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Autore: Heaven Black    02/01/2016    1 recensioni
"Angel? Strano nome per una ragazza tormentata come te"
"Che ne sai tu? Non ci conosciamo nemmeno"
"Ti conosco fin troppo bene invece", continua senza smettere di guardarmi
"Io non ti ho mai visto", mormoro quasi spaventata dal comportamento del ragazzo.
"Questo non vuol dire che io non abbia visto te", mi sorride sincero e mi porge una mano, "James Sullivan"
Senza pensare gli stringo la mano, possibile che mi senta come se stessi stringendo la mano al Diavolo?
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Storia nata dopo un lungo momento di riflessione, spero possa piacervi!
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo sette : I heard the evil comes from the sky


"L'odio è un tonico, fa vivere,
ispira vendetta; invece la pietà uccide, indebolisce
ancora di più la nostra debolezza
" -Honoré de Balzac


Sto preparando la mia solita tazza di tè caldo alla menta, ho un mal di testa bastardo che non accenna a voler smettere, è come se avessi tanti piccoli chiodi che mi infilzano, mi porto una mano sugli occhi facendo una smorfia di fastidio, non posso continuare così tutto il giorno e in casa non ho medicine, dovrò uscire a comprarle, oppure potrei chiedere ad Alex e magari con la scusa posso invitarla a casa...
No, pessima idea, come le spiegherei della presenza dei cinque? Meglio evitare, non voglio metterla in mezzo.
Sento il bollitore emettere il solito fischio così spengo il fuoco e tolgo il tappo per poter versare l'acqua bollente nella mia tazza.
"Buon giorno!", la voce dei ragazzi mi fa sobbalzare sul posto facendomi finire dell'acqua addosso.
"Cristo!", urlo riferita all'acqua che mi ha completamente bagnato il ventre, in una sola mossa mi sono ustionata una mano e tutto ventre, lascio il bollitore sul fornello e mi porto la mano sana sulla maglietta.
"Oddio, ti sei fatta male?", il primo ad avvicinarsi è Zacky
"No Zacky, era mia intenzione ustionarmi con l'acqua per il tè", ribatto con sarcasmo
"Meglio, così non dovremmo farlo noi"
"Sempre simpatico, eh Gates?"
"Quando vuoi, mocciosa"
Ci guardiamo con odio e poi decido di uscire dalla cucina per cambiarmi la maglia, entro in camera e tolgo la felpa, lanciandola sul pavimento, prendo una canotta nera dall'armadio e poco prima di indossarla fisso la mia immagine allo specchio, sul ventre ho il segno rosso a causa dell'incidente appena avvenuto, pensavo peggio, indosso la maglia e torno dai ragazzi che trovo seduti al tavolo mentre Matt e Jimmy stanno preparando caffè e pancake e Zacky ha appena recuperato la nutella dalla dispensa.
"Tutto ok?", mi chiede Johnny indicandomi la mano e il ventre
"Si, non è nulla", rispondo con indifferenza riprendendo la tazza e versandomi l'acqua ancora calda.
"Avrei giurato ti fossi messa a piangere", borbotta Brian, presa da un tic di rabbia mi avvicino al ragazzo e gli tiro una ciocca di capelli.
"Stronza!"
"Hai iniziato tu!"
"Ma che ti ho fatto!?"
"Sei presente, ecco cosa mi hai fatto!"
"E perchè a loro non dici nulla?"
"Perchè non ne ho bisogno!"
"Ah, smettetela!", la voce possente di Matt ci arriva come un rimprovero così anche io mi siedo al tavolo, davanti a Brian e inizio a sorseggiare il tè senza smettere di lanciare sguardi omicida al ragazzo, che li ricambia con cattiveria.
"Riuscirete mai a parlarvi senza urlarvi contro?"
"Zitto Sullivan!", urliamo in coro io e Gates rivolti a Jimmy che ha appena finito il suo caffè, segue un secondo di silenzio nel quale tutti hanno smesso di fare quello che stavano facendo e poi Rev con gli occhioni da cucciolo, che non gli si addicono per niente, inizia a piagnucolare come un bambino cercando di mettersi in braccio a Johnny, scena esilarante dato che Johnny è si e no la metà di lui.
"Johnny! Digli qualcosa! Mi trattano sempre male!"
"Jimmy sei ridicolo", borbotta il più piccolo cercando di levarselo di dosso.
"Ma non li hai sentiti?", continua con quella vocetta da bambino indicandoci
"Sei un caso perso, tutti e tre"
"Ehy!", ribatto indispettita, "Non mi paragonare a questi due avanzi di galera!"
"Come ci hai chiamati ragazzina?", mi domandano serissimi Brian e James guardandomi con una punta di rabbia.
"Devo anche ripetervelo?", sbotto acida alzandomi dal tavolo
"Io non sarei così acida al posto tuo"
"Ma tu non sei me, quindi vedi di levarti di torno e fammi passare", dico a James che intanto si era alzato parandosi davanti a me e bloccandomi la via d'uscita da questa maledetta cucina, i ragazzi rimangono in silenzio mentre sul viso di Brian compare un sorriso beffardo.
"Si vede che non sai con chi ai a che fare, mocciosa", borbotta quest'ultimo chiudendo una mano in pugno e avvicinandosi a Rev.
"Con due ragazzi pomposi e bastardi, ecco con chi ho a che fare".
"Qui si mette male", sento la voce di Matt distante mentre si passa una mano alla base del collo con fare rassegnato.
Provo a superarli per poter andare in camera mia ma, nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a spostarli di un centimetro, furiosa per la situazione incrocio le braccia al petto e li guardo entrambi con odio mentre loro ricambiano lo sguardo.
"Toglietevi"
"Chiedi scusa", dice James a bassa voce, come se dovesse dirmi un segreto
"Nemmeno se fosse l'ultima cosa che faccio"
"Sicura?", vedo gli occhi del ragazzo cambiare radicalmente colore, da azzurri diventano quasi grigi, un grigio che tende sempre più al nero, fa un passo avanti e io ne faccio uno indietro.
 Cazzo
"Non mi piace che mi si manchi di rispetto, ragazzina", la voce risuona minacciosa quasi quanto il suo sguardo.
"Fammi passare"
"Sai già cosa devi fare, solo a quella condizione ti farò passare"
"Non ti devo nessuna scusa", lo vedo sorridere sadico e ora inizio a preoccuparmi.
Angel, star zitta ogni tanto?
Alza una mano portandola sotto il mio mento in modo di alzarlo e farmi incrociare gli occhi con i suoi, mi perdo in quegli occhi maledetti e posso sentire il mio corpo percosso da brividi di terrore nello stesso istante che quelle due pozze iniziano a diventare nere, proprio com'era successo con Brian pochi giorni fa.
Deglutisco a vuoto.
"Sei testarda, ragazzina, e fino ad ora hai giocato da sola...ma un gioco è più interessante se fatto con due persone"
"Di che gioco stai parlando?"
"Lo sai benissimo, tu sai tutto, hai solo bisogno di una spolverata ai tuoi ricordi", sorride come solo un pazzo farebbe
"Non so di che parli, io non ti ho mai visto prima, non so chi siate e voglio che mi lasci andare", allontano con rabbia la mano del ragazzo e lanciando uno sguardo ai ragazzi noto che tutti stanno guardando la scena con interesse mentre i miei occhi non riescono a scorgere la figura di Brian, dove cazzo è finito?
"Nulla viene mai lasciato al caso", ribatte ancora Jimmy portando una mano dietro alla mia schiena, mi separo malamente a quel tocco.
"Non toccarmi"
"Sai, Jimmy, hai ragione, questa ragazza è piena di risorse", la voce di Brian torna a rompere il poco silenzio che si era creato, entra in cucina tenendo in mano il quaderno rosso, lo stesso quaderno che ieri aveva ricevuto le attenzioni di Rev, si avvicina a noi girando il quaderno per mostrare il disegno di una ragazza che sta cadendo nel vuoto, i vestiti lacerati e le ali distrutte, il volto della ragazza è rigato dalle lacrime mentre di lascia cadere.
"Dammelo!", sbotto cercando di afferrare il quaderno che Gates prontamente lascia nelle mani di Matt, per fargli vedere il disegno.
"Perchè avevi fatto quel disegno?", mi chiede di punto in bianco James.
"Dev'esserci per forza un motivo? Una ragazza non può vivere di fantasia?"
"Non è una fantasia quella", mormora questa volta Zacky con la voce quasi strozzata, Jimmy si volta di scatto verso di lui lanciandogli un'occhiataccia e il giovane di ammutolisce subito.
"Che vuoi dire?", chiedo
"Nulla", una risposta così fredda non me la sarei aspettata.
Quando James torna a guardarmi i suoi occhi sono tornati del loro colore naturale e sul viso è accennato un sorriso quasi rassicurante, si sposta di due passi da me e finalmente posso tornare a respirare tranquillamente, si volta verso Gates, si scambiano uno sguardo e annuiscono per poi uscire dalla cucina, lasciandomi basita.
"Dove stanno andando?", domando ai tre rimasti.
"Hanno delle cose da fare, torneranno tardi di sicuro", mi risponde Johnny continuando a sfogliare le pagine del quaderno assieme a Zacky.
Sento la porta di casa sbattere rumorosamente e decido di andarmi a sedere sul divano.
Perchè diavolo hanno detto quelle cose prima?
Pensano sicuramente che sono pazza...

Sospiro portandomi una mano sul petto vicino al tatuaggio che rappresenta una scritta elegante in corsivo, 'forever', è questa la parola che ho tatuata all'altezza del cuore, ricordo che la feci in ricordo di un'amicizia...che ovviamente non durò ...socchiudo gli occhi pensando alla discussione appena avuta e continuo a domandarmi come sia possibile che gli occhi di entrambi quei ragazzi possano cambiare così, radicalmente, sapevo che alcune persone in base alla stagione possono cambiare il colore degli occhi, ma questo non è un caso di quelli, gli occhi non possono diventare completamente neri, è una cosa da film dell'orrore cazzo!
"Posso?"
Alzo di scatto la testa notando la figura di Matt, in piedi affianco al divano, tra tutti è l'unico di cui mi riesco a fidare almeno un po', sarà che i suoi occhi emanano una pace e una tranquillità assurda?
"Si...", si siede accanto a me portando i gomiti sulle ginocchia e fissandomi, ma nel suo sguardo c'è solo curiosità, non sento quella sensazione di paura che provo con i due ragazzi appena usciti.
"Scusali per prima, non hanno avuto una bella nottata", mi dice abbozzando un sorriso
"Anche io non ho dormito, eppure non ho aggredito nessuno"
"Dovreste provare a venirvi incontro, migliorerebbe le cose"
"Non lo trovo un punto di incontro con quei due"
"Non sono cattivi, ma non è nella loro natura essere dolci e carini", ammette
"Cosa...cosa intendeva prima Zacky?", mi faccio coraggio e chiedo a Matt una spiegazione, sento che con lui posso parlare liberamente, sembra ponderare un po' la risposta fissando un punto vuoto davanti a lui.
"Quello che disegni non nasce di punto in bianco dalla tua testa, come i sogni, quasi sempre sono cose che abbiamo già vissuto o già visto...in casi particolari sono cose che succederanno, tutto in questa vita ha una spiegazione"
"Vuoi dire che io ho visto un angelo cadere per fare quel disegno?"
"Perchè no?"
"E' impossibile, gli angeli non esistono"
"Non esistono perchè non ci vuoi credere, Angel, ma a qualcosa dovrai pur attaccarti per sopravvivere in questo mondo"
Non rispondo alle parole del ragazzo sentendo un vuoto all'altezza del cuore, sento gli occhi diventare leggermente lucidi, sospiro.
"Non ho nessuno a cui credere...prima o dopo mi dimenticano tutti", mi mordo il labbro inferiore mentre sento una mano del ragazzo accarezzarmi la schiena.
"Non sei sola, Angel, non lo sei mai stata. Sei solo, sempre, stata troppo cieca per vedere, dentro al tuo cuore ci sono dei ricordi meravigliosi che vanno solo cercati e riportati alla mente"
"Non ho mai avuto dei bei ricordi..."
"Io credo di si", l'ennesimo sorriso da parte di Shadows è in grado di far sorridere anche me, "Vieni qui", allarga le braccia per potermi stringere in un abbraccio, per la prima volta dopo anni non riesco a dire di no, mi lascio abbracciare dal ragazzo appoggiando la testa al suo petto e sentendo il battito del suo cuore regolare e forte, una sua mano è appoggiata alla mia testa mentre l'altra è sulla schiena.


"E' una scelta troppo difficile"
"Segui il tuo cuore, non sbaglia mai, ricordatelo"
"Rimarrete con me?"
"Sempre"



Mi separo di scatto da Matt sbarrando gli occhi, mi alzo dal divano e faccio qualche passo indietro spaventata, lui mi guarda sorridendo fiero.
"Che...che cosa è stato?", balbetto spaventata
"Un bel ricordo, Angel", risponde sicuro, più terrorizzata che mai corro in camera chiudendomi la porta alle spalle e lasciandomi cadere con la schiena appoggiata ad essa, porto le ginocchia al petto e mi porto le mani sulla testa mentre sento gli occhi riempirsi di lacrime.


"Aspettatemi!"
"Sei troppo lenta, batti quelle ali!"










***










JAMES'S POV

Quella ragazza mi farà impazzire, perchè cazzo deve essere così cocciuta?! Ma dopottutto, lo è sempre stata.
"Ehy, Rev", Brian richiama la mia attenzione
"Dimmi", rispondo tornando a guardarlo, mi indica un punto sotto di noi così seguo la sua indicazione e il mio sguardo si posa su due ragazzi, sembrerebbe che si stiano facendo la loro dose giornaliera di eroina.
"Loro? Davvero?", chiedo sorpreso al mio amico.
"Sono strafatti Jimmy, non si renderanno conto di nulla", mi incita Gates
"Non che potrebbero andarlo a raccontare dopo", dico sarcastico abbozzando un sorriso
"Allora?"
"Ho fame"
Brian ridacchia e salta giu dal muretto su cui eravamo seduti, sarà un salto di sei metri ma per noi è come scendere da un letto, subito dopo salto anche io raggiungendo il mio migliore amico, camminiamo per un breve tratto di questo parco abbandonato fino ad arrivare davanti a quei due ragazzi, a guardarli non avranno nemmeno venticinque anni, come aveva già detto Brian sono completamente fuori di testa, sdraiati per terra mentre continuano a sparare cazzate, vicino a loro ci sono due siringhe accompagnate da due laccietti rossi.
Uno dei due nota la nostra presenza e cerca di dire qualcosa mentre invece l'altro sembra sia sul punto di svenire.
"Chi cazzo siete voi?", sbiascica il ragazzo
"Non deve interessarti", risponde Brian sbrigativo per poi voltarsi verso di me con un sorrisetto, "Quale vuoi?"
"A te la prima scelta, Gates"
"Mi sento in vena, quello mezzo morto me lo prendo io"
"A cosa devo l'onore?"
"C'è tempo per ringraziarmi"
Senza aggiungere altro lo vedo sorridere sadico, mi lascia una pacca amichevole sulla spalla e si avvicina al ragazzo mezzo svenuto, lo prende dalle spalle e lo tira su a mezz'aria senza alcuno sforzo, vedo distintamente i suoi occhi cambiare, diventare completamente neri mentre un ringhia, letteralmente, verso il ragazzo, che non riesce nemmeno a capire cosa sta succedendo, gli stringe una mano intorno al collo ed estrae un coltellino dalla tasca dei jeans per poi pugnalare il ragazzo in pieno petto che rilascia un urletto, fa pressione sul manico e percorre l'intero busto della vittima che inizia a sanguinare senza fine, il sangue schizza anche sul viso e sui vestiti di Brian che inizia a ridere maligno per poi lasciare la presa sul collo del ragazzo e portando la mano sui capelli, gli fa piegare il collo in malo modo, quasi a romperglielo, e lo morde sulla vena pulsante mentre con la mano che regge il coltellino continua il lavoro iniziato, ovvero iniziare a sbudellare la sua vittima.
Riporto lo sguardo sul ragazzo davanti a me, che continua a guardare la scena con terrore e disgusto, sicuramente crede che sia un'allucinazione, mi avvento sul ragazzo che inizia ad urlare mentre sento i miei occhi cambiare, adoro sentire le urla da parte delle vittime, anche se non tutte se lo meritano, spesso faccio le cose veloci, in modo da non farle soffrire troppo, altre volte come questa invece preferisco godermi ogni singola supplica, blocco il ragazzo sull'erba mentre continua ad urlare e con la mano libera prendo anche io il mio coltellino personale, decisamente più grande di quello usato da Brian, inizio a lasciare vari tagli sulle spalle di questo ragazzo che in fretta iniziano a sanguinare, passo al petto dove lascio una, due...ok un bel po' di pugnalate, sento il corpo tremare e decido di ucciderlo definitivamente passando la lama del coltello sul collo, chinandomi subito dopo per bere quel liquido rosso che noi demoni tanto bramiamo quanto la libertà, devo però ammettere di averne bevuto di  migliore, a causa della dose che si erano sparati poco fa nelle vene questo sangue risulta decisamente di scarsa qualità.
Finito il lavoro mi alzo in piedi passandomi la manica della camicia sulla bocca, sotto di me una chiazza di sangue ricopre l'erba e il ragazzo stesso, ha gli occhi sbarrati e un'espressione di terrore, non ho ripensamenti per averlo ucciso, sicuramente non mancherà a nessuno, mi volto verso Brian che è ancora a cavalcioni e piegato sul corpo inerme della sua vittima, dopo qualche secondo anche lui si rialza, si volta verso di me, ha il viso completamente sporco di sangue, così come il collo, le mani e i vestiti, mi sorride soddisfatto e mi si avvicina, lancio uno sguardo alla vittima e se non fossi abituato a una scena del genere mi verrebbe da vomitare anche l'anima, non si riconosce più nemmeno una singola parte di quel corpo, ha un taglio che parte dal petto e finisce sul basso ventre da cui escono alcuni organi interni, se ancora interni si possono definire, un braccio è letteralmente staccato dal corpo, mentre l'altro è piegato in un modo innaturale, il viso è completamente tumefatto, il collo è rotto e posso notare che a terra vicino alla gamba c'è un organo che non mi sarei mai, ma davvero mai, aspettato di vedere.
"Brian...ma lo hai fatto davvero?", chiedo sbarrando gli occhi 
"Sì amico", risponde fiero del suo lavoro mentre si porta alla bocca il cuore del ragazzo.
"Dio ma sei davvero una bestia!"
"Mi diverto, che devo farci?", mi chiede ritornando a succhiare il sangue dal cuore che continua a colare sulla sua mano.
"Allora anche io ti taglio il cazzo solo perchè lo trovo divertente", ironizzo vedendo Gates sbiancare e portarsi una mano sul pacco
"Tu al mio cazzo non ti avvicini!"
"Se no che fai? Mi tiri un cuore in faccia?", scoppio a ridere mentre vedo Brian tirarmi davvero quel cuore addosso per poi scoppiare a ridere come un ebete
"Dai stupido, facciamo fuori questi due e torniamo a casa...ah, quell'affare io non lo tocco", ribatto disgustato
"Faccio io", lo vedo prendere in mano l'accendino per poi dar fuoco all'intero corpo deformato della vittima, per poi passare anche alla mia.
Ripulito il tutto ce ne torniamo a casa, ovviamente utilizzando le nostre ali, camminare in pieno pomeriggio ricoperti di sangue non è molto positiva come cosa, quando arriviamo a casa ad aprirci la finestra sono i nostri amici, che ci guardano quasi scioccati facendoci entrare velocemente in casa.
"Ma voi siete idioti! Muovetevi", ci dice Johnny sconvolto
"La fame è fame, nano", si giustifica Gates
"Andate in bagno, datevi una ripulita e dopo vi porto dei vestiti puliti", ci rassicura Matt, corriamo nel bagno passando davanti alla porta di Angel, per fortuna non era in giro per casa, chiudiamo a chiave la porta del bagno in modo da evitare inconvenienti e in meno di due secondi Brian si strappa di dosso quei vestiti ricoperti di sangue e si butta sotto la doccia, chiudendosi nel box.
"Stronzo, volevo andarci prima io"
"Ti ho già lasciato la vittima più 'viva', almeno lasciami la precedenza!"
Bussano alla porta, mi avvicino chiedendo chi sia e a rispondermi è Matt, apro quel tanto che basta per farmi passare i vestiti puliti e qualche asciugamano e poi richiudo la porta.
"Brian, non fare la donniciola e muoviti, il sangue incrostato è difficile da togliere!", ribatto al mio amico
"Non rompere Sullivan, ho quasi finito"
Dopo altri cinque minuti esce dal box doccia e si lega un'asciugamano alla vita mentre io entro, finalmente, sotto la doccia, sento Brian armeggiare con i vestiti nel lavandino in modo da lavarli almeno un po', poi li metteremo nella lavatrice ma è meglio togliere un po' di sangue a mano, nel caso non venisse via del tutto.
"Rev qui è tutto pulito, dopo attacca la lavatrice"
"Ok, ci vediamo di là"
Sento la porta aprirsi per poi richiudersi, finalmente solo posso tirare un sospiro di sollievo e svuotare la mente.
Ripenso alla mia vita, sono il primo ad odiarla, ho perso il conto di tutte le persone che ho ucciso per sopravvivere, non ne ho stretta necessità, non sono proprio dipendente dal sangue umano, ma almeno una volta al mese devo farlo. Sono un demone, e la mia punizione è questa, provare odio verso me stesso e verso la mia natura, quando scegliemmo da che parte stare io e Brian decidemmo l'Inferno, per il semplice motivo che non stavamo alle regole di nessuno e volevamo assaporare tutta la libertà...ma quando ci dissero che in base alla nostra scelta saremmo stati separati da Matt, Zacky e Johnny, bèh, iniziammo a fare di tutto pur di non perderli, anche loro non volevano lasciarci, sfidammo ogni entità celeste pur di non perderci, la nostra amicizia vale più di qualsiasi altra cosa al mondo, e per questo tutti e cinque venimmo allontanati dal cielo, abbiamo una punizione da scontare e finchè non lo faremo rimarremo qui...a ucciderci giorno dopo giorno, perchè a stando in questo mondo siamo vincolati, chi più chi meno, Brian ha difficoltà a spiegare le ali, non sempre ma ultimamente gli succede troppo spesso, io provo sempre più odio e devo trovare il modo di provare anche altre emozioni a parte l'amicizia verso i ragazzi, per gli altri invece è una cosa diversa, essendo angeli la loro non è proprio una punizione, ma è semplicemente una presenza fisica, accettando di mettere la nostra amicizia prima di tutto sono stati puniti di conseguenza e quindi dovranno starci accanto finchè noi non avremo scontato la nostra punizione.
Una volta, qualcuno mi ha detto che il male arriva dal cielo, forse hanno ragione. Noi non siamo angeli, o meglio siamo angeli caduti, angeli che hanno preferito l'amicizia invece che il potere o la grazia divina, per questo siamo stati puniti da quel Dio che agli occhi dei mortali è tanto buono e onesto.
Fin qui nulla di preoccupante riguardo la nostra punizione, se non fosse che ormai ci mancano poco più di due anni per scontarla.
Se non lo faremo? ...
Alla morte non scappa nessuno.





SPAZIO AUTRICE
Allora! Prima di tutto buon anno a tutti voi! Spero che questo 2016 porti tanta felicità e quante più cose positive a tutti voi!
Tornando al capitolo, iniziamo a scoprire qualcosina in più! Spero che la scena di violenza non vi abbia scombussolato troppo, era necessaria, come si evolverà la storia? Leggete per scoprirlo! 
   

Maraforevergates
 
   
 
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