Devi avere paura dei vivi, non dei morti
''What I fear and what I try,
The words I say and what I hide,
All the pain, I want it to end''
-Red:Nothing and Everything
The words I say and what I hide,
All the pain, I want it to end''
-Red:Nothing and Everything
-Rick, posso parlarti?- Kendra si era avvicinata a lui, che aveva in braccio Judith: velocemente la passò a Carl, spostandosi con Kendra in cucina.
-Dimmi- disse Rick, con le mani sui fianchi mentre la osservava in attesa.
-Posso riavere i miei effetti personali?- chiese sbrigativa, senza giri di parole.
-Vieni- disse con un cenno del capo.
-Ecco, tieni- disse dandole le sue cose.
-C’è tutto?- chiese ulteriormente Rick guardandola.
-Sì, credo- disse incerta Kendra.
-Tutto bene?- chiese posando una mano sulla sua spalla, richiamando il suo sguardo su di lui.
-No- disse lei guardandolo.
Se ne andò lì, fermandosi poi sulla soglia della porta che dava al salone: tutti erano seduti a godersi un po’ di tranquillità, a ridere e scherzare.
Lei invece era a disagio, era arrabbiata, aveva quella voglia di prendere qualsiasi cosa e romperla, aveva tanta rabbia e tanto imbarazzo appena Daryl la guardò per qualche istante.
-Fanculo- disse Kendra attraversando il salotto e andando fuori dalla casa.
-Kendra- si sentì dire appena era fuori di casa. Quella voce era troppo familiare: si voltò a guardare Daryl. Continuò però, a camminare impugnando l’arco.
-Fermati- disse Daryl toccandole la spalla.
Si voltò puntando una freccia contro il volto di Daryl: erano uno di fronte all’altro, Kendra con la corda tesa e Daryl che la osservava.
-Vuoi qualcosa?- chiese Kendra guardandolo, mentre stringeva più forte la presa sulla freccia e sulla corda.
-Che cazzo stai facendo?- chiese osservandola stizzito.
-Vado a caccia di zombie- disse lei. Con una mano lui spostò l’arco dalla sua faccia e la guardò mentre s’irrigidiva.
-Me ne vado- disse girando i tacchi.
-Vengo con te- disse Daryl affiancandola. Di scatto Kendra si fermò.
-So badare a me stessa- disse a denti stretti Kendra, stringendo l’arco tra le mani.
-Farai altre cazzate, me lo sento- disse Daryl prendendo la balestra dalle sue spalle.
-Allora vacci tu a caccia di zombie. Me ne vado: NON SEGUIRMI, intesi?- chiese lei scandendo bene le parole.
Daryl, alzò la mano e le fece il dito medio, andandosene dalla parte opposta.
-Stronzo- sibilò Kendra guardandolo.
-Andavi da qualche parte?- Michonne era affianco a lei.
-A prendere un po’ d’aria- disse tagliando corto Kendra.
-Posso venire?- chiese sorridendole Michonne. Kendra annuì, senza fare storie.
-Tra te e Daryl c’è molta tensione- disse Michonne sistemandosi la katana sulle spalle.
-Più che altro sappiamo come mandarci a quel paese a vicenda…oltre alle cazzate che combino- disse Kendra gesticolando.
-E’ successo qualcosa tra di voi?- chiese curiosa Michonne, guardandola.
-Se è successo qualcosa? Sì, l’ho baciato come una cretina- disse lei maledicendosi.
-E’ stato così brutto?- chiese Michonne, ignara, mentre soffocava una risata.
-Forse era meglio essere morsa da un walkers- disse senza pensarci, Kendra.
Smettila di negarti la felicità.
Ancora Nathan, si disse Kendra scuotendo la testa.
Non dissero più una parola e appena arrivate alla casa, Carl corse contro di loro.
-Kendra, Michonne! Venite dentro!- disse trascinandole all’interno.
-Che è successo?- chiese Kendra lasciando l’arco.
-Beth non respira- disse Hershel avvicinandosi a lei.
-Levatevi- disse avvicinandosi a Beth che era distesa a terra.
-Stava mangiando una nocciolina trovata nella cucina e non riesce più a respirare- disse Maggie, sua sorella, in preda al panico.
Kendra, unì le mani in pugni e batté più colpi sul torace della ragazza che dopo qualche tentativo sputò la nocciolina riprendendo a respirare.
-Grazie- disse in un sussurro Beth verso Kendra che annuiva.
Kendra si alzò e appena si voltò la figura di Daryl bloccava il suo passaggio.
Gli fece cenno con il capo di spostarsi e dopo qualche secondo d’indecisione, lui si spostò facendo passare Kendra, che salì le scale e si diresse in camera.
Quando lo affronterai?
-Mai- disse Kendra rispondendo alla voce di Nathan.
-Con chi parli?- chiese Daryl, entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
-Scusa ma non si bussa più? Ah vero, tu non sei un gentiluomo- disse sarcastica Kendra.
-Non cambiare discorso- disse a braccia conserte Daryl, mostrando i suoi muscoli.
-Puoi uscire? Grazie- disse lei voltandosi dall’altra parte.
-No- disse atono Daryl, avvicinandosi alla finestra, dove era rivolto lo sguardo di Kendra.
-Si può sapere che vuoi?- chiese infastidita Kendra, non riuscendo a trattenersi.
-Spiegazioni- disse subito lui, osservandola più attentamente mentre una smorfia si dipingeva sul suo volto.
-Che non avrai- disse spostando ancora lo sguardo.
-Perché? Perché mi hai baciato?- chiese lui, assottigliando lo sguardo verso Kendra.
-Per nessun motivo in particolare- disse lei subito.
-Ho sentito che hai legato molto con Carol- disse subito Kendra controbattendo.
-Sì?- chiese lui inclinando il capo, curioso della sua reazioni.
-Era per un piccolo incidente…per Sophia- disse Kendra a braccia conserte.
-E?- chiese lui, cercando di sapere dove volesse arrivare.
-Siete già andati a letto insieme?- chiese lei in tono provocante.
-Cambierebbe qualcosa?- chiese Daryl, facendo un passo avanti.
-Vorrebbe dire che non sei l’ombra di tuo fratello Merle, che saresti meno bastardo di quanto appari ma data la tua domanda, questa mia teoria cade- disse lei
alzandosi dal letto.
-Io non sono l’ombra di Merle- disse duro Daryl.
-Peccato, perché dal tuo atteggiamento sembra tutto il contrario, Watson- disse lei uscendo dalla porta.
-Credi di sapere qualcosa su di me?- disse prendendola di forza il braccio, strattonandola.
-Osservo, analizzo e traggo le mie conclusioni- disse a denti stretti Kendra, levando la mano di Daryl dal suo braccio.
-Non sai un cazzo, ragazzina- disse lui guardandola intensamente.
-Kendra, non ragazzina- disse dileguandosi Kendra.
-Stronzo- disse lei scendendo le scale, massaggiandosi la parte lesa.
-Che hai detto?- disse velocemente Daryl raggiungendola nel salone. Lei si voltò guardandolo incuriosita.
-Cosa hai detto scendendo le scale?- chiese lui, mentre Rick si avvicinò a loro guardandoli.
-Stronzo- disse Kendra senza problemi.
Daryl si mosse velocemente cercando di colpire Kendra, ma lei si spostò e in risposta diede un pugno in faccia a Daryl, facendolo andare più avanti.
Daryl, alzò la faccia sputando sangue, guardando poi Rick lo puntò.
-Non intromettetevi- disse.
-Ma che sta succedendo?- chiese intervenendo Carol, che venne guardata male da Kendra.
Daryl approfittò per tirarle un pugno: lei rimase immobile, solo la testa era rivolta verso sinistra, nonostante la forza messa da Daryl.
Nemmeno voltò il capo che diede una ginocchiata a Daryl seguita da un altro pugno, che lo fece cadere di ginocchia a terra.
-Kendra!- disse Rick, richiamandola. Daryl, alzò una mano, come a fermare Rick e a calmarlo, sputò altro sangue e Kendra si inginocchiò per guardarlo.
-Sei debole: non è la forza con la quale sferri l’attacco, ma è la volontà con la quale lo sferri- disse lei alzandosi, passandosi una mano sulla bocca per pulirsi dal
sangue.
-Mio dio, Kendra!- disse fiondandosi su Daryl, Carol, mentre esaminava le sue ferite.
-Scusami, mogliettina- disse lei voltandosi, per poi essere presa in disparte da Rick.
-Voglio una spiegazione- disse furioso, guardandola con gli occhi da fuori.
-Aveva bisogno di una lezione- disse lei toccandosi ancora il labbro ferito.
-Non c’era un altro modo per dargliela?- chiese lui con tono sempre più duro.
-E’ un tipo cocciuto, dovresti conoscerlo e difficilmente accetta la verità- disse lei per poi andarsene.
-Kendra, Kendra!- la chiamò Carl.
-Dimmi- disse sorridendogli.
-Mi insegni come dare quei pugni?- chiese lui, preso dall’euforia.
-Magari quando sei più grande e hai i capelli più lunghi- scherzò Kendra dandogli una pacca sulla spalla.
-Ci conto!- disse Carl, andandosene.
-La smetti di muoverti? Non riesco a medicarti!- disse Carol in cucina. Kendra, si appoggiò allo stipite della porta mentre li osservava irritata.
-Ti ho detto che non ne ho bisogno!- disse Daryl, allontanando ancora una volta la mano di Carol dal suo volto.
-Non sprecare bende e pomate, serviranno per cose più serie- intervenne Kendra, mentre Carol la guardava storta e rimetteva i medicinali nel loro posto,
lasciandoli da soli.
-Qual è la tua storia?- disse Daryl guardandola, mentre si abbandonava con il corpo sulla sedia.
-La mia storia? È uguale alle vostre- disse lei, con le mani in tasca.
-La tua vera storia- disse atono Daryl. Kendra, rimase in silenzio, osservandolo per poi distogliere lo sguardo e respirare pesantemente.
-Sono un misto di rabbia, sogni infranti, ricordi dolorosi e sbiaditi, lacrime silenziose versate, parole in sospeso, momenti mancanti, abbracci mai dati, carezze
mai ricevute…- non continuò perché sentì le labbra di Daryl sulle sue e le sue mani intorno al suo volto. Stava piangendo, non sapendo nemmeno il perché.
Angolo scrittrice: Salve gente! Volevo ringraziare della recensione al capitolo precedente, spero che anche in questo ce ne siano alcune. Spero vi piaccia la storia!
Daryl