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Autore: Deline    12/12/2015    2 recensioni
“Vuoto di ogni essenza perché possa catturare la vostra”
Recita una incisione sul retro di un antico specchio.
Una ammonizione che la giovane Nere ha voluto ignorare per sfuggire, anche solo per qualche giorno, alla noia della routine.
Così ha inizio il suo viaggio nella Chicago distopica di Divergent alla ricerca del tenebroso Intrepido che le ha rubato il cuore attraverso le pagine della saga scritta da Veronica Roth.
Una ragazza come tante e uno specchio magico che le permette di attraversare il confine tra realtà e fantasia e la trasporta, come solo un libro saprebbe fare, in un mondo nuovo, sognato e temuto allo stesso tempo.
Nere, una ragazza normale, distante anni luce dalle eroine dei libri, una di noi, insicura e fragile ma anche caparbia e fiera, che lotterà per la salvezza del suo amato e della dimensione alla quale ormai sente di appartenere.
*** *** *** *** *** *** *** *** *** ***
Il racconto si basa solo sui primi due libri e film della saga, Divergent e Insurgent.
Età e aspetto dei personaggi sono quelli dei film, per tutto il resto "salto" da libri a film, soprattutto per Divergent. Per quanto riguarda le parti di Insurgent resto fedele al libro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tori
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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     Il sole ormai sta tramontando e la notte, il mio momento magico, si avvicina ma invece di sentirmi calda e rilassata mi sento nervosa come una ragazzina al suo primo appuntamento.
Mi avvicino allo specchio accanto alla porta del bagno e, per l’ennesima volta, controllo trucco e capelli. Sono perfetti, lo è anche il vestito, un semplice abito nero, lungo e accollato che lascia scoperte le spalle. Non è il mio genere e non è neanche quello delle Intrepide. Avrei preferito un mini abito goth, ma sono stata sedotta dall’effetto che avrà su Eric vedere la morbida seta scivolare lungo il mio corpo dopo che avrò sganciato i bottoni che lo tengono allacciato sulla nuca. Voglio essere il dessert perfetto per la sua cena perfetta. Faccio un profondo respiro, prendo il mio scialle di pizzo ed esco dalla camera da letto.
La sala è illuminata solo da piccole candele rosse ed è avvolta dal silenzio. Guardo verso le grandi finestre che si affacciano sul patio e vedo Eric in piedi accanto alla porta. Mi sorride e mi viene incontro. Io resto stupita nello scoprire che gli Intrepidi non hanno solo magliette e pantaloni enormi pieni di tasche, cinghie e fibbie, ma anche abiti più sobri ed eleganti, be’ almeno rispetto al loro standard. Non mi aspettavo di vederlo in giacca e cravatta, grazie al cielo, io odio gli abiti formali da uomo, ma non mi aspettavo neanche di vederlo con dei pantaloni di lino nero con un taglio classico e una camicia nera anch'essa di lino. Vestito in quel modo è bellissimo e incredibilmente sexy. Mi circonda i fianchi con un braccio e mi porge una rosa rossa mentre mi stringe dolcemente a sé.
«Piccola, sei splendida» mi sussurra.
Eric è talmente bello e galante che quasi non mi sembra reale, tutto questo va oltre i miei sogni e ho paura che da un momento all’altro potrei svegliarmi.
«Oh Eric…»
«Chiudi gli occhi» mi sussurra.
Mi stringo a lui, chiudo gli occhi e mi lascio guidare verso un’altra inimmaginabile romantica sorpresa.
Sento l’aria fresca della sera accarezzare il mio corpo e un delicato profumo di violette avvolgermi. Eric si ferma e io apro gli occhi.
Il patio e il laghetto sono illuminati da piccole lanterne e io mi sento spaesata. Siamo poco distanti da una Chicago post apocalittica ma sembra di essere in un giardino cinese di una baita delle Dolomiti nei boschi di Twin Peaks. Penso che dopo una premessa del genere, questa notte potrebbe accadere di tutto.
Osservo il tavolo rotondo apparecchiato con una minuziosa cura dei dettagli e vengo colpita dal piccolo vaso di fiori al centro di esso. Non sono i fiori di serra che hanno lasciato i Pacifici un po’ ovunque nella Baita, sono fiori di campo.
Mi sento sciogliere e la testa sembra diventare leggera. Li ha raccolti lui mentre io mi preparavo. E’ una cosa dolcissima e romantica, ha superato il mio test, nessuno c’era mai riuscito.
«Eric, i fiori…tu hai davvero capito…»
«Che non erano i fiori in sé ma il gesto, raccoglierli uno ad uno pensando a te» dice mentre sposta la sedia e mi fa accomodare.
Ancora una volta non riesco a credere che l’uomo così galante che si sta sedendo di fronte a me sia il sadico capofazione degli Intrepidi. Se devo essere sincera mi stupisco che una persona qualsiasi all’interno della recinzione conosca così bene il galateo. Quello che sta facendo è da manuale, gli abiti non troppo eleganti per una cena intima all’aperto, il modo impeccabile con cui è apparecchiata la tavola e la scelta perfetta di quali portate servire. Forse ho semplicemente sottovalutato questa dimensione, ma sento che c’è qualcosa di strano, qualcosa che non sembra essere al suo posto, qualcosa che stona. Non è il momento per perdermi nei miei vaneggiamenti, seduto davanti a me c’è quell’uomo irraggiungibile che ho sognato per mesi e non voglio che la mia mente instabile rovini questi momenti con lui.
Lo guardo, con quella camicia è davvero sexy, ha lasciato gli ultimi bottoni slacciati dandomi una piacevole vista dei suoi pettorali che sembrano scolpiti nel marmo.
La mia fantasia inizia il suo viaggio e vedo i bottoni cadere uno a uno lasciando lentamente aprire la sua camicia. Una debole folata di vento accarezza il mio corpo e lo immagino avvolgere Eric e far dissolvere la sua camicia come se fosse fatta di una leggera cenere che si disperde velocemente nella notte lasciando il suo petto perfetto completamente nudo. Immagino di allungarmi verso di lui attraversando il tavolo come se fosse solo una illusione che svanisce al contatto con la morbida seta del mio abito. Non c’è più niente a separarci, lui è seduto davanti a me e mi desidera. I suoi occhi sembrano implorarmi di fare un altro passo verso di lui per potermi avere così vicina da sollevare la mia gonna di seta e insinuarsi dentro di me.
«Ti sei di nuovo persa nella tua mente?» mi domanda facendo sfumare la mia fantasia come il sole del mattino fa svanire i ricordi di un piacevole sogno.
«Sì» gli rispondo sorridendo timidamente.
«Avevo ancora i vestiti addosso?» domanda sorridendo.
«Solo la parte sotto, la camicia era già scomparsa» gli rispondo sorridendogli in modo malizioso.
Lui sorride e scuote il capo.
«A te era rimasto solo lo scialle addosso»
«Non è difficile da togliere»
«Non ho detto di volertelo togliere» dice ricambiando il mio sorriso malizioso.
«Sicuro?» gli domando mentre lascio scivolare lo scialle sulla sedia.
«Così avrai freddo»
«Scaldami»
Eric si alza e va verso un tavolino, sopra di esso c’è qualcosa coperto da un telo. Non riesco proprio ad immaginare cosa sia. Fa scivolare via il telo e non credo ai miei occhi quando vedo cosa nasconde: un vecchio grammofono. E’ l’ultima cosa chi mi sarei aspettata di vedere in questa dimensione. La mia mente è affollata da decine di ipotesi ma io ho deciso che, per questa sera, Eric sarà il mio unico pensiero.
«Un ballo?» mi domanda porgendomi la mano.
Mi alzo e lascio che mi accompagni nel centro del patio come farebbe un gentiluomo d’altri tempi.
Mi stringe a sé mentre le note della versione cantata da Celine Dion del love theme di “Once Upon a Time in America” di Ennio Morricone accompagnano ogni nostro movimento. Appoggio la testa sul suo petto, so che se non lo facessi potrei crollare a terra sopraffatta dalla perfezione di quel momento. Ho sempre amato quella canzone, non solo per la musica, ma anche per il testo. Parole che trovo perfette perché sembrano raccontare la nostra storia e quello che sento per lui. Sapevo di amarlo ancora prima di incontrarlo e so che sarà tutto il mio mondo. Come canta Celine Dion: “Now all my days and all my nights, and my tomorrows, will all begin and end with you”.
E’ tutto così incredibilmente prefetto da farmi sentire persa in un sogno.
Restiamo abbracciati nel silenzio di una notte perfetta, dove anche il frinire delle ciccale e dei grilli sembra ovattato, quasi fosse distante anni luce. Il rauco lamento di un gufo risveglia in me lontani ricordi di serate passate nel bosco vicino a casa e l’aspetto che più amo dei boschi, la loro calda oscurità. La lascio entrare e la sento invadere ogni fibra del mio corpo. Il mio oscuro paradiso mi inghiotte e sento che le sue porte stanno per aprirsi, so cosa ne uscirà e vorrei tanto abbandonarmi a lei di nuovo ma non posso, non questa notte. Non voglio che sia lei a strappare ad Eric il suo velo di candore, voglio essere io a farglielo scivolare via con dolcezza.
«E’ il momento del dessert» gli sussurro dopo averlo baciato.
Mi prende in braccio e mi porta nella camera da letto.
Ricomincio a sentirmi nervosa ma non riesco a capirne il motivo, so che continuerà ad essere tutto perfetto. Faccio un profondo respiro e immagino di essere nel mio bosco. Lei mi sta osservando dalla sua prigione di rovi, ringhia. Vorrebbe uscire a giocare ma questo gioco non le appartiene, non ancora. Sapere che lei è lì e che mi osserva mi fa sentire di nuovo calda.
Guardami strega regina, guardami ora.
Faccio qualche passo indietro mentre non smetto di guardare Eric negli occhi.
Slaccio i bottoni del colletto e il vestito scivola lungo il mio corpo. La seta lo accarezza come farebbero le mani di un amante e questa sensazione mi fa sentire ancora più calda e sexy.
Indosso una guêpiere di pizzo e raso bianco, una lingerie sensuale e femminile che non troverà mai addosso a una Intrepida, un indumento che sono certa lo sta facendo impazzire.
Eric mi osserva, i suoi occhi sembrano accarezzarmi. Sento il suo sguardo salire lungo le mie gambe fino a fermarsi a indugiare sul candido raso che avvolge e sostiene i miei seni. Vedo nei suoi occhi lo stesso fuoco che si sta accendendo dentro di me e che sta crescendo alimentato dal suo sguardo.
Sono una bella meringa che va assaggiata.
Mi volto e cammino lentamente verso la scrivania, voglio che Eric osservi ogni mio movimento e che i suoi occhi continuino a pregustare e bramare quello che tra poco sarà completamente suo. Accendo le candele sulla mensola a fianco alla finestra e poi, lentamente, mi chino in avanti per accendere quelle sul tavolino e con la coda dell’occhio lo guardo mentre fissa le curve morbide del mio fondoschiena.
Eric resta immobile, incantato dal mio corpo e quello che accende nella sua mente il modo sensuale in cui mi muovo e come lo stuzzico rimanendo chinata in quella posizione.
Prendo qualche preservativo dalla mia borsa e li nascondo nella mia mano mentre vado verso di lui. So cosa pensa ma non è ancora il momento, non sta ancora impazzendo come desidero. Gli passo accanto e gli sfioro il braccio con la punta delle dita, le faccio scivolare lungo ai suoi fianchi fino all’inguine e poi mi allontano da lui. Lascio cadere i preservativi sul comodino e mi volto verso di lui. Leggo nei suoi occhi che ormai sta arrivando al limite, presto sarà su di me, ma non voglio che le cose vadano così.
Mi avvicino a lui, mentre lo guardo negli occhi comincio a slacciare i bottoni della sua camicia, uno a uno, molto lentamente. Il suo sguardo sembra quasi disperato, consumato dal desiderio.
Comincio a baciargli il petto e poi con la lingua scendo lentamente fino al suo ombelico, indugio per un attimo e poi la mia lingua riprende la sua corsa ma nel senso inverso.
Non ancora dolcezza, voglio sentirti bruciare.
Salgo lungo il suo collo fino alle sue labbra dove la mia lingua incontra la sua.
Le nostre lingue danzano insieme a lungo, sento le sue dita scivolare sulla mia schiena, il suo tocco è così delicato da sembrare una piuma che mi solletica e un mio sospiro fa smettere per un attimo la danza delle nostre lingue. Lo sento sorridere compiaciuto ed io non riesco a non ricambiare il suo sorriso.
Le sue dita indugiano sul raso della guêpiere e mi ritrovo a pensare che probabilmente non ne ha mai vista una e non sarà facile per lui riuscire a togliermela. Gli lascio il tempo per studiarla mentre mi stringo al suo collo e lo bacio con trasporto. Sento la sua eccitazione premere contro il mio corpo e fatico a trattenermi dal dedicarmi a quella parte di lui che mi sta disperatamente chiamando.
Mi stringe più forte a sé e le sue dita slacciano i gancetti della guêpiere che cade ai nostri piedi. Il contatto dei miei seni contro il suo petto nudo e le sue dita che continuano a sfiorare come piume la mia schiena fa crescere il mio fuoco. Adesso è lui ad avere il controllo, è lui che può decidere di farmi bruciare fino a farmi impazzire. Sarà clemente o spietato come lo sono stata io? Il nostro gioco è appena iniziato e adesso è il momento di fare la mia mossa.
Faccio scivolare le mie mani sulla suo petto fino ai suoi pantaloni, li slaccio e lascio cadere ai suoi piedi. Lui se ne libera velocemente, mi stringe a sé e mi solleva per poi farmi stendere sul letto.
Lo guardo, il suo corpo è perfetto, è un peccato che sia costretto a nasconderlo sotto i vestiti, non c’è un centimetro che non accarezzerei con la lingua.
Eric si inginocchia tra le mie gambe e mi sfila le mutandine. Ora sono completamente nuda e bramo un suo tocco.
Si sdraia sopra di me e mi bacia con passione. Le nostre lingue ricominciano la loro danza che si fa quasi convulsa quando lui disegna con la punta delle dita piccoli cerchi sul mio bottone rosso segreto. Inizio ad ansimare e lui si ferma. Mi guarda e sorride. E’ ancora lui ad avere il controllo e io non intendo lottare per portarglielo via. Mi abbandono a lui e lascio che mi porti dove dimora il piacere, dove il mio fuoco aspetta per avvolgermi e consumarmi.
Le sue labbra scendono sul mio collo e lo precorrono molto lentamente come se sapesse che è da lì che il mio fuoco nasce. Sa esattamente come accenderlo e come giocarci e io non posso fare altro che arrendermi. La sua lingua accarezza i miei seni e dentro di me il fuoco cresce, lo sento sulla mia pelle che sembra diventare più calda a ogni suo tocco.
Stendo le braccia sopra la mia testa e stringo il cuscino mentre lo guardo quasi implorandolo di scendere dove il fuoco è più forte. Lui mi guarda e fa lentamente riprendere il viaggio della sua lingua fino al mio ombelico. Si ferma e mi guarda. Io gli sussurro “per favore” ma dalle mie labbra non esce nessun suono. Lui sorride e finalmente la sua lingua raggiunge il mio fuoco. Lo sento crescere sempre più forte e caldo, stringo il cuscino tra le mie dita e non riesco a trattenere gemiti di piacere. La sua lingua si muove piano come a volermi torturare ma ormai il fuoco è troppo grande, lo sento crescere sempre più velocemente fino ad esplodere con una forza tale da farmi gridare.
«Piccola, è così bello guardarti bruciare» lo sento sussurrare.
Lo guardo, ha un sorriso compiaciuto ma il suo sguardo è così dolce che mi fa dimenticare il nostro gioco del controllo. Gli sorrido e per un attimo abbasso lo sguardo sui suoi boxer, poi gli faccio segno di avvicinarsi. Lui se li leva e si sdraia accanto a me.
Mi chino tra le sue gambe e sposto i miei capelli di lato, voglio che mi guardi mentre le mie labbra lo avvolgono e iniziano a succhiare, so che lo fa impazzire. Adoro sentirlo nella mia bocca. Succhio avidamente spingendomi sempre più a fondo. Eric mette una mano sulla mia testa e stringe i miei capelli. Inizia a muovere lentamente il bacino accompagnando il movimento delle mie labbra. Sento il suo respiro farsi più pesante e so che dovrei smettere ma sentirlo così eccitato muoversi nella mia bocca fa eccitare anche me e non riesco a smettere si succhiare.
«Basta piccola, non ce la faccio più» dice con un filo di voce mentre mi allontana tirandomi delicatamente per i capelli.
Allunga un braccio e prende un preservativo da sopra il comodino.
Mi sdraio accanto a lui mentre immagino che tutto quello che ho aspettato così tanto finalmente sta per accadere.
Eric fa scivolare un braccio sotto le mie spalle e mi tira a sé, mi solleva la gamba e io la stringo attorno ai suoi fianchi premendo il mio corpo contro il suo.
Ci guardiamo negli occhi, entrambi siamo sul punto di dire qualcosa, ma sappiamo che questo non è il momento.
Lo bacio con passione mentre lui scivola dentro di me. Sento brividi caldi salire dal centro del mio fuoco e percorrere tutto il mio corpo. Ci muoviamo lentamente mentre non smettiamo di guardarci negli occhi.
Lui mi stringe più forte, sa che il mio bottone rosso segreto è avido di piacere e sempre affamato, stringo più forte la mia gamba intorno al suo corpo, ho bisogno di sentirlo di più. Sento il suo respiro farsi più pesante e il mio fuoco crescere mentre ci muoviamo più velocemente. Sento il piacere iniziare a crescere e inizio a gemere, lui mi bacia come se volesse fare suo ogni mio sospiro e ogni mio gemito. Le sue spinte si fanno più forti e profonde e a ogni suo affondo il mio piacere cresce fino ad esplodere facendomi affondare le mie unghie nella sua schiena. So quanto gli piace come so che desidera sentire nella sua bocca ogni mio orgasmo. Lo sento affondare l’ultima poderosa spinta e stringermi più forte mentre ha il suo primo orgasmo dentro una donna.
Finalmente capisco perché scoprire che era vergine mi faceva sentire così calda. Non siamo tanto diversi infondo. Mi ritrovo a desiderare di averlo incontrato prima, quando ancora potevo dargli ciò che lui desidera tanto ma che non avrà mai, quello che lui mi ha dato questa notte.
 
   
 
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