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Autore: la luna nera    11/12/2015    5 recensioni
La giovane Rose Morrison riceve dalla prozia Jacqueline, venuta a mancare alla rispettabile età di 107 anni, una strana eredità che non consiste in denaro o gioielli, ma in qualcosa di ancora più prezioso. Di cosa si tratta nessuno ancora lo sa e starà proprio a Rose arrivare a scoprirlo intraprendendo un cammino costellato di numeri, simboli e significati nascosti. Scoprirà anche il segreto della prozia che l'ha resa quasi una mezza strega agli occhi di molti. Accanto a lei il fidato zio Albert e l'irriverente quanto affascinante James Bradley.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Take my hands, tale my whole life too,
for I can’t help falling in love with you.
 
Elvis
 
 
“Devi sapere che quando avevo più o meno la tua età, le cose erano molto diverse da come lo sono oggi, soprattutto per le ragazze appartenenti alla medio-alta borghesia com’eravamo io e mia sorella, tua nonna Ariette. Ogni famiglia mirava a combinare matrimoni quanto più vantaggiosi possibile per le figlie femmine, i sentimenti non erano tenuti in considerazione e ciò che contava era solo il prestigio che le nozze potevano portare, andando ad imparentare famiglie di rango inferiore con altre di rango superiore, persino della piccola nobiltà. Come forse ricorderai nel corso della storia le figlie femmine dei sovrani erano usate come pedine per stringere alleanze e anche la mia famiglia non ha fatto eccezione nonostante appartenessimo solo all’alta borghesia. Tua nonna aveva un carattere più docile ed accondiscendente del mio e non ha fatto obiezioni quando le fecero incontrare il suo promesso sposo, tuo nonno Timothy. Mi confidò di trovarlo gradevole d’aspetto e di accettare le nozze per la felicità della famiglia. Non ho mai saputo se  fossero innamorati l’uno dell’altra, fatto sta che la loro unione ha dato i frutti sperati, inclusi tuo padre William e tuo zio Albert.”
Fece una breve pausa, mentre Rose ascoltava in silenzio e con enorme interesse il racconto dello spirito.
“Sistemata tua nonna, i nostri genitori ci misero poco a presentarmi colui che avrei dovuto sposare. Non ricordo chi fosse quell’uomo, aveva dieci anni più di me e sinceramente non era male. Però non riuscivo ad accettare delle nozze combinate proprio per orgoglio, non mi andava di piegare la testa al loro volere senza che fossi mai stata interpellata a riguardo. Io sognavo l’amore e quello che provavo per quella persona era una semplicissima e superficiale amicizia, nient’altro. Fu proprio in una di quelle notti che per la prima volta Himmel fece ingresso nella mia esistenza.”
“E’ stato un incontro casuale il vostro?”
“In un certo senso sì. Come avrai capito i Neo Phaerdiani sono soggetti alle leggi dei numeri tramite le quali riescono a tenere in perfetto equilibrio ogni cosa, irrorando il nostro mondo coi doni dei Quattro Sacri Elementi che sono alla base della vita. Io avevo i numeri giusti per entrare a far parte della loro dimensione, così come li hai tu. Siamo nate entrambe il venticinque marzo, sommando le cifre di tale data otteniamo il numero 107 che racchiude in sé la loro essenza più profonda. Quelli che come me scelgono di dedicarsi a loro, devono per forza avere nella loro data di nascita dei numeri che sommati fra loro danno 107 e quando Himmel mi parlò del loro mondo fatto di libertà e perfezione compresi subito che sarei potuta essere felice solo in una dimensione in cui obblighi e costrizioni non esistevano. Andando contro tutto e tutti, rifiutai con fermezza il matrimonio, scegliendo di restare nubile per tutta la vita e non ti dico il rancore di mio padre! Mi sono isolata dal mondo e sono sopravvissuta solo grazie all’intervento di Himmel che mi ha consentito di percorrere il cammino di purificazione assoluta. Mi ha donato il talento nell’arte così da riempire le mie giornate e così con l’andare del tempo mi sono adattata alla solitudine, circondandomi di statue e dipinti tutti ispirati al meraviglioso mondo che mi avrebbe accolta a 107 anni e 107 giorni.”
“Ed eravate felice vivendo in quel modo?”
“Oh sì. Detestavo ogni giorno di più il mondo reale che mi voleva obbligare a condurre una vita che non rispecchiava affatto ciò che desideravo. Si può forse accettare di passare tutti i propri anni accanto ad una persona che non si ama?”
“Allora per voi non è stato un trauma….”
“Lo è stato per quelli che mi circondavano forse, intendo dire i miei familiari più stretti. Non so se il loro disappunto fosse scaturito dalla mia scelta di restare sola o dal fatto che non volendo contrarre matrimonio con quel tizio ho mandato all’aria i loro piani di ascesa sociale. Io stavo bene e comunque quella fu una mia scelta fatta in totale autonomia e libertà, Himmel mi faceva sentire importante come mai nessuno prima di allora ed era in grado di soddisfare ogni mio desiderio.”
“Sapevate anche di dover attendere tutti quegli anni prima di farvi stringere fra le sue braccia, di ricevere il primo bacio e…”
Lo spirito sorrise pensando agli innocenti sogni d’amore della ragazza. “Sì, ne ero perfettamente consapevole. Torno a ripeterti che grazie a lui non ne ho mai sentito il desiderio pressante, è una situazione molto diversa da quella a cui sei abituata, ad ogni modo ricorda sempre che sarà il tuo cuore a guidarti verso la scelta giusta.”
Rose meditava su quanto appreso. “E’ una lotta fra mente e cuore…”
“Più o meno. Ricorda che spesso la razionalità non rende completamente felici. Io ho scelto Himmel perché lo amavo. Tu ami qualcuno?”
La ragazza guardò con occhi enormi lo spirito della prozia che si era messo in piedi e stava iniziano a sollevarsi dal pavimento. “Ma…. Scusate se ve lo chiedo…. Himmel vi ama? Ve l’ha mai detto?”
Non ottenne risposta a quelle domande, prima di svanire come nebbia fra i raggi del sole, udì solo “Io sono felice perché ho seguito il mio cuore, fa’ la stessa cosa e lo sarai anche tu.”
Si alzò di scatto tentando di fermare quell’entità, finendo con le mani ad afferrare solo e soltanto aria.
Poi fu circondata dal silenzio della notte.
 
Restò ferma ed immobile al centro della sua camera da letto con gli occhi fissi su quel punto in cui si era dissolto lo spirito della prozia, il cuore le batteva forte, vi pose sopra la mano percependo perfettamente ogni singolo battito accompagnato dal ritmico suo respiro lievemente concitato. Quanto era stato emozionante e spaventoso incontrare lo spirito della cara prozia Jacqueline!
Alzò poi gli occhi verso l’alto, dunque i Neo Pharediani non erano in grado di annullare le persone, forse potevano farlo con il corpo, ma non con l’anima che continuava ad esistere nell’al di là. E questo punto non era contemplato in nessuna delle carte in suo possesso, pergamena inclusa. Fece qualche passo che le permise di avvicinarsi al letto, ne scostò le coperte per entrarvi e distendersi, tentando di dormire qualche ora per recuperare le forze necessarie ad affrontare i dieci giorni che avrebbero condizionato in modo indelebile la sua esistenza. Il sonno però faticava a prendere il sopravvento, soprattutto perché mancava la risposta alla domanda per lei più importante: Himmel amava la zia? Perché la sua risposta era stata così vaga ed imprecisa? Forse quegli esseri perfetti non erano capaci di amare?
E dunque Heaven l’amava o no?
Il nuovo giorno spuntò, Rose vide la luce dell’alba filtrare attraverso le tende e comprese che la notte era passata senza aver trovato le risposte che cercava. Non aveva chiuso occhio, fra poco sarebbero venuti a chiamarla per la colazione e la prima giornata di parziale isolamento avrebbe avuto inizio.
 
 
 
Era difficile, molto difficile, forse pure troppo dover dire “no” alla proposta di trascorrere mattinate piacevoli in compagnia della sorella che doveva occuparsi degli ultimi dettagli per le nozze. Chissà se avrebbe avuto la possibilità di prendere parte alla cerimonia…. Accettando di diventare la sposa celeste di Heaven questa cosa poteva esserle vietata dal suo nuovo status e non avrebbe più visto i suoi parenti, i suoi cari, lo zio Albert e….James.
Scoppiò a piangere gettandosi sul letto, abbracciando il cuscino ed affogando nelle lacrime. Iniziava davvero a chiedersi come poteva vivere così a lungo nella tetra solitudine, nell’isolarsi dal mondo senza prospettiva di contatto alcuno con le persone che amava. Non sarebbe mai più potuta andare a fare quelle belle passeggiate in primavera che le permettevano di ammirare il risveglio della natura, o di addentrarsi nel bosco autunnale cercando castagne o ancora rotolarsi nella candida neve mentre andava in giro alla ricerca di un bell’abete da addobbare per le festività del Natale. Ma ciò che le riempiva il cuore di tristezza e gli occhi di lacrime era la certezza che non sarebbe mai più entrata nella libreria di James. Lo spirito della prozia le aveva garantito che non ne avrebbe mai più avvertito il bisogno perché ogni suo desiderio sarebbe scomparso una volta accettata Ruhna in sé. E se poi non fosse stato così?
I giorni passavano, le lacrime continuavano a bagnarle il volto, si rifiutava categoricamente di uscire dalla sua stanza, mangiava e bevevo pochissimo, non accettava visite da parte di nessuno,  neanche dallo zio Albert visibilmente preoccupato. Si negò pure a James che si era presentato a casa sua unicamente per un ultimo disperato tentativo di parlarle dichiarandosi una volta per tutte.
Il tempo scorreva tiranno, i giorni si susseguivano incessantemente, il giorno delle nozze di Helen era sempre più vicino così come lo era quello in cui Rose avrebbe scelto la sua strada.
 
 
Ed il sole spuntò sul giorno tanto temuto.
James era nervoso ed aveva trascorso pochissimo tempo nella tipografia scatenando continui battibecchi con il padre. Nei giorni precedenti si era recato quasi quotidianamente presso l’abitazione dei Morrison con il pretesto di verificare il gradimento degli inviti nuziali da parte della famiglia e di coloro che li avevano ricevuti. Helen sospettava che era tutta una scusa, in realtà lui voleva incontrare Rose, ma nonostante tutto la ragazza si rifiutava categoricamente di uscire dalla sua stanza. James sapeva che il sole i cui raggi filtravano deboli dalla finestra era spuntato sul giorno che avrebbe potuto mettere la parola fine ai suoi sogni d’amore. Sapeva anche che Rose sarebbe uscita di casa per recarsi alla villa della prozia dalla quale sarebbe entrata nella dimensione di Neo Phaerd andando incontro ad un destino a cui non voleva neanche pensare. Non aveva bisogno di troppa immaginazione per intuire l’ora esatta dell’incontro con Heaven, per quanto perfezionisti quegli esseri erano troppo legati ad i numeri, perciò poco dopo le nove e mezza del mattino uscì di casa stretto nel suo cappotto e s’incamminò lungo la strada che conduceva alla villa. Di lì sarebbe passata Rose e lì l’avrebbe affrontata a qualsiasi costo.
La sua intuizione trovò conferma una decina di minuti prima delle dieci, quando vide sopraggiungere la ragazza avvolta in un mantello blu che lasciava intravedere un abito chiaro, forse bianco. James raccolse tutto il coraggio che possedeva e le sbarrò la strada: subito notò il pallore del suo viso, gli occhi sembravano più grandi di quanto ricordava, era certo che in quei dieci giorni avessero versato tante di quelle lacrime da bastarle per il resto dei suoi giorni.
“Buongiorno Rose.”
“Buongiorno James.” Rispose abbassando lo sguardo, desiderava incrociare gli occhi del ragazzo, ma per qualche oscuro motivo le faceva male.
“Rose, sono giorni che non ti fai vedere. Che succede?”
“Lo sai. Sei stato tu a dirmelo.”
“Ho solo interpretato quella maledetta pergamena, non ti ho certo detto di isolarti dal mondo. E’ lui che lo vuole, quel maledetto presuntuoso ! Non io!”
“Fammi passare per favore.”
“No.” La sua voce era ferma e decisa. “Tu adesso resti qui e mi ascolti.”
“Lo farò dopo, adesso lasciami andare.”
“Il dopo non esiste! Dopo sarà troppo tardi!” Si fermò. “Guardami in faccia Rose, guardami per favore!”
Ma lei manteneva gli occhi verso il basso.
“Guardami!!” Gridò forte spaventando gli uccelli che resistevano ai primi rigori invernali facendoli volare via.
Finalmente la ragazza decise di assecondare quel disperato grido ed alzò gli occhi: erano gonfi di lacrime e quella vista provocò un nodo alla gola di James che non doveva farsi impietosire. Nonostante il dolore che sentiva al cuore, andò avanti per la sua strada. “Rose, ti prego non lo fare…. Non scegliere Heaven come sposo celeste… Ti prego…. Non ti isolare dal mondo in questo modo….”
“Basta per favore….” La prima lacrima le rigò il volto.
“No, non chiedermi di smettere. Non mi fermerò fino a che non ti avrò convinta che quella non è la strada giusta da percorrere. Lui non ti ama, lui e quegli esseri presuntuosi non sono capaci di amare! Pretende eterna devozione da parte tua senza offrirti che belle parole vuote di sentimenti.”
“Come fai a dire che non mi ama?”
“Lo so, fidati. L’ho capito da come ti guarda e da come si rivolge a te. Torna a casa per favore, non lanciarti fra le braccia di chi non ti ama.”
“Ti prego, lasc…”
“Io ti amo, Rose! Io! Io mi sono quasi spaccato la faccia per strapparti dalle sue grinfie quando ti aveva resa un automa, io non mi sono mai tirato indietro quando avevi bisogno di conforto. Sono io quello che ti ama, non lui! Non vuoi proprio capirlo?!”
Fra i due piombò il silenzio, lei aveva gli occhi spalancati per l’incredulità. James l’amava!? Glielo aveva urlato in faccia, eppure stentava a crederci!
“Io… io non pretendo che tu corrisponda i miei sentimenti, il mondo è pieno di uomini migliori di me che ti meritano molto di più di questo sbruffone che hai davanti. So di essere solo un idiota, me l’hai detto un sacco di volte… E un idiota lo sono davvero visto che non sono stato capace di proteggerti da quegli esseri aridi ed egoisti. Non posso prometterti l’eterna felicità e la perfezione, ho un sacco di difetti ma nonostante questo posso donarti tutto l’amore che ogni giorno mi consuma quando penso a te. Forse non potrà bastarti, forse….anzi, sicuramente meriti di più del mio amore imperfetto, ma è tutto ciò che ho.” Riprese fiato.”Ti prego, non rinchiuderti in una gabbia di solitudine…. So che sogni l’amore vero, so che attendi con ansia il tuo primo bacio, lo vedo nei tuoi occhi, lo sento nelle tue parole, lo percepisco nei tuoi gesti, in tutto…. Se ti abbandoni a loro, tutto questo non accadrà mai. Non chiuderti alla vita, non sbattere fuori dalla tua esistenza la felicità che cerchi e che meriti. …Ti scongiuro Rose, non lo fare….”
Per la prima volta la ragazza lo stava vedendo piangere, sentì un forte tuffo al cuore, non sapeva cosa rispondergli perché quelle parole erano le più belle, le più dolci, le più calde che avesse mai sentito.
Lui voleva solo la sua felicità, non pretendeva niente nonostante l’amasse più della sua stessa vita.
James l’amava.
James l’amava!
Questa cosa la paralizzava completamente, impedendole di pronunciare qualsiasi suono. Un suono però la fece tornare in sé: i rintocchi dell’orologio del campanile fecero scoccare le dieci. Mancavano sette minuti all’appuntamento con Heaven, non poteva fare tardi. Un brivido le percorse la schiena. “Perdonami James, devo andare.” Gli rivolse queste quattro parole con un filo di voce intervallato dai singhiozzi e prima che lui riuscisse a bloccarla si dileguò a testa bassa evitando di proposito di voltarsi a guadarlo.
James si accasciò sulle ginocchia osservandola sparire dietro il grande cancello della villa, quel cancello che poteva diventare la sua prigione.
Piangeva James, piangeva sentendosi impotente e stupido, sbatteva i pugni a terra incurante delle piccole ferite che si aprivano.
Rose era andata all’appuntamento con Heaven.
Aveva davvero scelto lui?
 
 
 



 
Buon venerdì a tutti, vecchi e nuovi lettori!
 
Siamo giunti ad un punto cruciale che forse molti di voi attendevano: James si è dichiarato. Forse Rose non se lo aspettava, ma così sono andate le cose ed ora ha la certezza dell’amore di uno e il dubbio dell’amore dell’altro.
Al rintocco delle campane se n’è andata verso la villa lasciandolo solo e nella disperazione.
La prossima settimana ci sarà il gran finale e prima di augurarvi un buon fine settimana, permettetemi per l’ennesima volta di ringraziarvi per il sostegno dimostrato fin ora. <3<3<3<3<3
 
Un abbraccio
La Luna Nera
 

 
  
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