30/12/2015
0 recensioniTuo figlio!
“Mamma! Papà! Muovetevi!” urlò David Benson dal soggiorno, sperando che quei due –a sua detta- rammolliti si muovessero a scendere e accompagnarlo a scuola, era in ritardo, come al solito, e stavo morendo di fame… come al solito.
Dalla stanza da letto, al secondo piano, Sam e Freddie non sembravano intenzionati a volersi alzare, anzi, all’udire le grida del figlio, ormai 13 enne, Sam nascose ancora di più la testa nel cuscino e Freddie si rigirò nelle coperte emettendo un grugnito assonnato.
“Papà!” urlò di nuovo il ragazzo. Freddie sbuffò passando un braccio sul corpo della moglie addormentata accanto a lui.
“Saaam” si lamentò il moro, che ricevette solo un verso assonnato in risposta.
“tuo figlio sta chiamando te Freddie, non me, occupatene tu!” disse la bionda girandosi su di un fianco, dando le spalle al marito.
“perché quando rompe le scatole è mio figlio?” domandò Freddie.
“perché quando invece combina casini, è mio figlio” rispose Sam.
Il moro sbuffò di nuovo. Accoccolandosi ancora di più alla moglie.
“non ci provare” lo avvertì la bionda. Freddie affondò il naso nei suoi capelli.
“non provare a fare cosa?” disse in tono innocente, iniziando a lasciare dolci baci dall’orecchio fin al collo di Sam.
“Freddie, lo sai che non funziona questo trucchetto la mattina con me, non ho alcuna intenzione di lasciare il letto fino a mezzogiorno!” sbottò la bionda “quindi alza il tuo bel culo dal letto e vai ad accompagnare tuo figlio a scuola… e portami qualcosa da mangiare che sto morendo di fame!”
“ah! Niente più padrona?” chiese Freddie fintamente indignato.
“no, per ora è tutto. Vai a lavoro Benson” disse ritornando ad infilarsi sotto le coperte scollandosi Freddie da dosso.
“nemmeno un bacio di addio? Io che devo uscire dal letto per affrontare una noiosa giornata in ufficio e subirmi la predica per aver fatto tardi da un bambino di 13 anni! E mia moglie non mi concede nemmeno un bacio?” disse Freddie teatralmente.
“oh mio eroe! Vedi di muoverti perché ho fame!” lo rispose invece Sam.
Freddie rise divertito e si alzò dal letto entrando in bagno per prepararsi.
“quanto ancora devo aspettare?!” urlò David correndo su e giù per le scale prendendo le ultime cose per essere pronto.
“ragazzino vedi di darti una calmata!” gli urlò Sam in risposta “quella lumaca di tuo padre è entrato ora in bagno!” lo informò sempre urlando.
Freddie che era in bagno ad ascoltare le urla di sua moglie e di suo figlio, non si sarebbe poi tanto sorpreso se un giorno qualche vicino si sarebbe venuto a lamentare delle perenni urla alle 7 del mattino provenienti dalla loro casa. Ma Freddie sapeva anche, che nessun vicino aveva abbastanza fegato da venirsi a lamentare con Sam la mattina (o qualsiasi altra ora del giorno, sia chiaro).
“sto arrivando campione!” urlò a sua volta il moro uscendo dal bagno in giacca e cravatta, pronto per il lavoro.
Sam si alzò sui gomiti per guardare il marito.
“il bacio di addio?” chiese allargando le braccia verso Freddie.
“allora ora lo vuoi il bacio eh? Mi dispiace sono in ritardo” disse Freddie avvicinandosi alla valigetta in pelle, posizionata ai piedi del letto. Nemmeno il tempo di sporgersi a prenderla, che venne tirato per la cravatta da Sam e trascinato sul letto con lei.
La bionda chiuse la distanza delle loro bocche in un dolce bacio.
“buon lavoro” gli sussurrò la bionda a fior di labbra. Il moro chiuse nuovamente le distanze in un bacio dolce che piano piano si trasformò in un bacio meno casto del primo.
“MAMMA! PAPA’! DANNZAZZIONE STO FACENDO TARDI!”