Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: corvina5    14/12/2015    4 recensioni
Julie vive a New York e frequenta il liceo. La sua vita è quella di una normale adolescente, ma a differenza di tutte le altre ragazze, lei fa sogni decisamente strani. Convinta che quei sogni non siano solo ciò che sembrano, comincia ad indagare per scoprire una scioccante verità.
La ragazza si accorgerà di essere più forte di quanto possa pensare e, insieme ai suoi amici, si ritroverà a lottare contro un uomo sconosciuto...
DAL 1° CAPITOLO
- Corvina! No!
La ragazza si girò per vedere chi l'avesse chiamata, ma non fece in tempo a voltarsi che un'ombra la inghiottì.
Ora era sdraiata, sentiva delle voci, ma non riusciva a parlare: la voce le moriva in gola. Non riusciva a muoversi, si sentiva stanca, debole. Quella sensazione era straziante. Vide un omino verde.
- Andrà tutto bene- le diceva quasi con le lacrime - Non ti lascerò mai.
Dopo quelle parole il ragazzo sparì lasciandola sola. Un'ombra di fumo annerì la sua vista mentre cercava di divincolarsi inutilmente.
Julie si svegliò nel pieno della notte, madida di sudore. Guardò l'ora sul suo telefono: erano le 4:30 del mattino.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Revival of vengeance'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DUBBI


Le luci del corridoio grigio sfarfallavano, nessun rumore solo quello delle piccole ruote della barella d’acciaio che si spostavano. Una mano, fredda e bianca, fuoriusciva da essa tentennando ad ogni spinta. Un telo bianco copriva un corpo, ormai priva di vita.
X continuava a spingere la barella per i corridoi per raggiungere l’uscita dell’obitorio e portare il cadavere nel luogo in cui doveva incontrarsi con un uomo che non aveva mai visto.
Alla televisione non si parlava d’altro: Titans East morto, caccia aperta per l’assassino.
Doveva essere una cosa semplice: una coltellata e puff, morto. Ma Rosso X non aveva fatto i conti con gli altri problemi: eroi provenienti da tutto il paese erano in cerca dell’assassino, volevano la sua testa sopra un piatto d’argento.
 
 
 
 
Notte fonda. Nell’edificio tutto taceva. Le telecamere di sicurezza erano in funzione e l’allarme antifurto era acceso. La banca aveva un complesso sistema di sicurezza: entrare senza essere scoperti era impossibile. X piazzò una bomba sul tetto che fece crollare parte del soffitto. L’allarme scattò, aveva circa due minuti prima che i Titans arrivassero: doveva fare in fretta.
Saltò giù, con su le spalle un borsone, oltrepassò gli sportelli e corse verso il caveau.
-Un minuto-
Prese dalla cintura una specie di gomma plastica rossa. La modellò creandone una striscia, la attaccò sui cardini e si allontanò. La gomma esplose e fece saltare in aria i bulloni. La pesante porta circolare, cascò a terra rompendo il pavimento.
X entrò velocemente. Aprì il borsone e ci infilò quanti più soldi possibili.
Uscì dal caveau e corse verso il varco che si era fatto nel tetto
-Vai da qualche parte?-
Bumble Bee e la sua squadra gli bloccarono il passaggio.
-Voi?!- X scoppiò in una risata -Che c’è? Ora nemmeno i Titans originali si scomodano per venirmi a fermare?-
-Hanno una missione fuori città. Cose molto più importanti di te!-
-Quindi hanno mandato voi pidocchi?-
- Nosotros somos Titans tambièn!- disse Mas.
 -Titans East, per la precisione- disse Aqualad.
-E ti prenderemo a calci in culo!- disse Speedy.
-Titans addosso!-
 
 
 
 
Raggiunse in fretta l’uscita. L’aria era più fredda quella notte e il buio sembrava essere più nero.
Fuori aveva parcheggiato la sua macchina. Era un’auto sportiva completamente nera, i finestrini erano oscurati e una X rossa era perfettamente disegnata sul cofano.
Aprì il bagagliaio dal quale prese una sacca nera per cadaveri e ci infilò il corpo. La sollevò con non poca fatica: era davvero pesante. Lo mise nel bagagliaio e gli dette un ultimo sguardo: provava una specie di ribrezzo vedere quel cadavere lì, nella sua auto.
Si voltò e chiuse lo sportello.
Entrò in macchina e la mise in moto.
-Cosa diavolo sto facendo?!- partì.
 
 
 
 
Speedy scoccò una freccia congelante che prese X in una gamba. Bumble Bee si avventò contro di lui, ora che era bloccato. Per difendersi, X le lanciò uno dei suoi giocattoli e Bumble Bee si trovò incollata al muro da una grossa X. Prese dalla cintura una pallina rossa e se la tirò sulla gamba congelata. Il ghiaccio si frantumò in mille pezzi, liberandosi.
Speedy gli tirò un’altra freccia che X riuscì a prendere e la lanciò contro Mas e Menos che stavano correndo contro di lui. La freccia esplose dividendo i due gemelli e facendoli perdere i sensi.
 
 
 
 
La macchina sfrecciava a tutta velocità per le strade deserte di Jump City. Più si avvicinava alla vecchia chiesa e più le palpitazioni aumentavano. L’unica domanda che gli ronzava nella testa da più di un quarto d’ora era: “cosa diavolo sto facendo?!”
Portare un cadavere in macchina, fare un accordo con persone che a malapena conosceva e tutto questo per cosa? Cosa ci avrebbe guadagnato lui, a far parte dei buoni? Lui non fa parte dei buoni, non è un eroe ma non è nemmeno cattivo. Cos’è qualche furto in confronto all’omicidio? Sapeva che era tutta una messa in scena ma vedere quel cadavere nel bagagliaio della sua macchina, gli aveva fatto venire i brividi.
 
 
 
 


Aqualad e Speedy passarono al combattimento corpo a corpo e insieme attaccarono X. Speedy lo colpì con il suo arco facendolo cadere. X rotolò sul fianco e dette un calcio alla caviglia destra di Speedy buttandolo a terra.
Si mise in ginocchio e lo bloccò per il costume con la mano sinistra, mentre con la destra caricò il pugno per colpirlo in faccia. Red X rantolò: qualcuno lo aveva afferrato per il collo. Venne tirato su in piedi, Aqualad gli bloccò le braccia in una stretta. Speedy si avventò contro di lui. X digrignò i denti e buttando il peso su Aqualad sollevò le gambe e calciò Speedy in pieno petto con entrambi i piedi. Il ragazzo venne scaraventato via e cadde in un tonfo.
Rosso X frustò le gambe per terra con tutta la forza che aveva in corpo e si piegò in avanti, facendo volare Aqualad in una capriola. Si avvicinò ad Aqualad, supino a terra: respirava a fatica. Estrasse il coltello dal costume e si piegò su di lui.
-Sai, tu vali un bella sommetta- disse e affondò la lama, appena sotto le costole.
Aqualad emise un gemito soffocato. X vide i suoi occhi chiudersi per l’ultima volta.

 
 
 
 
Guidò per una trentina di kilometri prima di raggiungere una vecchia cattedrale appena fuori della città, circondata da un fitto bosco. La costruzione cadeva a pezzi, parte del tetto era crollato, le finestre erano tutte rotte e l’esterno era completamente coperto di graffiti.
X parcheggiò la macchina e si mise il cadavere su una spalla.
Entrò e poggiò il cadavere a terra. Non riusciva a vedere niente, tutto era immerso nell’oscurità.
Estrasse una torcia per cercare di vedere se c’era qualcuno con lui: a prima vista non vedeva nessuno ma un uomo, in un angolo, lo fissava immobile. X sussultò ma cercò di contenere il suo stupore; non voleva dare nessuna soddisfazione a quell’uomo.
Indossava uno smoking bianco con un mantello nero, il cappuccio sulla testa. Il volto era coperto da una maschera bianca, perfettamente modellata secondo la forma del suo viso. La bocca della maschera era aperta e nera, per nascondere le labbra, così come le narici. Solo gli occhi erano visibili.
La faccia statica della maschera incuteva un certo timore.
-Ah quindi sei tu il plurimilionario-
L’uomo non rispose e si avvicinò a lui. Si fermò a circa dieci metri di distanza da X, di fronte al ragazzo.
-Ebbene?- disse -Sarà meglio che lei non mi abbia fatto venire di persona per niente, ragazzo-
La maschera gli alterava la voce.
-Qui c’è il cadavere che mi hai chiesto-
-Perché mi voleva di persona?-
-Questo non è uno dei soliti idioti in calzamaglia che giocano a fare gli eroi. No, questo è un eroe vero, con un nome e una grossa popolarità e per questo mio incredibile gesto, preferisco prendere i soldi dall’autore di tutto questo-
-Perché?-
-Perche?! Io ti libero da uno degli eroi più forti del mondo perché tu sei troppo pigro per farlo da solo, e questo è il ringraziamento? Sono deluso-
-Non sarai deluso dalla cifra però-
-Purché sia alta-
-Lei e io ce la intendiamo bene direi... E’ furbo e scaltro ma anche stupido-
-Stupido?!-
-E’ venuto qui da solo-
-Anche tu-
-Cosa ne sa? Potrei avere dei cecchini puntati su di lei al momento. Un cenno ed è morto-
-Vuoi vedere il cadavere o no?
-Apra la sacca-
 
I Titans avevano messo addosso a X una cimice per controllare la situazione. Appena lui aprì il sacco, i nove partirono.
Robin e Speedy usarono le loro moto, Cyborg era alla guida della T-mobile con Bumble Bee, Corvina, BB e Stella come passeggeri, mentre Mas e Menos usarono i loro poteri.
 
-Vedi? E’ Aquald, come ti avevo promesso-
-Ed è sicuro che sia morto?-
-Ti servono degli occhiali per caso?! Il corpo è qui davanti a te! Puoi anche vedere la ferita!- disse indicando il petto del cadavere. Il Compratore si allontanò e cominciò a passeggiare, lentamente.
-Sa bene che la magia in questo mondo non manca, così come sieri sperimentali frutto della chimica e della biologia. E devo dire che la mia conoscenza non è poca, signor X-
X si sentì il sangue gelare nelle vene: sapeva. Secondo il piano, gli altri Titans dovevano essere li a momenti: doveva perdere tempo.
-La scienza fa passi da gigante oggigiorno-
-Già. Alcuni scienziati sono riusciti a ricavare sieri che, addirittura, fingono la morte-
-Ah come Romeo e Giulietta! Quando Giulietta beve-
-Si, si, si- lo interruppe -proprio come quella. Ma sono stati sviluppati altri tipi di siero, come questo- dalla tasca prese una fiala con un liquido rosa -Non si faccia  ingannare dall’innocente colore signor X, questo è un veleno potentissimo, uno dei più forti al mondo. Dopo che una goccia di questo entra in circolo nell’organismo, neanche la magia più potente può più salvarti-
-Ne sai tante su queste cose. Sei uno scienziato?-
-X non allunghi troppo il discorso, entrambi sappiamo che il ragazzo non è morto- disse schietto -Pensa davvero che io prima di incontrarla non abbia fatto delle ricerche?! Su di lei?! Sul suo passato?! La video registrazione della banca era convincente lo ammetto ma quel coltello non così tanto. L’ho fatto rubare e l’ho analizzato io personalmente. La lama era intrisa di un siero che finge la morte e, vedendo la cicatrice, dico anche di magia-
-Magia?! E’ sicuro di aver fatto le ricerche sul ragazzo giusto? Perché io di magia, non ne so nulla-
-Non mi prenda per il culo X! Una ferita di quel genere non si rimargina cosi! Figuriamoci se quella ferita è di un morto. E’ solo un diversivo dei tuoi amici Titans per trovarmi e fermarmi ma sappiamo entrambi che qui vivi non ci usciranno mai. Quindi le voglio dare una possibilità: o si allea qui, con me, adesso e attacca e uccide i Titans oppure lei muore con loro. A lei la scelta-
X lo fissava torvo, coi pugni stretti
-Bene hai fatto la tua scelta-
A quelle parole degli uomini in nero entrarono, circondando X. Indossavano anche loro delle maschere come il loro capo ma nere.
Gli uomini lo attaccarono e X provò a combattere ma erano in troppi e lo misero in ginocchio, con una pistola puntata alla tempia.
-Peccato, aveva veramente buone capacità- e si voltò per andarsene -uccidetelo-
I Titans entrarono nella chiesa appena in tempo, liberando X. Il tempo sembrò come fermarsi: i dieci Titans e X erano in cerchio, schiena contro schiena circondati da una cinquantina di soldati armati e spietati.
-Ve la siete presa comoda eh?-
-Ti abbiamo salvato si o no?- rispose Robin
-E adesso vuoi dirmi come finisce il tuo brillante piano?-
-Titans addosso!- urlò
-Ah bel piano, bel piano davvero- disse sarcastico e si buttò nella mischia.
Il primo compito di Corvina era quello di portare in salvo Aqualad. Si chinò sopra di lui per sentirne il battito quando uno dei soldati cercò di attaccarla. Usando la sua magia, sparì nel pavimento portando con se Aqualad. Si teletrasportò all’esterno della chiesa, sperando di avere un po’ di tempo per sistemare il ragazzo all’interno dell’auto ma fu attaccata da una donna. BB vide Corvina a terra da una delle finestre della chiesa e si precipitò all’esterno da lei.
-Cosa è successo?- chiese lui
-Sto bene- disse alzandosi dolorante.
-Bene, ma guarda chi si rivede!- disse la ragazza che aveva colpito Corvina. Era l’unica senza maschera e l’unica che indossava una tuta bianca.
-Sarah?!-
-La conosci?!-
-Certo che mi conosce. Due sera fa ha passato la notte più bella della sua vita con me. Devo dire però che anche tu sei stato veramente bravo. Beast di nome e di fatto!- disse strizzando l’occhio.
Corvina, infuriata, cercò di attaccarla lanciandole delle sfere di luce ma la ragazza la schivò.
-Io non lo rifarei se fossi in te-
-Altrimenti?- disse sfidandola
-Altrimenti tua madre muore-
-M-mia madre?-
-Certo. Dana-
-E tu come fai a sapere di lei?!- disse con l’ira nella voce.
-Beh oltre a spassarcela, io e il tuo fidanzato abbiamo parlato un po’. Mi ha detto tutto di te, Julie-
-BB! Cosa cazzo hai fatto!-
-I-io non pensavo...-
-Oh non prendertela con lui! Gli ho drogato il bicchiere con un po’ di siero della verità e un forte stordente. E’ già tanto che la mattina dopo si sia ricordato il suo nome-
-Lascia andare Dana!-
-Secondo te è così facile?! Tu me lo chiedi e io eseguo?!-
-Non era una domanda!-
Corvina le saltò addosso e lottando, finirono nel bosco.
BB corse ad aiutarla ma un uomo lo colpì, scaraventandolo dalla parte opposta.
Robin stava lottando insieme al resto della squadra, loro erano però in minoranza e i soldati stavano avendo la meglio.
-Ma dove cazzo sono il verde e la strega?!- chiese X liberando Robin da un soldato
-Dovrebbero essere fuori a proteggere...- appena si voltò, vide dalla finestra Aqualad immobile al suolo, privo di protezione. Due uomini che si stavano avvicinando al corpo immobile, gli puntarono contro una pistola.
-Cazzo-
Robin uscì dalla finestra mettendo fuori gioco un altro soldato e si scaraventò su quei due, facendoli perdere i sensi. Il piano stava fallendo: BB e Corvina non si trovavano, il Compratore era scomparso e i soldati stavano vincendo. Forse avrebbe dovuto riflettere su un piano migliore ma ormai era troppo tardi per i “se” e per i “ma”. Lui era lì, adesso, doveva combattere. Sistemò Aqualad nella T- mobile e rientrò nella chiesa.
Corvina era sola nel buio, circondata da alberi, non riuscendo nemmeno a capire dove si trovasse. Cercò di farsi un po’ di luce con i suoi poteri e si guardò intorno per trovare la sua avversaria.
-Non puoi battermi! Conosco i tuoi punti deboli. BB mi ha detto tutto!- la voce proveniva da qualche parte intorno a Corvina, ma non riusciva a capire dove.
-Dove è Dana!-
-E pensare che quel povero ragazzo era solo venuto a spiare il tuo appuntamento. E invece si è trovato drogato, in uno squallido monolocale-
-Giuro che appena ti metto le mani addosso...-
-Cosa farai? Userai il demone che è in te? Chiamerai il tuo paparino?-
Corvina fu attaccata alle spalle cadendo al suolo, Sarah si avventò sopra di lei, colpendola ripetutamente. Corvina usò i suoi poteri e la lanciò contro un albero. Si rialzò e sentì l’amaro sapore del sangue in bocca.
-Sei debole- disse Sarah rialzandosi -io sono più forte. Potrei spezzarti come si fa con uno stuzzicadenti-
-Beh allora che aspetti? Sono qui!-
Sarah la attaccò di nuovo.
 
BB si trovava nella stessa situazione: era solo, al buio nella foresta.
Si trasformò in un gufo cercando di vedere il suo avversario ma non vide nessuno intorno a lui. Dall’alto l’uomo si lanciò contro di lui. BB riuscì ad evitarlo per un pelo volando sopra un albero.
L’uomo che lo aveva attaccato era il Compratore.
BB ritornò in forma umana per poter parlare.
-Tu? Pensavo che non avessi nulla contro di me, che nemmeno ti interessavo-
-Che idiota che sei!- tirò fuori una pistola e iniziò a sparare.
BB si trasformò in un colibrì volando via dal ramo, il Compratore non riusciva più a vederlo: era troppo piccolo.
-Pensavo che in questi anni tu fossi cambiato, dopo la morte dei tuoi genitori, dopo essere persino addestrato dai Doom Patrol. Eppure Garfield, rimani sempre lo stesso stupido ragazzino viziato!- si girava in tondo sperando di vederlo.
-E tu come sai queste cose?-
Il Compratore aveva sentito che la voce proveniva da dietro di lui, quindi si voltò e sparò. Un proiettile sfiorò la spalla destra di BB, facendola sanguinare. L’uomo aveva finito i proiettili e in fretta cercò di cambiare il caricatore. BB capì che doveva agire subito così si trasformò in lupo e lo attaccò. Il Compratore cascò a terra e la pistola appena caricata, gli scivolò dalle mani. L’uomo si liberò dalla presa del lupo, che gli aveva ferito una gamba, e cominciò ad arrancare verso la pistola. BB cercò di tirarlo indietro, mordendolo per la gamba ferita, ma l’uomo gli detto un calcio sul muso, liberandosi. Incapace di alzarsi, strisciò verso la pistola. BB tornò in forma umana e tentò anche lui di prenderla. Corse verso di essa ma il Compratore lo prese per la caviglia facendolo cadere.
Strisciavano entrambi nel fango umido, cercando entrambi di avere la meglio sull’altro, tirandosi qualche calcio e qualche pugno. BB ebbe la meglio e prese la pistola. Si alzò in piedi, puntandogli la pistola contro, mentre il suo avversario restò a terra.
-Comincia a parlare! Come fai a sapere tutte queste cose sul mio passato?-
L’uomo rise
-Rispondi!-
-Carina, la tua amica. Come si chiama? Ah giusto Corvina...-
-Non sei nella posizione adatta per provocarmi, non trovi?- disse scuotendo la pistola puntata contro di lui.
Il Compratore rise di nuovo -No, tu non mi sparerai. Sei troppo ingenuo, troppo debole- si alzò in piedi, con fatica, sempre con la pistola puntata alla testa - In questo momento la tua amica sta morendo, per salvare la vita di sua madre, dettaglio che TU gentilmente ci hai offerto in cambio di sesso. Quindi hai due scelte: o resti qui a lottare con me una battaglia che non puoi vincere, oppure vai a salvare la tua amica-
Un urlo riecheggiò in tutto il bosco. BB si voltò cercando di capire da dove venisse e quando si voltò verso il Compratore, lui era sparito. L’uomo non aveva lasciato nessuna traccia, era come se si fosse dissolto nell’aria.
-Merda- gettò la pistola e corse a cercare Corvina.
La trovò che tentava di rialzarsi.
-Cosa è successo?- chiese lui aiutandola ad alzarsi.
-Lei mi ha tirato addosso una fiala... è uscito un fumo, credo fosse uno stordente-
-Sei ferita?-
-Non lo so-
Cominciarono a camminare per uscire dal bosco. Arrivarono alla chiesa e la situazione era degenerata: la chiesa era crollata e i Titans erano circondati e feriti.
 -Devo andare a trovare mia madre!-
-Sei stata appena drogata, non puoi nemmeno combattere!-
-Si che posso!-
-Vado io a cercarla, tu vai in macchina a sorvegliare Aqualad!- e se ne andò correndo.
Corvina si rifiutò di restare ad aspettare, e corse alla ricerca di sua madre.
 
X cadde a terra dolorante e stanco.
-Non possiamo più resistere-
-Si che possiamo e lo faremo!-
-Guardali Robin! Loro sono ovunque e noi stiamo cadendo-
X aveva ragione, stavano perdendo. Stella era talmente stanca che non era più in grado di volare e Cyborg aveva la batteria quasi scarica.
-Restare è un suicidio, abbiamo perso! Andiamo via!-
-E BB e Corvina?-
-Non li ho visti per tutta la notte: o sono morti o stanno meglio di noi. Dobbiamo andarcene!-
-TITANS RITIRATA!-
-Cosa?!- chiesero.
-Mi avete sentito! Ritiratevi!-
I Titans obbedirono e lasciarono il luogo senza due membri della squadra. Robin provò a chiamare Corvina col comunicatore ma non ebbe nessuna risposta, quindi provò con BB.
-Che c’è Robin?-
-BB stai bene?-
-Si, dove siete?-
-Ci siamo dovuti ritirare-
-Te dove sei?-
-Sono ancora qui a cercare Dana-
-Dana?!-
-Lunga storia. Corvina è con voi?-
-No-
-Merda... le avevo detto di restare in macchina!-
-Trovala e venite via-
-E Dana?-
-Dopo penseremo a lei. Porta via Corvina-
BB fece un cenno con la testa e chiuse la comunicazione.
Robin aveva paura: non sapeva se aveva fatto la cosa giusta, specialmente lasciando loro due da soli. Forse sarebbe dovuto tornare indietro, ma sarebbero tornati al punto di partenza. Robin tornò indietro senza dire niente agli altri.
Anche se arano passati solo pochi minuti, le acque sembravano essersi calmate. Le prime luci dell’alba schiarivano il cielo, cacciando la notte e illuminando con rosee luci.
Robin era appostato tra la boscaglia con il binocolo, cercando qualche segno di BB o Corvina.
Robin sentì lo scricchiolare di foglie sotto le scarpe dietro di sé. Si lanciò verso il suo bersaglio con il suo bastone stretto nei pugni ma si fermò appena in tempo.
-Ehi, sono io-
-Scusami, pensavo fossi...-
-Corvina?-
Robin scosse il capo -Dove pensi che può essere andata?-
-A cercare Dana ma non ho idea di dove possa essere-
In lontananza si sentì un tonfo.
-Andiamo!- disse BB
Robin lo fermò -Non così in fretta ,potrebbero essere ovunque-
-Ma-
-Ci arriveremo ma facendo attenzione-
 
 
-Non sarò così gentile la prossima volta! Dimmi dove la tieni!-
Corvina sbatté Sarah contro l’unico muro rimasto in piedi all’interno della chiesa, tenendola per il collo. La ragazza mugolò dal dolore ed estrasse dalla cintura una fiala, tentando di usarla contro la sua avversaria. Corvina gliela strappò dalle mani lanciandola lontano.
-Non questa volta carina-
La lanciò a terra.
-Hai detto che volevi vedere il demone in me? Beh eccolo qui!-
Con i suoi poteri, la lanciò nuovamente dalla parte opposta della chiesa.
-Non pensare che io non abbia il coraggio di ucciderti tesoro, perché lo farò se non mi dici immediatamente dov’è mia madre-
-Va bene- disse gemendo dal dolore -E’ nel monolocale-
-Quale monolocale?-
-BB sa dove si trova, è quel monolocale-
Corvina si voltò per andarsene , lasciando la ragazza dolorante da sola nella chiesa.
I ragazzi videro Corvina uscire dalla chiesa e si precipitarono da lei.
-Corvina! Sta bene?- disse Robin
-Si, sto bene-
-Perché cazzo te ne sei andata? Mel o spieghi?-
-Dovevo cercare mia madre!-
-Avevo detto che ci avrei pensato io!-
-Ah certo infatti tu sai dove si trova!-
-No... io-
-Calmatevi tutti e due!- disse Robin
-E’ al monolocale, quello dove tu...- disse Corvina con voce più calma.
-Ah... s-si io so dove è-
-Bene allora andiamo!- disse Robin
 
Nella chiesa, Sarah stava cercando di medicarsi le ferite usando alcune fiale.
-Cosa stai facendo?- disse una voce che la costrinse a voltarsi.
-I-io mi stavo, me-medicando- si alzò in piedi, davanti a lui, tenendo sempre lo sguardo abbassato.
-Questo lo vedo, ma perché ti stai medicando? Dovrebbero essere loro i feriti, non tu-
-Quella Corvina... è più forte di quanto pensassimo, io...-
-Le hai detto dove si trova, vero?-
-Io, non avevo altra scelta, m-mi avrebbe uccisa-
Il Compratore le tirò uno schiaffo, da falla cadere. Sarah trattenne un gemito.
-CHE RAZZA DI IMBECILLE! STAVA BLEFFANDO! NESSUN EROE UCCDE COSI’! NEANCHE UN DEMONE! QUELLA ERA LA NOSTRA UNICA CARTA PER TENERE VICINA LEI E DI CONSEGUENZA LUI! E TU COSA FAI?! ROVINI TUTTO?!- le dette un calcio nello stomaco facendola rantolare.
-Alzati, razza di puttanella! E andiamo via di qui-
 
 
Portarono Dana alla torre per farla curare. Aqualad aveva ripreso conoscenza ed era l’unico senza nemmeno un graffio. Corvina, dopo aver guarito tutti, passò il resto della giornata con la madre come se avesse paura che qualcuno potesse prendergliela da un momento all’altro. Gli altri andarono a riposare. Tutti tranne BB. Lui non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo. Sarah, Corvina e il Compratore. Tre persone che continuavano a invadergli la mente, distogliendolo dal sonno. La conversazione con quell’uomo gli aveva fatto venire qualche dubbio sulla sua identità ma non voleva dirlo agli altri, per paura di sbagliare o semplicemente perché era troppo difficile da accettare. Incapace di dormire, prese il telefono.
-Elastigirl, mamma...-
La donna rispose.
-Si, sono io. Ho un paio di cose che devo dirti e un paio di persone che devi trovarmi...-
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELLA SCRITTRICE
ECCOMI QUI COL MIO ULTIMO CAPITOLO! COME BEN AVRETE CAPITO CI SARA’ UN ALTRO LIBRO. DEL TITOLO NON NE SONO ANCORA SICURA, QUINDI NON POSSO ANTICIPARVI NIENTE. VOI COMUNQUE TENETEVI AGGIORNATI PERCHE’ NON PASSERA’ MOLTO PRIMA CHE ESCA QUELLO NUOVO DATO CHE MI SONO LIBERATA DA TUTTI GLI IMPEGNI.
VORREI RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE HANNO SEGUITO LA MIA STORIA E TUTTI QUELLI CHE L’HANNO RECENSITA. UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO VA A Nanamin E A A_Classic_GiRl CHE MI HANNO SEMPRE DATO DEI CONSIGLI OTTIMI.
GRAZIE PER AVERMI AIUTATO IN QUESTA AVVENTURA, PER ME IMPORTANTISSIMA.
 
VOSTRA,
CORVINA.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: corvina5