Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Road_sama    01/01/2016    8 recensioni
*Dal sesto capitolo*
-E’ così difficile, cazzo.- continuò Federico stringendo un po’ la presa su i polsi magri dell’altro.
-Non importa.- ripeté ancora Mika. Era vero tutto quello che stava dicendo Fedez, era tutto tremendamente vero ma lui non voleva pensarci: una nuova edizione di X Factor stava iniziando e nulla li avrebbe separati per i prossimi mesi. Avrebbero avuto modo di recuperare tutto il tempo perduto. Lui avrebbe avuto il tempo di farsi perdonare, lui avrebbe avuto il tempo di amare ed essere amato.
-La vita fa schifo.- disse Federico cercando di nuovo le labbra del più alto.
-The view is beautiful.-
//Midez/Fedez x Mika/Accenni a Giulia x Fedez/Mika x Andreas//
Genere: Angst, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Fedez, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14: Happy Ending
 
 
 


Quanto era paradossale la vita alle volte. Pensi di essere arrivato ad un punto di equilibrio e poi da un giorno all’altro ti fa crollare tutto come se tutto ciò su cui si basava la tua esistenza fosse un mero castello di sabbia. Forse si era illuso che il giorno della resa dei conti non sarebbe mai arrivato. Forse Mika aveva sperato che Andy non lo scoprisse e che la sua relazione con Fedez sarebbe andata avanti per sempre. Era così assurdo: a distruggere il suo castello di sabbia era stato un coso dipinto.
 
-Ehi, com’è andata a lavoro?- borbottò mentre si sistemava la maglietta. Andreas entrò in casa con un sorriso stanco ma compiaciuto. Appoggiò il borsone con tutte le sue attrezzature accanto al divano prima di andare verso Mika e dargli un leggero bacio sulla guancia. Michael l’aveva visto storcere il naso come se si fosse appena punto con qualcosa ma non ci fece caso più di tanto. Fedez se n’era andato da poco e le sensazioni del sesso con lui gli stavano ancora scombussolando la mente.
-Bene, bene. Te che hai fatto?- il biondo lo aveva guardato un po’ male mentre il sorriso continuava a rimanere un po’ tirato sulla sua bocca.
-Niente, in realtà. Ho bevuto una tisana e lavorato sul pezzo per Luca.- la disse con disinvoltura quella bugia. Ormai non gli tremavano più le labbra, non si tormentava più le mani, era diventato bravo a mentire. Si poteva dire che si fosse abituato, proprio come guidare o lavarsi i denti dopo mangiato.
Andy annuì distrattamente, ma non smise un secondo di guardarlo negli occhi. Un po’ di sentiva in soggezione, quella volta non era come le altre. Il suo ragazzo era strano. Michael cercò di non badarci troppo, di non farsi prendere dal panico. Aveva tutto sotto controllo, non poteva sospettare di nulla. Lo vide sedersi al tavolo, era ora di cena quindi era una reazione più che normale. Lui nel frattempo si diresse al lavandino premurandosi di mettere nel mobiletto la tazza da cui poche ore prima aveva bevuto Federico. Gli stava dando le spalle quando il suo ragazzo parlò.
-Da quanto fumi?- una domanda semplice e stupida. Mika si chiese come mai gli avesse fatto una domanda così assurda proprio in quel momento.
-No, non fumo.- gli rispose con un sorriso divertito sulle labbra. Si girò per guardare in faccia Andy e ridere con lui di quella domanda. Ok, Fedez fumava parecchio ma a lui le sigarette facevano tossire molto, troppo e gli davano alla testa. Si girò e nel momento in cui incontrò la figura seduta al tavolo si pentì immediatamente di tutto.
-Ah no? E queste?- Andreas se ne stava lì, seduto a capotavola, stringendo tra le mani un pacchetto di sigarette, il pacchetto di sigarette di Federico. I suoi occhi erano calmi, il suo tono di voce tranquillo e questo fece gelare il sangue a Mika. Non lo aveva mai visto così glaciale, nemmeno quando avevano litigato le altre volte. Nemmeno quando l’aveva lasciato per telefono poco prima di incontrare il suddetto rapper.
E’ la calma prima della tempesta, pensò.
Michael si passò la lingua tra le labbra in un patetico tentativo di farsi passare la secchezza della sua gola. Aprì la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma nulla uscì, nessun suono. Furono secondi interminabili, istanti in cui si guardarono negli occhi, istanti in cui il suo ragazzo si rendeva conto che qualcuno era stato in quella casa quel pomeriggio e lui non gliel’aveva detto.
-Un mio amico è stato qui prima, deve essersi dimenticato il pacchetto.- disse dopo un po’, non seppe quantificare esattamente dopo quanto, solamente, il panico aveva cominciato ad impadronirsi di lui. Si diresse verso di lui con un mezzo sorriso, quasi a volerlo rassicurare.
-Dammi, glielo riporterò.- allungò le dita verso il pacchetto ma a pochi centimetri da esso Andy ritrasse il braccio. Nessuna emozione attraversava il suo volto. Non c’era rabbia, dolore, tristezza. Nulla.
-Puzzi di fumo.- mormorò guardandolo dritto negli occhi. Michael avrebbe voluto morire, si era dimenticato di mettersi il profumo, si era dimenticato che l’odore di Fedez fosse parecchio intenso.
-Ha fumato vicino a-
-Avevi detto che eri stato a casa solo, prima.- lo aggredì interrompendo la sua frase.
-Mi sono sbaglia-
-Chi è?- la domanda gli fece male al cuore. Gli occhi dell’altro che in quel momento erano feriti per poco non lo fecero piangere. Non rispose, la voce non voleva uscirgli dalla gola. Non si mosse, non ne era capace, era pietrificato dall’angoscia che il suo fidanzamento potesse sgretolarsi sotto di lui.
-Michael.- le labbra di Andreas si piegarono in un sorriso amaro mentre si alzava in piedi per fronteggiarlo. –Dimmelo, me lo devi.-
E lui non poteva resistere a quella supplica, non ne era più in grado. All’improvviso non aveva più la forza di mentire.
-Fedez.- fu un sussurro appena, un respiro che fece improvvisamente rilassare le spalle al suo ragazzo. Sul suo viso ora c’era comprensione come se avesse appena infilato l’ultimo tesserino del puzzle.
-Ok.- sbatté le palpebre un paio di volte.
-Ok.- si girò tenendo il pacchetto di sigarette talmente stretto nella mano da deformarlo.
-Va bene.- riprese il giubbotto che pochi minuti prima aveva appoggiato sul divano. Mika, che per tutto quel tempo era stato zitto tentò di fermarlo prendendolo per una spalla. Andy si liberò dalla sua presa senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Aprì la porta di casa e non si girò neanche una volta mentre scendeva i pochi scalini. Michael guardò le sue spalle diventare sempre più piccole all’orizzonte, lo vide allontanarsi e solo quando Amira si strusciò contro la sua gamba si riscosse. Prese il cellulare tentando di trattenere le lacrime.
Era arrivato il momento di decidere. Era arrivato il momento di parlarne prima che fosse troppo tardi.
 
 
Fedez lo raggiunse in camerino dopo il sesto Live. Mika non era esattamente dell’umore giusto per affrontare un discorso del genere ma era giusto così. Il ragazzo entrò di soppiatto come al solito, come facevano sin dalle Audizioni. Lui lo aspettava in piedi, dall’altra parte della stanza ticchettando le dita sulla scrivania.
-Dobiamo parlarre.- lo disse con la voce che gli tremava un po’. Fedez prese una boccata dalla sua sigaretta elettronica ma annuì lo stesso. Mosse qualche passo all’interno della stanza, pochi e incerti erano i suoi movimenti. Era rigido e nervoso, si vedeva chiaramente. Mika poteva immaginare le sue mani sudate nelle tasche dei pantaloni neri perché lui era così, perennemente agitato.
-Io ho deto ad Andy di te.- Fedez fece roteare gli occhi.
-Come gliel’hai detto tu?!- il suo tono era leggermente alterato.
-C’erano tue sigarete sul tavolo, non potevo dire che sono mie!- alzò il tono anche Michael questa volta.
-Ah, adesso è colpa mia, no?- il rapper cominciò ad andare avanti e indietro per la stanza. Se l’obiettivo di Fedez era farlo arrabbiare, beh, ci stava riuscendo. Si massaggiò le tempie cercando di non urlargli contro qualcosa. L’ultima cosa che voleva era che lo venisse a sapere tutto lo studio di X Factor.
-Scusa. Vai avanti.- l’affermazione di Federico lo sorprese. Non era abituato a “litigare” in quel modo. Michael sospirò. Un’altra caratteristica difficile a cui fare a meno.
-Ora è a Londra…mi ha insultati e tu anche.- le parole sprezzanti di Andy gli risuonarono nelle orecchie. Aveva definito il rapper italiano con i peggiori insulti che avesse mai sentito uscire dalle labbra del suo fidanzato. Ma era giusto così, se lo meritavano entrambi. Fece una piccola pausa perché effettivamente non sapeva come dirglielo. Sembrava che si fosse dimenticato come parlare in italiano.
-E…io no’ ho concorenti, quindi, pensavo di tornare a Londra…da lui.- il ragazzo davanti a lui si bloccò come se una lancia lo avesse appena trapassato da parte a parte e stesse per crollare da un momento all’altro. Vederlo così faceva male. Tutto quel silenzio faceva era ancora peggio di litigare con Andy.
-Quindi, mi stai dicendo che vai a salvare il tuo fidanzamento?- la voce roca di Fedez lo fece rabbrividire, i suoi occhi scuri puntati nei suoi lo misero in soggezione. Deglutì piano prima di annuire.
-Io...mi disspiace, sai-
-Mik.- Federico lo interruppe con un tono di voce basso. Distolse di nuovo lo sguardo da lui. –Lo so. Lo sto facendo anche io con Giulia.-
Fece una pausa. Tra di loro calò il silenzio. Michael riuscì a sentire il suo stesso cuore battergli nelle orecchie. Un groppo di rabbia e dolore gli strinse la gola. L’avrebbe più trovata una persona come Fedez? Avrebbe mai potuto amare Andy almeno metà di quanto aveva amato quel rapper italiano?
-Solo…- il più basso ruppe il silenzio, si gettò sul divanetto del suo camerino. Il divanetto su cui l’avevano fatto non sapeva più quante volte. –Avevo bisogno di qualcuno che lo dicesse ad alta voce.-
Si girò verso di lui, un sorriso triste a stirargli le labbra. Le stesse labbra che aveva baciato innumerevoli volte e che non si sarebbe mai stancato di baciare, ne era sicuro. Lentamente, con passi leggeri andò verso di lui come se avesse paura che potesse scappare, che potesse sfuggirgli dalle mani in un attimo come i mesi che avevano passato insieme. Come quell’estate a cui voleva tornare più di ogni altra cosa al mondo.
Si sedette accanto a lui puntando lo sguardo dritto davanti a lui.
-L’altro giorno, ho sognato di fare coming out e di diventare ‘na cosa tipo Tiziano Ferro, cominciavo a fare musica strappalacrime che piace un sacco alle ragazzine e poi, appena finivo di lavorare tornavo a casa. Quella mia e di Giulia, hai presente? Solo che la dividevo con te. C’era Chew ma anche Amira e Melachi ed era così disgustosamente smielato, come gay ingenui, ma eravamo felici, credo.- fecero entrambi una risata strozzata perché era l’unica cosa che gli rimaneva da fare. Loro non erano da lacrime, non era da suppliche. Se anche uno dei due avesse dato segni di cedimento, sarebbero tornati indietro e probabilmente se ne sarebbero pentiti.
-Io ho sognato di lassciare Andreas e mi trasfferivo in Italia. Imparavo bene l’italiano, ma…tornavo da te.-
Il silenzio calò tra di loro per lunghi minuti prima che Fedez potesse parlare di nuovo.
-E’ così sbagliato quello che abbiamo fatto?- Mika attese prima di rispondere. Aspettò di trovare una risposta a quella domanda silenziosa che lo tormentava dalla prima sera in cui si erano visti.
-Non lo so.- cercò la mano di Federico per stringerla, per sugellare una specie di contratto: non sarebbero tornati indietro. La trovò più vicino alla sua di quanto si aspettasse, calda e sudaticcia, la mano che aveva stretto molte volte, la mano che lo aveva accarezzato con desiderio, la stessa mano che lo aveva fatto impazzire. Fu solo un istante perché sfuggì subito dalla sua presa. Fedez si alzò in piedi, prese una boccata di fumo dalla sigaretta elettronica e gli rivolse uno dei suoi sorrisi luminosi. Lui era forte all’esterno. Già cominciava ad erigere quelle stesse barriere che era riuscito ad oltrepassare dopo lunghi mesi. Lui era così, loro erano così: si tenevano tutto dentro.
-Ci vediamo la settimana prossima, mh?- lo disse distrattamente, prendendo il suo cellulare tra le mani come se non si fossero appena ufficialmente lasciati.
-Abbiamo appena fato discorso serio, stop watching twitter!- lo rimproverò sorridendo mentre cercava la cosa più vicina da lanciargli. Il malcapitato oggetto fu un cuscinetto del divano che si spiaccicò sulla faccia del rapper.
-Io faccio quello che voglio, perché ho ancora dei concorrenti in gara.- gli fece una mezza linguaccia prima di chiudersi la porta del camerino alle spalle. Il libanese rise a quella battutina strafottente che un po’ (ma solo un po’) l’aveva punto nell’orgoglio. Il silenzio piombò di nuovo pesante nella stanza. Il sorriso di Mika si spense. Tutto quello gli sarebbe mancato terribilmente. Gli sarebbe mancato così tanto che già stava male da morire. Ma lui aveva un aereo da prendere e un fidanzamento da salvare.
 
 
Fu la settimana più lunga della sua vita. Da una parte era così perché dopo aver lavorato tutti i giorni per due mesi, non gli sembrava possibile poter avere del tempo libero; dall’altra non incrociare Fedez fuori dal Loft durante i Daily o anche solo potergli telefonare gli mancava. Con Andy aveva sistemato le cose, più o meno. Si era inventato le solite scuse con il fondo di verità come “è stato solo un errore” oppure “abbiamo sbagliato entrambi, lui ha una ragazza” o ancora “dopo X Factor non ci vedremo mai più”. E al suo fidanzato era bastato per rassicurarlo. Gli era sembrato ancora piuttosto scettico, ma almeno lo aveva riaccolto in casa. Certo, gli aveva impedito di avere qualsiasi contatto con Federico, dalle chiamate al fatto di ritornare in Italia prima di mercoledì pomeriggio. Era una reazione più che normale, segno che ci teneva parecchio a lui, segno che era disposto a perdonarlo anche se il tradimento è la cosa peggiore che ci possa essere in una relazione. Era difficile comunque. Tutto quello era un po’ come disintossicarsi: doveva imparare a stargli lontano, all’inizio per pochi giorni fino ad arrivare a non vedersi più.
Non appena arrivò alle prove quel mercoledì e lo vide, il suo cuore venne stretto in una morsa dolorosa. Si erano guardati, quando Fedez si era accorto di lui, e lo aveva fatto nel modo più intenso con cui gli aveva visto guardare qualcuno. Aveva sospirato a fondo come se dovesse calmarsi e gli aveva fatto un cenno con la mano. Si sarebbero rivisti sul palco, il backstage sapeva troppo di loro.
 
-E così Andy ti ha segregato in casa, eh?- Federico ridacchiò un po’ mentre diceva quelle parole. Mika lo guardò confuso.
-Segreghegato?-
-Si…uhm, rinchiuso in casa.- Michael capì e gli mollò una gomitata offeso.
-No’ ridere, io non dovrei parlarrti ora.- borbottò lanciandogli delle occhiate di sottecchi. Il rapper questa volta scoppiò in una risata facendo voltare molti dello staff.
-Ehi, state ascoltando? Dopo ai Live combinate un disastro.- li richiamò uno degli scenografi con un finto tono di rimprovero. I due si guardarono un’altra volta e per poco non scoppiarono di nuovo a ridere. Era come se fossero due studenti durante un comunissimo giorno di scuola.
-Senti, che ne dici se pubblichiamo il video di Beautiful Disaster venerdì?- gli chiese all’improvviso l’altro, guardando da un’altra parte. Michael lo squadrò per qualche secondo. Era strano come quella canzone si mettesse in mezzo tra loro ogni volta che c’era qualcosa che non andava nella loro “relazione”.
-Si è ok…ma nella finale?- Fedez tornò a guardarlo sbuffando.
-Beh, i fan hanno parlato, dovremo cantarla.- Mika non riuscì a trattenere un sorriso che però subito si spense. Era felice, si, avrebbe potuto cantare di nuovo da non sapeva più quanto tempo, ma la loro esibizione non avrebbe fatto altro che aumentare la rabbia di Andy nei suoi confronti.
-E Andy?- il rapper si infilò le mani nei pantaloni scuri che indossava. Non tentennò per un secondo, non distolse lo sguardo, non fece l’arrabbiato né il geloso, lo disse e basta.
-Che si fotta, è l’ultima settimana e chissà quando avremo la possibilità di cantarlo di nuovo, vaffanculo ecco.-
Mika lo guardò sorpreso prima che le sue labbra potessero aprirsi in un sorriso furbo. Il comportamento di Fedez non lo stava aiutando per niente a separarsi da lui, ma chi se ne frega, quella era la loro ultima settimana, ci avrebbero pensato alla fine.
-Ok, let’s do it.-
 
 
Sembrava esserci una qualche strana teoria per cui ogni ora che passava con Fedez equivaleva ad un secondo. Come quando sei in vacanza e il tempo passa decisamente troppo velocemente. Del resto erano passati veramente troppo velocemente quei mesi e loro se ne erano resi conto troppo tardi. Era esattamente come se la loro canzone avesse previsto esattamente come sarebbe andata a finire la loro relazione, come si sarebbero dovuti lasciare. O forse lo sapevano fin dall’inizio che non sarebbe durata ma avevano fatto tutto quello che aveva fatto cercando di ignorare quella consapevolezza.
Quella sera si trovarono per caso nei corridoi del backstage di X Factor. Non si erano scritti alcun messaggio, non si erano chiamati né tantomeno parlati. Si erano solamente trovati l’uno davanti all’altro mentre chiudevano la porta dei reciproci camerini. Si erano guardati a lungo, quasi come se si stessero studiando, quasi come la prima volta che si erano visti in quel bar di Milano. Quando non era per loro volontà, era un’assurda coincidenza a farli incontrare.
-Mi disspiace per Moseek, erano bravi.- disse Michael tentando di rendere quel momento meno imbarazzante. Lui tendeva a straparlare quando voleva riempire il silenzio. Fedez fece spallucce mentre si dirigeva lentamente verso l’uscita. Mika lo affiancò.
-Anche a me dispiace, ma almeno sono riusciti a suonare il loro inedito.- fece una piccola pausa per sistemarsi meglio la zip del giubbotto –Spero che gli Urban arrivino fino in fondo.-
-Urban Strangers ariveranno fino in fondo.- tentò di rassicurarlo e proprio in quel momento l’altro si fermò di colpo. Pensava di aver detto qualcosa di sbagliato, di essere risultato troppo dolce ma quando Fedez gli fece un cenno con gli occhi capì subito. Accanto a lui campeggiava a caratteri cubitali la porta con su scritto “solo staff”. Nelle sue iridi c’era una muta richiesta.
Loro erano fatti così. Incoerenti, cedevoli, bramosi di contatto, erano esseri umani e non riuscivano a lasciarsi andare. Non ancora. Mika si dimenticò delle promesse che aveva fatto ad Andy quando si spinse dentro a quello stanzino con Fedez. Dimenticò la sensazione orribile che aveva provato quando il suo ragazzo aveva scoperto della sua relazione clandestina nell’istante in cui fece aderire il suo corpo a quello dell’altro. La sua mente era sgombra da ogni preoccupazione mentre baciava le sue labbra piene, le labbra a cui senza rendersene conto era diventato dipendente. Semplicemente non pensò a nulla mentre le sue dita lo spogliavano rivelando il corpo che ormai aveva imparato a conoscere in ogni sua singola particolarità. Tracciò di nuovo quei percorsi che le sue labbra avevano ormai imparato a memoria ma che nonostante tutto gli regalavano sempre emozioni diverse e intense. Il sapore di sigaretta che tanto aveva odiato sentire in gola ora era fuso con il suo in un impasto mai più divisibile. I loro gemiti ancora una volta riempirono quella stanza che appena un anno prima li aveva sentiti rifiutarsi a vicenda. Si baciarono e si toccarono ancora e ancora con una voracità quasi disperata perché quella era l’ultima volta di tutto. Non pensarono a niente quando le loro mani si strinsero e i loro corpi si tesero. Non dissero una parola mentre si rivestivano. Si guardarono a malapena prima di uscire da quella stanza. Perché loro erano così: incoerenti e incostanti, umani. Loro erano un disastro in qualsiasi cosa e quello che avevano passato insieme in quei mesi era stato un bellissimo disastro.
 
 
-Allora…cazzo, e se mi dimentico le parole?- Fedez cominciò a torturare con le mani il microfono.
-Non dimenticcherai parole.- tentò di rassicurarlo mentre varie microfoniste li preparavano.
-E se mi va via la voce?- Michael roteò gli occhi. Gli metteva una tale ansia quel ragazzo, anzi, quel ragazzo era un concentrato di ansia pura. Non se l’era minimamente aspettato quando qualche giorno prima si era visto arrivare la chiamata di Federico. Inutile dire che Andy lo aveva guardato malissimo quando lui era uscito nel terrazzino per rispondere. Mika lo aveva rimproverato numerose volte, anche in inglese, ma l’altro era completamente partito. Da quando avevano pubblicato il video della loro canzone non faceva altro che starsene ossessivamente attaccato a youtube. Lo aveva visto dai tweet e dalle foto che metteva su Instagram ma non era difficile immaginarselo chiuso in casa davanti al cellulare. Fedez lo aveva interrotto bruscamente dicendogli che forse avevano un problema, o meglio, lui aveva un problema perché avevano bloccato il social e avevano raggiunto il milione. Questo voleva dire solo una cosa: fare l’esibizione alla finale…nudi. Cosa che peraltro non era giusta visto che a suggerirgli di dire “nudi” era stato proprio il rapper.                Lui l’aveva detto perché…beh, era uno scherzo e voleva dimostrare a Fedez che non aveva paura di parlare. Non si sarebbe mai aspettato che potesse succedere veramente. A quel punto l’unica cosa da fare era decidere come sarebbe andata l’esibizione.
-Dai, facciamola nudi, cazzo, in diretta, una figata.- gli aveva detto Federico con lo stesso tono emozionato di chi ha appena ricevuto un regalo bellissimo.
-Ma tu sei pazzo.- aveva ribadito Michael dando occhiate all’interno di casa sua. Andy non aveva smesso nemmeno per un attimo di guardarlo.
-Ma dai, si, dopo ci mettono i pixel e non si vede niente.- aveva continuato l’altro tra le risate.
-Se Andy vede, mi uccide.- rispose Mika tentando di celare un sorrisetto
-Che palle Mikaaa!- Sicuramente non si sarebbe denudato sul palco di X Factor, non poteva, ma scherzare andava bene.
-Non va via voce, stupido.- lo vide sistemarsi il cappello nero sulla testa. Le mani gli tramavano. Anche se era ansioso e lo stava contagiando con tutta quell’ansia, non riusciva a vederlo così. Cattelan stava per finire il suo discorso e loro dovevano entrare per non arrivare tardi. Lo fece senza pensarci troppo, un po’ per tranquillizzare se stesso un po’ per calmare Fedez. Gli prese la mano nella sua con delicatezza per fare in modo che nessuno potesse vederli. Sentì gli occhi del rapper su di lui e fu veramente tentato di guardarlo di rimando, ma loro dovevano entrare, loro dovevano cantare. Gli lasciò la mano sudata e con passi decisi andò al pianoforte. Lo vide correre col suo modo strano fino al centro del palco, poi prese un lungo sospiro e cominciò a suonare.
Già, il meglio deve ancora svanire.
 
 
 

 
 
Mika osserva per un attimo l’ora nello schermo del cellulare. Tra poco dovrebbe fare i controlli di sicurezza altrimenti potrebbe perdere il volo per Londra. Se ne sarebbe tornato per un po’ a casa e poi sarebbe andato in Francia per cominciare a girare The Voice. Almeno sarebbe stato impegnato con il lavoro e ciò gli avrebbe permesso di non pensare troppo. Si mette un po’ di zucchero nel caffè macchiato, il suo preferito, ringraziando il barista dell’aeroporto che lo ha appena servito. Non si toglie nemmeno gli spessi occhiali da sole, sa di avere un aspetto orribile. Da poche ore è finito l’after party di X Factor e lui ha ancora una mezza sbornia addosso. Fortunatamente non deve guidare e questo decisamente gli facilita le cose. Non ha avuto modo di salutare Fedez, erano tutti e due troppo ubriachi per salutarsi in modo serio. Quel ricordo gli dà ancora un po’ di amarezza, ma è meglio così. Nessun ripensamento, nessun addio strappalacrime, è giusto così, continua a ripetersi. Trattiene uno sbadiglio un momento prima di bere un sorso del suo caffè. E’ un’arte quella degli italiani, sanno fare bene il caffè in qualsiasi luogo, che sia un bar importante o una tavola calda in aeroporto. E’ ancora un po’ intontito quando sente la sedia accanto a lui muoversi, a qualcuno servirà, pensa, e non si gira nemmeno. Grande errore perché due mani gli afferrano il braccio destro.
-Buu!- una voce fin troppo familiare per poco non lo fa cadere dalla sedia.
-Cazzi, sei fuori come un balcone?- Fedez ridacchia accanto a lui cercando di non attirare troppo l’attenzione delle altre persone. Anche lui porta degli occhiali da sole, forse per non farsi riconoscere o forse perché è ridotto ancora peggio di lui.
-Sono venuto a salutarti, ringraziami, dai.- lo dice con un sorriso stampato in faccia e Mika non può fare a meno di prendere un paio di respiri perché il cuore sembra volergli uscire dal petto.
-Vaffanculo, sul serio.- inveisce contro di lui cercando di trattenere un sorriso. E’ piuttosto felice di quella sorpresa anche se per poco non ha avuto un infarto.
-Beh…adesso che farai?- lo sente borbottare mentre giochicchia con una bustina di zucchero. Michael beve un sorso del suo caffè. Il cuore gli rimbomba nel petto e non è più per lo spavento. Non pensava che avrebbe potuto rivederlo, che avrebbe avuto l’occasione di stare un'altra volta vicino a lui.
-Torno a Londra per qualche giorni e poi comincio The Voice.- agita un po’ la tazza di caffè quasi vuota. Vede Fedez sbuffare, guardarsi intorno per un attimo e sbuffare di nuovo.
-Tu?- gli domanda cercando di prendere tempo.
-Mm, concerti di qua e di là, mi metterò a scrivere qualcosa, è da una vita che non scrivo qualcosa e basta, cose normali.- Mika annuisce prima di finire del tutto il liquido davanti a lui.
-Well, è ora che vado.- dice dopo qualche istante di silenzio. Si alza in piedi e appoggia una banconota sul tavolino, sposta la sedia indietro e si riprende il trolley. Si gira verso Federico a guardarlo per salutarlo lui lo scruta da dietro ai suoi spessi occhiali da sole con un mezzo sorriso. Non vorrebbe salutarlo in quel modo ma ha paura che se aspetta ancora, sarà ancora più difficile lasciarlo andare.
-Quindi-
-Dai ti accompagno fino ai controlli.- il libanese annuisce e si gira dandogli la schiena. Fedez lo segue con le mani in tasca.
-Tornerai ad X Factor l’anno prossimo?- gli chiede il rapper all’improvviso senza neanche guardarlo.
-Non lo so, tu?- dice semplicemente la verità. Il lavoro ad X Factor occupano gran parte dell’anno ed è così impegnativo da non lasciargli il tempo per lavorare alle sue canzoni. In più c’è Andy e non sa quanto potrebbe andargli bene un altro anno in Italia…con Federico.
-Non lo so.- mormora l’altro fermandosi accanto a lui non appena arrivano di fronte ai controlli. Mika fa un sorrisetto di circostanza perché le loro chiacchiere non sono mai state così piatte ed incolori e forse sarebbe stato meglio non salutarsi per niente. Si sente a disagio ed è strano visto che non capita da molto tempo di sentirsi così in presenza di Fedez. Distoglie lo sguardo da lui per mettere via gli occhiali da sole ed estrarre il passaporto. Sta per salutarlo, sul serio, e dirgli di andare a casa a dormire quando si sente trascinare dietro ad una colonna. La mano di Federico è stretta attorno al suo avambraccio con l’altra si toglie gli occhiali. I suoi occhi scuri e leggermente arrossati si posano nei suoi mettendolo in soggezione. Un brivido gli percorre la schiena quando nota che nessuno può vederli. Non si rende nemmeno conto di avergli preso il viso tra le mani e di averlo baciato. Ne ha bisogno e basta. Lo fa e basta. Fedez non si oppone, anzi, affonda le dita nei suoi ricci. Le loro labbra si sfiorano appena, ma poi si cercano, si incastrano le une sulle altre in quel modo perfetto che capita solamente a loro. E’ lento il loro bacio e a tratti più veloce, sa di birra e di caffè macchiato, sa di sigaretta elettronica e di dolci. E poi quella magia viene interrotta dalla voce elettronica che annuncia il volo di Mika. Federico impreca a mezza voce scatenando una risatina nell’altro. Ma nonostante questo non si separano, le loro mani sono ancora incrociate, le une sulle guance dell’altro. Le loro fronti aderiscono perfettamente. Quella posizione è scomoda per Mika, ma non importa perché è l’ultima volta.
-I love you.- lo dice senza pensarci, o forse si illude di non averci pensato, ma il fatto è che ci crede veramente. Ci crede veramente dagli Home Visit e anche se il rapper non gli darà una risposta non gli interessa perché lui non può più starsene zitto. Perché è l’ultima volta.
-Dillo in italiano.- è un respiro, un rantolo, che si abbatte sulle sue labbra e Michael si ritrova a sorridere e stringergli le guance tra le mani.
-Io ti amo.- questa volta lo dice ad alta voce. Probabilmente qualcuno l’ha sentito ma non se ne cura perché in quel momento ci sono solo loro due e i loro respiri. In quel momento sono in una bolla che non può essere rotta. Per troppo tempo è stato zitto, per troppo tempo ha tentato di accantonare quel sentimento fin troppo vero per essere dimenticato. Non lo rinnega e non lo rinnegherà mai più quel ti amo perché sarebbe come mentire a se stesso e lui è stanco di mentire.
-Ti amo anch’io.- la voce di Fedez è sicura, non c’è un attimo di esitazione. E questo, beh, questo  è uno dei momenti che Mika vorrebbe non passassero mai. Vorrebbe rimanere lì in eterno, o almeno fare in modo che quella non sia la loro dannata ultima volta. Vorrebbe tornare indietro, fregarsene di Andy e fregarsene del mondo intero perché è lì che lui sta bene. E’ Federico che in qualche assurdo modo lui ama. Potranno esserci Nazioni o fidanzati o mas media a tenerli lontani ma non potranno impedirgli di provare queste sensazioni. Non potranno mai portargli via i loro ricordi.
Ma è un attimo, è solo un istante, è tutto talmente veloce che non c’è spazio per ripensamenti. Fedez si separa da lui, si allontana e lo guarda. Si rimette gli occhiali da sole prima di fargli un mezzo sorriso. Poi si gira definitivamente e gli dà le spalle. Mika lo guarda allontanarsi senza muoversi e senza dire una parola, non può fare nulla perché loro sono così: incoerenti e incostanti, umani. Loro sono un disastro in qualsiasi cosa e quello che avevano passato insieme in quei mesi era stato un bellissimo disastro ma questa è la loro ultima volta ed è giusto così.
 
 

Oh, if I can’t help falling in love with you.


 


Angolo Autriciah:
Buonasera a tutti! E quando si dice iniziare l'anno bene, eccovi questo capitolo molto sbam (?)
Non trucidatemi, lo so che molte di voi avrebbero voluto un finale bello e felice (anche io l'avrei voluto), ma io sono del parere che i midez siano così...e questa mia versione spiegherebbe molte cose (?)
Che dire, pensavo che le canzoni non mi bastassero perché non so se avete notato ma il titolo di ogni capitolo corrispondeva in alternanza ad una canzone di Fedez e ad una di Mika e, beh, pensavo che non ci fossero abbastanza canzoni d'amore nel repertorio di Fedez.
Ed ora passo ai ringraziamenti: dico un grazie di cuore a tutte quelle che hanno recensito la storia con regolarità e che con le loro supposizioni molte volte hanno indovinato le mie intenzioni (lol), ringrazio tutte le 31 persone che hanno messo la storia tra le preferite facendomi guadagnare un buon posto tra le ff più popolari del fandom. Infine, ma non per importanza, ringrazio tutti quelli che l'hanno messa tra le seguite e ricordate.
Spero di non avervi deluse con questo mio finale e, tra le altre cose, è probabile che un giorno (non so quando) me ne salti fuori con un'altra fanfic rigorosamente midez.
Bene, grazie a tutti quanti ancora e che la midez possa tornare anche ad XF10.
Alla prossima,
Road
  
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