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Autore: watereyes    27/12/2015    4 recensioni
Se c'è una cosa che odio, ancora più della gente che non si lava in autobus, è andare a scuola. E non perchè detesti studiare o altro, per carità. Voglio dire, non è che studiare mi faccia impazzire, ma imparo volentieri le cose.
Il punto però è che.. avete presente quelli squallidi film americani da quattro soldi? Dove fanno vedere quelle scuole divise in rigide gerarchie, i giocatori di football, le cheerleader, i secchioni e blablabla?
Ecco, uno pensa che queste cose esistano solo nei film, invece no. Se volete l'eccezione alla regola, il nos plus ultra delle scuole, allora la Seiyo Accademy fa per voi.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Tadase Hotori, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Quindi, ora vi frequentate?

- Sì, Rima, come ti ho detto per la millesima volta sì - confermai, un tantino esasperata, concentrata nel riprodurre la linea dell'eye-liner sull'occhio destro perfettamente uguale a quello sinistro.

- Chiedevo per sicurezza.. e Ikuto lo sa? - buttò lì.

L'eyeliner tremò nella mia mano rendendo la linea nera insicura, mentre il mio cuore - incomprensibile- perse un paio di battiti.

- Cosa centra Tsukiyomi adesso, scusa? - recuperai fretta, fingendo indifferenza mentre prendevo un cotton fioc per pulirmi.

- Oh andiamo Amu, chi vuoi prendere in giro!

- Non capisco davvero di cosa stai parlando - ribattei fermamente, mentre ricominciavo a passarmi l'eye-liner.

- Sarà.. spero solo che non vi veda oggi quando Tadase verrà a prenderti fuori scuola.

La mia mano ha uno scatto involontario, una striscia spessa di eye-liner mi attraversa la faccia come una frenata troppo brusca sull'asfalto.

Merda.

 

 

Che poi, non capisco perché debba preoccuparmi di Ikuto. Voglio dire, non è mica il mio ragazzo accidenti, che diavolo centra? Mi faccio sempre troppo condizionare da Rima accidenti. Tranquilizzata, mi dirigo verso l'ora di letteratura francese. Mi piace la letteratura francese, probabilmente insieme alla letteratura inglese e filosofia sono le uniche materie a cui presto attenzione. Il professor Gilbert inoltre è molto bravo, appassionato, è un piacere ascoltarlo. Converrete che per essere io a dirlo ce ne vuole, ma sentirlo discutere dei poeti romantici francese con quegli occhi blu che scintillano di passione e la voce vibrante di entusiasmo.. insomma, un po' di effetto deve farlo per forza.

Entro in classe con qualche minuto di anticipo, e mi siedo nel mio solito banco in seconda fila accanto alla finestra: è perfetto per ascoltare ma anche per guardare fuori dalla finestra in caso di distrazione (può comunque succedere).

Il professor Gilbert entra in perfetto orario, impeccabile nella sua giacca e cravatta. Sospiro sognante guardandolo.. sì, ho una cotta per il mio professore di letteratura francese, e allora?

"Allora ragazzi, oggi continuamo Hugo. Come sapete, era un uomo che votò all'arte tutta la sua vita, per cui le sue opere sono moltissime e vanno di pari passo con la sua crescita come individuo e i fatti storici e individuali che accadono intorno a lui. Oggi proseguiamo con la 

 

[…]

 

Nous ne voyons jamais qu'u seul côté des choses;

L'autre plonge en la nuit d'un mystère effrayant.

 

Non vediamo che un solo lato delle cose;

L'altro è immerso nella notte di un mistero spaventoso

 

"Spesso Hugo ritorna al tema dell'acqua, del lasciarsi sommergere e/o travolgere da questa probabilmente a causa della morte della figlia prediletta Leopoldine, affogata quando.."

Le parole del mio amato professore mio malgrado diventano un brusio di sottofondo quando mi ritrovo a pensare più attentamente al significato della poesia: è vero, è così facile fermarsi al lato superficiale, luminoso delle cose, delle persone.. ma a che punto allora ci si può vantare di conoscerle? Qual è la parte più importante e affascinante di una persona? Quella vera, difficile magari da accettare, ma senza la quale quella persona può davvero definirsi tale? Che ne sarebbe il mondo intero se fosse privo delle sue ombre? Probabilmente ciò che è più difficile da accettare, in una persona che ci mostra la sua oscurità, è capire che anche questa è un dono.

 

Una voce dal tono pungente mi strappa dalle mie riflessioni: "Hinamori, sei ancora fra noi?"

Alzo gli occhi, sbalestrata dal brusco ritorno con la realtà, per ritrovarmi ancora più destabilizzata nell'incontrare quelli viola di Tsukiyomi.

"Che vuoi?" sbotto, acida.

Lui fa spallucce "Niente, solo dirti che la lezione è finita da cinque minuti abbondanti e tu sei ferma con gli occhi modello sarago al banco del pesce da almeno venti"

"Mi hai guardata per bene, mi pare"

Lui ribatte sicuro, senza perdere un colpo "Dovrò pur studiarle bene le mie prede no?"

Sorrido, sicura del mio asso nella manica "Combatti una battaglia persa, amico, soprattutto ora"

Ikuto ghigna "E perché mai soprattutto ora?"

Sorrido gongolante "Oggi esco con un ragazzo"

Lo fisso in tralice, spiando la sua reazione. Il suo volto rimane impassibile:

"E quindi?" domanda, inarcando un solo sopracciglio.

"Oh andiamo! Come pensi di vincere se mi frequento con uno?"

Ikuto sogghigna:

"Bah, per me non fa differenza.. single, fidanzata o sposata, prima o poi vincerò"

"Non vincerai mai questa scommessa"

"Vincerò molto più di quella" ribatte enigmatico.

Poi, con un movimento fluido, si avvicina a me circondandomi la vita con un braccio e sbattendomi contro il suo petto. L'aula è vuota, sento il suo cuore battermi contro l'orecchio e il suo respiro caldo farmi il solletico sul collo. Lo sento inalare il mio profumo, mentre mi deposita un serie di baci sul collo che mi fanno rabbrividire e mordere con forza le labbra per trattenere i sospiri. Mi accarezza la schiena e sento le gambe cedermi, mentre il mio respiro si fa più pesante e un languore si fa strada dentro di me.

Dannazione, non posso cedere così. Sto per allontanarlo quando lui mi lascia di colpo, scoccandomi un'occhiata trionfante:

"Beh, buona uscita Hinamori, ci si vede"

Riesco ad aspettare che esca dalla classe prima di ributtarmi sulla sedia da cui non mi ero nemmeno accorta di essermi alzata, la testa un groviglio di pensieri e il cuore che minaccia di esplodermi nella cassa toracica.

 

Qualche ora dopo, a casa e in preda al panico

 

E comunque, non importa. Le reazioni che ho avuto sono perfettamente normali, quasi scientifiche. Insomma, perfino io che non lo sopporto riconosco che Tsukiyomi è un ragazzo assolutamente guadabile, se poi contiamo il fatto che è da tanto che non sto con un ragazzo al mia reazione è assolutamente comprensibile. E poi mi ha presa appena dopo che avevo finito letteratura francese, e sono sempre più vulnerabile quando sto studiando certe materie.

Quindi non c'è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Molto più tranquilla, mi preparo per l'uscita con Tadase. Ovvio che devo sembrare stra

figa ma senza dare l'idea di essermi impegnata, quindi mi arriccio i capelli che pettino in morbide onde, metto un vestito corto blu acceso e i tacchi di quindici centimetri.

Mmm, magari no.

Mi infilo il tubino nero e la giacca a tre bottoni plissettata e mi guardo allo specchio.

Già che ci sono potrei mettermi degli occhiali a tartaruga, portarmi la ventiquattrore e il mio CV.

Sbuffo, sbattendo i piedi. Dannazione Amu, l'hai conosciuto mentre facevi jogging! Puoi anche andare in pigiama e gli andrai bene comunque… ma magari evita.

Finalmente decisa, infilo un paio di jeans blu scuri a vita alta, dentro cui infilo una semplice maglia rossa. Per sdrammatizzare il look calzo i miei anfibi strafighi english pop.

Mi guardo allo specchio, dopo essermi data una passata di mascara e il profumo, soddisfatta.

Muuuy bien, si va.

 

 

"Non ci credo, l'hai fatto davvero???"

Sto ridendo così forte che mi fa male la milza, ma non riesco a smettere.

Tadase annuisce ridendo: "Sì, ma non puoi capire ero così esasperato che probabilmente avrei mangiato anche un bue con le corna pur di farla stare zitta".

Rido immaginandomi Tadase fingersi omosessuale e baciare un suo compagno pur di sfuggire all'assalto di una ragazza particolarmente insistente.

"Sai che ho una scommessa in corso con.. un mio amico, se perde lui dovrà a tutti di essere gay!"

Tadase scoppia a ridere, così forte che quasi gli esce lo spritz che sta bevendo dal naso. Inevitabilmente scoppio a ridere di nuovo anch'io. È passata un'ora e mezza dall'inizio della nostra uscita e non ho mai smesso di ridere, non solo perché Tadase è divertente e con lui sto davvero bene, ma perché ha una di quelle risate così spassose e sincere che non puoi non unirti anche tu.

"Non dirmi mai più una cosa del genere mentre sto bevendo ti prego!" quasi piange dal ridere "E tu che devi fare se perdi?"

La mia risata si spegne di colpa. Oh porca pepa. Il gelo.

"Mah, niente di importante,,, e poi sono troppo sicura di vincere che nemmeno conta quello che dovrei fare io, tanto è impossibile che perda" ribatto, atteggiandomi da vamp.

"Oh oh, ma come siamo sicuri di noi, signorina Hinamori! Fino a dove arriva la tua sicurezza?"

Non so come, probabilmente complice il secondo spritz che ho bevuto a stomaco quasi vuoto, ma mi spingo verso di lui e poggio le mie labbra sulle sue.

Staccandomi, sussurro:

"Questo ti basta?" 

 

 

 

 

Ehilà! Ehm buon Natale in ritardo e futuro buon anno!

Lo so, non sono giustificabile in nessunissima maniera, ma accettatemi così come sono vi prego vi supplico, vi chiedo scusa dal profondo del mio cuore!!

E non odiatemi, ma voglio incasinare un bel po' la storia di questi tre.. e keep in your mind, Tadase è un gran figo in questa storia, non è omosessuale come In Next door neighbour, che ho citato un pochino prima ahahh!

Vi voglio bene, e grazie di cuore per avere tanta pazienza con me!

Un bacio

E.

 

P.S. Risponderò alle vostre recensioni, ma ora devo correre al lavoroooo scusate ancora!

 

 

 

 

 

 

   
 
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