17    08/12/2015    0 recensioni
Fratello. Che parola controversa. Comunemente indica un legame di parentela, il più stretto che si può avere, forse. Fratello è la persona con cui cresci, che conosci da sempre. E’ come un’altra versione di te. Una diversa combinazione di geni, due germogli nati dalla stessa pianta.
Raccolta di One Shot | Missing Moments
1. Sirius/ Regulus
2. Fred /George
3. Lily /Petunia
4. Ginny/ Bill
5. James/ Sirius
L'amore fraterno è un legame indissolubile, che nemmeno il tempo e la vita possono spezzare del tutto... e se le strade a volte si dividono, prima o poi, in questa vita o in un'altra, troveranno il modo di rincontrarsi.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Weasley, I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fred/ George _ Mirrors

Nonostante io non sia mai, e dico mai, stato un tipo abitudinario, col passare degli anni è stato inevitabile adagiarmi in alcuni gesti ripetuti all’infinito, ogni mattina, ogni sera, da solo o insieme alla mia famiglia. Quando si hanno figli non se ne può fare a meno.
La routine a cui sono più affezionato è senza dubbio quella mattutina, la mia Angi lo sa bene.
 Dopo che è suonata la sveglia mi prendo dieci minuti, o forse anche di più, per racimolare le energie, stiracchiandomi nel letto. Mia moglie è già in piedi e traffica in casa, la sento inciampare su uno dei miei nuovi esperimenti e imprecare, rido sotto i baffi ma con lei non lo ammetterò mai. Mi alzo e seguo l’odore della colazione come un segugio, con gli occhi ancora semichiusi. Nei primi anni di matrimonio facevamo un gioco, io e Angi, lei mi nascondeva pezzi di colazione in tutta la casa, e io per riuscire a riempire lo stomaco dovevo trovarli servendomi solo del mio fiuto. Ora creerei solo un divertente gioco per il nostro Crup domestico.
Dopo colazione mi chiudo in bagno, prima che Fred e Roxanne si sveglino e occupino tutto lo spazio vitale della casa. Mi lavo i denti e il viso, osservando con attenzione le venature del lavandino in marmo. Mi faccio la barba, con pochi attenti movimenti di bacchetta che ormai ho imparato a memoria, tanto che posso dare le spalle allo specchio.

Di solito era il mio compito…Ero diventato un asso nell’arte del barbiere, riuscivo persino a crearti disegni sul viso, ricordi?

Quando comincio a sentire i primi urli capisco che la pace è finita, che le due bestiole che ci ritroviamo come figli hanno deciso di svegliarsi e di riempire di entusiasmo le mie giornate.
Sguscio in camera, mi vesto distrattamente, senza badare ad abbinamenti di colori e forme. Talvolta Angelina mi deve rincorrere sino in strada per evitare che vada in giro abbigliato come un pagliaccio.

Ti occupavi tu di queste sottigliezze… io non sono mai stato portato per la moda, per me un colore vale l’altro, un pantalone corto o lungo, una giacca elegante o una tuta da ginnastica non sono mai state diverse ai miei occhi, eppure tu sapevi sempre cosa scegliere per entrambi.

Poi un ultima sistemata ai capelli, il rosso vivo che comincia a sbiadire a ogni passata dei denti del pettine, scivola via insieme agli anni. Non serve guardare lo specchio per sapere che sto invecchiando, lo vedo riflesso negli occhi degli altri, nelle sottili rughe intorno agli occhi di Angelina, in mio fratello piccolo che è sempre più stempiato, nei miei fratelli maggiori che quasi non si riconoscono più.
Non ho bisogno di uno specchio per osservare la mia vita che scorre. Né mai mi è servito.

Prima c’eri tu.

Lo specchio è un’illusione, un’immagine gemella che ti guarda beffarda, cambia se tu cambi, parla se tu parli, ha i tuoi pregi e i tuoi difetti, è uguale a te ora e sempre. Non ho mai sopportato gli specchi.
Un tempo mi bastava guardare te, fratello, per vedere me stesso. Uguali ma diversi. Noi eravamo molto di più che un’immagine speculare. Noi ci completavamo, eravamo due emisferi di un unico mondo, ogni cosa che non trovavo in me potevo cercarla in te. Era molto, molto di più.
Eravamo inseparabili, due corpi e un cervello, mamma ha sempre avuto ragione. Sapevo cosa stavi per dire ancora prima che tu aprissi bocca, tu capivi i miei stati d’animo nonostante fossimo lontani.

 

Non ti senti anche tu, ovunque tu sia, come se ti avessero reciso una parte della tua anima? Come affronti questo dolore, questa straziante lacerazione che ci impedisce di invecchiare insieme?
Ora lo specchio mi restituisce un’eco di me stesso, sbiadito,  né più né meno una copia di ciò che sono diventato, mentre tu, lontano dallo scorrere del tempo, sei rimasto giovane, irriverente, spiritoso come nei nostri vent’anni. Dannati vent’anni.
Eppure… eppure se l’occhio casca su quell’immagine riflessa, che dallo specchio prova ogni giorno ad abbaiarmi qualche consiglio di stile, il cuore manca un battito, illuso dalla speranza di poterti rivedere, di scoprire che è stato tutto un brutto sogno, che siamo ancora qui io e te, Fred e George, Gred e Forge, due imbecilli che nonostante gli anni continuano ad avere il cervello di due bambini.

Cosa mi diresti sentendo tutto ciò? Già ti immagino…

“George che mi sei diventato una femminuccia?”,

“Nemmeno Ginny nella sua preadolescenza era così melodrammatica”,

“Uguali? E quel traforo del Monte Bianco che ti ritrovi al posto dell’orecchio?”,

“io sono molto più bello”

“Se continui così ti relego al reparto Filtri d’amore e accessori per streghe in calore”

 

Hai ragione, non posso darti torto. A parti invertite vorrei che tu vivessi la tua vita con il doppio dell’entusiasmo, in modo da viverla anche per me. Ma è dannatamente difficile, Fred. Non sai quanto.
 
Angelina mi chiama. Lei è il mio angelo, un nome una garanzia. Mi ha salvato dal buio, ci siamo appoggiati l’uno all’altra e ci siamo rimessi in piedi, raccogliendo con pazienza i cocci lasciati dalla guerra per costruire una vita nuova, una famiglia, forse un po’ rattoppata ma magnifica.
E’ davanti a me e mi sorride, è bellissima nel suo abito rosso, segnato da una fascia dorata in vita. Dobbiamo andare a cena fuori con i parenti, è l’anniversario di matrimonio di mamma e papà e vogliono festeggiarlo con tutti i loro figli.

 Tutti tranne uno.  

 
Mi ricordo all’improvviso del ballo del ceppo. Avevi invitato lei, senza premeditarlo, senza dirmi nulla, solo per dimostrare a Ron quanto sia facile invitare una ragazza. E io a ruota avevo invitato Alicia, pur sapendo in cuor mio che era un’altra la ragazza con cui avrei voluto ballare. Ma all’epoca non avevo avuto il coraggio di dirtelo Fred. Ed ero geloso, perché tu eri con lei ed eri così uguale a me, e avevo paura di vederla scivolare via, il mio angelo. Mi sembra così stupido, adesso. Col senno del poi comprendo che mai e poi mai avremmo potuto lottare per amore, perché due facce della stessa medaglia non guardano mai nella stessa direzione. E forse quelle occhiate furbe che tu mi lanciavi mi volevano suggerire che tu avevi già capito tutto. Accidenti a te, sei sempre stato furbo.
 
I nostri bambini corrono giù per le scale, sono tutti la mamma, capelli riccioli scuri, pelle color cafèlatte. Fred però ha gli occhi azzurri, vispi e ridenti come i miei, come i tuoi. Roxanne ha riflessi ramati nei capelli e le lentiggini sul naso, come le tue, come le mie.
Sono entrambi vestiti a festa, ma tanto so che quei leggeri vestitini di tessuti pregiati non dureranno a lungo, tempo un’oretta e saranno imbrattati di fango e pomodoro. Roxanne mi fa un sorriso gioioso, le manca un dente, ma a me per questo sembra ancora più bella, la prendo in braccio. Il fratello la prende in giro, dice che sembra un coniglio. Lei gli fa la linguaccia e risponde che lui ha i capelli che sembrano un nido. Poi si girano verso di me e mi guardano monelli, e io capisco tutto.
Eccoli i miei specchi, ecco il riflesso perduto che tanto ho cercato. Ecco coloro che possono in pochi gesti aggiustare la mia anima ferita.
 
…Fred, per tutte le santissime mutande di Merlino, come diavolo sei finito dentro agli occhi dei miei figli?
  
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