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Autore: Giuls_breath    29/12/2015    1 recensioni
Era trascorso circa un anno dagli ultimi terribili eventi che avevano devastato Mystic Falls, era tutto normale…. o almeno così mi piaceva pensare.
Stavo male, era un dato di fatto, non una fantasia o una suggestione.
Stavo male per tante cose, mi sentivo come una bomba ad orologeria e non sapevo che cosa avrebbe potuto disinnescarla, chi mi avrebbe aiutata.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Kai, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonasera a tutte e buon Natale fatto!
Lo so, sono pessima, avrei dovuto aggiornare molto tempo prima, 
ma credetemi tra Master in cui ti chiedono di scrivere format dandoti tempi precisi
e un pizzico di vita sociale che vorrei mantenere, non ho più tanto tempo perciò
scusatemi tanto e spero che ci sia ancora qualcuno interessato alla mia storia BonKai.
Auguri di una buona fine e di un buon inizio 2016
e diciamoci a presto,
o almeno auguriamocelo!


 

Il mio mondo - prigione

Quindicesimo Capitolo
 
Kai si risvegliò annaspando e trovandosi accanto una Lucy, la strega che aveva visto tempo prima soccorrere Bonnie, furibonda.
“Glielo avevo detto che doveva solo riposare!”
Kai non commentò si sentiva ancora frastornato per tutto quello che gli era accaduto in quella dimensione di morte apparente… in effetti, pensava di aver vissuto già di tutto in quella vita e invece la vita continuava a mostrargli strane sfaccettature. Non sapeva come avrebbe fatto, come avrebbe risolto la situazione e tirato fuori Bonnie, ma di certo non avrebbe lasciato che Sebastian e gli altri uscissero. Doveva trovare un modo, ma cosa avrebbe dovuto fare?
“Sta’ steso, per favore, fammi vedere come stai!” Kai si stese, non sapeva ancora bene come fare, ma non voleva discutere poiché sembrava già abbastanza infastidita da quello che Bonnie aveva fatto “Almeno tu mi dai retta!”
La ferita andava meglio nonostante facesse ancora male, ma c’era qualcosa di più profondo che bruciava, che gli faceva battere il cuore forte. Oltre il dolore e i punti che Lucy gli stava controllando. Era quel bacio. Non faceva che pensarci con trasporto e quando vi pensava, sembrava di tornare laggiù in quella cantina, illuminato solo dalla luce di una candela a stringere le mani di Bonnie prima e poi stringerla a sé.
“Mi dici come è andata o vuoi restare così imbambolato ancora per molto?” gli chiese bruscamente.
Kai tornò al presente, accanto c’era una versione di Bonnie leggermente più vecchia, i capelli castani e lunghi, la pelle un po’ scura e gli occhi color nocciola bramosi di sapere, come i suoi
“Bonnie è venuta laggiù per salvarmi…”
“Laggiù dove?”
“Nel 1903.”
Lucy fece saettare gli occhi a destra e a sinistra poi si alzò di scatto e uscì dalla stanza borbottando qualcosa. Kai si mise a sedere sul letto per poi portare i piedi fuori dal letto e lasciarli penduli.
Lucy ritornò “Non saranno mica i folli della miniera?”
“I chi?” chiese confuso il ragazzo.
Lucy sbottò “All’epoca della mia antenata nel 1903 c’era un… gruppo, non voglio usare la parola Congrega, la insozzerebbe soltanto! Comunque, questo gruppo dopo che la Congrega Bennett e la Congrega Gemini lo ebbero bandito, si rifugiarono nelle miniere e lì compirono atti efferati che… una volta sola mi sono stati raccontati e avrei preferito non saperli, comunque sono loro?”
“Non so di cosa tu stia parlando. Io ho visto Sebastian presentarsi prima sotto le vesti di un uomo adulto, poi… puff si è trasformato nel ragazzo che avevo già visto altre volte. In casa, quando Bonnie è stata imprigionata, ho visto delle sagome, ma non so proprio chi sono. Io, ripeto, ho visto sempre e solo Sebastian.”
“Il gruppo della miniera e Sebastian e la sua…. schiera sono la stessa cosa!”
Kai sbatté le palpebre con aria confusa “Forse sono gli antidolorifici, ma c’è qualcosa che non mi è chiaro, anzi a questo punto non so più quale parte della storia che io ho letto sia vera e quale sia stata romanzata.”
Lucy si mise a sedere e spiegò “Penso tu sappia che la mia e la tua Congrega sono alleate, più di un secolo fa hanno stretto un patto, un legame di sangue che imponeva gli uni ad aiutare gli altri in caso di estremo pericolo. I Parker intervennero per aiutare noi Bennett nel 1864 quando ci fu il problema dei vampiri a Mystic Falls e noi ricambiammo poco più di un decennio più tardi quando ci fu la tua scelleratezza.” concluse con tono di rimprovero “Ci siamo sempre aiutati ed è mia intenzione continuare questo. Tornando a Sebastian, cosa ha detto esattamente?”
“Ha detto che sapeva dove eravamo e che io e te dovremo creare un nuovo ascendente..”
Lucy sgranò gli occhi “Ma è pazzo? Nessuno può farne più!”
“Lui ha detto che sapevi cosa ti serviva e che me lo avresti spiegato tu.” Lucy si portò le mani tra i capelli “Con quell’ascendente – ha detto – si creerebbe un legame indissolubile e indistruttibile fra i mondi precedenti e presenti. E ha detto che se tutto ciò sarà fatto in tre giorni, Bonnie sarà salva. Se non facciamo nulla, Bonnie morirà.”
Lucy si alzò di scatto “Non posso farlo! E’ contro natura creare un nuovo ascendente, è stato imposto alle generazioni a venire di non farlo e soprattutto è contro natura creare un legame tra passato e presente, ti rendi conto? Nessuno saprebbe più cosa fare o in cosa credere, ciò che esiste attualmente potrebbe sparire visto che il passato ritorna!” scosse energicamente la testa “Non posso. Sono addolorata per Bonnie, ma non eseguirò mai una cosa simile.”
“E vuoi lasciarla laggiù?” sbottò scattando in piedi.
“Credimi, mi dispiace. Sono profondamente dispiaciuta dell’infausto destino che ha segnato Bonnie, ma non chiedermi collaborazione per una cosa del genere.” si voltò pronta ad uscire.
“Sei una vigliacca!” urlò Kai.
Questa si voltò, guardò Kai furente e un istante dopo Kai si sentì stringere la gola da una mano ferrea invisibile che lo sollevò a mezz’aria “Ti ho già detto che per lei mi dispiace, che l’avrei aiutata. L’ho fatto per lei in passato, ma al prezzo di far fondere due mondi, di creare un ascendente che abbia poteri di quella portata no. Questo non lo farò mai, il prezzo per far sopravvivere l’umanità intera è lei. Bonnie resterà lì e affronterà il suo destino.” la mano si sciolse e Kai ricadde per terra tossendo.
“Che razza di parente sei se la lasci morire?” sputò tra un colpo di tosse e l’altro.
“So perché parli così, ma non cambierò idea.” Lucy uscì dalla stanza lasciando Kai per terra con la testa contro la parete a riprendere fiato.
A costo di ricorrere al suo vecchio sé, ma avrebbe fatto uscire Bonnie di lì!
 
 
Provava una sensazione di rabbia mista ad una sgradevole sensazione di vuoto, di un silenzio che faceva un gran baccano e rimbombava con gran frastuono dentro di lui. Chiuse gli occhi, non sapeva che cosa gli stesse accadendo, perché provasse quelle sensazioni così tanto contrastanti, sapeva qual era il suo obiettivo e lo avrebbe raggiunto…. non importava come, ma lo avrebbe fatto.
Respirò profondamente più e più volte e all’improvviso come un’onda d’urto, la sentì: la rabbia che prendeva il sopravvento su ogni cosa, sulle buone maniere che aveva acquisito nell’ultimo periodo, la gentilezza, la pazienza, la disponibilità, tutto fu spazzato via e l’onda d’urto travolse tutto, fece piazza pulita di tutto, fu come sentire cancellare ogni cosa, niente gli importava più in quel momento, niente ad eccezione del suo scopo.
Si alzò e avanzò lungo il corridoio, un’espressione vuota e terrificante caratterizzava i suoi occhi grigio – verdi, le braccia stese lungo il corpo, tutta la magia sembrava volesse esplodere e diramarsi in ogni dove, colpire chiunque e qualunque cosa gli capitasse a tiro, ma Kai doveva colpire solo lei, doveva farlo, aveva capito la determinazione ferrea in quegli occhi e nelle sue parole, non si sarebbe piegata alle sue suppliche, avrebbe avuto veramente il coraggio di lasciarla morire laggiù.
La vide, era di spalle. Lo sguardo gli divenne più cupo, più spietato. Rimase lì sulla porta della cucina per circa un minuto, forse la strega lo aveva già sentito, ma che importava?
Questa si voltò come richiamata dai pensieri di Kai.
“Lo sai, che posso leggere anche nella mente?” era ovvio che non aspettasse una risposta negativa “Le tue intenzioni sono anche giuste, ma le mie lo sono molto di più. Io lo faccio per amore di tutta l’umanità, tu?”
Kai strinse i denti e avanzò nella stanza, testa bassa e occhi puntati verso Lucy.
“Ti posso schiacciare come un insetto se mi fai arrabbiare.”
Kai alzò lentamente la testa e scoppiò a ridere senza entusiasmo, si fermò e la guardò di nuovo fulmineo “Sto tremando di paura.”
Avanzò ancora.
“Fermo!” gli ordinò Lucy.
Kai si fermò “O? Sono tutto orecchi. Sai, c’è un vantaggio nell’essere come me. Sai, qual è questo vantaggio?”
Lucy tentennò “Quale?”
“Posso ancora assorbire il potere magico altrui.” sorrise malignamente, sorriso che si allargò ancora di più nel notare il volto stupito della donna “Che c’è? Senza parole? Niente più minacce?” chiese ironicamente piegando il capo e avanzando ancora.
“Se mi uccidi, Bonnie non ti perdonerà mai.”
“Bonnie? Oh, ti ricordi ancora di lei? Eppure credevo che avessi già deciso il suo destino, quindi tecnicamente lei non se ne accorgerebbe neppure.” sorrise “Qualche altra frase per farmi… paura?”
Lucy arretrò “Motus!” urlò.
Kai assunse un’espressione pensierosa prima di sorridere di nuovo “La cosa strana è che pensavo di aver perso questa qualità! Ah!” chiuse gli occhi come a gustare ciò che provava. Sentì Lucy fare il giro del tavolo per raggiungere la porta, Kai voltò la testa di scatto e stesa la mano, la porta si chiuse.
“Oh, dimenticavo quanto fosse bella questa vita!” esclamò sorridendo.
“Che c’è? Il pazzo furioso dentro di te si è scatenato di nuovo?”
Kai guardò la donna contrariato “E chi ha mai detto che si sia scatenato di nuovo? Lo sai, siamo tutti un po’ pazzi se ci rifletti. Per esempio, tu sei una pazza bipolare perché prima aiuti Bonnie, la salvi e poi decidi che è giusto sacrificarla per salvarti il culo.” si sedette “Ti sembra logico?”
Lucy incrociò le braccia e lo guardò contrariata “Ovvio che non capisci. Se ci fosse un’altra scappatoia, lo farei.”
“C’è sempre una scappatoia, qualcosa che gli faccia credere che l’ascendente è stato creato, e che i mondi sono connessi.”
“Ah sì? E chi fa da esca? Tu? Una volta che scoprirà che tu non hai fatto quello che ti ha chiesto, vi ucciderà entrambi e questa situazione si rivelerà inutile.”
“E se, si legasse quel mondo – prigione ad una persona interna allo stesso mondo – prigione?”
Lucy lo guardò confusa e allo stesso tempo interessata, forse non era una sciocchezza.
“Queste tue intuizioni mi fanno paura.” commentò facendo sorridere Kai “Beh, legare un mondo – prigione ad una persona è possibile. Solo che i mondi – prigioni, sono legati a te. E teoricamente per rompere il legame con te dovremmo aspettare la luna nuova, quindi servirebbe il sangue del primo e del nuovo padrone, diciamo. Una volta che il vostro sangue è venuto in contatto, si dovrebbe usare l’ascendete temporale e poi ci sarebbe una formula da usare.”
“Il tutto facendolo con l’inganno.” aggiunse Kai.
Lucy annuì pensierosa.
La rabbia che si era impadronita di Kai cominciò ad attutirsi, vedeva di nuovo una possibilità, molto pericolosa, ma era pur sempre una possibilità non da escludere.
“Ora che, pare che, abbiamo un piano, potresti ridarmi la mia magia?”
Kai la guardò con leggero sospetto e se voleva fregarlo? Ma al momento, a parte la minaccia di poco prima, non sapeva cos’altro inventarsi. Perciò decise di restituirle i poteri.
“Grazie.”
“Se provi a fregarmi sei morta.”
Lucy con aria contrariata si alzò “Allora, le pietre per creare l’ascendente temporale, dovrebbero trovarsi nell’antica miniera poco fuori Mystic Falls” disse quasi tra sé e sé “Possiamo arrivarci in una mezz’ora.”
“Bene, andiamo.” scattò subito in piedi Kai.
“Fermo, c’è un problema. La luna nuova di cui ti parlavo prima, ci sarà tra due settimane.”
“Bonnie non può aspettare tanto!” esclamò.
“Possiamo ricrearla però!”
“Come?”
“Una volta arrivati lì, dovrai darmi tutta la tua magia così che io riesca ad alterare le fasi lunari.”
“Non se ne parla! E se abbandoni il piano pur di salvarti la pelle?”
“Devi farlo, ne avrò bisogno. Se vuoi salvarla, è anche l’unica soluzione. A proposito, a chi vorresti legare il mondo – prigione?”
“Pensavo proprio a Sebastian.” Lucy corrugò la fronte “Che io sappia i mondi – prigione si legano ad una persona esterna e quelli sopravvivono sia che la persona risieda o che non. Nel caso in cui la persona sia già interna, il 1903 diverrà suo, ma non potrà più uscirne.”
“In teoria, ma non è stata mai fatta una cosa del genere perciò non possiamo esserne assolutamente certi.”
“E’ una cosa che però dobbiamo fare.”
“E se fallisse?”
Kai scosse appena la testa deciso “Almeno avremo risparmiato una vita innocente.”
“A prezzo però di altre vite.” commentò Lucy.
“Forza!” Kai scattò in piedi “Il piano pericoloso sta per iniziare.”
La donna sbuffò e prese le chiavi, entrarono in macchina diretti verso la miniera.
 
 
Lucy fermò la macchina quasi davanti alla miniera abbandonata, i due scesero e ad accoglierli ci fu un vento estremamente tagliente che li costrinse a chiudersi i pesanti cappotti. La prima cosa che Kai vide di quel posto fu l’erba incolta ormai da decenni che lo infestava, alcuni massi ai lati dell’entrata erano caduti e davanti all’entrata c’erano delle assi in legno con su scritto ‘vietato l’ingresso’. Kai respirò pesantemente per poi avanzare, Lucy prese a camminare dietro di lui.
Lui era estremamente deciso, lei era inquieta.
“La miniera è abbandonata da almeno 70 anni, forse anche di più.” lo informò.
“Ok.” disse solo.
Kai toccò le assi “Con le magia si possono facilmente distruggere.”
Kai fece qualche passo indietro pronto a lanciare l’incantesimo.
“Non credo sia una buona idea…”
Annihilare!” le assi si distrussero producendo un’enorme nuvola di fumo e trucioli.
“O forse sì.” Lucy allargò le braccia per poi sbottare.
“Se non vuoi collaborare, non ci metto niente a riprendermi la tua magia!” la minacciò Kai “Dai, andiamo.” la invitò per poi entrare.
“Aspetta!” Kai si fermò “Lux!” la luce si accese e sprigionò lungo la lunga e stretta galleria.
I due silenziosamente cominciarono a camminare dapprima in silenzio, poi Kai chiese: “Cosa serve per formare quel tipo di ascendente?”
“Serve un tipo di pietra che sia stata toccata dalla magia nera.”
“Hai detto che qui si riuniva la Cong…” Lucy lo fulminò “il gruppo.” si corresse.
“Sì, esatto, non so esattamente dove né quale sia la pietra che sia stata toccata dalla magia nera.”
“Tecnicamente tutte, allora!” esclamò “Rifletti, se loro hanno compiuto delle cose molto macabre qui dentro, allora la magia prodotta si deve essere sprigionata ovunque perché – a quanto ho letto – la magia nera è ben più forte della magia bianca.”
“Sì, hai ragione. Solo che, di certo non si vedevano qui all’ingresso, ti pare? Dove ti tenevano imprigionato nel 1903 in una stanza illuminata o sul portico? No. Sceglievano, e a quanto pare scelgono ancora, posti bui in cui fare i loro misfatti.”
Kai aveva mille domande da porre, ma a quanto pare la strega non era molto socievole o comunque preferiva tenere per sé tutti i dettagli dell’azione.
“Se solo i miei antenati sapessero quello che sto facendo! Oddio, mi diserederebbero! Una Bennett alla ricerca di una pietra intaccata dalla magia nera!” si lamentava a bassa voce.
“Tu non hai nessuno?” chiese improvvisamente Kai, Lucy si voltò “A parte Bonnie.”
Tornò a guardare avanti “Ho deciso io di non avere legami, è… complicato da spiegare.”
“Dal momento che la galleria è molto lunga, ti ascolto.”
Alzò gli occhi al cielo “Ho sempre avuto una vita difficile, mia madre si spostava da una piccola cittadina ad un’altra con me sin da quando ero bambina. Lo faceva per aiutare le persone in difficoltà, l’ho sempre vista come una dottoressa del soprannaturale. Poi da quando è morta, ho cominciato a fare quello che faceva lei, mi spostavo senza sosta. A volte nello stesso giorno stavo in sei o sette cittadine. Un giorno a New Orleans, delle persone mi sono venute a cercare. Dissero che avevano visto la mia magia, che mi teneva d’occhio dal momento che discendevo dalle streghe di Salem. Non compresi inizialmente il loro interesse o come avessero fatto a sapere di me e delle mie origini, poi capii. Erano streghe. Mi invitarono ad andare al loro collegio privato per sole dotate e così ci andai. Imparai molto da loro e poi una volta conclusi gli studi, mi proposero di diventare insegnante lì. Dal momento che non avevo legami né nulla che mi trattenesse altrove, accettai.”
“Wow.” fu il solo commento di Kai. Ebbe un’idea, ma l’avrebbe confidata a Lucy solo quando avrebbe rivisto Bonnie sana e salva.
“Ma” riprese Kai “come hai fatto a sapere che Bonnie aveva… diciamo quei problemi?”
“Le streghe sono in via d’estinzione, facciamo in modo di proteggerci le une con le altre e quando il pericolo di essere scoperte è diventato così forte, ho deciso di raggiungere Bonnie.” fece una brevissima pausa “Lo sai di aver spento le tue emozioni, vero?”
Kai la guardò di sbieco “Cosa?”
“Quando ti ho detto di no, tu hai reagito arrabbiandoti. Hai scelto di lasciare lo spiraglio aperto della tua semi – umanità con l’obiettivo di salvare chi ami, cioè Bonnie. Se avessi deciso di tutto e del tutto, beh… forse mi avresti uccisa e avresti abbandonato anche Bonnie.” fece una piccola pausa “Lo hai fatto volontariamente?”
“Cosa?”
“Nel lasciare aperto quel piccolo spiraglio della tua umanità?” Kai scosse la testa “Beh, è un altro dono – o maledizione come preferisci – che hai, allora. I vampiri quando spengono la loro umanità diventano delle vere e proprie macchine da guerra, niente e nessuno li ferma. Possono uccidere, smembrare e non importarsene minimamente, tu un po’ di controllo almeno ce l’hai.”
Kai divenne pensieroso.
Nessuno disse più niente, troppo concentrati sul loro scopo o su quanto era stato detto precedentemente, la galleria cominciò lentamente a divenire meno illuminata segno che erano quasi vicino alla zona in cui il gruppo aveva lanciato la magia nera, non sapevano che cosa avrebbero trovato, ma anche se ci fossero stati ostacoli, Kai li avrebbe abbattuti e superati. Avrebbe fatto di tutto per raggiungerla e salvarla.
 
  
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