Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Vanex23    03/01/2016    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                                                   Undicesimo Capitolo.

Due anni prima.
"Ma tu sei mai stato così male?"
"No mai. Ma non vuol dire che per questo motivo non debba mai starci male."
"Se lo stai dicendo solamente per compassione puoi anche risparmiarti la frase dolce." Scattò arrabbiata la bionda.
"Ho capito, la prossima volta sto zitto." Commentò il ragazzo alzando le mani.
"Sono seria Eric, non dovete trattarmi così solamente perché non sto bene come voi." Rispose la ragazza estremamente triste.
"Ma tu stai come noi, esattamente come noi." Disse Eric, abbracciando la sorella, sdraiata nel letto accanto a lui.
"Mamma e papà non la pensano come te." Pensò a voce alta Keira.
"Non ascoltarli. E' un momento un po' così anche per loro, ma passerà." Le spiegò il fratello sorridendole.
"Forse hai ragione." Fece spallucce la bionda.
"Io adesso devo studiare, sai, ho degli esami da fare, cosa che tu ancora non dovrai affrontare." Disse facendo una smorfia.
"E' pure l'ora che tu ti metta a studiare seriamente Eric!" Esclamò la sorella di rimando.
"Tu, piccola insolente, cosa vorresti dire?" Domandò scherzando il fratello.
"Mmhh.. Devo proprio dirlo?" Chiese retorica la sorella minore.
"No, ho capito! Corro a studiare, ciao." Rispose il fratello, abbracciandola forte forte e stampandole un leggero bacio sulla fronte.



Due anni dopo.

______



Due ore intense di letteratura stavano passando velocemente, e dopo aver raccolto tutti i temi, i famosi temi sull'amore, il professore aveva deciso di risparmiare le povere vittime, ovvero i suoi alunni per continuare a spiegare ciò che ne rimaneva del programma prima dell'inizio delle vacanza, ammesso e concesso che gli alunni avessero seguito la lezione. Infatti, dopo la prima mezz'ora della spiegazione, già un quarto della classe era intenta a fare tutt'altro che ascoltare o prendere appunti sulla lezione. Chi, ad esempio, come Micheal, continuava a disegnare cose completamente disumane o sul banco o sul quaderno stesso come appunto faceva lui, chi rimaneva intento a guardare fuori dalla finestra, accertandosi che il tempo non decidesse di cambiare da sereno a poco nuvoloso o addirittura a temporalesco e stava meditando l'idea di poter diventare aspirante meteorologo, chi invece escogitava furtivamente un modo per evadere dalla lezione almeno per 15 minuti.
Dopo il suono della prima campana, la situazione peggiorò. Non era più un quarto della classe, ma già metà classe ad essere ceduta alla distrazione. Alla categoria "meteorologhi" si era aggiunta anche quella "animalista", che, oltre la finestra, ammirava gli insetti, i volatili o comunque qualsiasi cosa potesse essere fonte di distrazione e perché no, anche di svago per il povero cervello. E poi c'erano quelli che con i propri oggetti si dilettavano in architetti prodigio: Ashton aveva già creato e distrutto un paio di volte sul suo banco una mini torre che, in quanto a posizione, poteva competere benissimo contro la torre di Pisa. Senza contare che c'era sempre quello che, stava senza far niente, ma pur di non seguire la lezione, ammirava tutti quelli che fossero rimasti affaccendati in altro per seguire attentamente ogni loro movimento. E per finire, le ultime due categorie: da un lato i cazzeggiatori e dall'altro lato i dormienti.
Nei cazzeggiatori vi erano tutti quelli che trovavano sempre un qualcosa di più soddisfacente di una lezione di letteratura, come ad esempio Calum col suo telefono, ritornato all'attacco dopo aver fatto una pausa di circa mezz'ora, aiutato stavolta da Luke, sperando di non poter più morire perché a detta sua, l'unione fa la forza e poi chi invece credeva che il truccarsi il classe dopo essersi annoiata per un'ora era un qualcosa di rilassante per il proprio cervello, come dichiarava sempre apertamente Steffy, intenta a ritoccare il mascara sulle sue ciglia.
Nei dormienti per lo più c'erano sempre quelli delle ultime file, che occupavano gli ultimi posti per comodità in fatto di pisolino, ma non sempre coloro che dormivano erano così fortunati da ritrovarsi negli ultimi banchi. Qualcuno addirittura doveva escogitare un modo per dormire anche nelle seconde file e si arrangiava come poteva. La soluzione più votata era cappotto in testa, si finge di essere invisibili e si dorme con la testa schiacciata contro il banco. E poi invece c'era Keira, addormentata sul banco, con la testa sul proprio braccio, completamente incurante di tutto e di tutti.
Ma il momento più tragico della lezione era arrivato quando, l'orologio dell'aula aveva appena scoccato l'ultima mezz'ora. Era il primo giorno dei cinque giorni che precedevano le vacanze natalizie e non c'era cosa più soddisfacente per un alunno vedere che la giornata scolastica stava passando velocemente da non doversene neppure accorgersene. La classe piano piano iniziò ad aumentare il tono della voce, tutti gli studenti iniziarono a parlare con i propri compagni di banchi, chi addirittura pretendeva di dover parlare col compagno dalla parte opposta della classe e iniziava una battaglia di palline di carta per attirare l'attenzione e dopo svariati richiami all'ordine da parte del professore, notando che mancavano davvero ormai pochi minuti al suono della campana che segnava la fine della seconda ora, fu costretto a terminare lì la spiegazione.
"Beh, spero che siate stati almeno un po' attenti su ciò che ho spiegato, perché dopo le vacanze verrete interrogati tutti quanti sul realismo, esatto, tutto il capitolo." Disse deciso.
"Cos'ha spiegato?" Chiese sottovoce Calum a Luke, mentre posava il libro nello zaino.
"Il realismo." Disse solamente Luke.
"Eh grazie genio, ma cosa, chi, quando?" Continuò Calum.
"Non ho preso appunti, ti ricordo che stavo giocando con te." Rispose tranquillo Luke.
"Quest'anno mi bocciano, me lo sento!" Esclamò Calum più frustato che mai, sbattendo la testa contro il banco.
"Dai, per oggi vi lascio questi ultimi 6 minuti in santa pace, io devo anche andare dalla preside. Posso fidarmi di voi?" Chiese il professore, alzandosi in piedi.
"Certo!" Urlarono alcuni dall'ultima fila.
Il professore uscì dalla stanza e gli alunni cominciarono a parlarsi tra di loro senza doversi inventare nuovi escamotage.
"Tadan! Scultura finita!" Esclamò Ashton, veramente realizzato dalla sua torre.
Ma Micheal non la pensava esattamente come lui e dopo averla osservata per bene, decise di demolirla con un colpo di mano.
"Perché?" Domando Ashton ancora confuso.
"Faceva cagare." Spiegò semplicemente Micheal, facendo spallucce e sistemando il suo zaino.
"Ti odio." Commentò Ashton, mentre sia Luke che Calum, accortosi entrambi della strana scenetta, cominciarono a ridere.
Mentre tutti continuanavano a sistemarsi, Keira era ancora rimasta sul banco a dormire e non accennava minimamente alcun movimento, sembrava come se si fosse distaccata da tutto e dormisse beatamente senza sentire nessuno.
"Keira, dobbiamo andare, sta per suonare." Provò Steffy a svegliarla ma senza risultato.
"Dai smettila di scherzare!" Esclamò Allison, scuotendola un po'.
"Keira, ehi!" Continuò Steffy ma ancora niente.
"Cos'ha?" Chiese Allison ancora.
"Io sto iniziando davvero a preoccuparmi.." Commentò piano Steffy, guardandosi con l'amica, ma Keira ancora non si svegliava.
"Dovremmo chiedere.." Stava iniziando Allison, ma Steffy la bloccò subito.
"No. Abbiamo promesso di non dire niente a nessuno e così dev'essere. Riprovo io a svegliarla." Rispose decisa Steffy, anche se non riusciva a nascondere la sua preoccupazione.
"E se non dovesse svegliarsi neppure a questo tentativo? Cosa facciamo?" Domandò Allison ancora posizionata davanti all'amica.
"Keira, svegliati, Keira." Si avvicinò piano Steffy, alla bionda, muovendo dolcemente il suo braccio.
"I ragazzi stanno iniziando a fissarci, cosa diciamo?" Chiese Allison a Steffy.
D'un tratto però furono distratte da un rumore proveniente vicino a loro. Keira si era mossa, vedevano la sua testa spostarsi e le due ragazze avevano tirato un sospiro di sollievo.
"Keira?" La richiamò la mora, sedendosi accanto a lei e finendo di sistemare le ultime cose nel suo zaino.
Ma la ragazza non si era ancora svegliata. In realtà stava iniziando a muoversi ma non perché era sveglia. La sua schiena, incurvata sul banco, iniziava a muoversi molto più velocemente rispetto a prima, andava su e giù in modo irregolare e il suo viso, metà scoperto, iniziava a corrugarsi con delle piccole smorfie, quasi di dolore.
"Keira, svegliati! Maledizione, svegliati!" Aveva sussurrato Allison, quando aveva notato come stava cambiando l'atteggiamento dell'amica. Le mani erano chiuse a pugno e stavano iniziando lentamente a tremare.
Ma poi, dalla bocca di Keira uscì una parola, pronunciata in modo sofferente, che lasciò completamente senza parole le due ragazze - "Eric." - Continuava a lamentarsi, a respirare male e a tremare e le sue amiche erano rimaste lì a guardarla senza far niente.
Steffy le si stava avvicinando ancora, per riscuoterla e tentare di nuovo di svegliarla, ma in quel momento suonò la campana, molti degli studenti uscirono della classe e tutto ciò che venne dopo accadde così velocemente.
Keira si svegliò di colpo, spalancò gli occhi come non aveva mai fatto, respirava male, il petto si alza e si abbassava molto più velocemente, era quasi rossa in viso, tremava, una mano era stretta a pugno sul banco, l'altra tremando aveva afferrato senza preavviso il braccio di Steffy, seduta accanto a lei, che la guardava sconvolta per ciò che era appena accaduto. 
"Perché mi avete fatta dormire?" Domandò sofferente. La sua voce era quasi ritirata, non riusciva neppure a parlare, cominciava a tremare sempre di più, sussultava sulla sedia, era quasi in lacrime.
Steffy ed Allison erano rimaste lì da sole, erano completamente indifese, non sapevano come comportarsi.
"Ti porto in infermeria." Disse Steffy cercando di prendere l'amica.
"Non r-riesco.." Aveva provato a dire Keira, ma più provava a parlare e meno ci riusciva. Il suo petto continuava ancora ad alzarsi e abbassarsi velocemente e le due ragazze continuavano a rimanere lì senza sapere cosa fare, impanicate anche loro.
Proprio in quel momento, rientrò in classe Calum, che aveva dimenticato un libro nel sotto banco. - "Scusate ho dimenticato di prend... Cosa sta succedendo qui?" - Chiese preoccupato vedendo quella scena.
"Calum, Calum, Calum, guardami." - Cominciò Allison, portandolo fuori dalla stanza. - "Chiama Luke. Ti prego. E' l'unico che può aiutarci." Continuò. E Calum non se lo fece ripetere due volte, andò subito a chiamare Luke.
Quando rientrò, Steffy le lanciò uno sguardo interrogativo ed Allison le fece cenno con la mano di aspettare.
"Keira, calma.." Aveva ripetuto Steffy, accarezzando l'amica più volte, ma ciò non riusciva a funzionare.
Aveva sussulato ancora e ancora su quella sedia, ma aveva sempre tenuto la sua mano su quella di Steffy, per cercare di calmarsi, perché Keira aveva capito che erano lì per lei e non avrebbe mai fatto pesare una cosa del genere sulle loro spalle.
Dopo pochi minuti arrivarono insieme sia Calum che Luke in classe, seguiti a ruota da Ashton e Micheal, lo spettacolo non era affatto bello.
Appena Keira scontrò i suoi occhi color nocciola con quelli color ghiaccio quasi di Luke, ricominciò a sussultare scattando completamente dalla sedia e lasciando cadere a terra una piccola scatolina che balzò subito agli occhi di Calum.
"Andiamo fuori." Disse Luke, sollevandola di peso. Steffy gli lasciò far tutto, perché sapeva che infondo, ci sarebbe riuscito solo lui.
Mentre i due ragazzi si allontanavano dalla classe, Calum raccolse quel pacchetto da terra e lo mostrò agli altri.
"E questo cos'è?" Domandò girandoselo tra le mani.
"Saranno delle pillole per gli attacchi di panico." Disse facendo spallucce Allison, avvicinandosi all'amico per guardare la scatola.
"Mh sì, certo, ma qui c'è scritto che sono pillole per persone affette da stress nervoso o stanchezza psicologica." Disse Calum leggendo ciò che c'era scritto sul retro del pacchetto.
"Cosa è successo?" Chiese Ashton alle due ragazze.
"Beh, Keira stava dormendo e noi abbiamo provato a svegliarla, ma non ci riuscivamo. E' scattata solamente quando è suonata la campana della fine della lezione, tremava, non riusciva a respirare, e tutto ciò all'improvviso, afferrando il mio braccio e chiedendoci perché l'abbiamo fatta dormire. Si lamentava un po' mentre dormiva." Spiegò Steffy.
"Quello che ha avuto prima Keira non era un attacco di panico come lo definiamo noi." - Cominciò Micheal sedendosi sul banco delle ragazze. - "Come ha letto Calum, sarà stato uno stress nervoso, o come lo chiamamiamo di solito noi, esaurimento o crisi nervosa. Se fosse stato un attacco di panico, non credo che Keira avrebbe continuato a dormire e ciò non avrebbe proteso il suo sonno fino a sfociare ad una crisi. Inoltre di solito con gli attacchi di panico si impallidisce, mentre lei era completamente rossa in viso e sul collo. E non le avrebbe portato una quasi paralisi nel sonno." Spiegò Micheal, sbalordendo tutti.
"Amico, ma tu tutte queste cose come le sai?" Chiese Calum, rigidandosi ancora lo scatolo tra le mani.
"Beh mia mamma ha dei libri a casa che parlano di tutte queste cose, ogni tanto li leggo anche io e poi vorrei ricordarti che fa l'infermiera, quindi qualcosa posso saperla già da me." Rispose Micheal risolutivo.
Steffy si avvicinò a Calum che a sua volta teneva in mano quella scatoletta, osservandola attentamente. - "E' piena?" Domandò al ragazzo che proprio in quel momento l'aprì per vederne in contenuto, ma quando provò a far uscire la griglia con dentro le presunte pillole, questa ne uscì completamente vuota.
"No." Disse solamente lui, passandole la scatola.
Steffy la prese in mano e la rimise dentro lo zaino di Keira, lasciandola cadere nella tasca piccola davanti.
Mentre i cinque ragazzi erano rimasti ancora dentro in classe a parlare, Luke aveva portato Keira nell'androne della scuola, che era completamente deserto per via delle lezioni. Era seduta su una sedia attacca al muro, mentre Luke, era sulle ginocchia, seduto, davanti a lei, cercando di farla un po' calmare, e ci stava riuscendo.
"Ti senti meglio?" Chiese lui, guardandola, nascondendo la sua preoccupazione, ma con Keira non ci riusciva poi così tanto.
"Sì." - Cominciò lei, respirando profondamente e asciugandosi le lacrime. - "Non volevo farti preoccupare."
"Non.." Stava per dire, ma Keira lo bloccò premendo il suo dito contro la sua bocca.
"Lo so che sei preoccupato, come anche Steffy, Allison, Ashton, Micheal e per non parlare della faccia che ha fatto Calum quando mi ha vista prima di tutti voi.." - Si bloccò un attimo, ogni tanto piccoli brividi la facevano mettere sull'attenti, pensando che potesse ricominciare a tremare. - "Ma sarà solamente un caso isolato, niente di che." Spiegò poi, accennando un mezzo sorriso. In quel momento Luke aveva intrecciato la sua mano a quella di Keira che decise a sua volta di non interrompere più quel legame tra loro due.
"So già che non mi dirai nulla, non voglio chiederti nulla, ma almeno dirmi cosa stava succedendo?" Domandò Luke aspettando una risposta.
"In effetti nemmeno io so esattamente cosa sia successo Luke, so solamente che un attimo prima dormivo, e poi mi sono svegliata di scatto facendo prendere uno spavento pazzesco a Steffy e non volevo, te lo giuro, ma mi sentivo la testa esplodere, non riuscivo a muovermi, non capivo neppure se ero seduta o sdraiata, non lo so.." Commentò tutto gesticolando, in confusione, esattamente come si era sentita anche prima.
"Ci sarà stato qualcosa che avrà fatto scatenare la reazione, intendo prima che ti svegliassi.." Disse Luke pensieroso.
"Io.." - Si bloccò la bionda, attirando l'attenzione di Luke. I suoi occhi la scrutavano piano piano, aveva intuito che ci fosse dell'altro e si aspettava che Keira glielo rivelasse. Iniziò a tremare di nuovo, ma questa volta riusciva a controllarsi, riuscì per un momento a frenare le lacrime, ma quando Luke le si sedette accanto sull'altra sedia, decise di rispondere. - "S-stavo s-sognando Eric, quella notte, quando è s-stato uccis-so." E ricominciò a piangere di nuovo. Per la prima volta si stava sfogando piano piano di tutto ciò che si portava dentro da un anno, lasciando un po' di spazio per se stessa.
"Keira, va tutto bene, ci sono io qui. E' passato." Disse abbracciando forte la ragazza.
"No, non è passato.." Continuò piangendo e tremando, completamente debole in quel momento.







***









"Beh, questo è tutto quello che so." Disse Calum, dopo aver spiegato a Luke quello che aveva saputo riguardo la misteriosa scatolina che aveva trovato a terra quella mattina stessa.
"Sta nascondendo tutto, neppure le ragazze ne sapevano niente." Disse Micheal, finendo il suo succo di frutta alla pera.
"C'è altro." Commentò pensiero Luke.
"Ora come ora abbiamo provato con Steffy ed Allison ma non sanno nulla, Keira non vuole dirti nulla, Scott sa ma non vuole dirti nulla.." Disse Ashton sedendo accanto a Calum.
"Keira ha detto che devo aspettare una settimana, tra sei giorni ci sarà il suo compleanno, non so se prendere in parola oppure no ciò che mi ha detto." Rispose Luke ancora pensieroso.
"Io proporrei di continuare con Keira e anche con Scott!" Disse Micheal.
"Scott non dirà nulla." Commentò Calum.
"Invece no, se cerchi di fartelo amico." Riprese Micheal soddisfatto.
"Non credo che io Scott potremmo mai diventare amici." Spiegò Luke diffidente.
"Guarda, se riesco a rimediare con Steffy, tu e Scott potreste davvero diventare amici." Commentò ironico Calum.
"C'è più probabilità che lui riesca a diventare davvero amico con Scott e che riesca anche a crearsi una famiglia con Keira, piuttosto che tu riesca a rimettere le cose apposto con Steffy. E non lo dico per Steffy, ma per te." Commentò Micheal prendendo delle patatine dalla dispenza.
"Io lo odio quando fa così." Sussurrò Calum.
"Ti sento." Urlò dalla cucina Micheal.
"Sì ma in tutto ciò chi ti ha detto di prendere le mie patatine dalla mia cucina?" Chiese Luke andando in cucina anche lui.
"Tu casa es mi casa." Disse sorridendo il ragazzo all'amico che nel frattempo lo fulminava con lo sguardo.
Mentre entrambi i ragazzi tornarono in nel salone, il telefono di Calum iniziò a squillare.
"Oh guarda chi è? Steffy!" - Esclamò entusiasta Micheal passando il telefono all'amico.- "Ma davvero?" - Chiese dopo pochi secondi guardando meglio lo schermo. - "L'hai memorizzata solo Steffy? Con quale coraggio questa ragazza ti ha sopportato?"
"Smettila e passami il telefono." Lo intimò Calum, mentre gli altri si gustavano la scena ridendo.
"Pronto Steffy, ciao, sono Micheal, dimmi." Rispose lui al suo posto, mentre Calum si avvicinava all'amico sempre più minaccioso.
"Ehm.. Ho fatto il numero giusto?" Chiese Steffy dall'altra parte della cornetta, confusa.
"Dipende chi cercavi. Magari hai fatto il numero giusto ma ha risposto la persona sbagliata, oppure hai fatto il numero sbagliato ma ha risposto la persona giusta!" Disse Micheal facendo l'occhiolino a Calum.
"Sei ubriaco?" Domandò Steffy ridendo.
"Ti passo il nostro Romeo che freme dalla voglia di parlarti. Ciao Steffy, è stato bello scambiare due paroline con te." Rispose Micheal passando il telefono a Calum che in quel momento, se avesse potuto, avrebbe ucciso il suo amico con il solo sguardo.
"Ciao Steffy, non farci caso.." Aveva preso il telefono Calum, allontanandosi dai suoi amici.
"Si è allontanato da noi per parlare di cose losche con la sua ragazza, che amico." Disse Micheal scuotendo la testa.
"Sai che questa non te la perdonerà mai?" Domandò Luke ridendo.
"Non ho nulla da perdere." Commentò continuando a mangiare le sue patatine gustose.
"Sì. Il cibo." Disse Ashton indicando la ciotola di patatine che Micheal stava stringendo proprio in quel momento.
"Volete fare silenzio, cretini." Li zittì il moro.
"C'è una porta e una bella giornata, puoi sempre uscire fuori a parlare." Gli indicò la porta Micheal e Calum non se lo fece ripetere due volte, uscendo dalla casa di Luke.
"Scusami, stavi dicendo?" Riprese il telefono Calum, aspettando che Steffy parlasse.
"Grazie per oggi, per averci aiutate. E per esserti interessato." Disse Steffy, estremamente calma e in modo dolce.
"Non devi ringraziarmi assolutamente. Ero anche io un po' sconvolto ma lo avrei fatto comunque." Spiegò il ragazzo.
"Bene, allora ci vediamo domani a scuola, ciao Calum." Disse la ragazza attaccando il telefono.
"Ciao Steffy." Quasi sussurrò questo saluto il ragazzo, abbassando piano il telefono, rimandendo a fissare il display.
"Sei patetico amico." Disse Micheal alle sue spalle, rimandendo sulla soglia per ascoltare la discussione.
"Oh andiamo!" Rispose quasi ridendo Calum.
"Patatina?" Chiese puntando la ciotola verso di lui.
"Sì, grazie." E rientrarono insieme nella casa.
Nel frattempo Steffy, era rimasta seduta sul letto, fissando la porta, da dove pochi secondi dopo, entrarono le sue due migliori amiche.
"Già finita la discussione?" Chiese Allison delusa.
"Io ti uccido, anzi, vi uccido, ancora non capisco perché vi ho dato retta e l'ho pure chiamato." Si lamentò la mora, sdraiandosi sul letto.
"E tu che pensavi che non gli avesse fatto per niente piacere, conoscendolo sarà rimasta talmente così scioccato da questa tua chiamata che il suo sorriso si sarà illuminato subito appena avrete finito di parlare." Disse Keira, guardando l'amica, che quasi sorrideva in contemporanea a quello che diceva la bionda.
"E' vero, Calum ha un bel sorriso." Continuò Allison, stuzzicandola.
"Molto bello." Si aggiunse Keira.
"Eh già." Sospirò Steffy ancora sdraiata.
"E Steffy è innamorata, Steffy è innamorata!" Cantarono insieme Keira ed Allison abbraccindosi e fiondandosi insieme sul letto, addosso alla loro amica.
"Smettetela, pazze!" Esclamò ridendo Steffy, liberandosi dalle sue amiche.
"Una lo è per davvero, ma su questo sicuramente non di sicuro." Spiegò Keira, abbracciandola.
"Lo sai che non intendevo quello.. Scusami." Disse ricambiando l'abbraccio.
"Ma non mi sono offesa, ti ho anche dato ragione!" Esclamò sorridendo la bionda, facendo sorridere anche le altre due ragazze.
"Che ore sono ragazze?" Chiese Allison, guardando Steffy prendere il telefono.
"Le sette." Rispose all'amica.
"Vi fermate qui a mangiare? Ci facciamo una bella spaghettata? Mia mamma ha il turno stanotte e prima delle tre non tornerà a casa." Spiegò Keira, davanti alla porta.
"E spaghettata sia!" Risposero insieme le due amiche.





****




La spaghettata era riuscita anche piuttosto bene e dopo due ore trascorse insieme, si erano fatte le 9:30 pm e le ragazze dovevano andar via.
"Sei sicura che possiamo lasciarti da sola?" Domandò Steffy sul divano guardando l'amica.
"Tesoro, hai una faccia stanchissima." Constatò Allison seduta accanto a lei.
"Sono gli effetti dei farmaci. Devo sperare che non mi aumentino la dose." Parlò piano Keira. Aveva il viso spento, gli occhi stanchi e i contorni neri, colpa un po' della stanchezza e un po' delle occhiaie per le notti insonne passate in quel periodo.
"Sto ancora pensando se rimanere qui o no." Disse Steffy preoccupata.
"Ragazze potete andare davvero, non preoccupatevi. Non succederà nulla." Rispose Keira, alzandosi dal divano, per accompagnarle alla porta.
"Buonanotte e riposa." Dissero insieme all'amica.
"Buonanotte anche a voi due, ci vediamo domani a scuola." Rispose Keira chiudendo la porta.
Salì subito in camera, sistemò il letto e mentre sistemava i vestiti nell'armadio, trovò un foglio piegato in due.
Dopo poco capì che quello non era un foglio ma la vecchia foto del suo compleanno con tutti i suoi amici, Eric e per finire, Luke seduto accanto a lei. E proprio in quel momento pensò a come in quella giornata si era ripetuto sempre il solito meccanismo: lei che aveva bisogno di lui, lui che c'era e lei che continuava a pensarci.
Prese la foto, un po' di nastro biadesivo e decise di appenderla al muro accanto ad altre foto di lei da piccola con i suoi amici, genitori e con suo fratello Eric. 
Dopo prese il telefono, si buttò sul letto e rimase per un po' di minuti a fissarlo, aspettando forse qualcosa, prima di addormentarsi.
Nello stesso momento, in un'altra stanza, sdraiato sul proprio letto, mentre con una mano coccolava un peluche di un piccolo pinguino e con l'altra mano teneva il telefono, c'era Luke, che, sfogliava tra le vecchie foto, quelle con Keira, ricordando gli anni precedenti passati insieme e ad ogni foto, gli scappava sempre un piccolo sorriso.
Ed entrambi si addormentarono così, tra i ricordi degli anni precedenti.




"We keep this love in a photograph."







Angolo Autrice:
ECCOOOOOOOOOMI! Spero di essermi fatta perdonare almeno un pochino per l'assenza di questi giorni con questo maxi capitolo in cui cerco un pochino di spiegare alcune cose e nel frattempo vi confondo ancora di più mhuahua (tra l'altro ripeto, sono influenzata dalla serie tv che guardo e tra tre giorni riprende teen wolf, addio vita sociale e sto aspettando come una matta arrow, gotham e the walking dead aiuto).
Comunque come sempre voglio sapere cosa ne pensiate di questo capitolo, se vi è piaciuto, se è troppo lungo o corto, insomma, qualsiasi cosa, anche sulle ship o qualche personaggio che vi ha colpito!
Come sempre noi ci vediamo al prossimo capitolo, vi auguro buona lettura.
Xoxo Vanex23.
Ps: spero di aggiornare entro fine gennaio scream per il finale.







 

SPOILER:


[...]
"Buon compleanno Keira." Disse sorridendo.
"Grazie." Rispose ricambiando il sorriso.
Era davvero bello anche quando sorrideva, aveva pensato la ragazza.
"Spero ti piaccia." Le disse porgendo una piccola scatola, mentre Keira la osservava con gli occhi sgranati.
[...]
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Vanex23