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Autore: kannuki    13/03/2005    5 recensioni
Due mondi sotto un'unica egemonia. La Terra, devastata da terremoti e la Luna, colonizzata e trasformata in un'immensa prigione, obbediscono alle leggi dure imposte dai governatori della Dawn. Amora deve recarsi al più presto sulla stazione abitante e deve farlo in fretta, ma ha bisogno di un 'passaggio'... Spero di non fare una schifezza, mai scritto un racconto di fantascienza prima. Commenti e critiche: tutti ben accetti!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“m idev iorganizzare un appuntamento con Leroy amico”

“Mi devi organizzare un appuntamento con Leroy, amico”

 

Nora se ne uscì di punto in bianco mentre rilevava sugli schermi radar la posizione della Klondike. Harlan la guardò sorridendo e gettando un’occhiata alle sue spalle. Il nero era uscito dalla sala principale per farsi un giro esplorativo sulla Virago  ollallà...abbiamo una passione per Banks

Nora gli scoccò un’occhiata divertita “la microcamera nelle docce rivela sempre qualcosa di ‘inaspettato’ in una persona” gli disse vedendolo diventare serio.

“Ha messo una microcamera nella doccia?!” se ne uscì imbarazzato.

“Certo...e sei un gran bello spettacolo anche tu!” esclamò la ragazza ridendo di lui.

Il pilota imbarazzato si schiarì la voce “quindi anche Penny si è fatta una panoramica..

“No, è la solita sciocca!” lo rassicurò guardandolo…si stavano avvicinando alla klondike, poteva mantenere un regime basso di volo.

“Stareste bene voi due insieme…siete due timidoni cronici!” lo prese in giro vedendolo agitarsi

“Io non ho un calendario di un uomo nudo in casa!” sbottò funereo ricordando quel  tipo desnudo.

Nora gli rivolse un’occhiata serissima “di un po’ ma quanti anni credi che abbia Penny?” lo rimproverò arrabbiata

“Allora io ne ho 30…quindi lei..” Si fece due conti sulle dita…ma quanti anni ha Penelope?!

“Ne ha 27, deficiente! E lo sai da quanto tempo è single?” ribattè inserendo il pilota automatico e lasciandolo la cloche.

“No..” Borbottò Harlan spaventato dalla faccia funebre della ragazza.

“Da troppo tempo, per causa tua!”

Ma me lo chiede lei, di farglieli scappare!” ribattè difendendosi.

Gli occhi della ragazza saettarono sulla sua figura ”hai la testa piena di niente! Penny ti viene appresso da un sacco di tempo e tu non te ne sei mai accorto!”

Harlan la guardò per un attimo stupito “lo sa che mi piace..Mormorò depresso “gliel’ avevo appena detto...prima che arrivasse quella pazza schizzata!” esclamò incazzato

Quindi state insieme?” domandò Nora cambiando radicalmente espressione.

Preverte la guardò allibito “che ne so…forse…”

L’imbarazzo del pilota raggiunse un livello tale che si chiuse nel mutismo più assoluto.

La ragazza scosse la testa affranta “dio gli uomini…un impegno serio mai eh?”

“Certo che stiamo insieme...e se le non è d’accordo me ne frego!”esclamò serio alzandosi e  girovagando per la nave… come era diversa dalla klondike. Virago era una nave per il trasporto dei passeggeri. Una sorta d’autobus spaziale.

Il ponte di comando era tutto lindo e pinto come solo due donne potevano tenerlo: sorpassando due porte e un breve corridoio, si accedeva alla sala di osservazione.

Harlan si appoggiò al vetro ultraresistente che consentiva ai passeggeri di osservare le stelle e stette a guardarle depresso.

 

Sulla Klondike, Penny osservava di sottecchi Ingo e Audrine che se ne stavano in silenzio e osservavano la spazio pieno di stelle.

Amora era sparita da un po’ e per la pilota andava più che bene. Le metteva troppa paura. “Che dovete fare sulla Dawn?” Domandò con voce atona.

“Sta zitta” le rispose il tedesco senza guardarla. Si alzò dalla poltroncina e si avvicinò alla sua donna che teneva d’occhio la porta scassata degli alloggi nei quali si era rinchiusa la ragazza.

 

Penny li sentì parlottare a bassa voce e non riuscì a capire una sola parola. Quando vide un puntino luminoso sullo schermo radar, lo spense con aria felice. Stava arrivando la squadra mobile!

 

La nave della polizia viaggiava ad un alto regime, lievemente superiore a quella delle navi-bus come la Virago.

Per sopportare un tale sforzo, i poliziotti erano stati sottoposti ad un pesante addestramento ed erano scelti soprattutto in base alle loro qualità psicofisiche.

Citando Nora ‘erano dei gran bei maschioni, tutti perfettamente sviluppati al punto giusto!

Sorrise dentro di se, muovendosi sulla sedia e allungando i piedi sulla console. Un allarme scattò e con orrore Penny si rese conto di aver acceso l’interruttore del sound.

 

Ingo si voltò verso di lei e notò il radar spento. Non disse niente, lo riaccese con un dito e restò a guardare lievemente preoccupato le due navi che si avvicinavano piuttosto velocemente.

“Sei stata tu?” le chiese con voce cupa e irritata.

Penny scosse la testa restando fredda “saranno stati i miei colleghi, visto che mi avete rapito sotto gli occhi di tutti.”

Audrine le fissò la testa riccioluta e lanciò uno sguardo a Ingo “con la velocità a cui si muovono, ci arriveranno addosso in poco tempo.”

Il tedesco dovette convenire con lei che presto li avrebbero catturati. Bisognava aumentare la velocità di quella bagnarola e, allo stesso tempo, sperare che non andasse in pezzi. Si sedette e guardò Penny con un sorrisetto “aumenta la velocità o ti do in pasto alla belva”

Lei lo guardò leggermente preoccupata “E’ inutile. Questo è un cargo da trasporto, saremmo lo stesso arrembati” mormorò cercando di non manifestare la sua gioia

“Tu fallo, se non vuoi che ti lasci sulla Dawn insieme alla pazza.

 

Penny rizzò le orecchie sospettosa “che avete in mente?”

Ingo sospirò soddisfatto, mentre Audrine si appoggiava alla poltroncina e sorrideva freddamente.

“Semplice, farla esplodere!”

Lei lo guardò senza capire “ma le armi sono state vietate! Come farete a …” Raggelò guardandoli a turno “Amora…ha una bomba con se” bisbigliò rivolta a se stessa.“Quindi quel dispositivo che si porta appresso..

 

Ingo la guardò serafico “Amora è la bomba” 

 

Virago

 

“Indovina? Sta arrivando la Hammer!” urlò Nora felice ad un depressissimo Harlan. Inforcò la cuffietta e si mise in contatto radio con il capitano “Virago, codice di identificazione HK 832. Salve ragazzoni! Ce lo fate il piacere di tirare fuori quella gran bellezza della nostra amica da quella trappola volante?”

“Bada a come parli!” sbottò Harlan guardandola male “quella nave è come una figlia per me!”

 

Sulla nave della squadra mobile, il capitano Thomas Ferr sorrise fra se, divertito dall’accorato appello della donna che fece sghignazzare oscenamente tutti i poliziotti presenti.

Si schiarì la voce cercando di non dar a vedere il proprio divertimento e volse lo sguardo sul secondo che si trastullava innocentemente col pulsante dell’ologramma.

“Lo posso attivare?” domandò con una sorta di preghiera nella voce che fece incurvare gli angoli della bocca di Ferr.

Dai capo, una così la dobbiamo vedere!”

 

Ferr si guardò attorno con un ciglio sollevato. Tutti gli sguardi dei suoi ‘ragazzi’ erano puntati sulla sua figura magra, piantata al centro della sala comandi.

Si dondolò su una gamba, appoggiandosi alla consolle argentata piena di tastini e lucette che lo attraevano irresistibilmente.

Grugnì a mezza bocca unva bene’ all’indirizzo del secondo che si affrettò ad obbedire ben volentieri.

Ma non voglio sentire altre oscenità provenire da quelle fogne! Sono stato chiaro?!” urlò guardandoli cupamente.”Noi siamo la Legge, non stupidi liceali con scompensi ormonali alla festa della Birra!”

“Sissignore!” tuonarono in coro, stordendolo quasi.

Tanto lo so che faremo una figuraccia, pensò sospirando.

 

Sulla Virago, Harlan continuava a decantare le lodi della sua creatura,  innalzando il livello di irritazione di Leroy che minacciava di anestetizzarlo a suon di pugni, se non avesse smesso di rompere le scatole dopo tutti i guai che aveva combinato. Quando la luce verde si accese, Nora scostò le dita che aveva tenuto comicamente ficcate nelle orecchie fino a quel momento e attivò l’immagine olografica. Si portò al centro della stanza e attese.

 

Proprio sotto i piedi di Banks, si formò l’immagine computerizzata in technicolor del capitano della Hammer.

Con uno schiaffetto sul sedere dell’uomo, Nora lo fece letteralmente saltare via. Gli sorrise maliziosa e restò ad osservare l’immagine che svappava per alcuni attimi. Finalmente si condensò su un individuo dalla tuta blu dagli inserti bianchi.

Che pezzo di… pensò Nora mascherando il suo compiacimento con difficoltà. E chi se lo aspettava un tipo del genere? Ma dove li prendono, ai concorsi di bellezza?!

 

Ferr la fissava con un’aria decisamente incazzata che ben si confaceva al suo ruolo e fissò la donna che a sua volta lo guardava con aria tesa e nervosa. Bella robetta!

Ci è giunta la vostra comunicazione sul dirottamento di un cargo da trasporto con relativo rapimento del pilota. Le informazioni sono giuste?” tuonò ad alta voce dondolando leggermente sui tacchi degli stivaletti.  

Più che giuste, bambolo! Pensò Nora aggrottando la fronte e fissando l’immagine accigliata dell’uomo “Affermativo! La pilota di classe J, Penelope Dray, è attualmente tenuta in ostaggio dai dirottatori.”

“Che piglio!” esclamò Harlan annuendo “però...non ti ci facevo così autoritaria.   

Perché non mi hai visto a letto” gli disse a mezza bocca schiacciando l’occhio a Banks che la guardò senza battere ciglio.

 

Cosa?”

 

La domanda sorpresa del capitano la fece voltare come un fulmine “niente signore, mi stavo consultando con i miei compagni”

 

“Io ho sentito unletto’ di sottofondo” mormorò il secondo a Ferr che lo guardò di traverso.

Allora non se l’era sognato. Tornò a guardare la donna, notando attorno a se le occhiatine che lanciavano i ragazzi all’ologramma. Li fulminò tutti uno per uno, cosa che richiese parecchio tempo visto che sembravano ipnotizzati dalla ragazza.

 

La polizia aerospaziale esisteva come corpo ma svolgeva ruoli fantasma, scortando le alte potenze dalla Terra alla stazione orbitante. Il pericolo di attentati era statisticamente nullo. Nessuno disponeva della tecnologia necessaria per arrecare danno agli alti papaveri… ma quei coglioni esigevano lo stesso di avere il culo coperto in qualsiasi situazione. Tra un po’ ci chiameranno per scortare le mogli a fare la spesa!

Raramente accadeva che venissero interpellati per dirottamenti o rapimenti. Ferr pensò che quella era un’occasione da festeggiare, più unica che rara, se non ci fosse stata di mezzo una vita umana.

 

Si schiarì la voce e riprese il tono autoritario di prima, anche se nessuno ci credeva, a cominciare da se stesso. “Faremo il possibile. La nave è sacrificabile?”

“No!”

Harlan si lanciò verso Nora afferrandola per la vita e spostandola di peso. Il capitano seguì la scena con vivo interesse. “Non vi azzardate a distruggere la mai nave!” tuonò allarmato “ho sacrificato quasi dieci anni di vita la sopra, non potrete distruggerla!” 

 

Ferr digrignò i denti senza dire una parola.

Uhhhuu…ora s’incazza” mormorò il secondo ad un compagno che osservava il capitano scrocchiarsi le dita.

 

“Nome e numero di matricola! E quando ti rivolgi a me..” Cominciò a sibilare a voce bassa facendo accapponare la pelle di Harlan

“E’ cattivo, questo!” bisbigliò a Nora che sorrideva per la sua avventatezza.

“Togliti ci parlo io, col più fico del bigonzo” decretò spostandolo decisamente e mettendolo a sedere.

“Che fico?” chiese Harlan a Leroy che fece spallucce annoiato.

“E’ un modo di dire!” lo rimproverò la ragazza sfoderando un sorriso affascinate all’indirizzo dell’ologramma.

La rabbia di Ferr si smontò e assunse un’aria meno dura.

“Questi bambini! L’ho mandato a giocare fuori mentre gli adulti parlano” ridacchiò facendo sorridere Banks, mettere il broncio a Preverte e sghignazzare metà della Hammer.

Tornò seria spiegando in poche parole la situazione al capitano che la ascoltava sempre più preoccupato. “pensiamo che vogliano distruggere la Dawn. Quella donna, Amora ha un dispositivo con se ma potrebbe essere una bomba artigianale.

“Ha dei seri problemi mentali, può essere stata manipolata e costretta ad obbedire, spinta da qualcuno” gli spiegò Harlan seriamente “non potete evitare di farle del male? Non la uccidete!”

 

Ma per chi ci avete preso?! urlò Ferr scandalizzato “noi siamo la legge, non volgari assassini!

“Sta zitto!” esclamò Nora tappando la bocca a Preverte “lo scusi,la sua ragazza è tenuta in ostaggio…sa, quando si fidanzano, le prime cotte…” sghignazzò trattandolo come un ragazzino deficiente.

Ferr abbozzò un sorriso e tornò subito serio. “Bene. Lasciate fare a noi. Cercheremo di non sacrificare nessuno” decretò calcando sulle ultime parole.

Quando l’ologramma svanì restò a rimuginare sulla faccenda con aria nervosa. Attorno a lui i ragazzi rumoreggiavano e sospiravano.

“Cretini..” Sibilò seccato dalle battutine stupide che sentiva prevenire da tutti i lati.

 

Una bomba sulla Dawnce l’avrebbe messa volentieri anche lui, in effetti, idem metà della popolazione terrestre…per non parlare del Pianeta 2. Lì si che avevano ragione di avercela!

Se era una prigioniera in fuga, probabilmente c’era qualche gruppo sovversivo da quelle parti.

Se ne sarebbe occupato in seguito.

 

“Preparate gli arpioni!” gridò ad alta voce “si va a caccia di balene”   

 

Il secondo lo guardò ironico sbattendo gli occhi…da quanto tempo voleva dirla quella battuta stupida?

  
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