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Autore: potteriani    24/12/2015    1 recensioni
"Chums" sarebbe la versione di "Friends" in Glee.
All'inizio l'avevo pensata solo come una oneshot, ma poi ho deciso di farla diventare una raccolta di os prendendo spunto dalle puntate di Friends!
Ancora non so quante ne pubblicherò, diciamo che è un lavoro in corso d'opera!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Artie/Brittany, Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Santana era lesbica.

Erano anni ormai che era scesa a patti con la sua sessualità, e si accettava così come era. Anzi, chi non la accettava e lo faceva presente doveva preoccuparsi della sua incolumità.

Santana aveva avuto anche un bel po’ di ragazze da quando era a New York. Alcune erano state storie da una notte, altre erano durate di più, come Dani.
Dani era il suo tipo di ragazza: bella, bionda, sicura di sé e aperta a ogni tipo di esperienza. Ma Santana era una ragazza difficile. Non si apriva con chiunque, anzi, le persone con cui si era mostrata vulnerabile si potevano contare sulle dita di una mano.
E Dani, benché fosse fantastica sotto molti punti di vista, dopo un po’ si era stancata della superficialità del loro rapporto: voleva qualcosa di serio, una storia con la S maiuscola. Solo che Santana non era pronta.

Così Dani era sparita dalla sua vita e Santana aveva continuato a vedere ragazze, portarsele a letto e fine. Niente di più.
E le stava bene, davvero. Lei era così, ed erano anni ormai che i suoi amici l’avevano accettato, senza farle pressioni di alcun tipo.

A volte però vedeva gli sguardi che Rachel e Kurt si scambiavano quando l’ennesima ragazza da copertina usciva la mattina dalla sua stanza e se ne andava con gli abiti della sera prima. Non era vero e proprio disprezzo, ma piuttosto pena per la loro amica che si ostinava a buttarsi via così rifiutando “il vero amore”. Del resto erano degli smielati inguaribili romantici, e in realtà era Santana a provare pietà per loro. Si erano aperti con altre persone, si erano innamorati ed erano rimasti fregati ogni volta. Bello schifo.

Santana era la ragazza con l’armatura fatta di cinismo e acidità, capace di distruggere l’autostima altrui con uno sguardo.

Ecco perché era così confusa e spaventata: era quasi sicura di essersi innamorata di Brittany.

Brittany era bella. Santana lo aveva sempre saputo. Era stupenda, e non solo esteriormente. Santana aveva visto quella dolcezza, quell’innocenza e quell’amore per la vita in poche persone. Nessuna, in effetti, a parte Britt.

Ma Brittany era una sua amica. Per di più Brittany era stata per quasi un anno con Artie.
Artie.
Artie, il suo amico.
Artie a cui Santana voleva bene.
Artie che era un ragazzo.

E Santana non si era mai sentita tanto confusa. Forse solo quando aveva fatto coming out.

Era passato molto tempo ormai da quando Artie e Brittany avevano rotto, ed entrambi stavano bene: si erano lasciati da amici, e nel gruppo non c’era nessun tipo di imbarazzo. Artie aveva visto altre ragazze, e Brittany altri ragazzi.

Santana si sentiva morire ogni volta che Brittany si presentava al caffè con un Jim o un Carl o uno Sean sotto braccio. Si limitava a inventarsi una scusa e ad andarsene dal bar il prima possibile. Meno vedeva e meno soffriva. O quanto meno, questo era ciò che continuava a ripetersi.

Ed era una tortura passare le serate con Brittany, andare a cena o al cinema e vederla ridere, parlare scherzare, sapendo che non sarebbe mai potuta essere sua.

Aveva provato a uscire con altre ragazze, certo, ma nessuna di loro era Brittany. Non avevano il suo sorriso, o il suo modo di rivolgersi alle persone. Non avevano quella serenità nello sguardo.
Il risultato era che Santana non riusciva mai a concludere una serata. Rimaneva a girare per la città fino a tarda notte, così che fosse sicura di non incontrare né Rachel né Kurt al suo ritorno a casa.
La mattina fingeva di stare bene, andava a lavoro, tornava a casa e aprendo la porta magari si ritrovava proprio Brittany seduta allegramente in cucina a prendere un tè con Kurt.
E il processo ricominciava tutto da capo.
*

Kurt sapeva che c’era qualcosa che non andava. Santana poteva fingere quanto voleva, ma il ragazzo sapeva che erano settimane che usciva con delle ragazze senza mai portarsele a casa.

Una sera l’aveva sentita rientrare nell’appartamento alle tre, si era aspettato di sentire le risatine e i mobili malamente spostati che significavano l’arrivo di una nuova conquista, ma non era successo niente del genere. Aprendo uno spiraglio della porta aveva visto Santana rientrare in camera con una faccia da funerale.

Lì per lì l’aveva attribuita a una serata andata male.
Ma poi era successo la sera dopo. E quella dopo ancora.

Ecco perché quel pomeriggio, mentre Rachel era fuori con Sam, Kurt fermò la latina dall’uscire di casa e la costrinse a sedersi sul divano del salotto.

-Senti Lady Hummel non ho tempo di risolvere uno dei tuoi fetish malaticci, devo vedermi con --

-Santana non ci provare neanche. Dimmi che succede- la bloccò Kurt sedendosi sul tavolino davanti al divano, obbligandola a guardarlo negli occhi.

-Succede che stai diventando paranoico piccolo elfo, dovresti smetter--

-Santana- la fermezza della sua voce fece fermare Santana. Sbatté le palpebre un paio di volte e chiuse la bocca, abbassando lo sguardo.
Capendo che non avrebbe parlato, cominciò Kurt.

-Sono preoccupato per te. Non so cosa sia successo o cosa stia succedendo, ma non ti vedo più … come prima. Lo sai vero che se è successo qualcosa a me lo puoi dire? Ci conosciamo da una vita Santana. Ti voglio bene e sento che c’è qualcosa che non va-

Santana strinse le labbra con forza e alzò lentamente lo sguardo sul suo amico. Kurt si sorprese talmente tanto quando vide che stava cominciando a piangere che all’inizio non seppe cosa fare. Poi si lanciò sul divano accanto all’amica e la strinse fra le braccia.

-Shh… Shh, andrà tutto bene… A-andrà tutto bene- sussurrava passandole una mano fra i capelli e l’altra sulla schiena. –Io sono qui-
Aveva visto Santana così vulnerabile solo altre due volte in tutta la sua vita: dopo aver fatto coming out con sua nonna e al funerale di Finn. Stava cominciando a preoccuparsi seriamente.

-Ti prego San, dimmi cosa succede- sussurrò stringendola più forte.

-I-io… Kurt, non so cosa fare!- singhiozzò stringendosi alla sua camicia. La sua camicia di Krizia. Kurt respirò profondamente: doveva aiutare Santana.

-M-m-mi… Mi sono innamorata- Santana parlò talmente a bassa voce che all’inizio Kurt pensò di non aver capito bene.

-C…ome?- provò a chiedere.

-Mi sono innamorata- ripeté la ragazza. Di colpo si staccò da lui e si asciugò le lacrime per non rovinarsi il trucco. Kurt era decisamente sorpreso.

-E’… è una cosa bella Santana. Perché piangi?- chiese Kurt cercando di ricomporsi.

Santana rimase in silenzio a lungo, e il ragazzo cominciò a preoccuparsi. –Santana?- chiese dolcemente.

-E’ Brittany- disse lei senza mezzi termini. –E giuro che se ti azzardi a dire qualcosa a qualcuno io ti distruggo. Ti raso a zero, ti brucio l’armadio pieno di vestiti da checca isterica e ti ferisco in modi che neanche immagini-

-Okay, Santana, calmati. Lo sai che non direi niente- disse Kurt leggermente sconvolto dalle minacce dell’amica.

Santana inspirò profondamente. –Non ho mai voluto che succedesse. Quantomeno non con Brittany. Lei è… lei è l’ex di Artie, Kurt. Come… come faccio? Ed è etero. Quindi è una battaglia persa in partenza. Non… Non so cosa fare-

Kurt la guardò mentre stringeva convulsamente una mano nell’altra.

-Non è detto che sia etero, sai-

-Oh ma per favore Hummel. E’ uscita sempre e solo con ragazzi, dovrebbe essere chiaro pure per un ritardato come te-

Kurt, abituato alle offese di Santana, non ci fece neanche caso. –Magari è bisessuale, e non ce l’ha mai detto. Magari non ha mai incontrato la persona giusta con cui capirlo. Brittany è una persona dalla mentalità molto aperta. Non è detto che la sua risposta sia un rifiuto-

Santana prese a mordicchiarsi un’unghia.

-C’è comunque Artie- disse dopo un po’. -Non me la sento di ferirlo così, sono stati insieme parecchio- fece una pausa –E se provi a dire a qualcuno che a volte, raramente, mi interesso dei sentimenti altrui io ti--

-Si si, ho capito- la fermò Kurt. –Comunque io credo che potresti provare a parlarci. Con Artie intendo. Alla fine entrambi sono andati avanti, e se lui non è più innamorato di lei non vedo il problema-

La latina rimase in silenzio ancora a lungo. Kurt dopo un po’ chiese gentilmente –Vuoi che ti prepari una tisana?-

-Oh madre de Dios- esclamò Santana alzandosi dal divano e alzando gli occhi al cielo –No, io esco- e così dicendo prese la borsa e uscì dall’appartamento.

Un Kurt molto confuso e molto solo rimase seduto su quel divano per un paio di minuti prima di alzare gli occhi al cielo a sua volta e mettersi a guardare le repliche di Project Runway.
*

Dopo la chiacchierata con Kurt passarono quattro giorni in cui Santana non fece che ripensare alle sue parole.

Da un lato non voleva assolutamente rischiare la sua amicizia con Artie-o peggio, con Brittany- per una cosa del genere. Dall’altro lato stava per esplodere.

Era un martedì sera quando andò al bar per prendere un caffè rientrando da lavoro. Teoricamente quella mattina sarebbe dovuta uscire con un’amica di Artie.
Già, il suo caro amico Artie aveva ben pensato di combinare un appuntamento fra lei e una sua compagna di corso, tale Julia… o Joanne. Sinceramente non ricordava. Aveva disdetto l’appuntamento inventandosi una scusa.
Stava per andarsene col suo bicchiere da asporto quando vide Artie uscire dal bagno e venire nella sua direzione.

-Ciao- disse Santana mostrandosi tranquilla mentre dentro le si stava scatenando un uragano.

-Santana- rispose Artie sorridendole e sistemandosi gli occhiali sul naso. –Ho sentito Jill prima, mi ha detto che alla fine non vi siete viste-

Jill, ecco come si chiamava. –Oh, si, ho cambiato idea-

-Come mai?- chiese Artie.

-Non mi sembrava il caso- rispose Santana cercando di evitare l’argomento.

-Che c’è, problemi di cuore?-

Santana aveva due possibilità davanti a sé: inventare una scusa qualsiasi ed andarsene, o restare ad affrontare Artie.

-Più o meno- si decise a rispondere dopo qualche secondo.

-Davvero?- chiese Artie sorpreso. Evidentemente non si aspettava una risposta affermativa: in fondo lei era Santana Lopez. –Avanti, dimmi tutto- le disse avvicinandosi a un tavolo.

Santana rimase in piedi ancora indecisa –No, davvero, non c’è bisogno-

-Andiamo Santana, di che si tratta?-

-Non è niente, sul serio- la ragazza stava già cominciando a pentirsi di aver cominciato quella conversazione.

-Santana, sono io. Ci conosciamo da più di due anni ormai, puoi dirmelo- disse Artie sorridendole caldamente, ovviamente interessato ad aiutarla.

Santana fece un bel respiro. –Okay, va bene- disse sedendosi davanti al suo amico. Spostò lo sguardo un paio di volte da Artie alla porta del locale, ma alla fine si decise a parlare.

-C’è una ragazza che mi piace molto- disse guardandosi le mani –Ma non può funzionare-

-Che c’è, non è bionda?- scherzò Artie. Santana lo fulminò con lo sguardo. –Scusa. E’ una tua collega?- le chiese.

-Ah… si- meglio restare su un terreno neutrale per il momento.

-Okay… tu le piaci?-

-A volte mi sembra di si- disse Santana. C’era stata la volta che Brittany era rimasta a dormire da loro e invece che dormire sul divano aveva preferito dormire con lei. O quando erano andate a cena solo loro due e tornando a casa Brittany le aveva preso la mano passeggiando. –Ma è tutto inutile- Brittany era… diversa. Non potevi mai sapere se faceva così solo con te o con tutti.

-Come mai?- Arti si risistemò gli occhiali.

-Non è semplice- disse Santana cercando di trovare le parole. –E’ stata con un ragazzo, maschio, per tantissimo tempo… un altro collega, e io… non so se sia giusto fargli questo. E’ un vero amico-

-Santana stai mostrando dei sentimenti?-

-Zitto un po’ Abrams-

Artie tornò serio. –Vediamo un po’… Questo tuo amico è ancora innamorato di lei? E lei potrebbe… sai, giocare anche per la tua squadra?-

-Non credo che lui sia ancora interessato… E’ stato con altre ragazze. E… non so, può darsi-

-Okay… e il tuo amico è un… bravo ragazzo?-

-Certamente- Santana ripensò a tutte le volte in cui Artie l’aveva aiutata, che fossero gesti piccoli o grandi per lei contavano molto.

-E allora diglielo, che aspetti scusa?- disse Artie come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Non lo so, cioè--

-Senti, per me vale la pena provare. Sempre che lei ti piaccia sul serio-

-Assolutamente!- disse Santana sporgendosi in avanti –Non riesco a smettere di pensare a lei, ci sono volte in cui non riesco neanche a dormire e--

-A questo punto devi dirglielo- la bloccò Artie alzando le mani al cielo, enfatizzando ciò che le stava dicendo. –Ascoltami, quante volte ti è successa una cosa del genere?-

Santana rimase in silenzio, non sapendo cosa dire. In quel momento un cameriere portò ad Artie il suo cappuccino da asporto.

-Devo andare ora, ma dammi retta- le disse allontanando la sedia a rotelle dal tavolo –Parla con quel ragazzo-

Artie aveva quasi raggiunto la porta ormai quando Santana disse –E’ Brittany-
*

Santana era venuta a parlargli quella sera. Gli aveva detto che aveva parlato con Artie, e che il ragazzo era rimasto scioccato. Avevano parlato a lungo, Santana cercando di dirgli che in realtà poteva benissimo essere una cotta passeggiera, e Artie dicendole che lei non si era mai innamorata di nessuno, quindi altro che cotta passeggiera. E avevano parlato a lungo di Brittany. Del suo rapporto con Artie e della sua amicizia molto stretta con Santana.

Kurt aveva lasciato che lei si sfogasse e gli raccontasse tutto, del resto non succedeva spesso. Ma a un certo punto Santana si era bloccata.

-E poi?- le chiese Kurt.

-E poi niente- rispose la latina evitando di guardarlo.

-Cioè fine? Avete smesso di parlare tutt’a un tratto e ognuno è andato per la sua strada?- disse Kurt inarcando un sopracciglio.

-No, Lady Hummel, Artie mi ha detto… mi ha detto che a lui sta bene. Abbiamo parlato tanto, e… per lui non c’è problema. Insomma, ha detto che quantomeno dovrei parlare con Brittany-

Kurt sgranò gli occhi. –Wow, okay… ah… E bravo Artie- sinceramente non pensava che l’avrebbe presa tanto bene. –Quindi ora devi solo parlare con lei-

-Solo? Ma ti ascolti quando parli? O hai le orecchie così piene di glitter che sei diventato sordo?- ribatté Santana.

-Okay- rispose Kurt alzandosi dal letto sul quale erano seduti e andando alla scrivania a prendere un foglio e una penna –Buttiamo giù qualche idea-
*

Santana aveva messo in atto il piano C. I piani A e B architettati con Kurt facevano pena, così aveva dovuto ripiegare su quello.
Piano che consisteva nell’uscire a cena con Britt e parlarle. Aveva fatto scegliere a lei il posto, ed ecco perché ora si trovava seduta su una delle panchine che davano sul ponte di Queensboro con un kebab in mano.

Brittany accanto a lei aveva quasi finito di mangiare, affamata com’era. Ma Santana aveva a malapena dato qualche morso. Sapendo che comunque non avrebbe mangiato molto altro dato il nervosismo, ripiegò il kebab nel suo involucro e lo posò accanto a sé.

-Non mangi?- le chiese Brittany.

-Non ho molta fame- rispose Santana cercando di farsi coraggio. Perché doveva essere così maledettamente difficile? Perché doveva sentirsi così vicino a lei?

-Tutto bene?- chiese ancora voltandosi del tutto verso di lei, il panino ormai finito.

-Certo- dopo aver preso l’ennesimo respiro Santana si voltò a sua volta, guardando gli occhi azzurri della ragazza. –Vedi, Britt- un altro respiro… -Il motivo per cui…- Aprì e chiuse la bocca un paio di volte.

Brittany le prese una mano e la strinse fra le sue, così delicate e morbide, sorridendole.

-Da quanto mi conosci?- le chiese Santana.

-Ah… Due anni e qualcosa, credo- rispose Brittany.

-E’ un bel po’ di tempo, no?… Ecco, io--

-PALLA!-

Un pallone giallo sfrecciò sopra le loro teste mancandole per un soffio, finendo poco distante. Un bambino di circa nove anni corse a riprenderselo, ignaro di aver interrotto Santana in uno dei momenti più delicati della sua vita.

-Ah… Sai cosa, non mi ricordo cosa volevo dirti- disse abbassando lo sguardo. Forse quello era una qualche specie di segno.

-Allora… Non avevi fame così ti ho chiesto cosa non andava, mi hai chiesto da quanto ci conosciamo e io ti ho risposto, poi quel piccolo Dwight Howard ci è passato accanto con la sua palla ed eccoci qui- disse Brittany sorridendole incoraggiante e stringendole un altro po’ la mano.

Era bellissima.

-Io…- fece un respiro tremolante, terrorizzata –Brittany, mi sono innamorata di te- disse guardandola negli occhi.

-Come?- chiese lei confusa.

-Mi sono innamorata di te- ripeté con voce leggermente più alta ma comunque incerta. –Non ne ero sicura ma… Non ho fatto altro che pensare a te in queste ultime settimane… mesi. E non volevo ammetterlo perché… perché poi avrei dovuto affrontare le conseguenze e non so se ce la faccio. So che potrei perderti e… non credo che reggerei senza di te-

Ormai aveva le lacrime agli occhi. Brittany la ascoltava in silenzio senza dire niente.

-E mi sono tenuta tutto dentro finora perché avevo paura di cosa avrebbe fatto Artie, o gli altri, e di cosa avresti detto tu. Io non mi espongo mai… Perché fa troppo male ricevere un rifiuto Britt, e… dovevo essere sicura che… io… Io ti amo Brittany-

Non si era mai sentita così vulnerabile con qualcuno. Sapeva che Brittany aveva il suo cuore fra le mani in quel momento, e che avrebbe potuto proteggerlo o spezzarlo con una facilità disarmante.

-Ti prego dì qualcosa- sussurrò abbassando lo sguardo.

Brittany lasciò andare la sua mano e senza dire niente le prese il volto e le asciugò le lacrime, sempre restando in silenzio.

-Tu mi piaci Santana. E non dico solo come amica-

A quelle parole il cuore di Santana perse un battito.

-Sono sempre stata solo con ragazzi, e solitamente non mi interessano le ragazze…-

Ora il cuore era all’altezza dello stomaco. E stava per sprofondare.

-Ma mi interessi tu- Brittany si morse un labbro abbassando lo sguardo. –Non so cosa possa significare, ma mi piaci davvero. A volte sento il bisogno di starti più vicina… Non come un’amica dovrebbe stare vicina a un’amica. Non… non mi sono mai fermata a pensarci, ma so di provare qualcosa nei tuoi confronti. Io e Artie non stiamo più insieme da un bel po’ di tempo e siamo amici, ma potrei comunque ferire i suoi sentimenti e--

-Ho parlato con Artie. Mi ha detto che a lui starebbe bene… ma che dovevo parlare con te e non con lui- disse velocemente Santana.

Brittany abbassò un attimo lo sguardo, e Santana non seppe cosa pensare. Le mancava l’aria.

Poi la bionda fece incontrare i loro sguardi, e lentamente si avvicinò alla latina, posando poi le labbra sulle sue.

Le labbra di Brittany erano esattamente come Santana se le era immaginate, e per poco non si fece trascinare da quello sfioramento di labbra, ma in un attimo di lucidità allontanò Brittany.

-Ti prego, non farlo solo per compiacermi- le disse.

-L’ho fatto perché volevo farlo Santana. Volevo… essere sicura anche io- rispose Brittany.

Santana la guardò interrogativa.

-Voglio darci una possibilità- disse Brittany sorridendo. –Se me lo concederai-

Passarono un paio di secondi di silenzio prima che Santana stringesse le braccia al collo di Brittany e affondasse il viso nei suoi capelli.

-Sei sicura?- le chiese non volendo rompere l’abbraccio, troppo incredula per rendersi veramente conto delle parole della ragazza.

Brittany sciolse l’abbraccio e annuì sorridendo. –Penso che suoni bene… Santana: la mia ragazza-

Santana scoppiò a ridere e Brittany si slanciò in avanti per darle un altro bacio.

Non si era mai sentita così felice e viva. Ecco, quello era amore. In quel momento capì che, così come avevano fatto Kurt e Rachel, anche lei avrebbe subito le pene dell’inferno se significava avere almeno un po’ di tempo  come quello con Brittany.
La sua Brittany.

Si, poteva decisamente abituarsi.






Note autrice:
Ehilà gentaglia!
E' da un po' che non pubblicavo niente, perciò eccomi tornata con il progetto CHUMS!
Chiedo perdono a ogni fan Brittana, perchè non ho mai davvero scritto di loro, e non penso di essere riuscita a rendergli molta giustizia. Sorry.
Non so se essere soddisfatta di questa os o no, saprete dirmi voi immagino.
Per ora non ho molto altro da dire, se non buone vacanze a tutti gleeks! :)
Come sempre let me know, se volete, e alla prossima!
  
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