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Autore: Mirty_92    22/12/2015    3 recensioni
L'ennesimo progetto dei Tiri Vispi Weasley sta per concretizzarsi. Un elisir in sperimentazione porterà a degli effetti sconvolgenti e del tutto inaspettati
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Qualcosa di più

 

“Insomma, Fred! La vuoi smettere di seguirmi? Ti ho già detto che non ho tempo da perdere!”

“Fai progressi, Granger. Vedi, ora sai anche chi sono! Solo mezz’ora fa eri indecisa se fossi George, mentre ora sai per certo che sono Fred.” Un ghigno scaltro si delineò sul volto del gemello che stava percorrendo il corridoio del terzo piano accanto ad un’irritatissima Hermione Granger.

“Certo che so che sei Fred. Tutti quelli che abbiamo incontrato fin ora ti hanno salutato chiamandoti Fred. Mi credi forse così stupida?”

“Certo che no, Granger. Ma tutti quelli che abbiamo incontrato potrebbero sbagliarsi. Io potrei essere George sotto copertura.”

Hermione scosse la testa, infastidita, e non rispose. Senza fermarsi a guardare il suo molesto interlocutore, imboccò un passaggio segreto che le avrebbe fatto di certo risparmiare tempo se non fosse stato per il ragazzo che ancora continuava a tallonarla.

“A pensarci bene non vorrei proprio essere George sotto copertura.” Continuò imperterrito il gemello, più parlando a sé stesso che alla ragazza. “Io sono decisamente più bello!”

Hermione, all’udire quell’affermazione così semplice ma al contempo così tracotante di ego maschile, non riuscì a trattenere uno sbuffo.

“Ehi, che c’è? Hai forse qualcosa da ridire sulla mia bellezza?”

“Avrei da ridire sul tuo egocentrismo, Fred. E anche su molti altri aspetti del tuo carattere, per cui, siccome non ho davvero tempo, lasciami perdere. Qualunque cosa tu voglia da me, la risposta è no.”

“Ma io non voglio niente da te.” Rispose con tono innocente.

Hermione, a quel punto, si bloccò a metà dell’uscita del passaggio e, con le mani suoi fianchi, si preparò a fronteggiare Fred. “Allora mi vuoi spiegare perché è più di mezz’ora che mi segui per tutta Hogwarts?”

Il cipiglio severo di Hermione non scosse minimamente il ragazzo, che fece spallucce. “Semplice, perché non ho altro di meglio da fare.”

Hermione strabuzzò gli occhi. “Come, scusa?”

“Hai sentito bene, Granger. Non ho niente da fare. George è stato trattenuto dalla McGranitt mentre Lee è in punizione con Piton.”

“E mi vuoi spiegare, per la barba sacrosanta di Merlino, perché hai deciso di fare una cosa tanto sciocca come quella di starmi tra i piedi?” Hermione stava decisamente perdendo la pazienza.

“Semplice anche questo. Stai diventando banale nelle domande, mia cara Prefetto. Sicura di essere all’altezza del tuo compito?”

“Io sono all’altezza del mio compito. E non cercare di rigirare la frittata, Fred. Rispondimi.”

“La frittata? Quale frittata, Granger?”

“Oh, per le mutande di Morgana! È un modo di dire babbano, Fred. Smettila adesso e dimmi subito perché.”

“Ti sto studiando. Tutto qui.”

Hermione rimase per un attimo spiazzata. “Tu mi stai… cosa?” Il tono di Hermione stava raggiungendo livelli preoccupanti. Alcuni soggetti dei quadri appesi vicino a loro si voltarono, incuriositi.

“Ti. Sto. Studiando.” Scandì Fred come se stesse parlando ad un troll particolarmente stupido.

Hermione sbattè un piede a terra, spazientita. “Oh, insomma, Weasley! Smettila di direi idiozie. Mi stai studiando? E per quale motivo? Sei forse impazzito?” Ad un tratto Hermione si batté una mano sulla fronte come se avesse avuto una rivelazione improvvisa. “Ma certo! Ora ho capito! Tu e George state sicuramente sperimentando una delle vostre dannate Merendine  su voi stessi. Per questo ti comporti in modo così strano da mezz’ora. Non è forse così, Fred?” Questa volta fu Hermione ad assumere una faccia beffarda, consapevole di aver risolto il mistero di Fred il Persecutore.

“Non è esatto, Granger. Perdi colpi. Non sono sotto l’effetto di una Merendina, ma se proprio ci tieni a saperlo ti posso dire che si tratta di un elisir dagli effetti a dir poco strabilianti.”

“E quali sarebbero questi effetti strabilianti?” Lo imitò la ragazza. Per lo meno era riuscita a capire il motivo per cui Fred la seguiva: era uno stupido giochetto dei gemelli.

“Beh, vedi… come posso spiegartelo… dunque, diciamo che questo preziosissimo elisir, ancora in fase di sperimentazione, permette di captare il desiderio più profondo della persona più vicina nel momento in cui la pozione è stata assunta. Quando ho bevuto la pozione, tu sei passata davanti a me nel corridoio, io, o meglio l’elisir, mi ha spinto a seguirti per permetterti di realizzare il tuo desiderio.”

Hermione non poteva credere alle proprie orecchie e, dopo aver osservato attentamente Fred per un momento, scoppiò a ridere. Quando riuscì a calmarsi disse: “A quanto pare, Fred, questo elisir ha più di una cosuccia da sistemare. Io non ho nessun desiderio da realizzare per cui puoi anche andartene ora e lasciarmi in pace.”

Ma Fred, che si era messo davanti a lei, le sbarrava la strada.

“E no, l’elisir non sbaglia. Se sono arrivato fin qui vuol dire che devo aiutarti. Vorrei solo capire come dato che non ho la minima idea di quale sia questo tuo desiderio.” Il ragazzo pareva perplesso mentre, con occhio critico, scrutava Hermione.

La ragazza si impose di rimanere calma e inspirò profondamente. “Allora, Fred, adesso possiamo anche smetterla. Tu hai bevuto una robaccia che ti costringe a seguirmi per chissà quale stupido motivo. Io ti dico che non ho nessun desiderio che tu possa realizzare per me e ti consiglio di levarti di torno e andare in infermeria subito. Forse Madama Chips riuscirà a farti rinsavire e…”

Hermione non fece in tempo a concludere la frase che sul volto di Fred vide comparire un sorrisetto sghembo che non prometteva nulla di buono.

“Fred, mi stai ascoltando?” Hermione era sull’orlo di una crisi isterica. Quel pomeriggio aveva già perso un sacco di tempo.

“Sì, Granger. Ma a quanto pare ci sono stati degli sviluppi. L’elisir funziona e ci sta dando una mano. Guarda tu stessa” e indicò qualcosa sopra le loro teste. Sull’arco dell’uscita del passaggio segreto, stava sputando un rametto di vischio che prima, decisamente, non c’era.

Il viso di Hermione s’imporporò all’improvviso. Lei e Fred sotto il vischio? Il mondo doveva essersi capovolto! E ora che avrebbero fatto?

“Interessante il tuo desiderio, Granger. Pare che tu mi trova più bello di quanto in realtà tu stessa non voglia ammettere.” Il ghigno di Fred era spavaldo e per nulla scioccato. Anzi, sembrava persino lusingato.

“Dev’esserci uno sbaglio.” Ebbe appena la forza di replicare Hermione.

“L’elisir non sbaglia.” Fred le si fece più vicino: ora, la ragazza era intrappolata tra il muro e Fred. Hermione deglutì cercando di recuperare il suo sangue freddo.

“Hai detto tu stesso che è ancora in fase di sperimentazione.” Si appellò a quell’ultima sua speranza con tutte le sue forze.

“Sì, appunto. E ora andrò fino in fondo proprio per vedere se funziona.”

In un attimo le labbra di Fred si posarono su quelle di Hermione. Fu un bacio fugace, a metà tra il serio e il faceto, che fece rabbrividire Hermione.

Dopo alcuni secondi Fred si staccò da lei e subito sentì la mano destra bruciare. Sul dorso era comparsa una scritta dorata: consummatum est.

Hermione guardò Fred intento ad osservare la propria mano ancora appoggiata al muro dietro alle sue spalle, come se fosse una sacra reliquia.

“Che cosa significa quella scritta?” La ragazza era paralizzata. In un attimo era passata dall’imbarazzo più completo al puro terrore.

“Significa Tutto è compiuto. Bene, Granger. Ho esaudito il tuo desiderio. Certo avresti potuto anche dirmelo prima. Un bacio non te l’avrei sicuramente negato.” La scritta dorata già incominciava a svanire mentre Fred riguadagnava la sua baldanza e il suo sorriso sghembo.

Hermione rimase per un attimo a bocca aperta, poi reagì d’istinto.

Uno schiocco sonoro riecheggiò nel corridoio deserto. Alcuni personaggi dei quadri applaudirono mentre un paio di minute cinque dita cominciarono a delinearsi sul volto pallido di Fred.

Hermione si portò le mani alla bocca, incredula di quanto aveva fatto, e, prima che il gemello potesse fermarla, scappò via con la pesante borsa dei libri che le ballonzolava sul fianco.

Fred rimase interdetto per un momento, poi decise di andare in Sala Grande. Per il momento avrebbe lasciato correre anche perché ormai era ora di cena e, sicuramente, George lo stava cercando. Ma si ripromise che, prima o poi, Hermione Granger avrebbe dovuto dargli una spiegazione. Sì, avrebbe dovuto spiegargli perché desiderava baciarlo. Dopotutto, anche se di certo si riteneva un ragazzo brillante e seducente, l’aver fatto perdere la testa a Miss Prefetto Perfetto non era solo una semplice soddisfazione ma anche qualcosa di più.

 

  
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