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Autore: Strawbana    31/12/2015    1 recensioni
Una what if incentrata su una fantasia che mi è venuta in mente ascoltando la canzone No More di Hatsune Miku.
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Dopo una serie di spiacevoli eventi, il quattordicenne Kageyama Reiji si rifiuta di uscire di casa e di vedere anche i suoi stessi parenti. L'unica persona di cui accetta la presenza è Cassandra Andrei, una sua compagna di scuola di origini italiane che lavora part time nel negozio che consegna mensilmente delle provviste a casa del ragazzo. Lentamente, la giovane riesce a far uscire Kageyama dal suo guscio, convincendolo a riprendere la normale routine quotidiana. In seguito i due ragazzi si troveranno insieme ad affrontare il crudele trattamento che adolescenti giapponesi riservano a coloro che ritengono diversi. Fra pregiudizi, bullismo e sofferenza i due ragazzi riusciranno a trovare la strada per un futuro felice?
Bana part~
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kageyama Reiji, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Raggomitolato sul suo letto, ben abbracciato alle sue ginocchia, Kageyama guardava con disinteresse la televisione. Aveva deciso di dichiararsi a Cassandra, ma più ci pensava e più si rendeva conto di non sapere cosa dire, dove farlo e come comportarsi, ma soprattutto non sapeva a chi chiedere consiglio. Chiamare i suoi nonni solo per informarsi su come si fossero conosciuti gli sembrava inappropriato ed imbarazzante. Così, ricordandosi qualche conversazione tra ragazze che aveva colto a scuola, aveva deciso di cercare consiglio in qualche film o telefilm romantico. Trovarne uno non era stato per niente difficile, gli era bastato fare qualche minuto di zapping e così, per ingannare l’attesa fino al ritorno dell’amica, si era messo a guardarlo, ma tutte quelle situazioni poco credibili e melense lo avevano stancato dopo pochissimo.

A quanto pare quello che aveva trovato era un telefilm abbastanza lungo, infatti non capiva niente della trama, ed in più la puntata che stava andando in onda non conteneva nessuna dichiarazione, solo un disperato tentativo di un ragazzo di non farsi mollare dalla sua fidanzata.

“Non puoi lasciarmi!”, gridava l’attore sotto la pioggia ad una ragazza che stava entrando in una limousine, “Tu sei tutto il mio mondo!”.

Reiji sbuffò, poco impressionato: come poteva qualcuno restringere il proprio mondo ad una sola persona? Gli sembrava qualcosa di stupido ed una vera esagerazione, per rendere possibile qualcosa del genere bisognava smettere di uscire di casa, di fare ed interessarsi a qualsiasi cosa ed escludere dalla propria vita chiunque tranne la persona amata, per poi basare ogni azione della propria giornata sul pensiero del proprio interesse romantico.

 

Non è esattamente quello che stai facendo tu?

 

Kageyama avvampò a causa di quel pensiero che sembrava essersi formato spontaneamente nella sua testa. Ma no, la sua era una situazione completamente diversa! Si era sì isolato, ma non certo per Cassandra. Era vero però che tutti le decisioni che aveva preso negli ultimi tempi le aveva prese per la ragazza o grazie a lei. E poi che c’era di sbagliato nel rendere la castana il suo mondo? Lei era gentile con lui, comprensiva e paziente come nessun altro era mai stato, non aveva bisogno delle altre persone, Andrei era tutto ciò di cui aveva bisogno.

 

Certo, lei può essere il tuo mondo, ma tu non sei il suo.

 

Reiji si morse il labbro: era vero anche quello, la sua stessa presenza lì confermava quel suo pensiero. A differenza sua Andrei aveva degli amici, degli interessi e delle attività da mandare avanti, nonostante le attenzioni che gli riservava Kageyama era sicuro che la ragazza non aveva occhi solo per lui. Ma in fondo era anche per questo che si voleva dichiarare, così da avere con lei un legame più solido che non venisse minato da altre “distrazioni”. Questo però lo riportava al punto di partenza: come fare, cosa dire?

Andrei, tu sei il mio mondo, mettiti con me!

No, una cosa del genere era troppo patetica, non avrebbe mai funzionato. In quel momento il ragazzo sentì che la porta della camera si stava aprendo e, preso dal panico, afferrò alla velocità della luce il telecomando e spense la televisione giusto un attimo prima che Cassandra entrasse nella stanza.

-Oh, ti ho disturbato?

Kageyama scosse la testa, mostrando un sorriso nervoso.

-No, no, figurati! Voi avete finito di parlare delle vostre cose?

Cassandra annuì, sorridendo in maniera molto più naturale rispetto al suo amico.

-Sì, sono venuta a prenderti per andare a cena. Gli altri sono andati a prendere un tavolo, li raggiungiamo?

Reiji trattenne a malapena un sospiro e si alzò dal letto, avvicinandosi alla compagna.

-Va bene, andiamo…

La castana iniziò a fare strada e il ragazzo ne approfittò per guardarsi intorno: anche quel grande e lussuoso hotel gli ricordava quanto il mondo di Cassandra fosse vasto e a lui sconosciuto. Tutto lì era in stile occidentale, molte cose per Kageyama erano strane e bizzarre, eppure quella erano le cose a cui la sua amica era abituata. Lui invece non sapeva nemmeno pronunciare correttamente il nome della sua compagna.

-Cassandora Andurei

-Mh? Mi hai chiamata?

-No, non ho detto niente!

Reiji deglutì a fatica: non andava bene, per quanto lui preferisse il silenzio alle chiacchiere, in quel momento doveva parlare. Doveva trovare un appiglio per potersi dichiarare, inoltre chiedere qualcosa alla sua amica non gli avrebbe fatto male.

-Allora… Questo posto ti piace?

-Certo! È così lussuoso e sfavillante, non è un posto in cui si alloggia tutti i giorni!

-Casa tua è molto diversa da questo posto? Intendo quella che hai in Italia…

-Beh, sì! Non abbiamo una vera e propria casa, i miei nonni hanno un piccolo allevamento, quindi è tutto molto rurale. Ma in Italia gli stili delle case cambiano da regione a regione, è difficile da immaginare per chi non le ha mai viste! Comunque io la trovo una casa fantastica, anche se non è un palazzo come questo.

Il ragazzo fece una smorfia: altre cose che non condivideva con la sua amica, iniziava a pensare che forse tra loro non avrebbe funzionato.

No, Cassandra è la cosa più bella che mi è mai capitata nella vita, non voglio perderla!

Kageyama cercò di non far morire la conversazione, ma quando raggiunsero gli altri non si sentì più di dire nulla. Durante la cena il castano non spiccicò parola, preferì ascoltare il gruppo di amici che rievocava storie sulla loro infanzia, era comunque un modo per conoscere meglio Cassandra, ma ad un certo punto quel suo silenzio attirò l’attenzione degli altri.

-Scusa, ti stiamo annoiando?

Reiji sussultò, colto alla sprovvista.

-No, anzi. È piacevole ascoltarvi…

Dalila si chinò in avanti, sorridendo.

-Perché non ci racconti anche tu qualcosa?

Il ragazzo aprì la bocca, cercando qualcosa da raccontare, però gli tornavano in mente solo cose spiacevoli che non voleva condividere.

-Una volta ha quasi rotto una gamba ad un suo compagno di squadra.

Istintivamente Kageyama si girò verso Andrei, che aveva parlato al posto suo, per risponderle come rispondeva a tutti quando tiravano fuori quell’episodio.

-Non l’ho fatto apposta, mi intralciava!

Il gruppo rimase in silenzio per un secondo, per poi scoppiare a ridere.

-Cavoli, dall’aspetto non sembri uno in grado di spezzare le gambe a qualcuno, devi essere forte!

-Oh sì, in campo è un fenomeno! Quando lo fanno giocare…

Questa volta fu Nikolas a parlare.

-Quindi fai sport? A cosa giochi?

Reiji esitò prima di rispondere: di solito quando diceva che giocava a calcio qualcuno diceva “oh, come tuo padre”, mettendolo estremamente a disagio.

-Io… Io gioco a calcio.

Abigail sorseggiò un po’ di tè prima di intervenire.

-Calcio, eh? In America non è molto apprezzato, di solito è uno sport considerato da ragazze.

-È perché gli americani sono dei violentoni fissati con il football.

L’italiana venne guardata malissimo da entrambe le sue amiche.

-Ehi, lo prendiamo come un insulto, sai?

Il gruppo scoppiò nuovamente a ridere e questa volta anche Kageyama abbozzò un sorriso: alla fine non era così male stare con loro.

 

Finito di cenare i ragazzi tornarono nelle rispettive camere per andare a dormire. Reiji però andò di nuovo sul terrazzo a pensare: rendere una persona tutto il proprio universo poteva sembrare un’idea romantica, ma era chiaro che non era una cosa sana. Però Cassandra era felice nel suo mondo, con lei tutto sembrava più bello e luminoso, da piccola aveva vissuto delle belle esperienze, aveva dei buoni rapporti con i suoi parenti ed anche i suoi amici non erano male. Lui non poteva chiudersi completamente intorno alla sua compagna, ma forse poteva entrare a far parte del suo di mondo.

Andrei intanto in camera si stiracchiò.

-Che ne dici se andiamo a letto Kageyama?

Il castano non aveva alcuna voglia di andare a dormire, il giorno dopo sarebbero andati al mare e chissà quando sarebbero riusciti a stare di nuovo da soli. No, doveva prolungare la serata e riuscire a dirle ciò che provava per lei.

-Non lo so… Mi accompagni a fare un giro?

Cassandra rimase sorpresa dalla richiesta, ma acconsentì ed i due uscirono nel giardino dell’hotel. Per quasi tutto il tempo nessuno dei due disse nulla ed Andrei, trovando l’atmosfera un po’ pesante, cercò qualcosa per iniziare una conversazione.

-…Oh, guarda che bel gatto!
La
ragazza si avvicinò al felino per farci amicizia, mentre Reiji rimase indietro a guardarla. Ormai era sicuro: doveva dichiararsi in quel momento, era un “ora o mai più”, doveva solo raccogliere tutto il suo coraggio e parlare.

-A-Andrei!

Cassandra si girò, colta alla sprovvista dal tono di voce insolitamente alto dell’amico.

-Kageyama…? Cosa c’è?

Il ragazzo aveva chiuso gli occhi, nervoso. Sentiva il cuore battergli all’impazzata ed aveva l’impressione che il suo viso stesse per andare a fuoco, ma ormai aveva iniziato e non poteva, anzi, non doveva tirarsi indietro.

-T-Tu mi piaci molto! Sei tutto il mio mondo!

Reiji si maledisse mentalmente per aver detto quell’ultima cosa, era terribilmente imbarazzante e gli riportava alla mente tutti i discorsi ed i dubbi che gli erano venuti quella sera. Cassandra intanto si era riavvicinata a lui e, delicatamente, gli diede un bacio sulla guancia. Kageyama riaprì gli occhi e la sua mente si svuotò di ogni pensiero di fronte alla vista della sua compagna imbarazzata e rossa quanto lui.

-A-Anche tu mi piaci molto, Kageyama…

Il ragazzo provò uno strano senso di leggerezza sentendo quelle parole, ma poi si ricordò di dover chiedere a Cassandra la cosa più importante.

-V-Vuoi essere la mia ragazza?!

La castana ridacchiò, divertita dal fatto che, per l’imbarazzo, Reiji continuasse ad urlare, preso com’era dall’emozione.

-Sì, per me sarebbe un onore…

Kageyama era sicuro di non essere mai stato così felice in vita sua, ma nonostante questo il suo corpo reagì male all’emozione ed il ragazzo si piegò in due, cercando di contenere la nausea.

-Credo di star per vomitare…

Andrei gli accarezzò la schiena, cercando di aiutarlo.

-Beh, cerca di non farlo qui o attirerai una marea di gabbiani!

Il ragazzo si girò verso la sua neo fidanzata, chiedendole con lo sguardo se davvero stava pensando ai gabbiani in un momento del genere. Cassandra rise, sempre rossa per l’imbarazzo.

-Scusa, è che quando sono emozionata tendo a fare battute stupide per sdrammatizzare…

-Mi piace quando cerchi di sdrammatizzare… In realtà mi piace tutto di te…

La castana non commentò oltre, era troppo elettrizzata per farlo. Aspettò semplicemente che

Kageyama si sentisse abbastanza bene per stare di nuovo in piedi, poi lo prese per mano.

-Torniamo in camera? Non dovremmo essere fuori a quest’ora e penso di aver già sopportato troppe emozioni per stasera!
Reiji
annuì e si fece guidare da Cassandra verso la loro camera. Quella vacanza era iniziata con il piede sbagliato, ma con ciò che era riuscito a fare quella sera il ragazzo era sicuro di essere riuscito a trasformarla nella più bella vacanza della sua vita.

 

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Angolino rotondo

Sì, ormai pubblico questa long due volte all’anno. MA NON PENSIAMOCI, SI SONO MESSI INSIEME, FESTEGGIAMO! Io sono in super ritardo per una festa quindi sarò super breve. Proposito per l’anno nuovo: finire questa fic! Spero che il capitolo sia piaciuto!

Ci sentiamo presto,                                                                                                                                         

 

-Lau ° 3 °

 

 

   
 
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