Serie TV > Victorious
Segui la storia  |       
Autore: Queen Elsa    08/12/2015    2 recensioni
[BADE]
“Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riuscita a salvarlo. Ma è questo che sono, un pericolo. Come una droga, all’inizio ti piaccio, poi mi ami, divento quasi un’ossessione e alla fine, lentamente ti uccido.” - sussurra.[…] “Perché sei così dura con te stessa e continui a rifilarmi tutte queste cazzate?”- Beck si porta i capelli all’indietro, stanco. Quasi esasperato. Lei non lo guarda, continua a fissare il vuoto. Poi lentamente risponde - “ Sono solo sincera. Tutti quelli che amo finiscono col farsi male. - alza le spalle come se non le importasse - “ Ci ho fatto l’abitudine”.
“Mi ami?”.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Cat Valentine, Jade West, Robbie Shapiro, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 CAPITOLO IV
 
Beck si sedette sul divano, mentre Cat chiudeva piano la porta.
“Che ci fai qui?” – chiese la ragazza, sedendosi accanto a lui. Non era cambiato molto, solo i capelli. Quelli erano ancora più lunghi e disordinati. Ma c’era qualcosa … qualcosa di diverso.
“Avevo bisogno di parlarti.” – rispose il ragazzo, fissando gli occhi in quelli della rossa. In quello sguardo, però, mancava qualcosa. – “ Ma se disturbo io- io me ne vado e solo che-”
“Nooo!” – esclamò la ragazza, sorridendo – “sono solo sorpresa!”
“Come stai?”
“Bene! Non sembra lo stesso per te però …”
Il ragazzo sorrise stancamente, passandosi una mano tra i capelli.
“Tornare qui è stato- strano.”
Doloroso, vorrai dire.” – lo corresse Cat, puntando lo sguardo su Beck che la guardava confuso – sai, sarò pure distratta, ma non sono stupida.” – aggiunse dopo alzando le spalle.
“Dov’è Sam?” – cambiò discorso rapidamente. Era sempre quella la sua arma segreta per riuscire ad evitare un argomento poco piacevole. 
“Con il suo ragazzo, in vacanza.”
Restarono in silenzio per un po’, mentre Cat canticchiava un motivetto improvvisato. La ragazza s’interruppe, tornando improvvisamente alla realtà.
“Di cosa volevi parlarmi?” – chiese portandosi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. Osservò bene il ragazzo. Solo allora notò la pelle scorticata sulle nocche.
“Io-”
“Anche mio fratello ha una valvola di sfogo sai … lui urla. Beh … in effetti lui urla un po’ sempre. Jade me lo ricorda molto.” – sorrise tra se. Suo fratello le mancava tantissimo. Beck all’inizio non capì il motivo di quelle frase, poi cercò di seguire lo sguardo della ragazza e si accorse che stava fissando le sue mani. Solo in quel momento capì.
“Come sta?”
“Chi?”
“Jade.”
“In realtà non lo so. Sai com’è fatta, non fa mai capire come sta veramente o cosa vuole che tu faccia realmente. Pur essendo la sua migliore amica – almeno credo di esserlo – lei non mi ha mai detto come sta. So solo che dopo la tua partenza è stata davvero male. Non ha smesso di piangere per giorni io sono l’unica che l’ha vista in quello stato.”
“Non ha fatto qualche ca-” - s’interruppe per evitare una parolaccia – “ –volata vero?” – continuò cercando di apparire disinvolto. 
“No … non credo. Sai a Jade non piace molto cucinare … e neanche la verdura.”
Beck si portò una mano alla fronte.
“No Cat mi hai frainteso … intendevo non ha fatto qualcosa di stupido no?”
“Beck, sinceramente, pensi sul serio che Jade possa non aver fatto qualcosa di stupido?” – rispose la rossa guardandolo scettica – “ a dire la verità credo che lei non abbia mangiato per un periodo. Credo continui a non farlo se non per lo stretto necessario.” – concluse osservando concentrata una macchia di ketchup sul tappeto.
“Nient’altro?”
    
“Jade che hai sulle braccia?”
La mora stava cercando qualcosa tra i suoi cassetti,
 le sue maniche si erano alzate e Cat aveva visto.
“Nulla”- rispose indifferente, voltandosi e abbassando le maniche.
“No!”- aveva urlato la rossa – “I-io lo so cosa sono quelli!
Lo fanno le persone tristi, la mia mamma me lo diceva sempre
che dovevo stare attenta e non farlo mai!” – indicava senza parole
l’amica, implorandola con gli occhi.
“Calmati” – aveva risposto Jade fissandola – “Io sto benissimo.”
“Tu menti!”
La mora non aveva negato,
le si era avvicinata e aveva sussurrato, pianissimo –
“Io mi fido di te Cat. Qualunque cosa accada, non dirlo a nessuno.
Hai capito Cat? Per favore.”
Cat aveva annuito. Era passato un mese dalla rottura con Beck.
 
“No.”- Cat aveva risposto, continuando a fissare il tappeto, richiamando a se tutte le sue doti di buona attrice. Avrebbe voluto dirglielo, davvero. Ma non poteva tradire la fiducia di Jade. E poi era successo solo in quel periodo. Adesso aveva smesso no?
“Ne sei sicura?”
“Si.”
Beck sprofondò ancora di più nel divano, le mani tra i capelli, gli occhi chiusi.
“È colpa mia … se solo non me ne fossi andato, se avess-”
“No!” – urlò la rossa – “Non dirlo e soprattutto non dirlo davanti a lei! Jade lo ha fatto per te! Se tu le dici questo tutte le sue sofferenze verrebbero vanivicate!
“Volevi dire vanificate vero?”
“Non m’importa come si dice! Ma non dire mai più una tale scemenza.”
“Okay, scusami …”
La ragazza si sporse in avanti e lo abbracciò. Beck ricambiò con affetto il suo abbraccio. Cat era una ragazza sensibile ed ingenua, non avrebbe dovuto rattristarla con i suoi problemi.
“Scusami se ti ho reso triste …”
“Non fa niente” – sorrise la ragazza. 
“Adesso vado” - si alzò e si diresse verso la porta, seguito dall’amica. Beck si voltò e prima di uscire ringraziò Cat per averlo ascoltato. La ragazza rispose, come sempre con un largo sorriso e lo osservò sparire oltre il vialetto.
 
_______________________________________________________________________________
 
Cercava con lo sguardo la chioma rosso fuoco di Cat, nervosa. Era arrivata da due minuti e tutta quella confusione proprio non la sopportava. Aveva ancora il sapore dell’incubo fatto la notte precedente in bocca. La mattina si era svegliata con un gran mal di testa che, evidentemente, era molto restio a lasciarla in pace. Una coppietta si parò nel suo campo visivo. Trattenne un conato di vomito.
“Jaaade!” – l’acuta vocina di Cat le perforo i timpani. Uno scricciolo rosa le saltò addosso abracciandola forte. Jade rimase rigida per un po’, poi ricambiò la stretta.
“Ciao Cat.”
“Bentornata Jade” – la salutò Robbie.
“Grazie” – rispose la ragazza separandosi dall’abbraccio dell’amica, che ora le saltellava contenta intorno.
“Come è andato il viaggio?”
Jade alzò le spalle. Non è che Robbie non le piacesse … insomma in quegli anni si era rivelato un vero amico e poi teneva molto a Cat. Ma lei era pur sempre Jade e il modo di fare del ragazzo la infastidiva un po’. Vide Cat correre avanti verso l’auto di Robbie, canticchiando un motivetto improvvisato di cui riuscì ad afferrare soltanto “la mia amica Jade è tornata”. Invidiava un po’ la spensieratezza e l’allegria che caratterizzavano quel piccolo uragano rosso. Continuò a camminare lentamente, trascinando il suo trolley nero, mentre Robbie rincorreva Cat, che stava per fiondarsi nella macchina sbagliata.
“Robbie metti la mia valigia nel portabagagli” – ordinò al ragazzo appena li raggiunse, infilandosi in auto e sedendosi sul sedile posteriore, seguita da una raggiante Cat. La rossa le diede un bacio sulla guancia.
“Mi sei mancata!” 
“Anche tu, piccolo marshmallow” – rispose sorridendo Jade, approfittando dell’assenza di Robbie. Era il primo vero sorriso che faceva a Cat da due anni. La ragazza ridacchiò. Adorava i soprannomi che le dava l’amica. Robbie salì in macchina e mise in moto.
“Non vedo l’ora di arrivare a casa!”- esclamò Cat.
______________________________________________________________________________
 
Jade guardava il suo riflesso sullo specchio del bagno di Cat. Una giovane donna le restituiva la sguardo, gli occhi spenti. Sospirò posando la spazzola con cui stava pettinandosi i capelli prima di andare a letto. Le due fette torta al cioccolato che l’amica l’aveva costretta a mangiare faticavano ad andare giù. Non che non fosse buona, no. Il problema era che il suo appetito era notevolmente diminuito e faticava a mandare giù qualunque cosa. Aveva appena finito di asciugare i capelli dopo aver fatto una doccia ghiacciata e, osservandosi, poteva ufficialmente affermare che senza trucco era decisamente orribile. Strinse le dita attorno al lavandino di ceramica azzurra osservandole diventare man mano sempre più bianche. La risata cristallina di Cat la riportò alla realtà . Decise di andare a vedere cos’era che divertiva tanto l’amica. Spense la luce e si diresse verso la camera che, finché Sam sarebbe stata via, avrebbe condiviso con Cat. La rossa era seduta a gambe incrociate sul letto di Sam, il computer sulle ginocchia e sembrava chiacchierare allegramente con qualcuno, probabilmente in video-chat.
“Oh, Jade vieni qui! C’è Sam in collegamento dall’Italia!” – la chiamò Cat.
Jade si avvicino e si sedette sul letto accanto all’amica.
“Sam.”- disse a mo’ di saluto Jade.
“Jade.”- rispose la bionda dall’altro lato dello schermo.
“Italia? Wow, cosa doveva farsi perdonare Freddie questa volta?” – chiese la mora sistemandosi meglio a gambe incrociate sul letto.
“ Ehi! Io non devo farmi perdonare proprio niente! Vero Sam che sono un fidanzato perfetto?” -  Freddie apparve sullo schermo, guardava Sam con gli occhi dolci. Jade distolse lo sguardo, fingendo di trovare qualcosa di veramente interessante nelle sue unghie ricoperte di smalto nero.
“Oh sta zitto tu.” – rispose la ragazza trattenendo a stento un sorriso – “Vai che devo parlare con Cat e Jade, rinchiuditi nel bagno per un po’!” – Sam spinse via il suo ragazzo, che se ne andò borbottando qualcosa sulla gentilezza.
Jade tornò a guardare lo schermo, puntando annoiata lo sguardo su Sam.
“È sempre così smielato?” – chiese irritata.
“Nah … solo che mi ha fatto questa sorpresa bellissima. Sapete, la mia amica Carly abita qui e approfittando dell’anniversario in arrivo Freddie mi ha portata qui, così posso passare un po’ di tempo con lei e poi possiamo festeggiare in un bellissimo ristorante italiano.” – spiegò allegra Sam, passandosi una mano sulla pancia al pensiero del cibo italiano. Cat rise, ma poi tornò subito seria.
“Non è che poi l’Italia ti piace troppo, decidi di restare lì e non torni più?” – chiese preoccupata.
“No Cat, te l’ho già detto. Le tue polpette sono troppo buone per lasciarle andare così.”
“Notevole.” – disse Jade.
“Già.”
“Quando torni?” – domandò la mora.
“Tra una settimana giorno più o giorno meno” – rispose Sam – “ Oh e vedi di non distruggermi la stanza mentre stai lì!” – aggiunse puntando un dito verso Jade.
“Ci proverò. Posso utilizzare la tua moto vero?”
“Sicuro. Sai dove sono le chiavi.”
“Tanto lo avrei fatto lo stesso.” – ghignò Jade.
Sam la ripagò mandandola al diavolo, con non poche proteste di Cat. Jade rise, una risata spenta.
“Adesso chiudiamo, ciao Sam!” – salutò Cat. La bionda rispose con un cenno e la rossa chiuse le chiamata. Si alzò dal letto, posò il computer sul suo comodino e s’infilò sotto le sue coperte rosa.
“Non vai a dormire?” – chiese vedendo Jade apprestarsi ad uscire dalla stanza.
“Si arrivo subito, tu dormi.”
“Okay.”
Jade andò in bagno, raccolse i capelli in una crocchia disordinata, si tolse il pigiama e infilo una tuta e un paio di converse trovate nella valigia che aveva lasciato accanto alla vasca. Si affacciò sulla stanza di Cat per controllare che si fosse addormentata. Afferrò le chiavi della moto e uscì.
_______________________________________________________________________________
 
Non sapeva perché fosse andato lì, soprattutto a quell’ora. O forse si. Quello era il loro posto. Alzò lo sguardo. Il cielo, dopo la sfuriata della mattina e del pomeriggio, era stranamente limpido. Le stelle brillavano, sembravano quasi in competizione tra loro. In quel luogo poco illuminato dalle luci artificiali sembravano più luminose che mai. Si chiese per un momento quale lo fosse di più. Abbassò lentamente lo sguardo, il legno del molo scricchiolava sotto i suoi passi. Si avvicinava sempre di più alla ringhiera di metallo che costeggiava la spiaggia. Una figura, una ragazza, ci stava seduta sopra, i capelli raccolti. Sembrava incurante degli schizzi di cui il mare in tempesta la ricopriva. Era vicinissimo, ad un passo da lei. Tanto vicino da accorgersi che quella ragazza la conosceva troppo bene.
“Non immaginavo che saresti venuto qui.” – sussurrò lei – “Beck.” – aggiunse piano.













--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Buona sera a tutti!
Ho solo una piccola annotazione da fare. Credo che tutti abbiate capito cosa sono i segni sulle braccia di Jade.
So che l'autolesionismo di Jade è una cosa un po' banale e appare in molte fanfiction, ma mi serve per la trama della storia.
Detto questo ringrazio tutti i lettori silenziosi e non e mi scuso per eventuali errori. Non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!
Ve
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Victorious / Vai alla pagina dell'autore: Queen Elsa