Cap.9
Assalto al castello
Elsa
chiuse gli occhi, regolò il
respiro e sentì le tempie dolerle. Le crepe si richiusero e
la regina gemette.
“Andatevene!”
gridarono i giganti di
ghiaccio, correndo fuori dal palazzo. Uno di loro si mise davanti alla
porta,
alla fine del ponte di ghiaccio.
Elsa
uscì in balcone, si affacciò stringendo
la balaustra di ghiaccio, vedendo in lontananza la renna al galoppo.
“Jack,
mi dispiace…” sussurrò.
Strinse le braccia intorno al corpo, il battito cardiaco era accelerato
ed il
palazzo brillò di rosso. Indietreggiò, si
voltò ed avanzò lungo la sala del
palazzo, le sue scarpe ticchettavano sul pavimento di ghiaccio.
“Basta,
Elsa. Nessuna emozione!
Nessuna!” si ripeté.
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Jack
mugolò, socchiuse gli occhi e
guardò verso l’alto.
“Sven,
guarda, si è svegliato il
cielo” sentì dire una voce maschile, seguita dal
suono di una renna. Richiuse
gli occhi e boccheggiò, sentiva un dolore
all’altezza del petto e le mani gli
formicolavano.
“Sei
sicuro che lo guariranno?” udì
domandare una voce femminile.
“Sì,
gliel’ho già visto fare”
ribatté una voce maschile diversa da quella che aveva
sentito.
“Dove
sono?” biascicò. Cercò di
alzarsi in piedi sulla renna e ricadde all’indietro. Una
ciocca castana gli
divenne bianca ed iniziò a tremare.
“Freddo”
bisbigliò.
“Non
ti alzare, siamo quasi
arrivati… dalla mia famiglia” gli
sussurrò la seconda voce maschile. Kristoff
gli appoggiò una mano calda sul petto.
“Gli
esperti in amore sono anche la
tua famiglia, interessante” bisbigliò Anna.
"Quanto
manca?". Jack
riconobbe la voce del Calmoniglio.
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“Indietro,
è pericoloso!”. “La
regina!”. “Attenti!”. “Aprite
le porte!”. “Andiamo!”.
Una
serie di voci maschili provenivano
dall’esterno del palazzo, insieme ai ruggiti dei giganti di
ghiaccio di Elsa.
“Il
principe Hans li sta facendo
cadere dal dirupo! Muoviamoci!”.
Elsa
da dentro il palazzo continuò a
sentire delle voci maschili farci sempre più vicine. Il
portone si aprì, il suo
gigante di ghiaccio era a terra privo di una gamba. Entrarono due
soldati
armati di balestre.
Elsa
sgranò gli occhi, si afferrò la
gonna e risalì al piano di sopra, correndo per le scalinate.
I
due soldati la raggiunsero.
“No,
vi prego” implorò la regina.
I
due soldati spararono con le loro
balaustre.
Elsa
fece crescere degli spuntoni di
ghiaccio dal pavimento, facendovi conficcare le frecce.
“State
lontani” supplicò.
Le
guardie, seguite dal principe
Hans, li raggiunsero al piano di sopra.
Elsa
ansimò, sgranando gli occhi e
si guardò intorno.
L’ambiente
da vermiglio divennero
color pece.
Dei
cavalli neri travolsero le
guardie, gli equini si trasformarono in un mare nero, le porte del
palazzo si
spalancarono e il mare oscuro trascinò fuori
dall’edificio i soldati. Un
agglomerato di ombra avvolse il principe Hans, bloccandolo sul
pavimento.
Elsa
mosse la mano e gli spuntoni di
ghiaccio trascinarono fuori dalla finestra le due guardie armate di
balaustra.