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Autore: Recchan8    29/12/2015    2 recensioni
Il mio nome è Lidia Mormorai. Nobile giovane fiorentina, possedevo tutto ciò che una ragazza della mia età potesse desiderare: una ricca famiglia, una grande villa, un'eccellente vita sociale e l'amore delle persone più care. Ma un giorno in quell'ingranaggio perfetto si insinuò un granello di sabbia; il tutto si disarmonizzò e il macchinario si bloccò improvvisamente, fino a rompersi. La mia famiglia venne uccisa e la nostra villa saccheggiata. Per proteggermi mi macchiai di omicidio e fui costretta a fuggire e a rinnegare il mio nome.
La mia splendida vita si frantumò in mille pezzi che io gettai al vento.
Ma qualcuno si fermò, volse lo sguardo a terra e, incurante del fatto che potesse ferirsi, raccolse quei frammenti.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La determinazione di Lidia convinse Paola a intercedere tra la ragazza e la Confraternita. Il Gran Maestro approvò l'unione della ragazza dai capelli color cannella, e un mese dopo Lidia Mormorai si unì agli Assassini col nome di Beatrice Sernigi; non poteva rivelare a nessuno la sua identità, neppure alla sua nuova famiglia. Le marchiarono l'anulare sinistro e le fecero giurare fedeltà al Credo.
La novizia, totalmente inesperta, venne affidata agli insegnamenti di Alfonso Calandri. Grazie a quell'uomo, Lidia imparò le basi delle tecniche degli Assassini: il combattimento corpo a corpo e il parkour.
-”Bice, non stai facendo una sfilata per il Granduca! Stai correndo sui tetti, ricordatelo!”- era solito dirle Alfonso. Lidia, essendo nata e cresciuta in una nobile famiglia, possedeva un portamento e delle maniere talmente eleganti da saltare subito agli occhi degli Assassini più esperti.
-”S-scusatemi!”- esclamava sempre Lidia in risposta.
-”E smettila di darmi del voi!”-.
Le abilità di apprendimento di Lidia sorpresero Alfonso. Un mese dopo l'Assassino si reputò soddisfatto delle sua allieva e la affidò alle “cure” di un altro membro della Confraternita perché imparasse a utilizzare le armi da taglio. Alfonso si rivolse alla persona ritenuta la più capace all'interno della Confraternita: l'Arcangelo.

 

 

Lidia, seduta sotto a un cipresso sperduto nella campagna fuori Firenze, si guardò le mani guantate e strinse i pugni. Si osservò i vestiti, storcendo la bocca con disappunto. Stava indossando dei pantaloni, un tipico capo d'abbigliamento maschile. Se suo padre l'avesse vista conciata in quel modo l'avrebbe diseredata seduta stante; ma suo padre non poteva vederla, non più, ed era proprio per lui e per la sua famiglia che li stava indossando. La fascia rossa arrotolata attorno ai fianchi, invece, le piaceva molto, così come il cappuccio bianco a becco d'aquila; con quello addosso nessuno l'avrebbe riconosciuta.
La notte prima, seduti sui tetti di un palazzo che si affacciava sull'Arno, il fiume di Firenze, Alfonso le aveva detto che dal giorno seguente avrebbe avuto un nuovo istruttore. Lidia se ne dispiacque un poco; si era affezionata a quell'uomo dalla barba fulva.
-”Devi proseguire il tuo addestramento. Sai maneggiare le armi da taglio?”- le aveva domandato.
Se si stava riferendo alle posate, sì, Lidia le sapeva usare perfettamente; la ragazza però intuì che con “armi da taglio” Alfonso intendesse tutt'altro, così aveva scosso la testa.
-”Appunto”- aveva detto Alfonso alzando un sopracciglio. -”Domani a mezzogiorno recati al cipresso che ti ho mostrato una settimana fa. Lì ti incontrerai col tuo nuovo istruttore”-.
Spero solo che sia un uomo dotato di tatto”, pensò Lidia tirandosi su a sedere; aveva visto un'ombra lontana avvicinarsi a cavallo. Appena la figura fu abbastanza vicina, Lidia la riconobbe subito. Solo una persona portava la fascia rossa a mo' di sciarpa invece che attorno ai fianchi. Il ragazzo scese elegantemente da cavallo e legò il destriero al tronco del cipresso. Si pulì le mani sugli abiti, lanciando un'ultima occhiata all'animale, e si voltò verso Lidia.
-”Michele...!”- disse la ragazza sorpresa. Non si aspettava minimamente che il suo nuovo insegnante sarebbe stato proprio il suo salvatore, specialmente dopo non aver avuto sue notizie per due mesi.
L'Arcangelo guardò le mani di Lidia e si accigliò. Lidia non poté vedere la sua espressione a causa del cappuccio che copriva buona parte del volto del ragazzo.
-”Non avete un'arma con voi?”- le domandò. Era l'unico che si rivolgeva a Lidia dandole ancora del voi.
-”Ah, no...”- disse guardando la cintura che avrebbe dovuto sostenere i foderi della spada e dei coltelli.
-”Prendete quello”- le ordinò indicando un bastone abbandonato sul ciglio della stradicciola dissestata. -”E' della lunghezza giusta”-.
Lidia, titubante, eseguì. Michele la osservò in silenzio mentre si posizionava davanti a lui. Non le disse di calarsi il cappuccio sugli occhi perché pensava che non fosse ancora pronta per combattere con una parte della visuale oscurata, ma il modo in cui la novizia stava impugnando il bastone... Era come se le facesse ribrezzo.
-”Stringetelo”- le disse.
Lidia spalancò gli occhi verdi.
-”Scusatemi...?”-.
-”Così perderete l'arma”-. Come a dimostrazione di ciò che aveva appena detto, l'Arcangelo sguainò la spada e fece volare via il bastone con un colpo secco. Lidia trattenne a stento un grido di spavento e si portò la mano destra al petto.
-”Inizieremo dalle basi”- proclamò Michele. Ripose la spada dalla lama lucida nel fodero e si posizionò dietro Lidia, afferrandole con decisione la mano destra. Lidia sussultò. Michele guidò la mano della ragazza, facendole estrarre la spada.
-”Queste sono le basi: estrazione, impugnatura e rinfodero. Se la vostra presa è debole e indecisa, verrete sopraffatta in un attimo”-.
L'Arcangelo si allontanò da Lidia e si slacciò la cintura, ordinando alla novizia di fare altrettanto.
-”C-come?!”- esclamò Lidia con voce stridula. Arrossì di botto e indietreggiò di qualche passo. Cosa voleva fare l'Arcangelo? Slacciarsi la cintura? E doveva farlo anche lei? A quale scopo?
Oddio, no!”. La sua mente venne affollata dalle più assurde immagini e la ragazza, istintivamente, puntò la lama della spada contro il giovane Assassino. Michele, non capendo cosa le fosse preso, si avvicinò a Lidia, deviando la lama con la placca metallica protettiva di cui era dotata la lama celata, e con un rapido movimento le slacciò la cintura, la prese e le porse la sua.
-”Avrete bisogno della cintura col fodero per esercitarvi con le basi”- disse pacato.
-”Ah”- fu tutto quello che Lidia riuscì a dire. Si sentì una completa idiota. Abbassò lo sguardo a terra e si mise la cintura di Michele, borbottando, imbarazzata, parole incomprensibili persino a sé stessa.
-”Siete pronta?”- le chiese Michele una volta che Lidia ebbe finito. -”Estraete, impugnate e rinfoderate cinquanta volte. Non perdete il conto o dovrete ricominciare dall'inizio”-.
D'accordo”, si disse Lidia, e cominciò. L'Arcangelo, dopo aver camminato intorno a Lidia un paio di volte, andò a sedersi sotto al cipresso dove il suo cavallo stava pascolando. Osservò la ragazza; attorno alla ventesima estrazione avrebbe dovuto iniziare ad accusare il peso della spada.
Infatti”, pensò Michele annuendo.
-”Numero?”- le domandò.
-”Trentadue”- mentì Lidia senza incrociare lo sguardo di Michele; non che ciò fosse possibile, dato il cappuccio costantemente calato sugli occhi.
-”Ricominciate”- disse Michele piatto.
Lidia tentò di ribattere ma si arrese subito, abbassando il capo e sospirando. Non pensava che Michele si sarebbe messo a contare per verificare che non barasse. Facendo leva su tutta la sua forza di volontà, Lidia ricominciò da capo, questa volta intenzionata a non imbrogliare.
Michele vide la determinazione sincera negli occhi verdi della ragazza e si rilassò; sapeva che, per quel giorno, non avrebbe più mentito.
Ce la posso fare”, pensò Lidia con convinzione.
Non ce la farà”, pensò Michele.

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE
Salve a tutti! ^^ Questo è il primo capitolo di "Archangelus" che scrivo dopo quasi due anni dalla stesura dei capitoli precedenti. Spero non si noti troppo la differenza di stile, è una cosa che temo particolarmente D: Ho "tirato via" (come si dice dalle mie parti) sulla cerimonia di Lidia perché non è una cosa di cui dobbiamo preoccuparci u.u Finalmente Lidia reincontra Michele dopo ben due mesi!
Non vi aspettate aggiornamenti frequenti perché i prossimi capitoli sono da scrivere da zero e la sottoscritta è in sessione d'esami D: Aiut- *muore* 
Nella speranza che anche questo capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio per star seguendo la fic e per le recensioni che state lasciando :>
Alla prossima! :D

 

   
 
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