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Autore: eleCorti    11/12/2015    0 recensioni
Pegasus è un normale ragazzo di sedici anni, frequenta la scuola, ha un gruppo di amici e una ragazza. Tutto per lui e per i suoi amici è perfetto, ma un giorno, l'arrivo di una misteriosa ragazza di nome Isabel, romperà gli equilibri del gruppo. Tra triangoli amorosi e vari litigi, si riuscirà a ristabilire un nuovo equilibrio?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Non aveva voluto vedere nessuno né tantomeno parlare con qualcuno, era così sconvolta per quello che aveva visto.
La sua mente aveva cercato di dare una spiegazione plausibile a ciò che aveva visto, magari era solo un equivoco, che non era come sembrava, ma i fatti parlavano da sé.
Si appoggiò alla tastiera del pianoforte, continuando a piangere. Perché? Perché proprio a lei? Si domandò. Per una volta che aveva trovato una persona giusta per lei, questa la tradiva.
Cominciò a suonare la sua melodia così triste, malinconica, così... tragica. Chiuse gli occhi, cercando di non pensare più a quell’orrenda visione, si lasciò trasportare da quelle note.
La musica la pervadeva, s’impossessava di lei, la plasmava, la calmava; era la sua cura.
Ma niente può guarire un cuore spezzato, nemmeno la più bella fra le opere d’arte.
Stonò l’ultima nota, alzandosi dalla sedia e andandosene nella sua stanza, perché tanto sapeva che era inutile, non poteva cancellare quel dolore.
 
****
Era distrutto, a pezzi, diviso a metà. Non doveva succedere! Perché Tisifone si era comportata in quel modo? Si domandò.
Era vero che non l’aveva mai sopportata, ma non pensava potesse arrivare a tanto pur di attirare le sue attenzioni.
Si sdraiò sul suo letto, nel buio della sua stanza, immerso nella più totale disperazione. A causa della sua stupidità, l’aveva persa, forse per sempre.
Ma doveva almeno provare a spiegarle tutto, che non era come pensava, che si era sbagliata, che lui amava solo lei; e in cuor suo sperava lo potesse perdonare, perché senza di lei si sentiva così vuoto.
Si addormentò, stanco per pensare, pregando e sperando di incontrare la sua amata il giorno dopo.
 
 
****
 
 
Si era alzato presto quella mattina, non aveva più sonno. Aveva un tremendo mal di testa, così, dopo aver fatto colazione, decise di uscire a prendersi una boccata d’aria.
Andò al parco, imbiancato dalla neve candita, lo stesso parco in cui stava quasi per baciarla. Di nuovo i suoi pensieri erano diretti verso quella dolce fanciulla dai capelli lilla, che aveva cambiato la sua vita.
Vide qualcuno poco distante da lui che si avvicinava, all’inizio non lo aveva riconosciuto, ma più avanzava più la sua figura si faceva più chiara: era Tisifone.
Sbuffò perché dopo tutto quello che era successo, aveva ancora il coraggio di parlargli e di farsi vedere.
Ma dalla sua faccia, capì che c’era qualcosa che non andava, per cui prima di aprire bocca, aspettò che lei parlasse.
“Ciao Pegasus. Lo so che sei arrabbiato ed io ti volevo chiedere scusa, sono stata una stupida” disse, fermandosi poco distante dal giovane, e con gli occhi lucidi.
“Che me ne faccio delle tue scuse? Ormai quel che è fatto è fatto!” le rispose aspramente, per poi oltrepassarla ed andarsene via.
E lei rimase lì, da sola, con le lacrime agli occhi e con un rimorso enorme.
 
 
****
 
 
A casa si sentiva soffocare, per questo aveva deciso di uscire e farsi una passeggiata al centro. Era da sola, non aveva voluto chiamare le sue amiche, poiché non voleva vedere nessuno, voleva rimanere da sola a riflettere.
Passò la mattinata a passeggiare per le vie del centro città, a guardare le vetrine dei negozi, qualche volta comprando qualche vestito; fino a quando, all’ora di pranzo, decise di mangiare, poiché avvertiva i morsi della fame.
Era appena uscita dal suo ristorante preferito, quando vide all’angolo della strada, una ragazza che si stava avvicinando, che conosceva benissimo: Tisifone.
“Lo so che sei arrabbiata con me” esordì la giovane dai capelli verdi, fermandosi poco distante dalla duchessa.
E lei la guardava con uno sguardo duro e glaciale, ma non la interruppe, poiché voleva sentire cosa aveva da dirle.
“Ma non te la prendere con Pegasus, lui non c’entra niente. È stata colpa mia, io l’ho sedotto, anzi lui ha cercato di resistermi, è stato tutto un equivoco” spiegò Tisifone.
“Ma non si è scostato ed ha permesso che tu, insomma, che tu... hai capito!” disse la duchessa, perdendo la sua tipica calma e compostezza.
“Sì hai ragione, ma lui mai ti avrebbe tradito, ti prego perdonalo” la pregò la fanciulla.
“Io... non lo so...” sussurrò Isabel, per poi andarsene.
Le parole di Tisifone l’avevano scossa...
 
 
****
 
 
Che cosa doveva fare? Perdonarlo o no? Questo era il dilemma! Non sapeva nemmeno se credere  a quella ragazza dai capelli verdi, ma qualcosa le diceva che era stata sincera, perché era evidente che lei la odiava, quindi a che scopo dirle quelle cose? Si domandò.
Quindi quello che le aveva rivelato, era la verità. Ma ancora era in dubbio, se lei perdonasse Pegasus, chi le assicurerebbe che non farebbe di nuovo cose del genere.
Non erano fidanzati dopotutto, quindi il castano aveva la libertà di fare ciò che voleva.
Già non erano una coppia, chissà perché? Si chiese la giovane. Forse Pegasus non ricambiava i suoi sentimenti, oppure la considerava solo un’amica.
Anche se il loro rapporto era tutto tranne che d’amicizia, si disse. Era davvero indecisa, non sapeva o no se perdonarlo.
“Isabel...” un sussurrò, piccolo ma ben udibile.
Si voltò, poiché aveva riconosciuto la voce. Era lui, di fronte a lei che la guardava, sorpreso.
Lo interpretò come un segno del destino, forse doveva perdonarlo e ricominciare da capo, perché lui rappresentava la sua felicità.
“Pegasus...” sussurrò la duchessa, avvicinandosi verso il castano.
“Io...” cominciò a parlare.
“Shh...” gli mise un dito sulle labbra.
“Non dire niente, Tisifone mi ha detto tutto. È stato un equivoco” disse, togliendo il dito da quelle dolci labbra.
“Quindi mi perdoni?” domandò il castano.
“Sì” sorrise la duchessa.
La attirò a sé, posandole un travolgente bacio. Gli accarezzò i capelli, così morbidi e folti, mentre lui le cingeva ancora di più la vita, approfondendo il bacio, rendendolo più passionale.
Ancora e ancora le loro labbra si cercarono, s’incontrarono, le loro lingue danzarono animatamente, quel bacio era così travolgente che avrebbero voluto non porvi mai fine.
E quando si staccarono per prendere aria, i loro volti rimasero vicini, poiché volevano ancora unirsi.
“Isabel, io ti amo” le disse Pegasus.
“Anch’io Pegasus” sorrise la giovane.
E ancora le loro labbra si unirono nel bacio che sancì la nascita della loro storia d’amore.
E in quel momento entrambi si sentirono felici come mai lo erano stati.
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: Eccomi tornata con l’ultimo capitolo. Mi sono messa all’opera per non farvi attendere molto! Lo so è breve, ma è tutto ciò che mi è venuto!
Avrei tanto voluto continuare la storia, avevo davvero tante cose in mente, come, ad esempio, la storia del triangolo Pegasus-Isabel-Tisifone che qui è stato assente, purtroppo l’ispirazione non mi è venuta.
E visto che a me non piace lasciare le cose in sospeso, ho voluto finire la storia, che comunque sarebbe finita con Pegasus e Isabel che si mettono insieme.
Ringrazio ancora: Korime e Ladypink88 per aver recensito la storia.
ChibiRobby, Milda, Rain e Ren, Virgo78 per averla messa tra le seguite.
E coloro che hanno letto la storia senza recensirla.
 
   
 
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