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Autore: Hermit_    01/01/2016    3 recensioni
[Crossover Percy Jackson/Death note]
Percy trasalì per la seconda volta. "Vuole dire che questo Kira potrebbe ucciderci perfino in questo stesso istante se sapesse il nostro nome?"
"Sì."
Il ragazzo deglutì. "Fantastico."
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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K I R A

 

ATTENZIONE: i personaggi che ho preso in prestito appartengono a Rick Riordan e Tsugumi Ohba. Il resto è QUASI tutto inventato da me e adattato alla storia.

Inoltre, se non conoscete una della due storie, no problem. Potete leggere tranquillamente anche senza sapere di che colore ha i capelli Annabeth Chase o quanto è alto Light Yagami.

 

 

 

 

Percy guardó in alto,verso il grande schermo che in quel momento mostrava un programma della sakura tv, un canale giapponese molto seguito dagli stessi giapponesi. Riguardo al fatto che si trovava in Giappone.. o più precisamente a Tokyo,la capitale.. c'era da spendere qualche parolina in più.
 

Tutto era iniziato la settimana scorsa, quando stava tranquillamente preparando il pranzo da portare al pic nic che avrebbe tenuto con la sua ragazza, Annabeth Chase. Annabeth era una ragazza dai capelli biondi e gli occhi grigi tempestosi, un caratterino degno di una figlia di Atena, la grande dea della guerra e della saggezza. Detto così sembrava davvero strano dal momento che Percy era tutto tranne che saggio al contrario della sua fidanzata; poteva confermare che ancora non riusciva a capire cosa Annabeth ci trovasse in lui.. di solito i primi aggettivi che la gente gli affibiava era: iperattivo, irresponsabile, ottuso ma anche generoso,troppo gentile ecc. In ogni caso Annabeth sembrava amarlo davvero e lui era contento così, di certo non poteva desiderare di meglio dopo tutto quello che aveva passato o che avevano passato insieme.

Prese dalla mensola la carta d'alluminio per avvolgerla attorno a un panino al prosciutto e proprio in quel momento il telefono squilló, avvisandolo dell'arrivo della telefonata che gli avrebbe cambiato i bei programmi per quel giorno.

"Chirone?"

"Percy,grazie al cielo!" Chirone era un centauro metà uomo e metà cavallo che di solito per nascondere la sua vera forma ai mortali si sedeva su una sedia a rotelle,ovviamente magica. Percy l'aveva conosciuto all'età di 12 anni quando per la prima volta era entrato al campo mezzosangue e aveva capito da subito che era il direttore del campo insieme al dio Dioniso mandato lì per punizione da parte di Zeus (lunga storia). Chirone era immortale ma anche molto paziente e saggio come solo un vecchio centauro poteva essere.. un po' anche per questo Percy rimase stupito quando sentì la voce agitata del suo vecchio istruttore.

"Sai che usiamo il cellulare solo in casi di necessità,Percy.."

"Immagino che questo lo sia." Lo interruppe sospirando. "Se c'è bisogno di aiuto al campo io e Annabeth saremo i primi a venire ad aiutare,lo sai."

"Certo. Certo che lo so. Per questo ho chiamato proprio voi" ci fu una breve pausa in cui Percy inizió a preoccuparsi sempre di più. "Ma non c'è tempo. Vi ho prenotato un biglietto per il Giappone."

"Giappone?!"

"Sì. Per te e Annabeth. Una volta arrivati dovete andare dal maestro Kanagawa,lui vi darà tutte le spiegazioni necessarie." Chirone sembrava davvero agitato e senza volerlo stava facendo agitare anche lui.

"Ma come ci arriviamo da lui? Non sappiamo nemmeno dove si trova!"

"Oh tranquillo,una volta che sarete lì saprete dove andare." Si mangiava le parole dalla fretta.

"Non puoi dirci proprio niente?" Si arrese Percy.

"No.. Ehm.. Non so granchè,perfino a me non hanno voluto dire la verità fino in fondo. So solo che c'è un tale,"Kira", che si definisce "il nuovo Dio" e pare sia un figlio di Giunone"

"Giunone? Ma.. Giunone non ha figli"

"È quello che credevo anch'io." Si udì un ennesimo sospiro dall'altro lato della cornetta.

Percy sgranó gli occhi,ma non chiese spiegazioni. Dal tono di Chirone capì che non era il caso di insistere."Okay.. Okay. Ho capito. Il tempo di avvisare Annabeth e partiamo per il Giappone".

 

E più o meno era così che era andata.

Percy sospiró. In qualsiasi altra occasione si sarebbe goduto il viaggio e sopratutto la bella Tokyo; per certi aspetti assomigliava alla caotica Manhattan se non fosse stato per i cartelloni pubblicitari giapponesi che lui non riusciva a tradurre. Beh,l'unica altra lingua che sapeva oltre all'americano era il greco e un po' il latino non di certo il giapponese o quei segni strani chiamati "kanji" che usavano per scrivere. Percy aveva provato a stare attento a come lo parlavano ma con scarsi risultati; non aveva capito niente come c'era da aspettarsi al contrario di Annabeth che durante tutto il viaggio in aereo aveva letto il libro: "Guida: cosa bisogna sapere sul Giappone.". Lui era stato tutto il tempo in ansia -non era decisamente molto sicuro fare un viaggio nel territorio del dio del cielo Zeus,considerato che suo padre era Poseidone,il dio del mare- ma per fortuna -E Percy ne aveva davvero poca, credetemi- all'atterraggio nessun fulmine lo aveva ancora colpito.

Annabeth aveva cercato di fargli imparare come scrivere i kanji ma lui si era categoricamente rifiutato. Per colpa della dislessia non riusciva nemmeno a leggere un normale testo inglese, figuriamoci tutti quei segni strani!

L'unica davvero entusiasta tra loro sembrava appunto essere Annabeth. Si guardava intorno meravigliata con uno sguardo che gli metteva davvero i brividi,sembrava pensare "è fantastico,ma se potessi distruggere tutto e riprogettarlo da capo splenderebbe come nessuna città ha mai fatto". Beh, a tredici anni gli aveva rivelato che era il suo difetto fatale pensare di poter rendere migliore tutto riprogettandolo con la propria testa. A dir la verità tutti i semidei ne hanno uno,Percy aveva da tempo capito che il suo era quello di essere troppo generoso,di poter sacrificare se stesso se fosse stato necessario per un amico in difficoltà. All'inizio non voleva credere che fosse il suo difetto fatale -perchè dovrebbe essere una cosa brutta sacrificarsi per le persone a cui si vuole bene?- ma con il tempo aveva capito che lo era,eccome se lo era. La stessa Gea se ne era servita per trarlo in trappola (altra lunga storia).

"Percy guarda! Pensa che una volta tutto questo paese era nascosto sul fondo del mare,solo grazie ai terremoti è salito in superficie,è una cosa fantastica" .. E anche piuttosto inquietante,pensó Percy una volta rinsavito dai suoi pensieri.

"Sì,be',magari parleremo delle origini del Giappone più tardi. Adesso abbiamo un maestro da trovare e non sappiamo nemmeno da dove incominciare"

Annabeth fece una smorfia col viso e si schiarì la voce. "Ehm.. A dir la verità Percy credo di sapere dove si trova il sempai Kanagawa"

"Anch'io credo di saperlo" aspettó che lei gli rivolgesse il suo sguardo accigliato. "In Giappone!"

"Ma piantala" Gli tiró un pugno scherzoso sul braccio.

Una volta pranzato in un locale là vicino Annabeth gli spiegó il piano che aveva in mente e insieme decisero che sarebbero partiti nel pomeriggio. Nel frattempo erano arrivati nell'albergo che aveva prenotato Chirone per loro e avevano fatto una doccia ristoratrice; adesso si stavano riposando sul letto matrimoniale.

"Chi l'avrebbe mai detto che Chirone avrebbe scelto un così bell'albergo?" Chiese Percy abbracciando da dietro la sua ragazza.

"Be' considerando i suoi gusti musicali nessuno l'avrebbe mai detto" rise lei.

"Hai ragione. Qui c'è lo zampino di un figlio di Afrodite o di un figlio di Atena" l'albergo, infatti,si trovava quasi al centro di Tokyo,era abbastanza moderno anche se erano stati costretti a togliersi le scarpe prima di entrare;la loro camera era composta da un bagno, un televisore e un armadio, niente di nuovo eppure il colore delle pareti o il grande terrazzo o ancora il clima accogliente rendeva l'albergo davvero speciale.

"Ci pensi a quanto è sismico questo territorio?" Borbottó lei.

"Potremmo finire in mezzo ad uno tsunami e morire annegati"

"Percy!"

"Scherzo" replicó sorridendo "sono il figlio del dio del mare e dei terremoti, al massimo avrei creato una bolla per proteggerci dallo tsunami. E poi abbiamo vissuto fino ad adesso in California senza che ci succedesse niente"

"Vero" concesse lei, "anche se in tutti questi anni siamo stati protetti dal campo giove".

Percy si tiró su,girandosi verso il volto della sua meravigliosa ragazza. Dieci anni fa poteva solo sognarsi una vita da vivere insieme a lei lontano da mostri,giganti o dei incoerenti con loro stessi .. Eppure quello che un tempo era solo un desiderio espresso ai faló del campo mezzosangue,ora era diventato realtà e Percy non poteva chiedere di meglio. I suoi sedici anni li aveva vissuti aspettando l'arrivo del mostro che non sarebbe stato in grado di sconfiggere,eppure adesso aveva vent'anni ed era ancora vivo e vegeto. Una cosa meravigliosa. Era più o meno quello che sperava ogni volta che partiva per un impresa eroica.

Le diede un lungo bacio e si ributtó sul materasso,pesantemente. La verità era che quella situazione gli ricordava i vecchi tempi,i tempi in cui non riuscivano a vivere in pace per più di qualche mese. Pensandoci Percy provava ogni volta un peso che gli comprimeva il petto,odiava pensare a quei tempi bui in cui aveva temuto per la sua vita,per quella dei suoi amici e sopratutto per quella di Annabeth. Oltre a quell'odio del tutto naturale per Gea o per l'essere un semidio,Percy si stupì di provare anche un pizzico di nostalgia. Vedeva i suoi compagni di sventura raramente.. Trasferendosi al campo Giove,lui e Annabeth ovviamente incontravano spesso Reyna e Frank,anche Piper passava spesso da loro visto che era la migliore amica di Annabeth;Nico era rimasto al campo mezzosangue per rimanere con Will quindi si incontravano poco e mai mentre Leo era tutto preso dalla sua nuova ragazza,Calypso, e passava da loro una volta ogni morte di papa.

Per quanto riguardava Jason e Hazel.. Be' Jason era sempre il primo ad offrirsi per andare in missione anche se diceva che lo faceva solo per salvaguardare il campo -si era anche lasciato con Piper da qualche anno anche se i motivi erano oscuri perfino a lui-, Hazel invece era ancora fidanzata con Frank ma passava quasi tutto il tempo nel mondo umano. Insomma,le cose non erano più le stesse di una volta.. Era anche vero che peró una volta erano solo adolescenti.

"Secondo te Jason se la caverà anche 'sta volta?" Le chiese meditabondo.

"Penso proprio di sì,o Piper ne morirebbe"

"Ma.." Percy si acciglió, "si sono lasciati"

Annabeth sospiró,ridacchiando l'attimo dopo. "Sei sempre il solito ottuso! È vero che si sono lasciati e che non vanno più molto d'accordo.."

"..e che ogni volta che si incontrano si insultano a vicenda o si guardano in cagnesco" intervenne lui,offeso.

Annabeth roteó gli occhi, "sì peró non vedi come a Piper si illumina il viso quando parliamo di Jason? Fa la indifferente ma in realtà tiene a lui più di quanto voglia ammettere. E anche Jason non è più uscito con una singola ragazza da quando si è lasciato con lei! Be',apparte Reyna,qualche volta,ma il loro non è un vero rapporto"

Percy cercó qualcosa con cui ribattere,ma non trovó nulla da dire. Se la teoria di Annabeth era giusta,allora perchè si erano lasciati?

Quando glielo chiese,lei rispose con un alzata di spalle, "ho giurato sullo Stige che non ne avrei parlato con nessuno e sai quanto possono essere vincolanti questo tipo di promesse".

"Già" rispose dubbioso il ragazzo.

Annabeth lo guardó e ribaltó posizione appoggiandosi con i gomiti sul materasso. "In ogni caso noi non abbiamo di che preoccuparci,andrà tutto bene" finì accarezzandogli una guancia dolcemente.

Percy chiuse gli occhi e quasi fece le fusa come un gatto,facendo ridere la sua ragazza.

E così passarono il pomeriggio,tra risa e coccole.

 

"Wuao" esclamó Percy, "questo posto sprigiona un sacco di .."

"Potere? Energia?" Suggerì Annabeth.

"Esatto. Adesso capisco cosa intendeva Chirone quando diceva che avremmo capito come trovarlo una volta giunti qui"

Annabeth alzó le spalle, "si dice che Kanagawa sia un vecchio discendente di Atena. Come ti ho già detto dopo pranzo credo che Atena mi abbia mandato degli indizi intrufolandosi nei miei sogni.. È stato facile giungere alla conclusione che fosse questo il posto di cui parlava Chirone" annabeth si fermó a sospirare mentre Percy annuiva,attento. Non provó a chiederle quali erano gli indizi di cui parlava solo perchè altrimenti Annabeth avrebbe capito che quel pomeriggio non era stato molto attento mentre lei spiegava. " L'edificio è ricoperto di foschia,probabilmente gli umani non lo notano"

"Come succede per il campo mezzosangue?"

"Più o meno. Diciamo che in questo caso non c'è nessun drago a guardia della porta." Annabeth si agitó irrequieta. "Almeno spero"

"Oh. Fantastico. È bello sapere che almeno uno di noi due spera in qualcosa di positivo" commentó Percy seguendola a ruota nella vecchia casa.

La stanza era semibuia con solo una debole lucina che la illuminava leggermente; era piena di librerie -Percy ne contó almeno cinque- coperte di libri. Un vero fedele di Atena,insomma.

Poi comparve sulla soglia della stanza un uomo di non più di trent'anni. "Vedo che finalmente siete arrivati. Permettetemi di presentarmi.. Io sono Gakuno Kanagawa."

Percy aggrottó le sopracciglia,non si aspettava che il famoso Kanagawa fosse un uomo giovane con i capelli biondi rigorosamente ricci.. si aspettava un vecchio signore con la barba lunga e la schiena ricurva magari con indosso un vecchio kichi.. Kiro.. kimone,ecco. Sospiró. La dislessia faceva brutti scherzi.

Percy si riprese dai suoi pensieri e gli strinse forte la mano che il signore gli stava tendendo.

"Siete arrivati giusto in tempo per uno spuntino. Volete un po' di the? Caffè? Biscotti?" Il tipo strano gongoló tutto contento mentre voltandosi verso Annabeth le baciava rispettivamente le due guance.

"Ehm no,grazie..come sa siamo venuti qui per un motivo specifico." Rispose la sua ragazza,incerta.

"Ah. Già. Certo. Mai nessuno che dimostra un po' di apprezzamento per il buon the del vecchio Kanagawa" mormoró con la voce contrariata il biondo.

Percy scambió uno sguardo nervoso con la sua ragazza,prima di vederla deglutire e poggiare una mano sulla spalla del trentenne. "Non mi sono ancora del tutto complimentata con lei per come parla bene la nostra lingua! Pensa,che sbadata che sono!"

Il signor Kanagawa sorrise e riprese a gongolare come solo lui sapeva fare. "Sì beh me lo dicono in tanti ragazzina. So anche il tedesco,il francese,lo spagnolo,il russo.. E ah ovviamente il Giapponese! Arigató!" Congiunse le due mani chinando leggermente la testa in segno di saluto,per simulare i saluti tipici del paese. Neanche due secondi dopo,Annabeth stava già ridacchiando per la scenetta a cui aveva assistito.

Percy si sentì improvvisamente irrequieto, sapeva che la sua ragazza stava solo cercando di far entrare nelle loro grazie il sempai Kanagawa,eppure sentì comunque la gelosia fargli stringere lo stomaco dall'irritazione.

"Non avevamo dubbi su tutte le sue qualità,signore" intervenne, "ma penso che adesso sia ora di parlare del caso per cui ci ha mandato qui Chirone. Ehm..magari con una tazza di the fumante in mano" aggiunse velocemente notando lo sguardo che gli aveva rivolto Kanagawa.

"Prima di tutto.. la prossima volta che mi chiami signore ti riduco in polvere,e secondo,accomodatevi pure su quel tappeto davanti al tavolino. Io arrivo subito,il tempo di prendere il the" gongoló di nuovo Kanagawa.

Percy aspettó che mister-gongoloide uscisse dalla stanza e borbottó sottovoce qualche insulto in greco antico.

Guardó Annabeth,che sembrava persa nei suoi pensieri."Tu ti fidi?"

Lei gli rivolse un occhiata pensierosa. "Be',abbiamo scelta?"

Percy sospiró. "No. Peró non mi piace quel tipo"

"Per quel che vale.. Nemmeno a me." Lei alzó le spalle. "Ricorda che siamo qui solo perchè ci servono delle informazioni; da quel che ho potuto notare non sembra un granchè in fatto di intelligenza. Ce la caveremo in fretta."

"Già" borbottó il ragazzo,decisamente di male umore.

Quando il signo..sempai ritornó,si sedettero di fronte al tavolino inginocchiati. Percy dovette ammettere che stava davvero scomodo,perchè i giapponesi non usavano sedie?

"Allora... Vi ho già detto che mi chiamo Gakuno anche se mi è sfuggito di dirvi che sono anche un ex poliziotto; il più bravo del mio dipartimento" Aggiunse con orgoglio mister-gongoloide.

"Vuole dire ex dipartimento" intervenne Percy.

Kanagawa gli lanció un occhiataccia da sopra il suo the. "Insolente il ragazzo,eh?"

Fu il turno di Annabeth di lanciargli un occhiataccia. "Lo scusi,sempai. Prego,continui."

"Bene." Fece un lungo sorso. "Più o meno tre mesi fa ero un normale polizitto e svolgevo le normali manzioni che mi affidavano. Kira è lo pseudonimo di un uomo o di una donna -di un ragazzo o una ragazza- del Kanto che usando il Death note,il quaderno della morte,faceva e fa ancora adesso morire un sacco di criminali a distanza perchè secondo lui questa è la giustizia. Nel dipartimento al quale appartenevo ci chiesero di decidere se volevamo far parte della squadra investigativa che si sarebbe occupata del caso Kira al fianco di L, un detective di fama mondiale di cui nessuno conosce ancora il volto" Kanagawa sembró rattristarsi al ricordo. "Se avessimo accettato ci saremmo esposti troppo,saremmo stati nemici di Kira. Kira ci avrebbe uccisi." Sbattè improvvisamente un pugno sul tavolo,tremando. Percy trasalì. "Tutti si aspettavano che io accettassi, e quando mi rifiutai non fu più lo stesso. Da allora tutti mi guardarono con risentimento e.." Fece una piccola pausa,cercando di non mostrarsi troppo amareggiato probabilmente. "Alla fine consegnai le dimissioni. Tutte le cose che vi ho detto infatti le ho solo viste in sogno. Sapete... Non solo i semidei fanno sogni premonitori. In ogni caso,è stato Chirone a contattarmi e a chiedermi il favore di parlare con due semidei che sarebbero arrivati a casa mia per chiedere spiegazioni." Il sempai alzó gli occhi e guardó i due ragazzi. "Be' sappiate che tutto questo l'ho fatto solo per Chirone,il buon vecchio centauro. Non di certo per voi."

"Chissà perchè mi ricorda il signor D" sussurró Percy all'orecchio di Annabeth,che lo ignoró bellamente: "Scusi se chiedo.. Ma.. Come fa precisamente Kira ad uccidere usando un quaderno?"

Kangawa ghignó. "Il quaderno della morte. È solo da qualche mese che hanno scoperto della sua esistenza. Basta scrivere il nome della vittima avendo in mente il suo volto e questa morirà di crepacuore dopo 40 secondi".

Percy trasalì per la seconda volta. "Vuole dire che questo Kira potrebbe ucciderci perfino in questo stesso istante se sapesse il nostro nome?"

"Sì."

Il ragazzo deglutì. "Fantastico."

"No." Annabeth si prese la testa tra le mani. " Non ha senso tutto questo.. Un quaderno della morte?Andiamo,è ridicolo."

"Voi figli di Atena. Sempre così scettici." Commentó il sempai portando la sua tazza sul lavabo.

Annabeth sembró prendersela. "È da quando avevo 7 anni che ho visto mostri,ho combattuto contro giganti,ciclopi,contro dei.. Peró questo!" Percy avrebbe voluto intervenire,dire qualcosa per rassicurarla o quanto meno farla calmare,peró non ci riuscì,sentiva la lingua attaccata al palato.

Kanagawa indurì lo sguardo. "Siete liberi di credere a quello che volete. Se volete rinunciare alla missione la porta è lì,i biglietti per l'america già prenotati."

Il figlio di Poseidone sentì un brivido percorrergli tutta la lunghezza della schiena. "Se invece volessimo continuare?"http://spazioinwind.libero.it/youngrock/editor/index.html

Il trentenne gli rivolse uno sguardo accurato,con uno strano luccichio negli occhi e un mezzo sorriso impresso in volto. "Se invece voleste continuare.." ripetè, "be' suppongo dovrete fare conoscenza di L."

 

 

 

 

Una crossover tra la mia saga preferita e uno dei miei anime preferiti? Be',perchè no?

L'idea non so da dove mi sia venuta.. probabilmente mi annoiavo,ho iniziato a scrivere di Percy Jackson e sono usciti fuori i personaggi di Death note. Spero che qualuno apprezzerà questo sfogo,hahah

La storia è già conclusa e ci sarà un aggiornamento a -spero ma non lo assicuro- settimana (qualcuno che mi conosce forse sa delle mie altre storie su questo fandom che mi tengono impegnata) per cui non dovrete nemmeno aspettare tanto per i prossimi capitoli.

Ho un po' modificato la realtà di Death note adattandolo alla storia di dei e semidei. Ho voluto che Jason e Piper si lasciassero in questa mia versione ma non uccidetemi,è che non ce lo vedo un futuro in cui stanno insieme.O meglio,ce lo vedo ma hanno bisogno ancora di determinate cose per state davvero insieme felici (gelosie,litigi,separazioni) ma questa non è una storia dedicata a loro snif u.u

Che dire.. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Zaooo :)

 

P.S. buon 2016!!

 

   
 
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