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Autore: niire    30/12/2015    2 recensioni
{George!centric • Raccolta di Drabble}
Cinque sensi, cinque ultimi istanti che George concede a Fred, quando lo ritrova al suolo privo di vita.
Il dolore di un fratello che ha perso la sua metà per sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Cinque ultimi istanti
 

Vista ~ I
George lo vede.
È sdraiato per terra, circondato da gente che non riconosce.
Si avvicina, gli occhi sono fissi sul fratello, ma di egli non intravede che un misero stralcio, la folla lo cela malignamente ai suoi occhi.
Eppure, ogni passo che compie gli rivela qualcosa.
La gente si sta lentamente spargendo, e George, ora, può osservare il corpo immobile di Fred.
Quasi non vorrebbe: finché le persone facevano da scudo, fra lui e la realtà, si sentiva protetto. Ormai non più.
Ora non gli è più permesso vedere, deve osservare.
Perché c’è una grande differenza, che, purtroppo, spesso viene ignorata.
A George dispiace: le persone, a volte, sanno essere sciocche.
Solo ora si accorge di star correndo.
E più si avvicina, più vorrebbe fuggire.


 
Udito ~ II
Ora che gli è accanto, George fatica a reggere il peso che, all'improvviso, gli ha attanagliato lo stomaco.
Le ginocchia cedono, provocando un rumore sordo, lontano.
Le urla lo circondano e, se potesse, le farebbe cessare subito.
Non gli piacciono: gli confondono i pensieri.
Ci sono troppi rumori, lì.
Sente i passi delle persone, alcuni sono veloci, frenetici, e creano un ticchettio stridulo,
altri sono lenti – fin troppo – e provocano tonfi più profondi, che affondano lentamente nel suo torace, come fossero un coltello.
Vorrebbe solo un po’ di pace.
George si china lievemente su Fred, ma è subito obbligato ad allontanarsi con uno scossone.
Perché non sente niente.
Nessun battito alimenta il petto del gemello.
Tutto tace e, improvvisamente, George cambia idea: ora il rumore gli piace.

Olfatto ~ III
George sfiora il terreno con i polpastrelli.
Sente l’odore della terra, e non gli piace.
Sente l’odore del sangue che imbratta le sue mani, lo stesso che deturpa il viso di Fred, è acre.
Nell'aria si percepisce anche quello del sudore, ma soprattutto quello della morte.
A George non piacciono. Vorrebbe cancellarli.
Tutti, l’uno dopo l’altro.
Vorrebbe scriverli su un pezzo di pergamena e poi bruciarlo.
Svanirebbero, in questo modo?
Sarebbe bello.
Non sono questi gli odori che vorrà ricordare in futuro.
C’è solo una cosa che rassicura George: lui e il gemello hanno ancora lo stesso odore. Come sempre.
Poi, però, qualcosa lo fa dubitare.
Fred sa anche di qualcos'altro, ma non saprebbe dire di cosa.
È un odore sconosciuto.


 
Tatto ~ IV
George allunga le mani, poi le poggia con delicatezza sulle guance del gemello.
Sono fredde. Troppo fredde.
George sfiora i suoi zigomi, le dita sottili disegnano su di essi graffiti immaginari.
Sono chiari. Troppo chiari.
La pelle di Fred è ruvida al tatto. A George non piace, non è così che la ricorda.
Le sue mani salgono lentamente – fin troppo lentamente – e sfiorano i crini rossi che, scomposti, ricadono sulla fronte imperlata di sudore.
George li scosta, incastrandoli malamente fra i capelli, non vuole che quei ciuffi ribelli rovinino il viso del gemello.
Ecco, ora è perfetto.
È così bello, sembra un quadro.
Pare stia dormendo.


Gusto ~ V
George si sporge lievemente in avanti.
Ma deve fare piano, non vuole attirare sguardi indiscreti: quel momento è tutto per loro.
Si china un po’, giusto un pochino, e le sue labbra sfiorano la fronte del fratello, con cautela.
Molly lo faceva sempre, quando augurava loro la buona notte, ed ora è George ad augurarla a Fred.
Mentre si scosta, può sentire nitidamente il sapore del fratello.
È tagliente, amaro. Sa di sangue e perdita.
Non gli piace, perché lui sa che quello non è il vero sapore di Fred.
E George conosce bene il sapore di Fred, meglio di chiunque altro.
Poi, però, qualcosa gli scorre lungo la guancia e gli sfiora le labbra, e il sapore diventa più intenso.
George sfiora, con la lingua, la piccola goccia.
È salata. Sa di pianto e dolore. 


 
MLittle Corner
Non ho la più pallida idea di come sia nata questa… cosa.
L’ho scritta di getto, l’ho riletta, e l’ho postata.
Non volevo rifletterci troppo, volevo fosse spontanea. Diciamo solo che è nata da un mix di canzoni strappalacrime che in questo momento sto ascoltando a ripetizione.
Piccola nota: La ripetizione dei nomi (non solo quello di George ma anche quello di Fred) è specificatamente voluta. Io… non so che dire. Spero davvero che sia di vostro gradimento, se vi va fatemelo sapere con una recensione!

 
  
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