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Autore: clif    12/12/2015    3 recensioni
È un momento cruciale della vita di Harry Potter:
ormai è un mago adolescente,
vuole andarsene dalla casa dei pestiferi Dursley
vuole scoprire quali sono i grandiosi avvenimenti che si terranno ad Hogwarts
e poi vuole scoprire quale mistero si cela dietro la sua cicatrice e dietro il marchio di Voldemort
è un cruciale momento anche della vita di Heather Potter:
ormai sta diventando una bellissima strega adolescente
anche lei vuole andarsene dalla casa dei pestiferi Dursley
la sua ambizione e il suo potere sono in continuo aumento
il numero di persone intorno a lei è in aumento,
sempre più persone vengono attratte dal suo carisma e dal suo potere.
Inoltre alcuni segreti di una persona vicina a lei verranno rivelati.
Il male è pronto a risorgere. I gemelli prescelti dovranno essere pronti per quel momento.
Rimane solamente una domanda: i due fratelli saranno schierati dalla stessa parte?
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ il prigioniero di azkaban”
Ambientazione: 2003-2004
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Frank Bryce stava tornando a casa, dopo una giornata parecchio faticosa. Ormai il sole era tramontato da alcune ore, e il vecchio uomo faticò parecchio prima di poter trovare la serratura della porta. Intanto Little Hangleton era avvolta da un inquietate silenzio. Nessuno passava mai da quelle parti, specialmente quando calava la notte.

Era ormai mezzo secolo che la villa in cima alla collina aveva una sinistra fama. Villa Riddle. Da quando i suoi abitanti erano stati uccisi, la villa non era stata più aperta. Robert Riddle, sua moglie Deborah e loro figlio Tom erano stati trovati morti un estate di molti anni prima.

Tutti e tre i cadaveri erano stati trovati nel salotto della villa. Non avevano nessuna ferita, sembravano godere di ottima salute: in altre parole, sarebbero sembrati sani se non fosse stato per il fatto che fossero morti.

Il sospettato numero uno fu proprio Frank Bryce, il custode della vecchia villa. Ma dato che non vi furono prove che i Riddle fossero stati assassinati, le accuse caddero completamente. Ciononostante, il vecchio Frank venne denigrato da tutto il resto del paese. Così, dopo 50 anni, viveva da solo, nella sua casetta ai limiti di villa Riddle, con l’unica compagnia di una bottiglia di vino.

Gli abitanti non avrebbero mai dimenticato l’accaduto. Era una cosa troppo strana per essere messa da parte. Solo un’altra volta era avvenuto un fatto abbastanza sconvolgente (anche se non poteva essere paragonato a questo) da smuovere i pettegolezzi a Little Hangleton, pettegolezzi che riguardavano proprio la famiglia Riddle.

Qualche anno prima del tragico evento, Tom Riddle era scappato insieme alla figlia dei Gaunt, una famiglia di pazzi che abitava in una baracca ai limiti del paese. Qualche tempo dopo, Tom tornò alla casa dei genitori: a quanto pareva, aveva abbandonato la ragazza, Merope Gaunt si chiamava. Non si seppe mai cosa fosse successo con esattezza, ma le malelingue misero in giro la voce che la Gaunt aspettasse un bambino.

In quel momento il vecchio Frank fece la sua solita routine: tonò a casa, si fece una doccia, si preparò qualcosa da mangiare, con del caffè come accompagnamento, e diede un occhiata alla grande villa davanti alla finestra.

Ormai non faceva più nulla. Non vi erano più mansioni nel suo lavoro. Da quando i Riddle erano morti, nessun altro aveva comprato quella spettrale e lugubre magione, la quale aveva assunto ormai un’aria diroccata. anche per via del grosso rampicante che l’aveva avvolta completamente.

Frank non doveva neanche tenerla in buono stato: il suo unico compito era quello di tenere lontani i vandali. Spesso succedeva che qualche teppistello entrasse dentro la villa per rompere i mobili o per rubare qualche oggetto antico.

Fu proprio quella notte che il vecchio custode, Frank Bryce, vide in una delle finestre dei piani alti una luce accesa.

-Maledetti ragazzacci!- Si lamentò tra se e se il vecchio uomo. Afferrò la torcia che teneva sulla mensola di fronte al caminetto elettrico  e uscì di casa. La strada tra la sua abitazione e quella dei sulla colline non era molto grande, ciononostante l’uomo non potè fare a meno di rabbrividire: nonostante fosse in piena estate, quel luogo era sempre freddissimo.

Raggiunse velocemente la grossa villa ed entrò. In quel momento il custode notò una cosa: il lucchetto del portone era già aperto. Sul momento non ci fece caso più di tanto, ma era una cosa parecchio strana : lui era l’unico ad avere le chiavi di quel luogo (questo era uno dei principali motivi per cui era stato accusato anni addietro).

Prese le scale e si diresse verso la camera da cui proveniva la luce, il tutto senza fare il minimo rumore. Da dietro la porta socchiusa si potevano sentire il flebile suono di due voci, due uomini stavano parlando tra di loro.

Il primo aveva la voce flebile, in diversi punti balbettante: sembrava la voce di un uomo, ma allo stesso momento quella di un bambino piagnucolone. Il secondo invece aveva la voce completamente diversa: era più flebile, meno udibile, ma era tanto fredda e sibilante da assomigliare al verso di un serpente. Istintivamente, il custode si irrigidì.

-Sei stato molto utile Minus… non me lo sarei mai aspettato da te- Disse la voce serpentesca. Frank si avvicinò un po’ di più alla porta per cercare di captare meglio il discorso.

-La ringrazio… mio signore… i suoi complimenti mi lusingano- Rispose l’uomo dalla voce tremolante. Più continuava a parlare e più il suo tono si faceva incerto e remissivo. Istintivamente il custode trattenne il respiro. Chi erano quelle persone? Non seppe dirsi il perché, ma sentì come se la sua vita fosse in pericolo.

A quel punto la conversazione cominciò a farsi strana. Le due persone la dentro cominciarono a parlare di qualche progetto segreto. Dicevano di sapere quale seguace avrebbe potuto aiutarli per quel compito, la persona più adatta. Poi parlarono di strane cose: avrebbero approfittato della finale dei mondiali del Quidditch per poter richiamare i vecchi compagni.

Avrebbero dovuto preparare tutto in vista del progetto. A quanto la voce fredda diceva, avevano già praticamente tutto, mancava solamente una cosa… il ragazzo. Sentendo quell’ultima parte della frase, l’uomo dalla voce balbettante divenne incerto, e l’altro sembrò accorgersene.

-Sei diventato schizzinoso. Se non sbaglio, un tempo chiamavi “casa” la fogna più vicina: forse non riesci più a reggere il peso del compito di mantenermi in vita- Disse con voce divertita. Nonostante l’evidente ironia del tono nella stanza calò il gelo. Frank cominciò a tremare e fece un passo indietro (sperando di non essere sentito), l’altro uomo nella stanza invece iniziò a tremare.

-No… mio signore lord Voldemort… pensavo solamente che si potesse fare senza il ragazzo…- Ma colui che era appena stato chiamato Voldemort, lo interruppe con un cenno della mano. Non aveva tempo per ascoltare le sue sciocche giustificazioni.

-Non si può fare senza il ragazzo… certo, a meno che…- E a quel punto sulle labbra dell’uomo comparve un ghigno compiaciuto.

-…Tu non intenda tirare in ballo la ragazza, mio caro Peter- A quelle parole, Peter divenne bianco in volto e cominciò a tremare più di prima. Sembrava che l’argomento su questa ragazza lo spaventasse quasi quanto il suo interlocutore. Il custode cercò di avvicinarsi alla fessura della porta per poter vedere le due persone all’interno della stanza. L’uomo che si chiamava Peter, era in piedi tutto tremolante, era piuttosto grasso e basso, e la sua testa era quasi del tutto priva di capelli.

L’altro invece non riusciva a vederlo bene. Era seduto su una poltrona al centro della stanza e dava le spalle alla porta. Ma quando l’uomo alzò la mano, Frank rimase agghiacciato: la sua mano non era quella di un essere umano… era la mano di un mostro.
  
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