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Autore: Baka_Empire    03/01/2016    1 recensioni
Sono passati ormai 5 mesi dal loro ritorno dal futuro.
5 mesi in cui hanno vissuto felicemente come amici e compagni di avventure.
5 mesi in cui le relazioni all’ interno della Famiglia sono cambiate diventando più solide e durature.
5 mesi per riprendersi dalle lotte intraprese contro Byakuran e i Millefiore.
5 mesi in cui erano consapevoli di aver cambiato il futuro proteggendo così tutte le persone a loro care.
Ma se Byakuran non fosse l' unico a voler distruggere la Famiglia Vongola?
Se ci fossero altri disposti a tutto per il potere assoluto?
Riuscirà la Famiglia del Decimo a sconfiggere questa oscura minaccia? Sapranno affrontarla?
(Questa storia si svolge dopo l’anime.
In questa storia Lambo e I-pin non sono bambini ma normali studenti di 1 media, nonostante questo manterranno lo stesso carattere che avevano nell’ anime)
Ho ripreso questa storia che avevo interrotto, adesso sono pronto per riprenderlo :)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto questo era successo in una manciata di minuti, in modo così rapido e frenetico che molti dovevano ancora metabolizzare tutte queste sequenze di eventi da risaltare l’inverosimile o il ridicolo, dipendeva dai punti di vista.
Era palese a tutti che Sawada volesse evitare l’argomento in proposito della “Famiglia Vongola”, oppure di come il rapporto fra lui e Kyoko, che era considerata da tutti impossibile da conquistare, si fosse evoluto in qualcosa che nemmeno loro potevano lontanamente immaginare, oppure come non notare la sicurezza e la fiducia nello sguardo e nelle parole del giovane giapponese, ma soprattutto di come le persone che ovviamente facevano parte di quella strana “Famiglia” si affidassero completamente a lui e accettassero completamente e senza riserva le sue parole.
Se la classe, incluso il professore, avevano notato queste cose nel poco, breve e nebuloso dialogo che c’era stato fra i due era ovvio pensare che il pugno fosse un mezzo per scaricare la frustrazione da parte di Mochida avendo probabilmente intuito di aver perso su tutta la “linea Kyoko” contro il moro dalla prima volta che lo ha visto, o meglio, sfidato in quel fatidico giorno in palestra.
 
Adesso tutti capirono perché Gokudera e gli altri compagni di Sawada non avevano risposto alle provocazioni, semplicemente, erano impegnati a trattenere un furioso Ryohei che vedendo e in seguito sentendo le spiegazioni date da Tsuna era in pratica impazzito dalla rabbia.
-Come osi prendere di mira la mia adorata sorellina?!?!?! – sbraitò in piena crisi di rabbia.
-Ecco, ehm. Vedi… Hai frainteso - cercò di balbettare una risposta decente ma vedendo l’avvicinarsi da parte del fratello di Kyoko amplificata dalla sua faccia sicuramente furiosa, impallidiva ad ogni passo del pugile nonostante due ragazzi forti e robusti come Gokudera e Yamamoto, cercassero in tutti i modi di trattenerlo per evitare una sonora batosta per Mochida, anche se per entrambi non sarebbe dispiaciuto, ma sapevano che se non lo facevano loro ci avrebbe pensato Tsuna a fermarlo.
-No, non ho frainteso proprio niente! Ho visto tutto! Hai dato un colpo alle spalle a Sawada e se lui si fosse spostato avrebbe colpito Kyoko e questo Mochida non te lo perdonerò! – gli gridò contro per poi rivolgersi ai due Guardiani che ancora lo stavano trattenendo con un sordo ringhio degno di un felino - Voi due mollatemi che devo dare un gancio fino all’estremo! Testa di Polpo mollami e anche tu Yamamoto!
-Sta’ calmo Testa di Prato! – disse Testa di Polpo alias Gokudera Hayato cercando di trattenerlo, purtroppo il Guardiano del Sole sembrava un’anguilla che cercava di fuggire.
-Su, su tua sorella non è stata colpita quindi stai tranquillo! – disse Yamamoto con un sorriso forzato, anche se lui stesso stava ribollendo di rabbia per via dell’azione sconsiderata compiuta da Mochida, ma aveva fiducia nel giudizio di Tsuna e solo lui avrebbe preso la giusta decisione, lo dovette pensare anche Gokudera perché disse: - Testa di Prato, calmati! Non sei te che devi prendere le decisioni qua dentro né tanto meno noi, deve essere il Decimo a farlo e dovrai rispettare tale decisione che ti piaccia o no!
Sentendo quelle parole Ryohei si calmò un po’, pure lui come Yamamoto credeva nel giudizio di Tsuna, infatti non lo aveva mai deluso finora, quindi avrebbe riposto in lui la sua fiducia.
Sentendo le parole dette da Gokudera il giovane Vongola non poté che sorridere di fronte a tanta fiducia nel suo giudizio che lui riteneva non veritiero.
-Fratellone, lo so che sei furioso – vedendo la sua espressione ancora accigliata aggiunse con ironia – immagino che quel termine sia solo un eufemismo. Comunque devi stare tranquillo, hai visto? Kyoko non si è fatta nemmeno un graffio ti avevo promesso che avrei protetto le ragazze e tutti voi, quindi non ti preoccupare ok?
-Ok – concesse infine il fratello di Kyoko – ma non voglio vederla ferita o in pericolo quindi mi raccomando, proteggila.
-Sempre – promise il giovane Boss con voce sicura e decisa.
Nessuno si aspettava quelle parole dette con tanta sicurezza e con tanta convinzione, quindi tutti ne rimasero sorpresi, ma la più sorpresa fu Kyoko che rivolgendosi a suo fratello chiese – di quale promessa state parlando e soprattutto perché credete che io abbia bisogno di protezione? Non sono più una bambina! So badare a me stessa! – ormai era tutta rossa, non si aspettava certo che Tsuna avesse fatto una promessa del genere a suo fratello per rassicurarlo della sua incolumità.
Questa notizia aumentava l’imbarazzo che stava provando, perché sapeva che tutti ben presto avrebbero capito che lei era sotto la protezione di Tsuna, se da una parte questo pensiero gli faceva di certo piacere da una parte qualcosina dentro di lei diceva che i suoi compagni di classe avrebbero potuto fraintendere quella affermazione e sperava in cuor suo che questo non accadeva sennò sarebbe morta dall’ imbarazzo dalle loro affermazioni.
-Ma come Kyoko, non vuoi che ti protegga? – gli rispose Tsuna con un sorriso a trentadue denti tutto rivolto a lei.
Di fronte a quel sorriso il cuore della diretta interessante sembrò accelerare sempre di più al tal punto che credeva che sarebbe uscita dalla sua cassa toracica.
“Sta’ calma!” urlò dentro di sé cercando di calmare queste pulsazioni “Dannazione! Ma che mi sta’ succedendo? Come mai quel sorriso mi scalda così tanto? E soprattutto perché avverto queste pulsazioni del cuore?”
A quelle domande purtroppo la ragazza non seppe rispondere ma alla domanda del ragazzo di fronte di lui si, – ma certo che lo voglio che credi? – disse la prima cosa che le venne in mente poiché era ancora troppo presa dalle sue pippe mentali, quando si accorse dello strano silenzio che si era formato, della faccia sorpresa di tutti e del sorriso soddisfatto di Tsuna, Kyoko si rese conto improvvisamente di quello che aveva detto e quando ne prese la consapevolezza, arrossì a più non posso.
Cercando di rimediare, anche se probabilmente era troppo tardi, disse con voce tremante – ehm… Ecco… - poi decise di tacere perché si stava scavando la fossa da sola e visto che ormai era inutile smentire chiese a Tsuna che aveva ancora quel sorrisino in faccia – non dovevamo andare?
-Giust.. – non fece nemmeno in tempo a finire la frase che venne nuovamente interrotto.
-Cos’è tutto questo baccano che sta’ disturbando la quiete della scuola Media Namimori? – chiese una voce decisamente irritata e seccata.
La voce apparteneva al più forte Guardiano delle Nuvole del Decimo Boss della Famiglia Vongola, nonché Presidente del Comitato Disciplinare della scuola Media Namimori, Hibari Kyoya.
La sua voce fece scattare sull’attenti l’intera classe e tutti ebbero un brivido di paura alla sua vista.
-H-Hibari… cosa la porta qua? - chiese il professore piuttosto nervoso per la sua presenza in classe.
Era riconosciuto a tutti, che quando Hibari era irritato eri fortunato se non ti picchiasse a morte ma se era arrabbiato o furioso era meglio che non fossi il responsabile del suo cambio d’umore o e ne saresti pentito amaramente.
In quel momento era chiaro a tutti che Hibari fosse furioso, e tutti capirono che aveva visto il gesto sconsiderato di Mochida, i loro dubbi vennero confermate dalle successive parole del Guardiano.
-Chi ha osato dare un pugno ad un compagno di classe all’interno della scuola? – era ovvio che la domanda fosse retorica perché il suo sguardo freddo e decisamente pauroso, era tutto rivolto a Mochida che si sentiva trapassato da quello sguardo – è severamente vietato dal regolamento scolastico quindi ti pesterò a morte! – finì tirando fuori i suoi amatissimi tonfa pronto a scagliarsi contro il povero Mochida che man mano che la situazione degenerava impallidiva sempre di più.
I telespettatori di questa “esecuzione” non poterono fare altro che guardare lo svolgersi degli eventi con rammarico verso Mochida che chiedeva con lo sguardo aiuto ai suoi amici, mentre i Guardiani non poterono che trattenere la propria soddisfazione alla vista della faccia terrorizzata del povero ragazzo.
Tutti si aspettavano il peggio in questa situazione.
Tutti erano ormai sicuri che la furia di Hibari avrebbe lasciato agonizzante un povero Mochida.
Mentre a tutti sembrava che il tempo rallentasse man mano che Hibari si stava avvicinando per mettenere in atto la sua personale punizione, nessuno fiatava finché…
-Hibari, apprezzo la tua voglia di mantenere e rispettare le regole della scuola, ma non pensi che questo gesto sia leggermente estremo? –chiese una voce un po’ ironica e al tempo stesso intimorita, interrompendo di colpo i passi del Presidente del Comitato Disciplinare.
 
   
 
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