Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: kway831    29/12/2015    2 recensioni
E avevano parlato per tutta la notte. Di guerra, di morte, o semplicemente di sogni.
Era un buon insegnante, Remus. Le aveva spiegato che, quando si sogna, la percezione della realtà diventa illusoria. Una parte di irrazionalità viene trascurata - e allora sì, tutto diventa possibile.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Nimphadora Tonks, Ordine della Fenice, Remus Lupin | Coppie: Arthur/Molly, Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Tonks!»

E Tonks si era svegliata madida di sudore. Le guance bagnate di lacrime, la gola secca, e l'agitazione provocata dalle immagini angoscianti che le erano appena scorse davanti agli occhi avevano fatto sì che rabbrividisse sotto le coperte. Stupida guerra, stupidi incubi.
Ricordava di come Remus le avesse domandato in un sussurro se stesse bene. Le si era seduto accanto, sulle lenzuola bianche, si era rimboccato le maniche e, armato di pazienza, aveva avuto il coraggio e il buon cuore di cimentarsi in ciò che nessun altro membro dell'Ordine si era sentito di fare in un momento difficile come quello: parlarle. Semplicemente parlarle.
La paura della guerra colpiva tutti, senza distinzioni, e questo Tonks lo sapeva per esperienza. Persino Remus, per quanto si sforzasse a nasconderlo, di incubi se ne intendeva eccome. Abbassava leggermente lo sguardo quando si trattava di toccare argomenti troppo personali, troppo intimi, troppo privati - e lei capiva. Tonks dal canto suo non aveva alcuna intenzione di risultare una ficcanaso e, malgrado morisse dalla voglia di confrontarsi più apertamente con lui, non aveva mai avuto la sfacciataggine di spingersi oltre.

«Tonks, maledizione. Guardami.»

E avevano parlato per tutta la notte. Di guerra, di morte, o semplicemente di sogni. Era un buon insegnante, Remus. Le aveva spiegato che, quando si sogna, la percezione della realtà diventa illusoria. Una parte di irrazionalità viene trascurata - e allora sì, tutto diventa possibile: conversare con una Nimbus Duemila, ad esempio, o stringere la mano al defunto Preside Dippet... a volte persino morire in prima persona, e scoprire come si continua dopo.

«Avanti, Tonks...»

È davvero buffo. A volte nei sogni capita addirittura di rivedere cosa si è fatto durante la giornata, in modo tale da rendersi conto di un numero esorbitante di errori che si sarebbero potuti facilmente evitare. Una vera idiozia. Tornerebbe piuttosto utile, certo, se solo non si tenesse conto che le sbadataggini peggiori siano già state commesse quando si era svegli. Eh, grazie tante.
Una volta le era capitato di sognare Remus che rideva. Una risata maledettamente bella, la sua: calda, riservata, ma un po' triste. Merlino. Come quella volta in cui era entrata nella soffitta di Grimmauld Place all'alba dopo un plenilunio. Ricordava perfettamente il suo respiro affaticato, sofferente. Anche quello un po' triste.

«Guardami, Tonks... ti prego...»

E le sembrava di sentirlo anche in quel momento. È come quando si corre a lungo, e alla fine non si ha più neppure il fiato per dire "Quidditch", o "guardami, Tonks". Che poi è un po' la stessa cosa. Insomma, il Quidditch alla fin fine si guarda - e si gioca, certo, ma a un impiastro come lei Madama Bumb non lasciava certo tenere in mano un manico di scopa. Figuriamoci partecipare a una partita. Sugli spalti, signorina Tonks!

E lo sentiva di nuovo. Il respiro di Remus. Solo quello. No, no... c'era dell'altro. Voci. Un altro uomo. Kingsley? Forse. Non riusciva a distinguere cosa stesse dicendo. Sembrava lontano...
Gridava qualcosa. Un nome. Remus.

«No... sta male...» e sentì Remus deglutire, interrompendo per un attimo quel suo respirare maledettamente affannoso. «...sta male...»

Chissà chi stesse male. Però la voce di Remus in quel momento le parve particolarmente bella. Le giungeva nitida, vicina. Riusciva a sentirla come se fosse propria. Era dolce... no, era struggente. Era meravigliosamente dolorosa, ecco.
Quanto amava gli ossimori, quando si trattava di Remus.






Note dell'autrice: Lo so, lo so. Ho già un'altra long aperta, ma devo per forza ricorrere al mio solito vizio di non concludere mai niente. Compatitemi, sono fatta così.
Ma bando alle ciance, e veniamo alle cose serie. So che probabilmente dopo aver letto avrete le idee un po' confuse: ma non temete... mi piacciono le trame un po' intricate ;-). Intanto colgo l'occasione per porgervi i più sentiti saluti del mio gatto - che era un po' che non si faceva vivo, eh? ^^ Eppure ho come la sensazione che non vi sia mancato molto (ma tranquilli, vi capisco perfettamente).
Importantissimo P.S. = prima di chiamare d'urgenza l'ospedale psichiatrico, se il primo capitolo vi ha intrigati almeno un pochino - o se anche non ci avete capito una fava perchè scrivo da canis lupus familiaris -, non dimenticatevi di lasciarmi una recensioncina piccola piccola (davvero, mi fareste schizzare in aria dalla felicità!) ^^
Ciao, e alla prossima!
- Kway
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kway831