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Autore: corvina5    30/12/2015    2 recensioni
Secondo capitolo della storia 'Ricordi di un sogno già vissuto'
Un nuovo criminale infesta le strade di Jump City. SI fa chiamare il Compratore e sta stramando una vendetta con i fiocchi. I Teen Titans gli danno la caccia ma scopriranno che l'uomo è molto più pericoloso di quanto si possa pensare. BB nasconde un segreto che neanche i Titans sanno, così inizia a condurre una seconda vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revival of vengeance'
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Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità.
 
 
SOLE
 
 
 
Le prima luci dell’alba illuminarono la torre. Tutti stavano ancora dormendo, tranne BB. Il ragazzo stava riempiendo malamente un borsone di vestiti per partire e raggiungere i Doom Patrol. Per raggiungerli, BB era riuscito persino a convincere Cyborg a prestargli una navicella del velivolo dei Titans.
Prese le chiavi sulla scrivania e uscì di corsa: era di nuovo in ritardo e suo padre non ne sarebbe stato troppo felice.
Correndo, si scontro con Corvina, che con la sua tazza di tè caldo, si stava recando in camera sua. Entrambi caddero a terra e la tazza si frantumò in mille pezzi, liberando sul pavimento il liquido verdastro.
-S-scusa io, non stavo guardando dove stavo andando- lasciò il borsone e raccolse i pezzi della tazza.
-Non fa niente- disse lei massaggiandosi il gomito.
-Ahi-
-Cosa hai fatto?-
-Mi sono tagliato-
-Fa vedere-
BB gli mostrò il palmo verde, ora colorato di un rosso brillante.
-Lascia quei cocci a terra- ordinò lei.
Il ragazzo obbedì e si alzò in piedi. Per aiutare Corvina ad alzarsi, BB le porse per sbaglio la mano sanguinante. Appena si accorse dell’errore anche le sue guance si colorarono di rosso.
-Ah, scusami- e fece per cambiare mano.
-No fermo- lo bloccò lei. Lo prese per la mano ferita e, mentre lei guariva lui, lui aiutava lei ad alzarsi.
Appena lei fu in piedi, si lasciarono le mani e BB guardandosi la sua, sorrise.
-Grazie e mi dispiace per la tazza-
-Ci penso io- disse lei e con i suoi poteri raccolse i cocci.
-Asciugo io per terra-  si offrì lui.
-A quello posso pensare io- disse una voce dietro a Corvina.
L’acqua sul pavimento si raccolse e fluttuò in aria.
-Ah, ciao Aqualad- disse sbuffando BB: quel tipo aveva il superpotere di rovinargli sempre i momenti migliori.
-Ciao BB. E ciao anche a te- disse stampando un bacio sulla bocca di Corvina, facendola arrossire.
-Io tolgo il disturbo- disse BB scavalcandoli.
-Vai via così presto?- chiese Aqualad fingendo ingenuità: anche lui amava Corvina e la gelosia nei confronti di BB era smisurata.
-Già- fece lui senza voltarsi.
-Quando tornerai?- chiese Corvina. Le era uscito dalla bocca senza pensarci e avrebbe voluto rimangiarselo. Voleva bene a BB ma non poteva lasciare  che i sentimenti prendessero il sopravvento. Lui lo aveva tradito due volte. Ogni volta che lei era sul punto di fidarsi di BB, lui faceva qualcosa che la faceva soffrire.
Al sentire quella voce BB si voltò.
-Quattro giorni- e se ne andò.
 
 
 
Corvina era sdraiata sul letto e stava giocherellando con la collana che le aveva ridato BB.
-Che ti va di fare oggi?- chiese il ragazzo che era vicino a lei.
-Non lo so...-
-Vuoi andare a fare un giro in barca?-
-Di nuovo?!-
-Beh allora, potremmo andare un po’ sulla spiaggia-
-Perché invece non rimaniamo semplicemente qui?-
-Perché rimanere rinchiusi in casa quando fuori c’è una giornata bellissima? Potremmo uscire tutti insieme, oggi che non c’è BB siamo tutte coppie. Magari spingiamo anche Robin e Stella a dichiararsi. Ancora non capisco perché non l’abbiano fatto dato che tutti lo sanno-
-Magari hanno bisogno di tempo- disse lei ammiccando alla loro situazione ma Aquald non capì.
-Tempo per cosa? Se stanno insieme perché non dirlo?-
-Forse per evitare queste inutili uscite di coppie-
-Ok ho capito, vuoi restare qui. Ma io so cosa potremmo fare...- disse maliziosamente.
Si avvicinò a lei e cominciò a baciarla.
Corvina, non entusiasta della cosa si allontanò.
-Non possiamo semplicemente rimanere qui senza fare niente?!-
-Certe volte proprio non ti capisco Corvina!- disse lui allontanandosi.
-Già- disse pensando all’unica persona che la capiva davvero.
 
 
 
-Ciao Gar!-
-Ciao Robot Man-
-Ehi Garfield, ciao!- disse un’ombra nera fluttuante nell’aria.
-Ehi Negative Man-
-Ciao amore mio!- lo strinse forte a sé.
-Ciao mamma- disse lui ricambiando l’abbraccio.
Mento, accanto a loro, era a braccia conserte.
-Sei in ritardo-
-Lo so papà, scusa-
-Le scuse non fanno tornare indietro il tempo! Te l’ho detto fin dal primo giorno che sei venuto: puoi venire quando vuoi ma devi venire presto, noi dobbiamo lavorare. Eppure dovresti saperlo. Facevi parte di questo team anche tu-
-Basta Mento- lo difese Elastigirl.
-E’ già il secondo avvertimento in un mese. Che non ricapiti più!-
-Si signore-
-Bene e ora a lavoro-
La sede dei Doom Patrol era molto diversa da quella dei Titans. A Seattle, su una piccola isola vicino alla costa, erano state costruite tre ville separate. In una abitavano Mento con Elastigirl, mentre le altre appartenevano a Negative Man ed a Robot Man. Al centro dell’isola c’era una piattaforma dal quale usciva un ascensore al quale poteva accedere solo la Doom Patrol, attraverso la scansione oculare. L’ascensore potava sotto terra, al vero quartier generale.
 Le porte si aprivano nella stanza principale, adibita con computer all’avanguardia  e file di tutti i criminali col quale la Doom Patrol aveva avuto a che fare. Ovviamente c’erano anche altre stanze, personali per ogni membro. C’era anche una per BB, C’era sempre stata ma non l’aveva mai utilizzata veramente: prima perché era troppo giovane per aiutare in questo tipo di cose e dopo perché aveva cambiato team. Quando entrò la prima volta dopo tanto tempo, il ragazzo fu sommerso dai ricordi: foto erano appese ovunque, e tutti gli oggetti della sua infanzia erano lì. A primo impatto versò qualche lacrima, specialmente dopo aver visto una vecchia foto dei suoi veri genitori.
Riordinò la stanza e da allora iniziò ad utilizzare il computer non più per giocarci ma per cercare qualche indizio utile.
Elastigirl gli fornì qualche cartella di alcuni uomini su cui BB doveva fare le sue ricerche.
Sostanzialmente le sue giornate erano fatte di questo, spesso aveva rinunciato persino alla cena per proseguire le sue ricerche e altrettante volte, Elastigirl lo trovava addormentato sulla scrivania.
 
 
 
A malincuore Corvina accettò alla fine di fare un’uscita di coppia. Avrebbe preferito rimanere da sola nella torre ma gli altri non glie lo permisero. Decisero di andare a prendere un pezzo di pizza in centro.
Cyborg guidò la sua macchina portando come passeggeri Aqualad, Corvina e Bumble Bee. Robin guidò la sua moto portando Stella.
Arrivarono nella loro pizzeria preferita e si sedettero nel terrazzo al primo piano.
-Bumble Bee?! Hai preso la pizza con le acciughe?!- disse Aqualad.
-E quindi?-
-Quelli sono pesci! Io comunico con i pesci! Ricordi?-
-Si ma non con questi pesci-
-Certo che no! Sono morti!-
I due ragazzi si fulminarono con lo sguardo.
-Adesso basta ragazzi- intervenne Robin.
-Già, godiamoci questa giornata meravigliosa in compagnia dell’amicizia- disse Stella.
Sempre con lo sguardo fisso, i due ragazzi cambiarono posto così da essere il più lontano possibile.
-Wow avete visto quanti tipi di pizza nuovi ci sono? BB li avrebbe presi tutti- disse Cyborg.
-E’ vero- ridacchiò Robin -Chissà perché tutta questa nostalgia di casa-
-Di punto in bianco poi- disse Stella.
-Magari questo è il periodo in cui ha perso i genitori e ne compensa la mancanza con quelli adottivi-
-Non credo sia per questo Cyborg, non ha mai fatto così prima d’ora. Ci deve essere qualcos’altro- rifletté Robin.
-Da quando ha lottato col Compratore si comporta in modo strano- disse Corvina.
-Mi manca la sua faccia a cui non so resistere- disse Stella alludendo alla sua forma da gattino.
-Anche a me- bisbigliò Corvina tra sé e sé.
-Ehi gente non buttiamoci giù di morale! Se BB fosse qui in questo momento non pensate che si sentirebbe un po’...  a disagio?-
-Come mai dovrebbe sentirsi a disagio?- chiese Cyborg.
-A fare  il terzo in comodo-
-Terzo in comodo? Che vuol dire?- chiese Stella.
-Significa una persona single che esce con una coppia rovinando i momenti fra i due- spiegò Robin.
-Ah ho capito. Ma come mai BB sarebbe il terzo in comodo adesso?-
-Beh perche io e Corvina siamo una coppia, Bumble Bee e Cyborg sono una coppia e voi due siete...-
-...una coppia?- chiese Stella.
-Allora lo ammettete?-
-Non dobbiamo ammettere niente- disse Robin ammaro per nascondere il suo imbarazzo.
-In ogni caso, non penso che BB avrebbe anche piacere a vedere Corvina insieme  a me-
-Smetti di fare il geloso Aqualad! Io e BB ci siamo lasciati tempo fa!- disse acida Corvina.
-Si ma lo vedo come ti guarda e non mi piace affatto-
-So badare a me stessa Aqualad e se non ti fidi di me... beh allora dovresti proprio andartene!-
La discussione finì lì. Il gelo  calò su quel piccolo terrazzo un momento prima assolato. Gli altri Titans, imbarazzati, finirono la loro pizza in silenzio sperando di tornare a casa il prima possibile.
 
 
 
BB era chiuso nella sua stanza quando Elastigirl bussò alla sua porta.
-Ciao Gar-
-Ciao-
-Stai ancora lavorando?-
-Si-
-E’ ora di cena, noi stiamo per salire. Vieni con noi-
-Non ho ancora finito-
-Non puoi non mangiare-
-Voglio solo lavorare-
Elastigirl sospirò: BB sapeva essere molto testardo a volte.
Si avvicinò a lui e lo abbracciò.
-So che è difficile per te Garfield ma stai facendo del tuo meglio e vedrai che le cose si sistemeranno-
-Ho cercato ovunque mamma... non c’è nessun segno di lui. Qualsiasi pista è un vicolo cieco. Arrivo sempre alla sua tomba ma io non ci credo, non è possibile-
-Magari allora ti sei sbagliato sulla sua identità. Forse è davvero morto-
-Si ma quello che mi ha detto... il modo in cui mi ha parlato-
-TI prometto che cercheremo più a fondo ma non puoi stancarti cosi. Adesso basta lavorare e vieni a mangiare-
-Ma-
-Mento ti sta aspettando-
BB si irrigidì: doveva obbedire.
-Si mamma-
-Bravo il mio ragazzo-
Uscirono dal quartier generale e andarono a casa di Mento ed Elastigirl dove si riunivano tutti per cenare.
La grande tavola era imbandita e ricca di pietanze dal quale pro, BB poteva mangiare ben poco essendo vegetariano.
BB si sedette tra Negative Man e Robot Man, di fronte ai suoi genitori. Cominciarono a mangiare e, mentre gli altri si riempirono riccamente i piatti, BB prese solo del tofu e un po’ di insalata.
-Ehi Garfield come mai quel muso lungo?- chiese Robot Man
-Già, oggi non hai nemmeno fatto una delle tue battute idiote. E’ per Corvina vero?- disse Negative Man punzecchiandolo con il gomito.
-Beh in un certo senso-
-Aw eccolo l’innamorato- disse Robot Man ridendo.
-Piantala Cliff!- rispose Negative Man -Ne vuoi parlare?-
-Oggi quando sono uscito mi sono scontrato con lei e l’ho fatta cadere rompendo anche la tazza che aveva in mano. Abbiamo parlato un po’ ed eravamo in sintonia quando il pesce palla ha rovinato tutto-
-Frequenta ancora Aqualad?-
-Si mamma-
-Terra invece? Hai più sue notizie?- chiese Negative Man.
-No, non mi ha lasciato nemmeno un messaggio. Ho provato a contattarla perché in fondo è stata colpa mia tutta quella situazione, volevo chiederle scusa ma lei non mi ha mai richiamato-
-Provi ancora qualcosa per lei?-
-No, non dopo Corvina e adesso mi sento un idiota-
-Non ti abbattere cosi- disse Elastigirl col tono dolce che solo una madre può avere -hai sbagliato ma non puoi colpevolizzarti in questo modo-
-E’ solo che, sta andando tutto storto-
-Sta andando tutto storto è vero- parlò per la prima volta Mento -ed è colpa tua-
-Mento!- lo riprese la moglie.
L’uomo  la ignorò e continuò a parlare-e adesso ci sono solo due cose che puoi fare:rinchiuderti in una stanza a piangerti addosso oppure rialzarti e combattere. La tua situazione sentimentale non mi interessa, m’interessa che tu trovi questo Compratore e che tu lo prenda a calci in culo come si merita! Ma non lo farai mai se ti comporti come un ragazzino. Sei un uomo adesso! Comportati come tale!-
-Si signore. Grazie... papà-
 
 
 
 
   
 
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